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Autore: Rebecca_Daniels    16/05/2017    1 recensioni
*DISCLAIMER: i nomi sono cambiati, ma i personaggi sono chiaramente appartenenti ai One Direction"
E' il 20 Agosto 2013 quando Lexi Golder, ventiduenne londinese per adozione, quasi dottoressa in Storia e fan sfegatata dei The Rush, vede la sua vita cambiare radicalmente. Che cosa potrebbe accadere se una pazza decidesse di sparare al suo grande amore risalente alle scuole medie, nonché cantante della band di cui è innamorata, durante il red carpet per il loro docu-film? Che cosa potrebbe riservarle il destino se per una volta decidesse di fare davvero qualcosa della sua vita? - Un viaggio ironico e introspettivo nella vita di una ragazza più o meno normale che forse capirà come non basta respirare per vivere. Buona lettura & Grazie xx
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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11th January 2014



Quel pomeriggio sembrava che l'Antartide avesse deciso di trasferirsi a Londra e Lexi non si era ancora tolta la salopette di pail blu che usava come pigiama durante i mesi più freddi, lasciando che persino le briciole delle fette biscottate con la marmellata che aveva mangiato a colazione facessero il nido tra le pieghe del tessuto. Le avevano detto che doveva stare a riposo ed era esattamente ciò che stava facendo, forse solo in maniera più spudorata del previsto. Aveva scoperto che Mia stava lavorando non solo nel teatro del Royal Ballet, l'accademia di danza, ma che stava pure stilando dei bozzetti per una sua personale linea di moda, dato che un amico conosciuto qualche mese prima le poteva procurare degli agganci per la futura settimana della moda che sarebbe stata di lì a poco.
Logicamente, Mia si era ben guardata dal rivelarle il nome di quel suo “amico”, dato che altri non era che Hugh Stime, il quale non si era tirato indietro dall'offrirle lo stesso il suo aiuto e le sue conoscenze nel campo della moda nonostante le cose tra loro fossero finite. Anche se, ad essere sinceri, tra loro non era mai stato messo un vero e proprio punto definitivo, forse anche per il fatto che Hugh era un ragazzo troppo speciale per lasciarselo sfuggire e Mia non aveva alcuna intenzione di perdere un amico come lui, a maggior ragione in quel momento: lui era l'unico a dargli qualche informazione attendibile su come stesse il piccolo irlandese. E da quanto aveva capito, dire che era ridotto uno straccio sarebbe suonato ancora come un complimento. Si era affezionata anche lei a Nate, soprattutto perché era evidente come dietro tutte quelle sue attenzioni per Lexi ci fosse qualcosa di più profondo di un semplice senso di gratitudine e le faceva male pensare che lei non si ricordasse nulla di ciò che quel ragazzo aveva passato pur di aiutarla a tornare dalle persone che le volevano bene.
Quando finalmente Karen era andata via, convinta da una Lexi piuttosto stanca ed incuriosita dal fatto che sua madre dovesse casualmente preparare una cena proprio il giorno del suo anniversario di matrimonio con suo padre, lasciò che il pigiamone diventasse un tutt'uno anche con il tessuto del divano e della coperta che si era messa sulle gambe. Con i capelli raccolti in un'improbabile chignon e completamente struccata era, senza ombra di dubbio, la visione meno attraente della storia evolutiva delle donne, ma la cosa la toccava ben poco: si sentiva stanca e ad essere sincera anche abbastanza inutile. Un sacco di giornalisti avevano chiamato per ottenere una sua intervista in esclusiva, ma Mia aveva sempre risposto loro che era troppo presto e che, con ogni probabilità, Lexi non avrebbe mai condiviso quella traumatica esperienza con dei giornali scandalistici. Le bastavano già le milioni di domande che riceveva su Twitter e Facebook ogni santissimo giorno. Si rese conto in quel momento che non aveva ancora controllato che cosa avessero scritto i ragazzi circa l'incidente e come stessero dopo cinque mesi dall'accaduto. Mia era in cucina tutta intenta a fare una delle sue tisane imbevibili alle erbe, così Lexi ne approfittò ed afferrò il cellulare in mano, cominciando a girovagare sui profili prima di Zach, poi di Lewis e di Hugh, tanto da accorgersi che tutti ora la seguivano, e finalmente, quello che più a lei interessava: Lucas. Dopo tutto quello che era successo, la sua testa sembrava ancora essere focalizzata solo ed esclusivamente su quel ragazzo.
