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Autore: Evola Who    19/05/2017    1 recensioni
Han e Leia decidono di passare una settimana romantica su Naboo. Ma si parla sempre di Han e Leia, e di certo non sarà una settimana tranquilla....
Giorno 1: Lunedì.
Giorno 2: Martedì.
Giorno 3: Mercoledì.
Giorno 4: Giovedì.
Giorno 5: Venerdì.
Giorno 6: Sabato.
Giorno 7: Domenica.
Giorno Extra: Sorpresa!
{ Han/Leia | Raccolta One-Shot}
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Han Solo, Luke Skywalker, Principessa Leia Organa
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Leia, Han & Co.'
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Giorno 2

Martedì

 


Mattina, palazzo di Naboo. Sala del trono.

Han e Leia erano della sala del trono, erano stati chiamati dall’ex capo di sicurezza reale di Naboo, ovvero il capitano Quersh Panaka. Orami in era andato in pensione, ma era un grande amico della attuale regina e, quando lei era assente, aveva il controllo del castello e di quello che succedeva al suo interno.

Leia era vestita con un lungo abito rosso, un gilet della stessa lunghezza bianco e le trecce attaccate alla nuca. Han, invece, era sempre con i suoi soliti vestiti.

Luke aveva detto che il capitano Panaka poteva conoscere sia la loro ormai defunta madre sia loro padre e poteva persino conoscere qualcosa sui Jedi. Quindi, Leia doveva stare attenta a parlare con Panaka.

“Senatrice Leia Organa, Generale Han Solo” disse una voce maschile, proveniente dalle loro spalle.

Dal ingresso entrò un uomo: aveva la pelle scura, color del cioccolato e sorrideva, era alto e poteva avere circa 60 anni, con i capelli grigi, e un viso pieno di rughe che dimostravano la sua età; indossava una tunica rossa e blu e aveva l’occhio destro bendato.

Si avvicinò alla coppia, dicendo: “Sono onorato di conoscervi” strinse le mani ad entrambi.

“Anche noi, capitano Panaka” rispose Leia, con un sorriso gentile.

“Vi prego, orami non sono più un capitano. Chiamatemi solo Quersh” rispose lui, sorridendo.

“Ringrazi la regina da parte nostra per averci ospitato all’interno del suo palazzo”.

“Beh, non potevamo di dire di no alla mente più brillante della ribellione e al generale che ha distrutto le due Morti Nere” disse il Capitano.

“Beh, speriamo che non ne costruiscano una terza!” disse Han ironico.

Leia alzò gli occhi al cielo, mentre Quersh rise.

Quando smise di ridere disse, con un tono confortevole: “Spero che questo soggiorno stia andando bene. Mi dispiace che la nostra regina, in questo momento, non sia qui. È via per una missione diplomatica e non rintronerà fino alla fine del mese”.

“Non si deve scusare” lo rassicurò Leia “Capisco perfettamente i suoi doveri. Il nostro soggiorno sta andando bene, anche se siamo qui solo da ieri”.

Han si sentì un po’ a disaggio. Non era abituato a quei discorsi così cortesi e gentili tra persone importanti. Ma erano lì per un obbiettivo e Leia non sarebbe andata via senza ottenerlo, così nemmeno lui.

“Spero che sarete presenti venerdì per il ballo della Luna” disse Quersh.

Il ballo della Luna?” domandò Han, confuso.

“Il ballo della Luna è un ballo che si organizza ogni anno per la festa della Luna” spiegò l’ex capitano “È una antica festa di Naboo che celebra la prima notte dell’estate. Si festeggia mangiando frutti e bevendo spremute fresche. Ogni anno il palazzo organizza un ballo”.

“Ci saremo” assicurò Leia, sorridendo.

Anche se Han aveva i suoi dubbi, non era mai stato tipo da partecipare a feste del genere.

“E quelle spremute di frutta saranno corrette?” chiese, con tono ironico.

Leia fece un piccolo sospiro paziente, Quersh fece una piccola risata e rispose: “Beh, è pur sempre una festa. Quindi sì, le spremute saranno corrette con tanto di giacchio”.

“Comunque,” disse Leia “avrei qualche domande sulle vostre vecchie regine e senatrici”.

“Quali, di preciso?” domandò Quersh, incuriosito, sorridendo.

“Diciamo sul periodo della crisi della federazione dei mercati intorno al 32 BBY. Quando lei era capo della sicurezza reale” Rispose Leia, seria e composta.

Il sorriso di Quersh si spense e guardò Leia con aria seria e interrogativa.

“Perché questa domanda, senatrice?”.

“Informazioni personali, Quersh” rispose lei.

I due si guardarono con aria di sfida e l’atmosfera si fece tesa. Han li guardò entrambi e capì che l’ex capitano nascondeva qualcosa.

