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Autore: __Lily    19/05/2017    0 recensioni
«Non sopporto l’idea di lasciarti andare sapendo che un giorno sposerai qualcuno e che qualcuno non sarà mai degno di te, Lyanna Stark. Avrei dovuto sposarti io. Mi hai conquistato, il mio cuore è tuo e lo sarà sempre.»
Genere: Azione, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eddard Stark, Elia Martell, Jon Snow, Lyanna Stark, Rhaegar Targaryen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Il giorno seguente Lyanna aveva fatto sellare due cavalli, uno per lei e uno per Robert Baratheon; suo padre aveva insistito che fosse lei a fargli conoscere meglio Grande Inverno, i boschi che la circondavano, le case, il Parco degli Dei.
Così si era vestita nuovamente da maschiaccio, legato i suoi capelli.
Stava aspettando Robert mentre Willis teneva fermi i cavalli.
Arrivò poco dopo di lei, la barba sempre ben curata, sorridente, i capelli legati indietro come li portava suo padre e anche i suoi fratelli.
Le sorrise mentre per il freddo strofinava le mani.
Robert aveva visto una sola volta la neve, da bambino, ora al Nord l’aveva ritrovata, era così bianca come gli sembrava anche Lyanna Stark.
«Buongiorno mia signora, chiedo scusa per averti fatta aspettare.»
«Buongiorno Robert, in effetti un cavaliere non dovrebbe far attendere una dama» rispose punzecchiandolo un po’.
«E dunque mia signora» disse lui avvicinandosi di più, «come può farsi perdonare questo cavaliere?»
«Rispondendo sinceramente alla domande di una certa lady» rispose Lyanna prendendo le redini del suo cavallo da Willis, gli diede un bacio sulla guancia e salì a cavallo.
«Hodor» disse lui imbarazzato, era già più alto di lei.
«Andiamo Robert?»
«Si, andiamo.»
Robert salì sul cavallo e poi seguì Lyanna al galoppo nei boschi innevati, le punte degli alberi erano bianchi, la neve risplendeva sotto i raggi del sole sciogliendosi in piccole gocce d’acqua.
Lyanna respirò a pieni polmoni il profumo della libertà, dei boschi del Nord.
Robert la raggiunse e mentre cavalcavano insieme pensò che non esisteva ragazza più bella di lei.
La giovane lady invece pensò che tutta quelle neve avrebbe reso felice la piccola principessa Targaryen, si immaginò assieme a Rhaegar mentre Rhaenys giocava per la prima volta con la neve, mentre Balerion avrebbe cercato il posto asciutto più vicino, quel piccolo gatto nero che la bambina voleva credere un drago.
Il volto di Rhaegar era sempre nei suoi pensieri, quando osservava il cielo ripensava ai suoi occhi viola, la luna invece gli ricordava i suoi capelli biondissimi, gli mancava così tanto.
In pochi giorni lui era diventato la cosa più importante, almeno fino a quel momento.
Ma Rhaegar aveva già una famiglia, una moglie, lei era stata solo un'avventura che un principe si era concesso e ora probabilmente si era già dimenticato di lei.
Lyanna fermò il cavallo, Robert la imitò.
Aveva portato una coperta da mettere in terra per proteggerli dalla neve, si sedettero sotto un albero dove c'era meno neve per via delle foglie.
Prese il cibo dalla sua bisaccia e Robert fece lo stesso, lo misero al centro di quella coperta.
Robert la osservava in silenzio, la studiava, Lyanna Stark era ancora un mistero per lui.
«E’ molto bello qui» disse guardandola negli occhi.
«Si, ci venivo spesso da piccola, con mia madre.»
«Ti manca molto?» chiese lui.
«Molto, vorrei che fosse qui. Avrei bisogno dei suoi consigli ora più che mai.»
«So cosa vuoi dire» rispose Robert osservandosi attorno, improvvisamente Lyanna ricordò che Robert era orfano da anni, che i suoi genitori erano morti in mare quando era poco più di un bambino e che si era dovuto far carico di Capo Tempesta e di due fratelli più piccoli.
«Mi dispiace Robert.»
«Non devi, è passato molto tempo» tentò di dissimulare lui.
Non poté fare meno di stringere la sua mano.
«Deve essere stata dura per te.»
«Non lo negherò, è stata molto dura. Ero poco più di un bambino quando morirono in quel naufragio. Renly non ha alcun ricordo di loro, era tropo piccolo.»