“Si è fatto crescere la barba... Ed è ancora più muscoloso dalle foto che vedo qui... Devono essere in Australia... Oddio che sorriso!”.
Scorse velocemente tutti i tweet fino ad arrivare a quelli del giorno della premiere: neanche da mettere in dubbio che il tono fosse completamente cambiato da prima a dopo la sparatoria. Ma più leggeva quanto Lucas avesse scritto in quei mesi, più si sentiva pesante ed inutile. La sua vita era andata avanti ed, anzi, sembrava che quel “brutto incidente”, come lo aveva chiamato lui, gli avesse aperto gli occhi su come fosse importante tenersi strette le persone che si amava veramente e per lui, tra quelle persone, c'era sicuramente la sua adorata Sophia. E lei che cos'era allora? Lexi non poté più leggere nulla di tutto quello e nemmeno sopportare la vista delle foto di loro due in vacanza, in qualche località esotica, che Lucas aveva gentilmente appena postato, neanche sapesse che lei fosse lì a controllare il suo profilo. Quando si diceva che il destino poteva giocare brutti scherzi.
Stava per spegnere tutto, quando si ricordò che non aveva dato un'occhiata all'account di Nate. Un brivido le percorse la schiena, come se quel nome ricordasse qualcosa di particolare al suo corpo, ma non vi fece molto caso: magari era colpa del freddo e si sarebbe fatta dare una tazza di quel miscuglio indefinito che Mia si stava preparando. Sembrava che qualcosa lo turbasse parecchio negli ultimi tre giorni, perché il suo ultimo tweet diceva “Come quel giorno, rischio di perderti ancora...” , mentre prima sembrava la persona più felice sulla faccia della terra.
“Magari si sarà trovato una ragazza... Chiunque sia è molto fortunata, lui è una persona d'oro... Ed è anche diventato più bello, se fosse mai possibile... Sembra come più adulto... Chissà che sarà successo nelle loro vite in questi mesi...”.
-Che stai facendo?!?!
L'espressione allarmata di Mia le fece temere di aver fatto qualcosa di male, ma non le sembrava dato che stava semplicemente usando il suo cellulare.
-Tengo in mano il mio cellulare??
- Ma non puoi!! Cioè... E'... E'...
- E' cosa?!
Lexi non capiva cosa ci fosse di sbagliato nel controllare come stesse il mondo tramite una stupidissima app del suo cellulare, mentre Mia stava disperatamente cercando una scusa plausibile per allontanare la sua migliore amica dall'oggetto più pericoloso per la sua salute. Se era già stata su Twitter poteva essere la fine, ma le sembrava piuttosto tranquilla, quindi non doveva aver ancora letto nulla di compromettente, ma questo non escludeva che lei dovesse ragionare ed anche in fretta.
- E' pericoloso per te!
- Pericoloso?! Mia ma che cacchio c'hai messo dentro a quel beverone lì: allucinogeni?
- No, cretina... E' pericoloso per la tua salute. Richiede troppa concentrazione e il tuo cervello è ancora provato da quanto è successo... Il dottor Lawson mi ha fatto promettere che non avresti toccato il cellulare o il computer per almeno due settimane... E pure la televisione la puoi guardare per brevi periodi di tempo!!