“E in queste informazioni personali, c’entra anche suo fratello Luke Skywalker o è una informazione per gli interessi della ribellione?” domandò Quersh.

“Come ho già detto, è una mia informazione personale. Non mi manda né la nuova repubblica né la ribellione. Sono solo qui per una vacanza insieme al generale Solo. Sono curiosa di conoscere qualcosa in più della regina in carica in quel periodo” spiegò Leia.

L’ex capitano la guardò con aria interrogativa e convinto di non rispondere.

“Ho saputo che vuole fare parte del consiglio della ribellione” continuò Leia “Ma non si fidano di lei per il suo passato con l’Impero. Aveva degli ottimi rapporti con l’imperatore Palpatine, ovvero il Sith Darth Sidious, che ha distrutto la repubblica per costruire il suo impero” andò avanti a parlare, con aria inespressiva ed occhi severi.

Quersh guardò in basso con l’aria di sentirsi davvero in colpa.

“Quando ho scoperto tutto non potevo far più nulla. Ero obbligato a lavorare con loro e sotto il comando del senatore Chomel” spiegò l’ex capitano “Mio nipote, ovvero Gregar Typho, era il capitano della sicurezza del palazzo di Theed. Quando ci fu l’impero lui si ribellò, ma fu ucciso da Darth Vader. L’ho saputo solo alla fine di tutto” il suo visto era inespressivo, così come la sua voce, ma i suoi occhi lo tradivano, perché erano coperti di malinconia.

“Se lei risponderà alle mie domande io potrei mettere una buona parola per di lei con la ribellione” propose Leia.

Quersh alzò la testa di scatto, la guardò con aria sorpresa, dicendo: “Davvero? Farebbe questo per me?”.

“Se risponderà in modo sincero alle mie domande e non mi chiederà perché voglio sapere ciò che le chiedo, sì, lo farò” disse Liea.

L’ex capitano guardò la Senatrice un po’ insicuro, sopirò e disse: “D’accordo. Vi racconterò tutto” guardò Han “Anche il generale Solo deve saperlo?”.

Han rimase confuso dalla sua domanda e si sentì offeso. Che diavolo pensava di lui? Che non fosse una persona di fiducia?

“Come ho già detto, il generale Solo è con me” chiarì subito Leia, seria, ma con tono educato “Lui è un eroe di guerra, ha contribuito a distruggere le due Morti Nere, ha salvato sia me che Luke più di una volta ed è una risorsa fondamentale per la ribellione. È un uomo di fiducia. Anche se a volte me lo dimentico”.

Han rimase sorpreso dall’ultima frase: Leia si stava forse scusando per il suo comportamento della giornata precedente?

“In più, è il mio compagino sia in senso lavorativo che in senso privato. Siamo qui insieme in vacanza. Quindi, sì, il generale Solo può e deve conoscere quelle risposte” lo guardò con aria seria.

Han fece un piccolo sorriso di soddisfazione. Adorava quando Leia teneva testa a tutti, ma in un modo così raffinato e reale. Ed era felice che lei lo considerasse il suo compagno.

Quersh sopirò e disse: “Va bene. Seguitemi”.

Camminarono verso un corridoio a passo svelto.

“Leia” disse Han a bassa voce “Grazie”.

Lei capì che si riferiva al suo gesto e del fatto di avergli permesso di scoprire le sue origini insieme. Leia fece un sorriso e gli prese la mano, era segno che in quel momento non voleva essere da sola.

Si fermarono, davanti a loro c’era un grande quadro ad olio di una donna ritratta mezzo busto. Era giovane, con un elegante vestito rosso, la faccia truccata di bianco, una linea rossa sulle labbra e due punti sotto agli occhi.

Portava i capelli di colore castano scuro acconciati in modo bizzarro e indossava un copricapo bizzarro.

“Padmé Amidala. In precedenza Padmé Naberrie, nota anche come Sua Altezza Reale, Regina Amidala di Naboo, dal 32 BBY al 24 BBY. Fu una delle regine più giovani della storia di Naboo” spiegò Quesh, dando le spalle al quadro.

Han lo guardò con aria sorpresa, mentre Leia era stupefatta. Si rese conto che c’era una certa somiglianza fisica tra lei e la regina Padmé e che quindi quella ragazza poteva essere la sua vera madre, era emozionata.

“Fu eletta regina a 14 anni, a 19 ha risolto la crisi della Federazione dei Mercanti. Fu la regina più amata di Naboo” continuò l’ex capitano “Talmente tanto che dopo i suoi otto anni, ovvero dopo i suoi due mandati da regina, il popolo voleva fare emendare la costituzione del pianeta per permettere che Amidala ottenesse il suo terzo mandato, ma lei rifiutò. Così diventò senatrice di Naboo e rappresentante del pianeta presso il senato galattico” finì Quersh.

