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Autore: Spensieratezza    21/05/2017    3 recensioni
Jensen Ackles lavora in ufficio, ha una vita perfettamente normale, abitudinaria, anonima. Jensen sente il peso di una vita senza emozioni, senza amore...fino a quando incontra un hippie che gli attraversa la strada rischiando quasi di fargli fare incidente. Jensen rimane subito stupito da questo bellissimo hippie e dai suoi occhi verdi.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Pov Jensen.


Come ho fatto l’amore con Jared…mai con nessuno..non è retorica, è la verità.

Non ho mai avvertito tanta dolcezza nel toccare qualcuno. Non ho mai sentito nessuno toccarmi con tanta dolcezza e passione insieme.

Le sue braccia, i suoi movimenti, tutto di lui sapeva di dolcezza.

Ho passato tutta la notte ad accarezzargli i capelli. Accarezzavo i suoi capelli, seppur spettinati e gonfi, ma mi piaceva toccarli, sentirli tra le mie dita, selvaggi e liberi tra le mie mani..

Immagini di lui mentre faceva il bagno nel mare, fantasticare su come sarebbe stato vederlo bagnarsi nell’acqua marina, cercando poi di leccare quella pelle, per capire se sapeva ancora di dolcezza o di sale…

O di dolcezza salata…

Dio, ma come sto diventando? Forse tra qualche anno mi metterei a scrivere fan fiction…

Ma che sto dicendo? Perché aspettare qualche anno, quando potrei iniziare subito, mentre il mio promesso sposo resta seduto su una regale sedia a mirarmi scrivere?

Ma scriverò con una penna d’oca, stile eroe tenebroso d’altri tempi e…
 
Ma dove cavolo è il mio promesso sposo?
 
 



“JARED, JARED!!” gridò Jensen, uscendo fuori dal letto e andando a sbattere contro Jared che stava arrivando, richiamato dal suono della sua voce.

“Jared, ma..dov’eri? E cos’è questo?” chiese, notando che era caduto qualcosa dalle mani di Jared.

“Io..beh..uh…ciliegie..” rispose l’altro, imbarazzato, mentre Jensen si chinava a raccogliere il grappolo.

Jensen sembrava perplesso.

“Dove le hai prese?”

“Al fruttivendolo a due passi..tu dormivi e così…”

“Cosa?? Sei..uscito?”
“Sì..ma ho lasciato un biglietto! Tu dormivi..e..”
 


Jensen non voleva neanche pensare a come si sarebbe sentito se si fosse svegliato senza vederlo, ma prima che avesse il tempo di ribattere qualcosa, notò la cucina. Splendente come se l’avessero innaffiata con i diamanti…girò nel salone e vide che era nelle stesse condizioni.

“Jared..non capisco..hai..”

Sì. Volevo farlo per..ringraziarti…suppongo..”

“Ringraziarmi per cosa?”

“Andiamo..lo sai..” si schernì Jared. “Per avermi accolto…e amato..” disse Jared, circondandolo per la vita.
 
Un sorriso ebete arrivò agli occhi di Jensen. Amato.. che razza di aggettivo un po’ retrò, per descrivere la loro notte erotica, ma gli piaceva anche questo, del suo bello… quindi unì le sue labbra di nuovo a lui, dolcemente.



“Davvero sei uscito?” non potè fare a meno di chiedergli.

“Sì. Non vuoi sapere a cosa mi servivano le ciliegie?”

“No.” fu la risposta che spiazzò Jared, ma Jensen continuò:

“Non hai pensato a cosa potevo pensare se non ti avessi visto? Potevo pensare che fosti fuggito..”

“Ti ho lasciato un biglietto..guarda qui..” disse, facendoglielo vedere.

“Jared..” continuò Jensen, ma non lo stava davvero rimproverando, okay, forse un po’.

“Pensavi davvero che sarei fuggito? Dopo stanotte?” e sembrava sinceramente stupito, tanto che a Jensen fece molta tenerezza. Andò di nuovo da lui, abbracciandolo da dietro.
 


“Non lo so. Magari non volevi..complicazioni, impegni..magari è stata solo una notte..che ne so di quello che pensi..” sussurrò stretto a lui, cercando di fare il gatto coccoloso per non spaventarlo.

Ma Jared non era spaventato, ma lusingato.

“Jensen..ascolta..”

“Quindi..dimmi perché sei dovuto uscire per forza..”disse Jensen che immaginava l’arrivo di un discorso mieloso ed era già tutto troppo da gestire.

“Io..beh..ecco..per questo…cioè questa..” disse, tornando in cucina e versando il caffelatte nella scodella di Jensen, che lo guardò stupito.
 


“è la mia scodella preferita..come facevi a saperlo?”

