Eccomi
tornata con un nuovo capitolo di Blooming Flowers! Buona
lettura!!!! =)
L’incubo
diventa realtà
Mentre Mikaru e gli
altri ragazzi continuavano a fissare increduli
i loro amici, Takao corse verso di loro: “Ragazzi,
perché ve ne siete
andati? Avete perso
ma non è una
tragedia!”
I ragazzi si
voltarono e lo guardarono come se fossero stati
appena disturbati, poi tornarono sui loro passi. In quel momento, la
bionda si
accorse che avevano indosso una sorta di collare meccanico e strinse i
pugni,
furente: “Maledetto Mark, me la pagherà
cara!”
Rei, ancora
incredulo, le chiese: “Secondo te, che cosa gli
sarà
successo?”
“Non ne ho
idea ma, se osservate bene, tutti loro indossano un
collare metallico: deve essere quello il motivo del loro
comportamento.”
I ragazzi restarono
ancora lì a discutere un altro po’, poi si
diressero verso le loro camere per riposarsi.
Il giorno dopo, le
tre squadre si diressero allo stadio per
continuare il torneo e, alla fine della giornata, le squadre vincitrici
furono
quella dei Bladebreakers e le Blooming Flowers. Purtroppo, i Neoborg
erano
stati sconfitti, mentre i rimanenti in gara si precipitarono di fronte
all’ascensore della hall. La scena del giorno precedente si
verificò
nuovamente, solo che questa volta c’erano anche i Neoborg:
anche loro portavano
i collari. Non potendo fare nulla, i sopravvissuti ritornarono in
silenzio
nelle loro stanze.
Mikaru cominciava a
preoccuparsi, anche se non voleva darlo a
vedere. Tutte le sue paure si stavano concretizzando, così
decise di fare una
piccola riunione con la sua squadra.
Appena chiusa la
porta della loro stanza, disse alle ragazze che
doveva parlare loro. Tutte si sedettero in cerchio per ascoltarla:
“La
situazione sta degenerando: avremo bisogno di un ulteriore aiuto.
Voglio essere
sicura della nostra vittoria.”
Estrasse dunque dalla
tasca un oggetto: si trattava di un
bitpower, più precisamente di un drago argentato, e lo porse
a Hilary: “L’ho trovato
in uno scavo archeologico. Non te l’ho dato prima
perché pensavo non ne avessimo
bisogno ma, per come si stanno mettendo le cose, è meglio
non correre rischi.”
Hilary la
guardò indecisa e insicura ma qualcosa nello sguardo di
Mikaru la convinse; allungò la mano, prese il bitpower e le
disse: “Non credo
di essere pronta ma, se questo servirà per la missione, sono
disposta a farlo.”
Le ragazze
chiacchierarono per un po’ e poi decisero di andare a
dormire.
Durante la notte,
Mikaru si sveglio nuovamente di soprassalto, per
via dello stesso incubo che l’aveva tormentata tutte le altre
notti. Dato che
non riusciva a riaddormentarsi, decise di recarsi al campo
addestramento per
calmarsi un po'. Non scelse la destinazione a caso, in
realtà sperava di poter
incontrare Kei. Le sue speranze non furono deluse quando, giunta a
destinazione, sentì il suono familiare di un beyblade;
varcò la soglia e vide
Kei. Lui si accorse della sua presenza, richiamò il bey e si
voltò dalla sua
parte: “Per caso soffri di insonnia? Se vuoi, conosco molti
metodi per prendere
sonno.” Disse il ragazzo, sarcasticamente.
Lei sorrise ma non
rispose: non era dell’umore adatto. Si avvicinò
a lui e si sedette su una panchina, fissando il vuoto “In
realtà, sono venuta
qui per rilassarmi.”
“Al campo
di addestramento?” chiese lui, nuovamente sarcastico.
“In
realtà, sono venuta qui nella speranza di
incontrarti.” disse
lei, stringendosi nelle spalle.
Lui mutò
espressione e si sedette di fianco a lei, assumendo uno
sguardo preoccupato: “Questa è la seconda volta
che ti alzi di notte fonda, sei
diventata poco presente e silenziosa. Che ti prende?”
La ragazza
diventò rossa, per via delle parole di lui: “Ho
paura
che anche tu faccia la stessa fine degli altri.” poi si rese
conto di quello
che aveva appena detto e fece per fuggire ma lui la
abbracciò, impedendole di
muoversi “Non puoi sempre fuggire di fronte alle tue
emozioni.”
La ragazza
sgranò gli occhi e tentò di ribattere:
“Io non sto
fuggendo.”
“Questa
è già la seconda volta che tenti di farlo.
Inoltre, non
posso permetterti di fuggire, dopo avermi detto una cosa
simile.” Ghignò.
Lei si
irritò e si allontanò un po' da lui per guardarlo
in viso
“Mi prendi in giro?”
“Forse ma
almeno sono riuscito a farti tornare in te.”
“Tsk, sei
solo un pallone gonfiato.”
“Comunque
stai tranquilla, domani non perderò contro quel
Larry.” Disse,
con sguardo serio.
“Mi hai
fatto una promessa: vedi di mantenerla, altrimenti saranno
guai per te.”
Il ragazzo
ghignò e lei si tuffò nel suo abbraccio per poi
addormentarsi. Kei la riportò nella sua stanza.
Il giorno dopo, nella
semifinale, le Blooming Flowers trionfarono
e si qualificarono in finale, insieme alla squadra di Melody. I
ragazzi, invece,
vennero sconfitti. Le loro amiche si precipitarono nella hall, appena
in tempo
per vedere la scena ripetersi una terza volta. Mikaru, presa da un
impeto di disperazione,
si mise a gridare contro di loro: “Mi avevi promesso che non
ti saresti fatto
battere! Kei, perché mi hai mentito?”
Il ragazzo si
fermò un attimo ma poi riprese a camminare:
“È
inutile che ti sgoli, la tua voce non riuscirà a
raggiungerlo.” le ragazze si
voltarono e videro Mark che usciva dall’ascensore
“Ormai è una mia marionetta,
così come tutti i tuoi amici. Ti ho dato una
possibilità e tu non l’hai
afferrata, ora goditi le conseguenze, bambina mia. Non ti preoccupare:
presto
smetterai di soffrire e, con te, tutte le tue amiche.” E
rise. La bionda scattò
verso di lui, in preda a istinti omicidi, ma le sue compagne la
bloccarono. Così,
lui risalì sull’ascensore e scomparve dietro le
porte che si chiudevano. Una
volta andato, le ragazze la lasciarono andare e lei, ormai priva di
forze,
cadde in ginocchio, mettendosi a piangere, seguita dalle altre.
FINE
OTTAVO CAPITOLO
Riusciranno le
nostre amiche a salvare i ragazzi e se stesse? Lo
scopriremo nei prossimi capitoli!
A presto =)