Leia ammirava il quadro ed era davvero affascinata dalla sua storia. Una parte di lei era fiera di sua madre, e rivedeva in quella donna mai conosciuta molto del suo carattere e delle sue stesse scelte; ma dall’altra parte voleva piangere perché non poteva più conoscerla.

Strinse forte la mano di Han, lui comico a preoccuparsi e ricambiò la stretta.

“Lei l’ha conosciuta?” domandò Leia diretta a Quersh.

“Sì, ero il capo della sua sicurezza” rispose.

“E com’era?” domandò con tono serio, sebbene una punta di emozione la tradisse.

L’ex capitano guardò in basso e rispose: “Era una donna straordinaria, intelligente, matura, sempre pronta a scegliere nei momenti difficili. Insomma, era una donna unica”.

Leia fece un sopirò e sorrise in maniera malinconica. Han era preoccupato, non sapeva che cosa fare o dire. Voleva consolarla, ma aveva paura di dire una cosa sbagliata, così si limitava a stringerle la mano per dimostrarle che era con lei.

“Tutto bene?” le chiese a bassa voce.

“Sì, sì. Sto bene” rispose Leia, guardando il quadro, dopodiché domandò al generale “Come è morta?”.

“Di parto” rispose lui, senza staccare gli occhi dal pavimento “Morì di parto a Polimassa a nel 19BBY. Insieme al suo bambino”.

“Chi era il padre?” domandò Leia.

“Uno Jedi. Si sposò in segreto con uno Jedi” rispose l’ex capitano.

“Perché in segreto?” chiese Han, confuso.

“Quando esisteva il consiglio Jedi, non era permesso loro avere legami affettivi. Se il consiglio avesse scoperto il matrimonio lo avrebbe espulso dall’ordine dei Jedi” spiegò Quersh.

“Chi era quello Jedi?” domandò subito Leia.

“Si chiamava Anakin” rispose indifferente.

“Non so cosa gli sia successo. Probabilmente sarà morto dopo l’ordine 66 di Palpatine”.

Leia capì che non era vero, ma non le importava. In quel momento provava mille emozioni e voleva stare un po’ da sola.

L’asciò la mano di Han, dicendo: “Scusatemi” poi guardò Quersh, lo ringraziò, chiese di scusarla perché voleva prendere un po’ d’aria e andò via a passo veloce.

Han rimase confuso e preoccupato. Capiva che Leia provava mille emozioni e purtroppo aveva la brutta abitudine di tenersi tutto dentro e di sfogarsi da sola.

Un’altra cosa che avevano in comune…

Leia era fuori, sul balcone del palazzo, sopirò pensò alla sua vera madre, ma si chiedeva come avesse conosciuto Anakin, di come si fosse innamorata di lui e del perché non avesse cercato di fermato quando lui era passato al lato oscuro. Ma soprattutto si domandava perché i suoi genitori adottivi non le avessero detto niente.

Decise di chiamare Luke, che si trovava a Tatooine per trovare informazioni sul loro padre. Quando vide l’ologramma, Leia raccontò tutto quello che sapeva sul conto di Padmé. Anche lo Jedi rimase emozionato dalla storia di sua madre.

Luke raccontò, allora, la storia di suo padre: Anakin era nato schiavo su Tatooine, da Watto, un mercante Toydariano. Quando aveva otto anni era stato liberato da uno Jedi, in seguito ad una scommessa.

“Uno Jedi?” domandò Leia, sorpresa “Pensi che si trattasse di Obi-Wan?”.

“Non credo” rispose Luke “All’epoca, Ben era molto giovane. Probabilmente era ancora un Padawan”.

Luke spiegò che lo Jedi che aveva liberato Anakin era in compagnia di un ragazzo e di una ragazza e chiedevano a Watto dei pezzi di ricambio per la loro astronave. Capirono che il ragazzo poteva essere il vecchio Ben e la ragazza poteva essere Padmé.

Luke spiegò che la madre di Anakin, ovvero Shim, era rimasta a Totooine come schiava. In seguito era stata venduta ad un certo Cilegg Lars (il padre dello zio di Luke), che l’aveva liberata e sposata. Dopodiché Luke aveva scoperto, tramite vecchi amici di Cilegg, che Shim era morta per mano di una banda di Tusken.

I due fratelli si sentivano demoralizzati. Avevano trovato informazioni in più riguardo alle loro origini. Ma avevano ancora più domande.

“E adesso?” chiese Leia.

“Non lo so. Quando vedrò di nuovo Ben potrò chiedere a lui se sa qualcosa di più” propose Luke.

“Ma se non ci ha mai detto la verità su Anakin e su di noi!” esclamò Leia.

“Beh, ormai sappiamo molte cose, potrei mettere alle strette Ben e convincerlo a parlare” rispose Luke.

