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Autore: Soul Mancini    16/05/2017    4 recensioni
[Storia momentaneamente sospesa.]
Hoginery, anime in armeno.
Quante anime avete incontrato durante il tour della vostra vita? Eppure con alcune ci si sente immediatamente a casa, ci si avvicina e ci si conosce inevitabilmente. Ci si scontra anche, perché le anime sono tutte diverse e non possono essere sempre d'accordo.
E allora che importanza ha far parte di una famosa metal band losangelina?
DAL TESTO:
«Serj e John stavano intrattenendo una conversazione con una ragazza dai capelli castano chiaro legati in una crocchia.
Un'altra, quasi identica a lei ma leggermente più bassa e più formosa, girovagava per la stanza come una trottola, aggirando i divanetti disseminati sul pavimento con un vassoio di polistirolo in mano.»
Piccole note sulla storia:
- In ogni capitolo troverete una colonna sonora; potrà trattarsi di una canzone dei SOAD o dei progetti paralleli dei componenti.
- Nella storia appariranno alcuni membri di un'altra band, ovvero i Dub Inc, gruppo reggae francese. Non considero comunque questa storia una multiband perché i Dub Inc non saranno protagonisti e appariranno solo in alcuni capitoli. Comunque potrete trovare anche delle loro canzoni nei capitoli.
- Cambierò spesso POV all'interno dei capitoli, ovviamente specificandolo.
Buona lettura :3
Genere: Comico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ReggaeFamily

They take me away


System Of A Down - Radio/Video




Shavo ♫


Trovai incredibilmente confortevole il caldo all'interno del locale.

Quella sera avrei preferito stare a casa, ma ormai John mi aveva convinto a uscire e non mi piaceva disdire. Come spesso anche lui affermava, avevo bisogno di un po' d'aria fresca ogni tanto.

E poi avevo promesso a Dave che avrei fatto un salto da lui il giorno dell'apertura del suo nuovo pub.

Fortunatamente eravamo solo io e il batterista: se Daron ci avesse seguito, probabilmente avremmo attirato troppo l'attenzione e tutti ci avrebbero riconosciuto; noi due invece potevamo provare a passare inosservati.

Bel posticino” commentò John guardandosi attorno con attenzione.

Non potei che dargli ragione: l'arredamento aveva uno stile fortemente vintage, con mobili in legno chiaro e vinili appesi alle pareti. Mi piaceva.

Avvistai subito il mio ex compagno di scuola che si dava da fare dietro il bancone e mi diressi in quella direzione, facendo cenno a John di seguirmi.

Ehi Dave, come butta? Figo il locale!” lo salutai con un sorriso amichevole.

Shavo, alla fine sei riuscito a passare!” esclamò lui, distogliendo un attimo lo sguardo da noi per servire un altro cliente. “Niente male, eh? Sono soddisfatto anch'io! Non posso neanche stare troppo a parlare, hai visto tutta la gente che c'è?” riprese poi.

Ho visto. Ora ti tocca lavorare duro, però è un buon segno!”

Vedendo che le persone dietro di noi si stavano moltiplicando, io e John ordinammo in fretta il nostro drink e andammo alla ricerca di un tavolo libero. Fortunatamente l'ambiente era grande e c'era spazio per tutti; trovammo posto in un angolino in disparte, situato lateralmente al piccolo palco su cui una band si stava esibendo proprio in quel momento.

Dave mi aveva accennato a tre o quattro gruppi emergenti che si sarebbero esibiti quella sera, ma dai nomi non mi era parso di riconoscerne nessuna.

Tuttavia io e John, presi dalla nostra conversazione, non facemmo tanto caso alla musica e ci accorgemmo a malapena quando la prima band terminò il suo concerto.

...e quindi mi ha detto che probabilmente avremo una data anche lì. John?” Mentre parlavo mi ero reso conto che il mio amico scrutava insistentemente alle mie spalle, in direzione del palco, e non ascoltava ciò che dicevo.