“Non lo sapevo.” Rispose semplicemente Jared, mettendo le ciliegie al fianco della tazza.

“Erano per me?” chiese Jensen sorpreso.

“Sai, nei miei viaggi di giramondo..mi piaceva sperimentare diverse colazioni..sai che le ciliegie con il latte sono così buone? Assaggia.” Gli disse, imboccandolo, dopo aver innaffiato la ciliegia di latte.
 


Jensen assaporò il sapore dolce della ciliegia dalla mano di Jared. Era così dolce, succosa e..innocente..ma chissà se avrebbe avuto lo stesso sapore se non gliel’avesse data Jared.
 
“Jared, io apprezzo tanto..ma non dovevi..fare tutto questo per sdebitarti..io ho fatto tutto molto volentieri..anzi, l’ho fatto più per me che per te.” Disse Jensen, sorridendo sornione, alludendo al fatto che Jared l’aveva catturato fin da subito.

Naturalmente scherzava, c’era in lui anche il desiderio di aiutare quello strano ragazzo, piombato così all’improvviso davanti a lui.

Sia lui che Jensen cominciarono a mangiucchiare latte e biscotti, fino a che Jared non lo guardò sorridendo e dicendo:
 
“Jensen…sei straordinario. Non sai chi sono, non sai nulla di me, eppure mi hai accolto..e non mi chiedi niente ancora..perchè?”

“Mi fido di te, Jared..”

“Perché?”

“Perché non mi sono mai sentito così prima d’ora, perché i tuoi occhi sono dolci e non quelli di una persona cattiva..”

Mentre Jared continuava a guardarlo con quegli occhi meravigliosi, Jensen aggiunse:

“E perché voglio aspettare che tu sia pronto per raccontarmela..per raccontare la tua storia..”

“Jensen..”

“Le persone non fanno mai niente di davvero..disinteressato.. non trovi? Prima di darti il loro aiuto e la loro fiducia..pretendono che tu gli racconti la loro storia…non hai notato?”

“Sì…ho avuto modo di constatarlo spesso..”

“In alcuni casi è prudente..non si sa mai chi si nasconde dietro un sorriso bonario o una faccia gentile…ma la maggior parte delle volte non capiscono che..le persone possono mentire..sono un bravo ragazzo..dicono..ho sofferto per amore, dicono altri..ma chi lo sa qual è la verità? Chi lo sa che non stanno mentendo? Io preferisco da tempo interrogare gli occhi.”
 


Jared si era avvicinato a Jensen e ora gli aveva preso il viso tra le mani.

“E i miei occhi che cosa ti dicono?”

“Dicono che..che il tuo arrivo mi ha..dato gioia..non so altro..” disse Jensen, provando a discostarsi, anche se dolcemente, riportando una certa distanza, alzandosi gentilmente.
 
Jared lo capiva, Jensen desiderava tanto fidarsi, ma aveva paura a farlo.

“Voglio provarti che puoi fidarti di me..non nascondo niente di oscuro, Jensen…non dentro di me..te lo giuro..”

“Lo so..” rispose dolcemente Jensen. “E comunque non mi devi niente.”
 
 
Non era vero. Jensen sapeva dentro di lui che non era così. Jared gli doveva qualcosa, gli doveva la fiducia che gli aveva dato e forse un inizio di innamoramento, ma non lo avrebbe mai ammesso, non in quel momento.

“Sono stato ingannato, Jensen..”
 
Jensen gli dava le spalle, ma quell’unica frase lo fece tremare un po’ leggermente. No. Ingannare un ragazzo così bello e dolce. Perché?
 
Jared arrivò da dietro a baciargli le spalle.

“Sono stato ingannato. Per questo ho iniziato a fare il giramondo. Per una bugia. Ma una volta iniziato il viaggio, ho trovato altro. Sono stato ingannato e quando guardo te, so che tu non potresti mai farlo. Mi dai queste sensazioni e questi sentimenti, Jensen.”
 
Jensen era felice. Felice e addolorato insieme. In quel momento, non sapeva cosa dire, quindi lo baciò di nuovo.

“Devo farmi una doccia..poi alle 14:00 andrò al lavoro..mi dispiace lasciarti da solo.”

“Se mi prometti che tornerai, non sarò solo.”

“Se mi prometti che non andrai via.”
“Ho una storia da raccontare, ricordi?”
 
 
Non ho urgenza di sentire la storia di Jared, certo, la curiosità c’è, ma non con l’urgenza di dovermi a tutti i costi rassicurare su di lui.

So che mi posso fidare di lui.

So che lui qui con me è al sicuro ed è tutto quello che conta adesso.

Ci sarà tempo per una storia, forse triste, forse malinconica, forse struggente.
   
 
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