«Sei stato forte per i tuoi fratelli.»
«E’ terribile doverlo ammettere ma… non provo nulla per Stannis e Renly, non li amo come dovrei, come un fratello dovrebbe amare. E’ Ned il fratello che ho scelto. Ricordo che Jon era spaventato all’idea che non saremmo andati d’accordo, noi due così diversi, eppure… non cambierei niente del periodo nella Valle.»
«Mio fratello è un ragazzo buono, leale, fin troppo oserei dire.»
«Lo conosci meglio di me, Lyanna. Capo Tempesta non sarà bella quanto Grande Inverno ma ha molto da offrire, so che ci consociamo poco ma prometto che saprò renderti felice.»
«Robert…»
«Ora puoi farmi tutte le domande che desideri, non mi arrabbierò.»
«Temo di si invece.»
«No.»
Lyanna assaggiò il pasticcio preparato da Nan, era davvero ottimo e ne offrì un po’ a Robert che lo prese, dalla sua faccia capì che era davvero così buono.
«Cosa devo aspettarmi dal nostro matrimonio?»
«Un marito che ti ama, un luogo come Capo Tempesta, ti porterò a vedere i posti più belli. C’è una collina dove andavo sempre da bambino, è ancora il mio posto preferito.»
«Robert riuscirai a essermi fedele? Ned mi ha raccontato un po’ di cose, non prendertela con lui, l’ho obbligato a farlo. Temo che tutto ciò che desideri da me sia il mio corpo e che una volta ottenuto passerai oltre. Non voglio passare le notti a domandarmi nel letto di quale donna si trovi mio marito» disse sinceramente posando una fetta del pasticcio.
«Ned… no non posso fargliene una colpa, sei sua sorella e nonostante l'affetto che ci lega ha il dovere di proteggerti, anche da me.»
«Non ho bisogno di protezione, so cavarmela anche da sola.»
«Non ne dubito Lyanna…»
«Non hai ancora risposto.»
«Tu credi che io brami il tuo corpo e in parte è vero, sono un uomo e sono giovane, altri al mio posto non vorrebbero ciò che voglio io? Ma no, non ho intenzione di passare le notti nei letti di altre donne. Lyanna non è solo il tuo corpo che amo di te. Amo il tuo spirito ribelle, la tua voglia di metterti costantemente alla prova, amo come mi fai sentire quando sono vicino a te. Amo i tuoi occhi grigi come una tempesta e i tuoi capelli scuri come la notte. Hai un animo gentile Lyanna, sei pronta ad aiutare chiunque, come ad Harrenhall. Porti una corazza che impedisce agli altri di vedere la parte più debole di te, so che è così perché spesso la uso anch’io.»
Lyanna rimase stupita per le sue parole, Robert infondo era una brava persona e un’altra donna avrebbe potuto davvero renderlo felice, ma non lei.
«Hai ragione, su tutto.»
«Ho abbassato un po’ le tue difese?»
«Solo un po’, mio signore» rispose sorridendogli, ai lati della bocca le si formarono due fossette che la resero ancora più bella.
«Ho ancora un'altra domanda.»
«So già cosa vuoi sapere.»
«Lo sai?»
«Vuoi sapere di Mya, mi sbaglio?»
«No. Voglio sapere di tua figlia, conoscerla attraverso le tue parole. So solo il suo nome e poco altro.»
«Mya ha quattro anni, vive nella Valle. E’ una bambina sveglia, un po’ ribelle come una lady che conosco, le piace correre e scalare. Le piace quando la tiro in aria per afferrarla, amo sentire la sua risata, mi riempie il cuore di gioia.»
«Deve mancarti molto.»
«Si, ogni giorno penso a lei» rispose, poi tolse lo sguardo dal volto di Lyanna, la figlia gli mancava tantissimo, più di quanto avesse osato dire.
«Dovresti portarla a Capo Tempesta e dovresti riconoscerla, sarebbe la cosa più giusta da fare Robert.»
Posò la mano sulla sua spalla, era ampia e forte, Robert era in tensione, ogni fibra del suo corpo lo era.
«No, non posso farti questo torto.»
«Ma cosa dici? Non è un torto. E' tua figlia, riconoscila e portala a Capo Tempesta, porta anche sua madre, non intendo separarle.»
«Lyanna…»
«Prima hai detto che riuscirai ad essermi fedele, voglio crederti, voglio credere che sarà così. Mya merita di avere un padre, un padre che può offrirle molto di più di ciò che ha ora. Sai come la chiameranno vero?»
«Si…»
«Vuoi davvero che venga chiamata bastarda? Dici di amarla, dimostramelo e crederò alle tue parole, metterò da parte ogni mia riserba. Fa la cosa giusta per Mya.»