Ma quella non è...?” bofonchiò.

Incuriosito, mi voltai e osservai i musicisti che si stavano posizionando sul palco. Una ragazza dai capelli ondulati con una darbuka tra le braccia attirò la mia attenzione. Non c'erano dubbi: era una delle gemelle del Troubadour!

Improvvisamente mi tornò in mente il loro invito e sgranai gli occhi. Era una coincidenza assurda: ci eravamo ritrovati nello stesso posto senza metterci prima d'accordo!

Non ci posso credere, è proprio lei! Come si chiamava? Ah sì, Johanna. L'altra non ricordo... ma sai qual è la cosa più assurda? Mi avevano parlato di questo loro concerto, mi avevano detto che avrebbero suonato per l'apertura di un locale, anche se non mi avevano saputo dire come si chiamava” raccontai, ancora incredulo.

Non dire cazzate!” John era basito quanto me.

Non sono cazzate! E adesso stiamo a sentire come suonano le ragazze!” affermai, osservando i quattro giovani che si preparavano a cominciare.

Lo spettacolo iniziò con un assolo di darbuka, lo stesso che Johanna ci aveva proposto nel backstage del Troubadour, che verso la fine venne accompagnato da una linea di basso; quest'ultima proseguì, facendo vibrare tutto il locale, mentre la ragazza si spostava velocemente alla batteria.

Non sapevo proprio cosa aspettarmi, dal momento che le ragazze non ci avevano rivelato il loro genere musicale o comunque non me lo ricordavo. Rimasi sorpreso quando batterista, bassista e chitarrista si lanciarono in un intro sospeso tra reggae e rock, con sonorità di tanti altri generi. Era pazzesco, non si riusciva bene a capire ciò che si stava ascoltando, ma qualsiasi cosa fosse era meraviglioso.

E quella chitarra in levare era davvero coinvolgente!

Cazzo John, questi ragazzini sono dei geni” commentai con un enorme sorriso entusiasta.

Lui si limitò ad annuire, continuando ad ascoltare e osservare con la testa leggermente inclinata da un lato, profondamente interessato.

Buonasera a tutti, noi siamo i Souls! Allora, siete pronti a ballare un po' con noi?” esordì la cantante al microfono sulle ultime note del brano. Sprigionava energia allo stato puro, così come i suoi compagni d'avventura.

Le parole della ragazza furono seguite da uno scroscio di applausi e alcune grida d'approvazione; la maggior parte del pubblico, già elettrizzato dal live precedente, non perse tempo e si precipitò sotto il palco.

Non so bene come e perché, ma dopo qualche minuto anche io e John ci ritrovammo in piedi, sempre da un lato, ma con una buona visuale e una buona posizione in prima fila. Ero stato io, in preda all'entusiasmo, a trascinare il batterista con me; lui in genere preferiva assistere in disparte.

Era impossibile stare fermi al suono di quella musica così trascinante e orecchiabile, ricca di elementi contrastanti e armonici allo stesso tempo. Non me lo sarei mai aspettato.



Ellie ♫


Ero emozionatissima: non ci era mai capitato di avere un pubblico così vasto. Soprattutto non mi aspettavo che avrebbe partecipato con tutto quell'entusiasmo, invece dopo qualche canzone i tavolini erano quasi vuoti e un sacco di persone si divertivano sotto il palco al ritmo delle nostre canzoni.

Era uno spettacolo incredibile e una conquista preziosissima: eravamo riusciti a coinvolgere tanta gente con i nostri pezzi inediti, questo voleva dire che la nostra musica funzionava e piaceva.

Mentre cantavo scrutai tra la folla in cerca di qualche viso conosciuto e fu allora che li vidi: erano in un angolo in penombra, in posizione laterale. Li riconobbi subito.

Shavo e John erano davvero venuti al nostro concerto! Io e i miei amici ci avevamo riso su per tutto quel tempo, ma alla fine si erano presentati veramente!

