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Autore: Emmastory    20/05/2017    2 recensioni
Dieci anni. Questo l'esatto lasso di tempo trascorso dall'ultima battaglia contro i famigerati Ladri, esseri ignobili che paiono aver preso di mira la bella e umile Aveiron, città ormai divenuta l'ombra di sè stessa poichè messa in ginocchio da fame, miseria, dolore e distruzione. Per pura fortuna, Rain e il suo gruppo hanno trovato rifugio nella vicina Ascantha, riuscendo a riprendere a vivere una vita nuova e regolare, anche se, secondo alcune indecisioni del suo intero gruppo, tutto ciò non durerà per sempre. Come tutti ben sanno, la guerra continua, e ora non ci sono che vittime e complici. (Seguito di: "Le cronache di Aveiron: La guerra continua)
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache di Aveiron'
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Le-cronache-di-Aveiron-VI-mod
 
 
Capitolo XXII

La goccia vince la roccia

È passato soltanto qualche giorno, e non riesco ancora a togliermi dalla testa il comportamento di Terra. Sono sua madre, e per quanto ne so, non si è mai davvero rivolta a me così.”Lasciami sola.” Non ti riguarda.” Non voglio parlarne. Queste le frasi che mi ha rivolto e non fa che rivolgermi, e che sin dal momento in cui l’ha fatto mi fanno preoccupare enormemente. È la mia primogenita, le voglio davvero bene, e devo ammettere che mi piange il cuore a vederla così. Sola, triste e troppo spaventata per parlarne, sfoga i suoi tormenti con la scrittura, proprio come me. Ormai è quasi adulta, ma ricordo ancora il giorno in cui Lady Bianca l’accompagnò a scuola per la prima volta. “Voglio scrivere come la mamma, e disegnare anche meglio. Aveva detto sorridendo, felice ed eccitata. Ad ogni modo, e nonostante lo facesse da bambina, ormai non disegnava più, e aveva smesso di farlo per vari motivi, ma da quanto ho avuto il piacere di vedere, mi sta ora imitando, dedicando gran parte del suo tempo nello sfogare la tensione e i sentimenti più nascosti, al solo scopo di liberarsi di tutta la negatività che sente dentro. Mossa molto razionale, che a dirla tutta, spero porti ai risultati sperati. Ora come ora, un uccello vola libero nel vasto cielo di Ascantha, e ammirando il suo volo, ne odo il cinguettio. Spostando poi lo sguardo, faccio una scoperta. Quel maestoso volatile è una femmina, ed è appena arrivata al suo nido. Affamati, i suoi piccoli pigolano, e lei è lì per nutrirli. Come mi sono ripetuta più volte, Terra sta crescendo, ed è fuori da ogni dubbio, ma più lei cresce, più vengo scossa da un misto di orgoglio e paura. Da un lato sono felice che si stia lentamente avvicinando all’età adulta, ma dall’altro sono costantemente in ansia. So bene di non poter controllare ogni sua mossa, ed esserle d’intralcio nella vita è l’ultimo dei miei desideri, ragion per cui ho preso una decisione. Quel piccolo diario appartiene a lei, ed io non lo leggerò. In fin dei conti, significherebbe violare la sua privacy e incrinare il nostro legame, e ad essere sincera non lo voglio. Per quanto noi tutti ne sappiamo, il gruppo è già stato tediato abbastanza, e con il passare del tempo, inizio davvero a pensare che in qualche modo i Ladri non aspettino che questo. Un nostro cedimento, un nostro punto di rottura. Sono fermamente convinti che ci sarà, e non posso certo negarlo, ma so che quel giorno non sarà oggi. Uniti come una vera squadra, abbiamo combattuto e dato così tanto che ora, dopo tutti i nostri sforzi, non ci sogneremmo mai di lasciar perdere, gettando la spugna e affidando i nostri progressi alle velenose ortiche. Stando al modo in cui la penso, arrendersi dopo tanto lavoro sarebbe una mossa da veri codardi, e noi non lo siamo. Con il tempo che continua a scorrere, mi trovo di fronte ad una sorta di bivio, ma so perfettamente che strada scegliere. Quella dell’attesa. Terra non mi ha ancora rivelato nulla riguardo ai suoi tormenti, e i Ladri ci tengono sulle spine con la muta promessa di attaccarci alle spalle e coglierci di sorpresa, ma noi risponderemo a tono, e nonostante il suo attuale silenzio, sono certa che mia figlia parlerà. Forse non oggi, forse non domani, ma presto. Mi toccherà aspettare, ma sarà la cosa giusta, perché come recita un vecchio adagio sempre attuale, la goccia vince la roccia. L’orgoglio per il mio intero gruppo e per il nostro forte legame mi riempie il cuore, e spesso, guardando la mia immagine riflessa in uno degli specchi di casa, mi capita di vedere la mia intera vita passarmi davanti agli occhi assieme a mille ricordi. Ricordi di una vita felice, che nonostante il volere dei loschi Ladri, non è ancora arrivata alla fine.
   
 
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