 

 

 

Rhaegar e Elia avevano dormito insieme, fatto l’amore come non accadeva da mesi ma era stato attento, si era tirato indietro prima che fosse tardi.
Elia dormiva ancora, accoccolata contro il suo petto, la sua pelle era calda e profumata, i suoi capelli castani avevano qualche riflesso rosso ogni volta che il sole li illuminava.
Aegon si era svegliato una sola volta per reclamare la sua poppata, Rhaegar si era alzato e lo aveva portato nel letto e dato alla moglie, era rimasto a guardarlo mangiare, con voracità, era davvero affamato, aveva accarezzato i suoi capelli castani, gli aveva dato un bacio sulla fronte e ringraziato gli Dei per quel figlio che gli era stato donato.
«E’ perfetto» aveva detto sua moglie mentre il piccolo era ancora attaccato al suo seno, si era rifiutata di prendere una balia, voleva essere lei a occuparsene anche se era debole.
Rimase così a guardarla dormire, a osservare il suo corpo debole fare su e giù.
«Se fossi morta ora tu saresti libero di amarla.»
Le sue parole pungevano dentro la sua mene, non avrebbe mai permesso la sua morte, l’avrebbe impedita con ogni mezzo per quanto possibile, la vita di sua moglie era importante, per quanto amasse Lyanna Stark, Elia Martell era importante per lui.
Non si era reso conto che lo stava osservando.
«Da quanto sei sveglio?» chiese accarezzando il suo petto, passando la mano tra i capelli biondi.
«Qualche minuto, non volevo svegliarti.»
«No, non mi hai svegliata. A quest’ora di solito vado da Rhaenys per prepararla.»
«Lasciamola dormire un altro po’, solo per questa volta.»
«Come il principe comanda» rispose dandogli un bacio.
Aegon era nella sua culla, Rhaegar lo aveva riportato lì dopo la sua poppata notturna, dopo che aveva richiuso gli occhi.
«Cosa ho fatto per meritarti?»
«Non lo so ancora» le rispose divertita, «nonostante tutto siamo stati più fortunati di altri, suppongo.»
«Già, molto più fortunati.»
«Al mio posto poteva esserci Cersei Lannister.»
«E’ una bellissima ragazza ma… non fa per me.»
«E’ vero, è molto bella. Promettimi che se dovesse capitarmi qualcosa…»
«Elia…» la interruppe lui.
«Fammi finire.»
«Va bene, ma sai che questi argomenti non mi piacciono.»
«Lo so, ma dobbiamo essere realistici e pronti a tutto. Promettimi che se ti risposerai lo farai per amore, lo farai con una donna che amerà i nostri figli.»
«Non accadrà, vivrai a lungo ed è così che deve essere.»
«Voglio solo che tu me lo prometta» disse accarezzando il volto del marito.
«Sono solo le nostre paure a farci parlare così.»
«Paure o meno… dimmelo.»
«E va bene, te lo prometto ma ora basta ti prego.»
«Basta» disse e subito dopo gli diede un bacio.
Elia si alzò, si mise la sua camicia da notte e poco dopo Rhaenys entrò nella stanza come un tornado seguito da Balerion che saltò nel letto assieme alla bambina.
Si tuffò tra le braccia del padre che la riempì di baci, Elia si mise nuovamente accanto al marito e baciò sua figlia.
Poi Balerion reclamò la loro attenzione miagolando e strusciandosi sulle lenzuola.
«Che terribile ruggito ha questo piccolo drago» disse Rhaegar allungando una mano per accarezzare quel pelo scuro come la notte.
«Davvero un terribile ruggito» sorrise Elia.
«Voglio andare a giocare» disse la bambina guardando i genitori.
«Mi chiedo da dove prenda tutta questa energia, mh?» disse Elia accarezzando i capelli castani della figlia.
«Prima dobbiamo lavarci, vestirci e mangiare, Rhaenys. Dopo andiamo a giocare e portiamo con noi anche Lewyn, un cavaliere in più per scappare dal feroce Balerion» rispose Rhaegar facendo il solletico alla bambina che rise di gusto.
«Avanti Rhaenys, andiamo a prepararci» disse Elia allungando la mano, Rhaenys la prese e scese dal letto, Balerion se ne accorse immediatamente e fece un balzo a terra seguendo la sua piccola padroncina.
Rhaegar rimase disteso sul letto a osservare il soffitto della camera, un nuovo giorno era iniziato e Lyanna non era lì con lui.
Si alzò dal letto e si avvicinò alla culla del figlio, del bambino che un giorno sarebbe diventato uomo, principe e re.
Lo prese in braccio e si mise nuovamente a sedere sul letto, Aegon aprì gli occhi ma non pianse, Rhaegar gli diede un bacio, lo strinse a se e annusò il suo profumo di neonato, di quella purezza che ormai lui aveva perso da tempo.
Rhaenys era la sua primogenita, la sua principessa e la amava incondizionatamente ma amava anche Aegon nonostante tutte le complicanze del parto, nonostante fosse quasi costato la vita di Elia.
«Sarai un grande re, un giorno. Un re grande come Aegon il Conquistatore» sussurrò all’orecchio del bambino che aveva solo pochi mesi. 

  
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