Il mio cuore perse un battito e dovetti compiere uno sforzo enorme per non bloccarmi nel bel mezzo della seconda strofa. Ora mi sentivo ancora più sotto esame e cercai di controllare l'ansia che minacciava di impadronirsi di me.

Ma che mi succedeva? In genere ero così disinvolta e sicura sul palco!

Succedeva che due bravissimi musicisti mi stavano fissando e ascoltando e all'improvviso avevo paura di non fare abbastanza per poter essere apprezzata da loro.

Mi accorsi che Shavo dondolava leggermente con la testa e lo presi come un buon segno.

Discretamente, con la scusa di passeggiare per il palco, annunciai ai miei amici con un gioco di sguardi che avevamo due ospiti speciali tra il pubblico. Notai che Noah trasaliva leggermente quando vide i due componenti dei System; dovetti distogliere lo sguardo per evitare che si accorgesse dei miei occhi a cuoricino.

Improvvisamente sentivo caldo.



John ♫


Avevo già capito che Johanna fosse una ragazza abbastanza talentuosa, ma fui ancora più certo delle sue capacità quando la vidi all'opera sulla sua batteria. Si vedeva che si era esercitata tanto, ma più della tecnica mi colpì la sua creatività nell'abbellire e improvvisare.

Era sulla buona strada per migliorare sempre più.

Il gruppo in generale mi piaceva, ognuno faceva la sua parte nel modo migliore e la voce della cantante era forte e calda.

Presi in esame il chitarrista dai capelli ricci e ramati che dondolava a tempo e faceva fatica a stare fermo al suo posto. Provai a paragonarlo a Daron e sorrisi nel notare che alcuni atteggiamenti dei due erano abbastanza simili, ma probabilmente al mio amico non sarebbe bastato un palco così piccolo.

Sembra un po' Daron quando si agita così, vero?” mi fece notare appunto Shavo, facendo un cenno verso il chitarrista.

Lo stavo notando. Ma Daron sbaglia tutti gli accordi, questo qui almeno suona bene” commentai con una risata.

Lui scoppiò a ridere a sua volta. “Approfittiamone ora per dirlo, se ci sente ci fa fuori!”

Il concerto proseguì abbastanza tranquillamente; i ragazzi suonarono in tutto poco più di una decina di pezzi, poi furono costretti a lasciare il palco al gruppo successivo, che a quanto pare consisteva in una band black metal.

Ovviamente io e il mio amico non passammo inosservati e dovemmo metterci a disposizione per alcune foto. Fortunatamente una volta tornati al nostro tavolo nessuno ci rivolse più la parola.

Consumammo un altro drink, poi mi accorsi che i Souls stavano uscendo dal backstage, quindi ci sarebbero passati accanto.

Ragazzi!” attirò la loro attenzione il mio amico quando furono a pochi passi da noi.

Shavo, John! Alla fine siete venuti!” gridarono le due gemelle, venendoci incontro.

Shavo le abbracciò entrambe come fossero amici di vecchia data, mentre io mi limitai a sorridere e stringere loro la mano. Non ero granché propenso a effusioni, specialmente quando non conoscevo ancora bene qualcuno.

Ma sapete che è successo? Noi siamo venuti qui perché Dave, il gestore del locale, è un mio vecchio compagno di scuola e mi ha invitato... e abbiamo trovato voi, che coincidenza!” spiegò lui.

Dai, non ci credo!” ribatté la cantante, sistemandosi la crocchia ormai quasi distrutta che sosteneva i suoi capelli.

Ehi, vi sembra il modo di comportarvi? Presentateci agli ospiti, stronzette!” esordì il ragazzo dai capelli rossi, giungendo da dietro e battendo una pacca sulla spalla a entrambe.

Hai ventiquattro anni, presentati tu” sbuffò Johanna, dandogli di gomito.

Intanto il bassista, un ragazzo magro e bruno, aveva affiancato le ragazze e ci osservava in silenzio, probabilmente in imbarazzo.