Non sapeva da dove le fosse uscita una cosa del genere ma Lexi ne sembrò convinta, tanto da rimettere giù il cellulare e da infagottarsi meglio nelle coperte per bere l'infuso che le aveva portato. Mia si sedette sulla poltrona che lei stessa aveva riposizionato vicino al divano, dopo lunghe discussioni con Lexi, quando l'avevano comprata: secondo quella cocciuta della sua amica doveva stare dalla parte opposta del salone, in un angolo “come ogni poltrona che si rispetti”, le aveva detto, anche se poi si era dovuta arrendere al fatto che in quel modo, chiunque vi si fosse seduto, non avrebbe mai potuto guardare la televisione perché troppo lontano. Lexi stava bevendo tranquillamente l'infuso caldo, facendo le sue solite facce buffe quando si scottava la lingua e Mia si chiese come avrebbero fatto a superare i prossimi mesi. Sapeva perfettamente che Nate non se ne sarebbe stato con le mani in mano ancora per molto, anzi: da quanto le aveva detto Hugh, stava già pensando di fare una spettacolare piazzata sotto il loro portone blu, sperando di far tornare la memoria a Lexi e che a trattenerlo ci fosse unicamente la paura che potesse star male di nuovo e per giunta, a causa sua questa volta. Doveva trovare un modo per proteggere la sua migliore amica e al tempo stesso farle tornare i ricordi di tutto ciò che era successo in quei cinque mesi perché un legame speciale come quello che aveva creato con quel piccolo irlandese che non l'aveva abbandonata per un solo istante, non poteva svanire in quel modo.
- Mia ci sei??
Per poco non fece cadere la tazza che aveva inconsciamente appoggiato sul poggiolo della poltrona arancione: si era completamente persa nei suoi pensieri e non aveva sentito una sola parola di quello che Lexi le aveva detto.
- Sì, sì ci sono... Mi avevi chiesto qualcosa?
La vide farsi insicura, come quando doveva chiedere qualcosa di cui si vergognava e che le costava una fatica enorme: in certi aspetti del suo carattere e del suo modo di fare, Lexi non era minimamente cambiata da quando aveva sei anni. Ogni volta che dovevano entrare in mensa e mettersi in fila faceva sempre andare avanti Mia perché non le piaceva essere la prima e rischiare di fare qualche figuraccia, anche se alla fine le faceva comunque.
- Sì, insomma... Mi stavo chiedendo se... I ragazzi sono mai venuti a trovarmi?
I suoi occhi color cioccolato erano così carichi di speranza e di paura per quella che poteva essere la risposta che Mia si chiese se fosse il caso di dirle qualcosa. Non aveva pensato che Lexi potesse porle così tanto presto una domanda del genere ed ancora una volta si trovò ad improvvisare una risposta che, forse, avrebbe meritato maggiore attenzione.
- Te l'ho già detto: certo che sono venuti! Voglio dire: ti aspettano a Wembley per la prima data del loro tour negli stadi!
“Un concerto... Mi sono meritata l'ingresso gratis ad un loro concerto...”.
La delusione sul volto dell'amica era così palese che Mia si diede della stupida per essere stata così poco attenta: sicuramente Lexi aveva capito che fossero andati una volta sola a farle visita e che si fossero tolti dall'impiccio con un banale biglietto per un concerto. Era vero che non poteva dire che cosa fosse accaduto sul serio durante quei mesi, ma non poteva nemmeno permetterle di pensare che quei cinque ragazzi avessero preso sotto gamba ciò che aveva rischiato per loro.
- Lexi, sono venuti tutti a trovarti appena avevano un minuto libero dai loro impegni... Lewis veniva quasi sempre con Ellie e ti raccontavano un sacco di episodi divertenti che erano successi durante il tour... Hugh ti portava sempre qualcosa dai posti dove erano andati... Lo vedi quel piccolo portachiavi fatto a forma di surf? Te l'ha portato lui dall'Australia...
Ancora si ricordava quanto l'avesse preso in giro per quel ridicolo regalo che sicuramente era stato fatto in Cina e non in Australia, ma lui sosteneva che era il pensiero a contare e con uno dei suoi meravigliosi sorrisi dotati di fossette l'aveva convinta. Ora, non poteva far altro che dargli ragione.
- Zach ogni volta che veniva chiedeva di stare da solo con te, perché voleva parlarti...
Forse stava dicendo un po' troppo, ma non riusciva a credere che Lexi si fosse persa tutto questo, ma ad ogni modo si trattenne dal parlarle dell'invito a nozze che aveva ricevuto.