“Ne sei sicuro?” chiese Leia, non molto convita.

“Ormai dovrà risponderci” Luke fece un sorriso convinto e Leia lo ricambiò.

“E adesso che farai?” domandò Leia.

“Non lo so” rispose Luke confuso “Forse resterò qualche altro giorno in più, per vedere se riesco a trovare qualche informazione aggiuntiva, e poi ritornerò a Coruscant per scoprire le origini dei Jedi”.

“Allora chiamami se scopri qualcosa di nuovo. E avvisami quando arrivi su Coruscant!” disse Leia.

Luke sorrise, Leia era protettiva nei suoi confronti e si preoccupava sempre per lui.

“Okay” rispose Luke, tranquillo “Come sta Han?”.

“Sta bene” rispose Leia “Ci stiamo rilassando e godendo il pianeta” fece un piccolo sorriso sincero.

“Ne sono felice” rispose Luke e lo ricambiò “Allora vi lascio in pace. Vi meritate questa vacanza”.

Leia lo ringraziò.

“E salutami Han!” aggiunse lui subito dopo.

Risero e si salutarono velocemente. Leia sopirò, si girò e vide Han, in piedi, appoggiato al cornicione con aria preoccupata.

“Ehi” disse lui.

“Ehi” rispose Leia, con gli occhi bassi.

Si girò verso al panorama e Han si mise vicino a lei. Leia sapeva che aveva ascoltato tutto, ma in quel momento lo voleva solo vicino.

“Come ti senti?” chiese subito Han.

“Bene” rispose lei con aria inespressiva “Sono felice di aver scoperto qualcosa di più sulla mia vera madre e sulle mie origini. Ma… ho altre domande: perché i miei genitori addottivi non me lo hanno mai detto? Perché Padmé non è riuscita a convincere Anakin a rintonare indietro? Ma soprattutto… qual è il motivo che ha convinto Anakin che era meglio passare al lato oscuro?”.

“E chi lo ha convito?” aggiunse Han.

“Quello lo sappiamo” rispose Leia “Luke mi ha detto che è stato l’imperatore Palpatine, lui lo ha spinto a passare al lato oscuro e lo ha manipolato. Ma come?” si girò verso a Han con aria dubbiosa “Come è riuscito a manipolarlo, come lo ha convinto? Forse lo ha… minacciato?”.

Han rimase un po’ sorpreso, ma sapeva che Leia non voleva immediatamente una risposta alle sue domande, si stava solo sfogando un po’.

“Non lo so” rispose Han, guardando in basso “Ma vedrai che tu e Luke lo scoprirete” alzò gli occhi, facendo un mezzo sorriso.

Leia lo ricambiò e, anche se era solo una piccola frase, per lei era un grande senso di conforto.

Lo abbracciò, poggiando la testa sul suo petto, chiudendo gli occhi, con un sorriso rilassato sulle labbra.

Han rimase un po’ sorpreso dal suo gesto improvviso, ma non gli dispiaceva. Lo abbracciò con affetto, accarezzandole la schiena e la testa sotto la treccia.

“Grazie” disse lei con tono dolce.

Era un grazie per esserle vicino in quel momento, in una situazione estranea ad entrambi.

“Di nulla, dolcezza” disse lui con tono ironico, per farla ridere e ci riuscì.

“Allora… la nostra missione è finita e possiamo pensare alla nostra vacanza?” chiese Han con tono ironico, ma speranzoso.

Leia rise, dicendo: “Sì, Han, la nostra missione è finta e possiamo dedicarci alla nostra vacanza”.

Restarono abbracciati, finché Han, guardandola, le domandò: “Vuoi riposati prima di andare a Theed?”.

Avevano pensato di andare alla capitale del pianeta per conoscere meglio il posto e fare un giro.

“No” rispose lei.

Non aveva tanta voglia di andare in città, circondata da gente. In quel momento voleva stare un po’ da sola insieme ad Han e rilassarsi.

Alzò la testa, guardando negli occhi: “Vorrei vedere i giardini. Si dice che qui ci siano delle cascate stupende e dei prati bellissimi. Mi piacerebbe passare la giornata lì” fece un piccolo sorriso di sollievo.

Han lo ricambiò, si sentì sollevato nel vedere Leia più rilassata e spensierata dopo tutte quelle informazioni.

“Se ti va” aggiunse lei, con tono ironico.

“Ma certo che mi va” disse Han, baciandola sulla fronte “Tutto quello che vuole, principessa” aggiunse, con il suo solito ghigno da canaglia.

Leia rise, si staccarono dall’abbraccio e andarono verso ai giardini, mano nella mano.  


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Note:
Il nuovo capitolo della raccorta!
Non lo aspettavate così presto, vero?
spero che vi piaccia! :D
Evola

   
 
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