Piacere ragazzi, Shavo” si fece avanti allora il mio amico, tendendo la mano a entrambi.

Sì, lo so! Jacob, il piacere è tutto mio! E gli altri due dove li avete lasciati?” si presentò il chitarrista.

Noah” si limitò invece a proferire l'altro, tendendo la mano prima a Shavo e poi a me.

Finito il giro di presentazioni, ci ritrovammo a commentare l'esibizione dei Souls.

Diteci sinceramente che ve ne pare” ci esortò la cantante – che, come Jacob ci ricordò inconsapevolmente, si chiamava Ellie.

Spaccate. Avete idee originali e siete bravi, avete tutto quello che vi serve” presi la parola, accompagnando il mio complimento con un occhiolino.

Davvero? Grazie John, è un grande complimento!” si rallegrò Johanna, tentando di nascondere il leggero rossore sulle guance.

Era sorprendente che una tipa esplosiva come lei potesse arrossire.

Grandi, mi piace un sacco il vostro genere. Sapete chi mi ricordate? Lo stile è quello dei Police più o meno, ma più... metal!” aggiunse Shavo, spostando lo sguardo su ognuno dei musicisti che aveva di fronte.

Noah, hai capito? Shavo ti sta paragonando a Sting!” cinguettò Ellie, saltellando fino al suo amico.

Shavo non ha detto questo” borbottò lui, lanciando un'occhiata al mio amico.

Ehi, sei un ottimo bassista, le tue linee di basso sono paurose!” intervenne subito lui con fare incoraggiante.

In certi momenti lo invidiavo: riusciva a essere così disinvolto e a mettere tutti a proprio agio, mentre io non riuscivo mai ad abbandonare il mio guscio. La riservatezza non era sempre un bene, dopotutto.

Allora giovanotti, prendete qualcosa? Io oggi voglio ubriacarmi fino a perdere la memoria! Ma prima vi offriamo qualcosa!” affermò Jacob indicando il bancone.

Non se ne parla, offriamo noi agli artisti!” obiettai prontamente.

John, non rompere! Allora, cosa prendete?” intervenne subito Johanna, posandomi una mano sul braccio.

Non esiste! Dobbiamo festeggiare il vostro concerto, no? Quindi paghiamo noi!” ribatté Shavo aggrottando le sopracciglia.

Dopo una breve lite in cui quei quattro ci costrinsero a offrirci da bere perché loro erano la maggioranza, ci dirigemmo al bancone. Io non presi niente: avevo già bevuto troppo e qualcuno doveva pur guidare la macchina per tornare a casa.

Tu non prendi niente?” mi informai, notando che Johanna stringeva tra le mani un bicchiere d'acqua.

Senti chi parla! E poi l'acqua ti sembra niente?”

Devi guidare?”

Sì, ma non è solo per quello. L'alcol non mi piace; ho assaggiato di tutto, ma non riesco proprio a mandarlo giù. Strano, vero?” spiegò con semplicità, sorseggiando la sua acqua.

Ognuno è fatto a modo suo. Quindi tu non ti sei mai presa una sbronza?”

Lei ridacchiò. “Pensi che sia necessario? Sono già fusa così! Non ti dico ciò che divento dopo due tiri di erba!”

Mmh, la faccenda si fa interessante. Sarei proprio curioso di vederti!” commentai con un sorriso appena accennato.

Dopo qualche secondo la sentii canticchiare il ritornello di Serious e mi accorsi che mi fissava insistentemente.

Non ci posso credere, anche tu! Pensavo di essermi liberato di Daron per una sera...” mi lamentai.

Allora ringrazia di non aver ancora avuto a che fare con Jake, perché secondo me lui è peggio di tre Daron messi assieme!” esclamò, indicando il suo amico.

Quest'ultimo discorreva animatamente con Shavo e gli altri due, gesticolando e mandando giù un superalcolico dietro l'altro.