- Anche Lucas è venuto a trovarti... Con Sophia... Sai: è una ragazza molto dolce e ti portava sempre dei fiori nuovi ogni volta che passavano.
- Neanche fossi morta...
“So che è un commento cattivo, ma quella tipa non mi va giù... Insomma: loro sono tutti felici, che vivono la loro splendida storia d'amore in qualche luogo soleggiato dell'Oceano Atlantico e tutto perché io ho rischiato la mia vita per lui!! Che non si è ancora accorto della mia esistenza...”.
- Lexi non dire così! Quei due si amano, perché non lo vuoi capire?!
Il suo tono era risultato più frustrato e infastidito del dovuto e se ne accorse immediatamente dall'espressione incredula che comparve sul volto di Lexi: l'aveva ferita dicendole quelle cose, ma Mia voleva soltanto farle capire che non doveva perdersi dietro ad uno che per undici anni l'aveva ignorata, perché aveva il principe azzurro ad aspettarla dietro l'angolo della sua memoria, se solo si fosse ricordata qualcosa.
- No, non lo capisco! Anzi: non lo capirò mai!! Io lo amo Mia e lo amerò per sempre! Credo che andrò a riposare...
Detto questo, si alzò dal divano e si diresse in camera sua, sbattendo la porta. Il cellulare di Mia vibrò nella tasca dei jeans neri attillati che aveva indosso e quando vide che era un messaggio di Nate le si strinse il cuore: non aveva fatto a tempo a dire a Lexi tutto quello che quel ragazzo aveva fatto per lei durante quel lunghissimo coma e quanto l'avesse amata come mai Lucas avrebbe potuto fare.
- Spero solo che tu possa ricordare Lexi-Lex... Lo spero davvero...




20th January 2014


Se gli avessero detto che l'amore faceva così male, non sarebbe mai entrato in quella stanza d'ospedale alle due di notte, dopo un viaggio transoceanico in aereo, per poterla vedere.
Aveva ancora quello stramaledetto telecomando in mano e gli occhi fissi sul televisore al plasma spento, concentrato a perdersi in quella faccia che non era più la sua. O almeno, non quella del ragazzo che aveva visto l'ultima volta che si era osservato allo specchio quel fatidico sette gennaio, quando avrebbe dovuto vivere uno dei giorni più belli della sua vita ed invece, si era rivelato essere il peggiore in assoluto. Era arrivato a chiedersi per quale dannata motivazione avesse comprato un televisore a così alta definizione, perché durante quell'intervista infinita era riuscito a vedere ogni singolo bagliore di emozione in quegli occhi che per cinque mesi aveva sognato di contemplare. Voleva spegnere, sul serio: era arrivato addirittura a prendere in mano il telecomando e a trovare con le dita il pulsante giusto, poi però il suo volto imbarazzato e timidamente sorridente aveva illuminato lo schermo e Nate si era incantato. Per quindici minuti era quasi sicuro di non aver mai sbattuto le palpebre, perché aveva aspettato così tanto per sentirla parlare, rispondere educatamente alle domande con un velo di intelligente e piccata ironia quando diventavano troppo personali, per vedere quelle labbra rosse e a cuore inarcarsi in un sorriso sereno e, forse, felice, per poter anche solo sentirla respirare.
Quindici minuti in cui si era completamente, perdutamente e pazzamente innamorato di nuovo di Lexi Golder.
