CUSTODE
Vorrei custodire il tuo animo
prezioso.
Chiuderlo in una teca, osservarlo
come se fosse una cavia da
laboratorio.
Amerei l’altra parte di te,
quella che celi, che mi è
sconosciuta;
amore verso l’odierno ignoto.
Come un viaggio nello Spazio profondo,
io varco la soglia
della tua anima frastagliata.
Ma non l’afferro,
nulla posso afferrare.
Posso solo continuare a sperare.
Un sogno ed un ghigno
che malefici si propagano
in un volto illuminato dal divino.
Ma allora, c’è chi si è sciolto,
come plastica al fuoco,
e l’odore di questa scelta resta,
gravoso.
NOTA DELL’AUTORE
Salve a tutti ^^
Questa potrebbe essere la penultima poesia di questa
raccolta, spero che vi sia piaciuta.
Grazie, come sempre, per il fedele sostegno.
Grazie di cuore per tutto, e buon proseguimento di giornata!