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Autore: francyg6    19/05/2017    3 recensioni
Edward e Bella si conosco al liceo. All'inizio sono amici ma lui l'allontana a causa del suo aspetto fisico per raggiungere le vette della popolarità. Ma quando si incontreranno nuovamente all'università le cose saranno molto diverse.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Aveva bevuto troppo. Non era ancora ubriaca ma ci mancava poco. 

Quello sarebbe stato l’ultimo bicchiere, si disse, e mandò giù il piccolo bicchierino di liquido colorato che stringeva tra le mani.

La musica nel locale era molto forte e le pompava nelle orecchie.

Si sedette un attimo sullo sgabello davanti al bancone. La testa all’improvviso le girava, colpa dell’alcol. 

Si guardò intorno e tra la calca, sulla pista da ballo, individuò le sue due amiche. 

Alice, al centro della pista, era avvinghiata ad un ragazzo e insieme ballavano e si strusciavano uno sull’altro. Probabilmente Alice era ubriaca. Rosalie, vicino a lei, ogni tanto le lanciava uno sguardo.

Poco più in là riuscì a vedere Jacob, appoggiato al muro, che flirtava con un ragazza.

Non vide Edward.

Il consiglio studentesco dell’università aveva organizzato una festa per la notte di Halloween, in uno dei locali più in voga tra i ragazzi universitari. 

Si erano dati appuntamento al locale qualche ora prima, ed erano venuti anche altri amici dell’università. Una compagna di corso di Alice, Jessica e il fratello, Mike.

Da vari giorni il rapporto con Edward era migliorato. 

La conseguenza era stata un grande guazzabuglio di emozioni contrastanti che si avvicendavano dentro di lei.

Edward la confondeva. 

Aveva sempre un occhio di riguardo per lei, e le sue attenzioni la lusingavano. 

Eppure non poteva fare a meno di chiedersi da cosa dipendessero queste attenzioni. 

La parte maligna di lei, le suggeriva che, probabilmente, ora che era cambiata in meglio lui la considerava una possibile “preda”.

La parte buona, invece, non lo faceva così opportunista. Forse le sue attenzioni e le sue scuse erano autentiche.

Perciò, ogni volta che erano vicini, due erano le emozioni principali che la dominavano: il sospetto e l’attrazione. Perché, nonostante tutto, Edward era bellissimo e la coinvolgeva in un modo che nessuno prima aveva mai fatto.

Ancora seduta al bancone del bar ordinò di nuovo da bere, violando così il suo proposito. 

Ancora una volta l’alcol le bruciò la gola e le fece girare la testa. 

Stanca, si alzò, in cerca di un posto tranquillo dove riposarsi e pensare. Uscì all’aria fresca e l’improvviso silenzio la colpi. Traballò. 

Con gambe tremanti si sedette su una panchina e si perse nei sui pensieri. 

Pensieri per lo più tristi. Colpa dell’alcol.

Da quando aveva iniziato l’università spesso si trovava a domandarsi se aveva fatto la scelta giusta. Aveva paura di aver sbagliato indirizzo. 

Aveva scelto economia su sollecitazione della madre, eppure a lei non piaceva. Era brava solo perché era sempre stata, fin da piccola, una grande studiosa.

“Posso farti compagnia?”

Sobbalzò. Era talmente immersa nelle sue riflessioni che non si era accorta di Edward.

Si sedette vicino a lei.

“C’è qualcosa che non va?” la guardò con un cipiglio preoccupato. 

Le toccò delicatamente una guancia con una mano, a raccogliere una lacrima che le era sfuggita.

Sorpresa lo guardò e si immerse in due pozzi verdi.

“Ho paura” gli confesso. Bella abbassò lo sguardo, imbarazzata. 

Edward, però, non disse nulla; le prese, invece, una mano nella sua e l’accarezzò. 

Quel gesto, oltre a farle batte il cuore ancora più forte, la spinse a confidarsi. Forse anche per merito dell’alcol.

Gli disse della sua paura di essere inadeguata, di non riuscire nello studio e di deludere la madre.

Edward la lasciò parlare e ascoltò in silenzio, annuendo di quando in quando.

Quando lei finì, tra loro calò il silenzio. 

Entrambi assorti nelle loro riflessioni su ciò che aveva appena detto.

“Bella” 

Lei lo guardò.

“Forse non sono la persona giusta per dirti queste cose” arrossì e si passò una mano tra i capelli “ma non penso tu possa essere inadeguata per qualcosa. 

Avere paura è normale e può anche aiutarti a capire ciò che vuoi fare: se economia è la strada giusta oppure no. 

Ma sei una ragazza intelligente, forse la più intelligente che io abbia conosciuto” si interruppe un attimo.

“Sicuramente la più bella. Puoi fare ciò che vuoi” le sorrise e le accarezzò la mano che ancora stringeva. 

Gli sorrise di rimando, grata delle sue parole.

Bella si mise più comoda sulla panchina. Appoggiò la testa sullo schienale e guardò il cielo limpido sopra di lei.

“Tu ti sei mai sentito inadeguato?” 

Appena la formulò le sembrò subito una domanda da sciocca. Da ubriachi. 

Edward ci mise un pò a rispondere. Bella spostò la testa di lato per guardarlo. 

Era a disagio e vide un velo di tristezza abbassarsi sul suo volto.

“Prima del quinto liceo i miei genitori hanno divorziato. Mia madre ha lasciato me e mio padre per un’altra famiglia”

Edward strinse i pugni, frustrato.

“Ha preferito i figli di un’altro a me. Suo figlio.

Quindi mi sono sentito inadeguato.

Inadeguato per mia madre” 

Una profonda tristezza si impadronì di Bella. 

Voleva fare qualcosa per lui. Stargli vicino e consolarlo. 

Eppure non sapeva cosa dire per farlo sentire meglio.

Si limitò, perciò, ad appoggiare la testa sulla sua spalla.

“Mi sono reso conto di cosa si prova a sentirsi inadeguati. E penso di aver fatto sentire in quel modo molta gente” lo disse quasi sussurrando. E la guardò negli occhi, come a farle capire che parlava di lei.

Tra loro calò nuovamente il silenzio. E passarono la serata a guardare il cielo. Uno vicino all’altro. 

Non c’era imbarazzo tra loro.

Un po’ l’alcol, un po’ il calore del corpo vicino a lei, si addormentò; la testa ancora appoggiata sulla spalla di lui.

Nel dormiveglia si rese conto di due braccia che la stringevano.

   
 
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