Beve anche da parte tua” osservai.

Proprio in quel momento il gruppo black metal, dopo alcuni problemi con la chitarra, cominciò a suonare e per noi divenne impossibile conversare.

Ho un'idea per allontanare quel birbante dal bancone!” gridò la ragazza a pochi centimetri dal mio orecchio, poi si avvicinò agli altri.

Due minuti dopo ci ritrovammo all'esterno del locale, per la gioia di Shavo che poté finalmente prepararsi una canna.

Fratello, quanto vuoi per un tiro?” lo intercettò subito Jacob con un sorrisetto.

Jacob! Sei pessimo!” lo rimproverò Ellie, tirandogli una ciocca di capelli.

Shavo gliela passò. “L'importante è che me la rendi!” scherzò.

Oh merda, sei proprio fuori oggi. Io mi rifiuto di accompagnarti a casa” lo apostrofò Noah con una sigaretta tra le labbra.

Non accompagnarmi, troverò qualcuna con cui spassarmela! Tu non ti sai divertire!”

Johanna, che si trovava ancora al mio fianco, scosse la testa e si accese anche lei una sigaretta. “Cosa ti avevo detto? Altro che Daron!”

Non conosci Daron!” le assicurò Shavo. Lei ed Ellie si avvicinarono a noi, lasciando i due ragazzi ai loro battibecchi.

Come mai oggi lui e Serj non ci sono?” s'informò Ellie.

Mi strinsi nelle spalle. “Sarebbe impossibile uscire ogni volta tutti e quattro insieme. Non ci sopportiamo più a vicenda!”

Mi dispiace per Serj...” commentò lei con un filo di voce, rendendosi poi conto di cos'aveva detto e avvampando.

Immaginavo” commentai, posandole una mano sulla spalla. Quella ragazzina faceva tenerezza.

Che coglione, non ho pensato di fare qualche video per portarglielo! Mmh, come facciamo?” si domandò Shavo.

Oddio, ma come la sta suonando la batteria il tizio là dentro? Ci si sta buttando sopra di peso?” borbottò Johanna indignata, sbuffando il fumo fuori dalle narici.

Risi.

Avete altri concerti in programma?” chiese Shavo.

No, siamo ancora troppo sfigati” rispose Ellie, giocando con il bordo della sua sciarpa color panna. Faceva davvero freddo là fuori, ma lei non aveva rinunciato alla sua crocchia e indossava una sciarpina per proteggersi dall'umidità della notte.

Ho un'idea! Ci volete un giorno in sala prove con noi?” si illuminò all'improvviso il mio amico.

Tutti strabuzzammo gli occhi contemporaneamente. Cominciai a domandarmi se non avesse bevuto troppo.

Beh, che ho detto di strano? Siamo musicisti, siamo tutti colleghi, no?”

Ma la sala prove è fuori uso, suoniamo in un buco che non è nemmeno insonorizzato!” gridò Jacob, raggiungendoci.

Scusate ragazzi, ma mi piace troppo l'idea di rivedervi! Un attimo, chiamo Serj” affermò Shavo, portando fuori il suo monumentale cellulare.

Ehm... è l'una e un quarto di notte” gli fece notare Johanna, sempre più perplessa.

Serj dorme tre ore a notte, sicuramente è ancora sveglio. Serj, ciao... no, Daron non è con noi, non lo so... senti, abbiamo incontrato quelle ragazze del Troubadour dell'altra volta, le abbiamo sentite suonare con il loro gruppo e sono una forza, devi assolutamente sentirle...”

Io scambiai un'occhiata stupita con gli altri cinque. Sapevo che Serj avrebbe accettato senza esitazioni, andava in brodo di giuggiole per queste cose ed era sempre curioso quando si trattava di scoprire nuovi talenti.

In fondo sapevo che il vero motivo di tutto quell'interesse da parte del bassista non era solo rivolto alla musica: si era trovato bene con quei quattro, come raramente capitava, ed era tremendamente curioso di conoscerli meglio.