Non si era sbagliato su nulla: quella ragazza era la persona per cui il più delle volte aveva rifiutato la compagnia di modelle mozzafiato e di colleghe altrettanto attraenti. Nulla delle donne con cui aveva avuto a che fare poteva reggere il confronto con quella ragazza che non aveva mai smesso di torturarsi le mani per tutta la durata dell'intervista, come faceva lui nei primi tempi in cui la fama li aveva investiti. Quel suo modo di spostare casualmente i capelli mentre parlava, come se fosse un espediente studiato per attirare l'attenzione su altro che non fosse il rossore che le colorava leggermente le guance, segno di un carattere delicato ma non per questo meno forte. L'intelligenza con cui aveva risposto alle sottili insinuazioni dell'intervistatrice e le battute che con molta naturalità aveva fatto, la rendevano la persona perfetta con cui trascorrere non solo una piacevole serata, ma anche tutta una vita fatta di folli conversazioni sull'esistenza e il senso delle cose al chiaro di luna o di mirabolanti progetti per il futuro. Per non parlare di quegli occhi. Nate chiuse le palpebre e si lasciò cadere sul divano: li poteva ancora vedere sullo sfondo nero della pelle, così profondi eppure limpidi, sinceri fino al punto di spaventarti ma al tempo stesso capaci di celare un segreto, quello stesso segreto che lui aveva aspettato cinque mesi di scoprire e che ora non avrebbe mai conosciuto.
- Perché non puoi ricordare, Lexi?! Perché, cazzo!
Il suo cellulare prese a suonare impazzito: forse era l'ennesima chiamata di lavoro che riceveva, ma non gli interessava per niente. Eppure si costrinse a rispondere dato che sicuramente era Lucas che gli avrebbe chiesto dove diavolo fosse finito. Ed infatti.
-Sì può sapere che cazzo di fine hai fatto Nate?! La riunione per il lancio dell'album è iniziata mezz'ora fa!!
Lo sapeva. Lo sapeva bene. Ma quando la pubblicità dell'intervista in diretta con Lexi “La ragazza che ha salvato i The Rush” era andata in onda tra uno spot per detersivi e l'altro non era riuscito a far altro che sedersi sul divano e lasciare che le chiavi della macchina scivolassero per terra.
- Ho avuto da fare...
- Nate tutto bene??
Tra loro poteva essere successo quello che era successo, ma Lucas rimaneva comunque quello più premuroso di tutti e poi si erano completamente chiariti rispetto all'accaduto, quindi Nate non si stupì nel sentire una forte nota di apprensione nella sua voce.
- No.
Ecco: l'aveva ammesso.
Erano passati tredici giorni da quando Lexi si era svegliata e dall'ultima volta in cui l'aveva vista e lui non si era mai sentito così perso in vita sua. Mai.
- Facciamo così: io dico che stai male e poi passo da te, okay?
- Grazie Luc.
Sapeva che non c'era bisogno di aggiungere altro, così terminò la chiamata e si distese con un cuscino sopra la testa, sperando che quello fosse tutto un incubo e che stesse per finire.
Il campanello suonò due volte prima che Nate si svegliasse dal sonno senza sogni in cui era caduto ed andasse ad aprire: Lucas, in maglietta bianca, felpa e pantaloni della tuta neri, era affiancato da uno bellissima Sophia anch'essa in leggings neri e maglione collo alto color panna che arrivava a metà coscia, riscaldando il colore castano dei lunghi capelli lisci che a Nate ricordarono spaventosamente quelli di Lexi. Scosse la testa per scacciare quel pensiero e li accolse in casa. Ormai si era abituato a vederla in giro, perché dovunque ci fosse Lucas al novanta per cento c'era anche Sophia e sinceramente la cosa non gli dispiaceva affatto: anche se all'inizio poteva sembrare una ragazza chiusa e riservata, in realtà era estremamente dolce ed anche un'ottima ascoltatrice, bisognava solo conquistarsi la sua fiducia.
Nate non ci aveva messo molto ad ottenere un posto speciale nel cuore della ragazza così, quando Lucas le aveva detto che sarebbe passato dall'amico perché era preoccupato per lui, Sophia si era proposta per accompagnarlo. Non ci voleva un genio per immaginare come potesse stare il bel irlandese dopo aver ricevuto la notizia di non poter vedere Lexi.
- Okay... Direi che qui serve del tea. Vado a farlo... Tranquillo Nate, conosco casa tua.
Mentre Lucas cominciava a tirare fuori il bollitore dalla credenza, Sophia si sedette accanto a Nate e cercò di capire se in qualche modo potesse essergli utile e dallo sguardo vacuo che il ragazzo continuava a tenere verso i calzini bianchi che aveva indosso, decise che almeno un tentativo valeva la pena farlo.