Certo, poi era brillo e aveva fumato parecchio. Ma in fondo non dispiaceva nemmeno a me ciò che stava architettando.

Benissimo, il 12 febbraio alle quattro tutti alle prove! Vi va bene? È l'unico giorno libero per Serj” concluse, interrompendo la conversazione con il cantante.

I quattro lo osservavano con la bocca semiaperta. Me li immaginai con degli enormi punti di domanda rossi in testa.

Ellie, così anche Serj potrà vederti!” aggiunse poi con un'occhiata raggiante alla ragazza.

Lei, quasi commossa, lo ringraziò e lo strinse in un abbraccio, poi tornò a sorridere ancora più energica di prima.

Scusate, ma il mio corpo necessita di alcol. Ciao, a dopo!” esclamò Jacob per spezzare definitivamente l'idillio, rientrando nel locale.

Io e Shavo scoppiammo a ridere e gli altri tre scossero la testa, sconsolati.

Pensavo che la nostra conversazione sarebbe finita a breve, ma inaspettatamente restammo a conversare per oltre un'ora. Si poteva parlare davvero di tutto, non ci si stancava mai e scherzare veniva naturale. Non mancavano mai le risate e presto ognuno cominciò a fare battute nei confronti degli altri, proprio come se la confidenza tra noi aumentasse minuto dopo minuto.

Ma soprattutto io e Shavo non ci sentivamo parte dei System Of A Down, per una volta eravamo solo John e Shavo.

Verso le due e mezza Jacob era completamente andato, così i ragazzi decisero che era arrivato il momento di tornare a casa.

Al momento dei saluti Ellie mi disse: “Non te ne sei accorto, John?”.

Di cosa?”

Ti sei aperto un sacco con noi! All'inizio parlavi a malapena.”

Ma io sono così, non lo faccio per male. Mi ci vuole un po' prima di capire con chi sto avendo a che fare e...”

Ehi ehi, non ti devi giustificare! Guarda Noah” sussurrò, facendo cenno verso il bassista. “Capisco la tua situazione perché sono abituata ad avere a che fare con lui, che è terribilmente timido. Eppure hai visto come si comporta con noi?”

Sorrisi. “Ah, tu e tua sorella siete due pesti, però fate miracoli!” ammisi, arruffandole i capelli.

Una volta in macchina, mentre Shavo faceva headbanging sulla musica che passavano nella mia stazione radio rock preferita, mi ritrovai a ripensare a quell'incredibile serata e alla sensazione di benessere che mi aveva lasciato.

Dopotutto ero grato al mio amico per aver organizzato quel pomeriggio in sala prove.



♪ ♪ ♪



Ciao a tutti!!!

Sono tornata con un capitolo “bomba”, in cui è successo davvero di tutto!

Intanto sto cercando di caratterizzare di più i personaggi, spero di esserne all'altezza ^^

Per questo capitolo ho scelto Radio/Video perché tra tutte le canzoni dei System è quella che, nella mia mente, si avvicina di più al genere dei Souls. E poi è così allegra!!!

Ultima nota, poi vi lascio in pace: chi mi conosce sa che amo scrivere storie realistiche, ma da questo capitolo si evince che questa storia fa eccezione; sì, stavolta voglio divertirmi, far accadere tutto ciò che non potrebbe mai capitare a nessuno, trascurando del tutto ciò che potrebbe sembrare verosimile!! A partire da questa assurda coincidenza per la quale Shavo e John si sono trovati nello stesso locale del live!

Quindi preparatevi perché potrebbe davvero accadere di tutto! XD

Ringrazio con tutto il mio cuore voi lettori, che mostrate sempre tantissimo entusiasmo e che mi sostenete con le vostre recensioni! Grazie mille davvero, senza di voi chissà se riuscirei a portare avanti questa long! :3

Alla settimana prossima!!! ♥



   
 
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