- Dimmi solo in una scala da “ci penso sempre e sto male” a “non ha più senso neanche mangiare” a che punto sei tu.
Nonostante tutto, Nate le regalò un briciolo di sorriso che le fece capire come forse non avesse fatto male ad andare da lui: magari, il parere di una ragazza in quel momento poteva aiutarlo più di una serie di pacche sulle spalle dei suoi amici, anche se sapeva che non si sarebbero limitati a quello.
- La verità?
Due occhi di un celeste velato di lacrime la osservarono in cerca di una risposta affermativa, come se sentisse seriamente il bisogno di liberarsi di quella verità che gli pesava sul petto come un macigno al piede di un condannato a morte. Sophia annuì e Nate prese quel segno come il via libera per lasciarsi andare: lei avrebbe capito, ne era certo.
- Forse è anche peggio di “non ha più senso mangiare” perché qui non ha più nemmeno senso alzarsi dal letto... Lo so che suonerà esagerato, anche perché: dai cazzo!! Guarda cos'ho io! Un lavoro da sogno, delle fan meravigliose, tutti gli agi che voglio e un carattere che mi ha sempre permesso di godermi tutto fino all'ultimo... Ed ora?? Ora sono un'ameba per colpa di una ragazza con cui non ho mai parlato! Ma che minchia sto facendo, Soph?!
- Ci ha salvato la vita, Nate... Tu sei un ragazzo che cerca una donna sincera, allegra e che sia altruista e beh: direi che Lexi incarna tutte queste caratteristiche...
- E tu come fai a saperlo?!
- Prima ho visto la sua intervista...
Un sorriso amaro si stirò sul volto di Nate e Sophia capì quale fosse la reale motivazione per cui Nate non si fosse presentato alla riunione.
- Anche io... E non avrei dovuto.
- Sapevi che sarebbe stata in quel programma?
Lo vide strofinarsi per l'ennesima volta le mani sul viso e poi sui pantaloni della tuta, come se quel gesto potesse aiutarlo a sciogliere il nodo allo stomaco che non lo lasciava in pace.
- Sì, Mia mi aveva avvertito che era stata costretta ad accettare a rilasciare un'intervista, altrimenti i giornali non l'avrebbero mai lasciata in pace. Ma non ero pronto, dico sul serio... Insomma, ho aspettato cinque mesi per sentirla parlare ed ora posso farlo solo attraverso uno schermo e...
- E nulla è come avresti voluto.
- Non per quanto riguarda lei... E vuoi sapere qual'è la cosa strana?! Ho visto quella dannata intervista e mi sono letteralmente innamorato di lei... Di nuovo... Io ho bisogno di parlarle, di stringere quella mano che per cinque mesi è stato il mio appoggio sicuro, oltre alla mia famiglia...
Quando fu la mano affusolata di Sophia a posarsi sul suo ginocchio, Nate sentì un'ulteriore stretta al petto poiché sperava sul serio che quelle dita delicate fossero di Lexi, ma le sorrise comunque, grato di avere quel contatto fisico con qualcuno che potesse capire come si sentisse. Nemmeno per lei e Lucas le cose erano state semplici, specialmente nei primi tempi, quando le fan non avevano accettato in alcuna maniera la loro relazione e si era ritrovata da sola, con un Lucas confuso ed incapace di difendere ciò a cui teneva veramente. Stavano assieme da quasi cinque mesi quando lui l'aveva lasciata rifilandole le peggiori scusanti e sorprendendo tutti, tanto che più volte Nate gli aveva chiesto che cosa fosse successo per spingerlo a fare una scelta così drastica. Poi erano partiti per il tour in America e Lucas era resistito due settimane: a metà luglio Sophia li aveva raggiunti in Arizona ed era rimasta con loro per qualche giorno, giusto il tempo di sistemare la situazione e di rendersi conto di quanto avessero bisogno l'uno dell'altra. Quindi sì: aveva ben presente la sensazione che le cose non fossero per nulla come le si erano immaginate.
- Magari ricorderà... Non è detto che tutto sia perduto... Avete in programma di incontrarla?
- No... Non finché l'album non esce, perché vogliono che sia un evento mediatico di grande rilievo ed ora tutta la pubblicità deve essere concentrata sulla nostra musica... E poi non le farebbe bene, sarebbero troppe emozioni forti, troppo presto.
Si riprese la testa tra le mani, chiedendosi come avrebbe fatto a sopravvivere tutto quel tempo senza poterla nemmeno incontrare.
- Non l'hai neanche mai sentita?
- Solo un tweet, ieri...
- Sul serio?!?!? E non mi dici nulla?!
Era stato tutto così veloce che nemmeno se ne era reso conto. Lexi aveva scritto un tweet con il testo di una loro vecchia canzone, che diceva “ If we could only turn back time... ” e lui non aveva resistito a risponderle. Sapeva che non avrebbe dovuto, che probabilmente l'avrebbe fatta agitare, anche se lui non era Lucas, ma non era riuscito a bloccare le sue dita dal fare quello che il suo cuore gli suggeriva: smielato ma dannatamente vero. Ora era cosciente del fatto che tutte le volte in cui aveva detto nelle interviste che era un tipo romantico e che avrebbe fatto di tutto per la ragazza che amava, diceva dannatamente sul serio. “ @Lexi_Lex Vorrei che non fosse accaduto nulla di quello che hai dovuto passare, ma ringrazio di aver conosciuto una ragazza speciale come te xx ”. Scritto ed inviato. La risposta era arrivata un minuto più tardi, segno che Lexi aveva le notifiche attivate per i loro account, di modo da sapere in tempo reale qualora tweettassero qualsiasi cosa, e per poco Nate non si era strozzato con la RedBull che stava bevendo: erano solo 140 caratteri ma gli sembrarono come il testo della più bella canzone d'amore di sempre. “ @NateOfficial riprenderei la stessa decisione anche ora, perché io vi ho salvati una volta ma voi l'avete fatto per anni...Grazie Nate xx ”.
Quando ebbe finito di raccontarlo, Sophia si asciugò discretamente una lacrima che era sfuggita al suo controllo, cercando di non farsi vedere da un Nate perplesso, dato che quella reazione non se la sarebbe mai aspettata.
- Va tutto bene?
Sophia si voltò verso il suo fidanzato che era appena rientrato in soggiorno, facendogli segno di sì con la testa e riferendogli quello che Nate le aveva appena raccontato.
- E' una ragazza davvero speciale... Dovreste andare a trovarla, dico davvero. Se lo merita e Nate ha bisogno di vederla...
- Non possiamo ora, Soph. Il dottor Lawson sostiene che non sia ancora pronta...
- Beh, allora fate qualcosa per mostrarle che siete al suo fianco e che pensate a lei nonostante tutti i vostri impegni! Lucas: glielo dovete.
- Ti prego, amico... Io devo vederla o farle sapere che ci sono.
- Magari potremmo mandarle un video messaggio...
Mentre Sophia incoraggiava quell'idea e Lucas cercava di non versarsi addosso il tea che aveva preparato ripescando il cellulare dai pantaloni per chiamare Pablo, la mente di Nate stava già andando oltre. Le avrebbe scritto su Twitter, tutti i giorni. Avrebbe trovato il modo per tornare nella sua vita, con o senza l'aiuto della sua memoria.




Hi sweethearts!!
spero che stiate bene, perché per quanto mi riguarda le uniche gioie qui arrivano dal nuovo incredibilmente strepitoso album di Styles (e dai suoi outfit**), da Horan e la sua chitarrina e Payne che par essere sempre più lanciato nel ruolo di piccolo Usher del 2017 **
Anyway, entriamo nel merito della II parte di questa storia e cominciando a vedere un po' di sano angst in azione: Mia si sta scervellando per trovare una soluzione, Lexi sta ricadendo nei vecchi errori e Nate... Niente, Nate mi fa una gran pena ^^
Grazie infinite per aver recensito lo scorso capitolo e per continuare a dedicare a questa storia del tempo **
Spero di sentirvi presto.
Lots Of Love xx
  
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