Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: BlackenedAngel94    21/05/2017    2 recensioni
Dopo tutto, è cresciuto senza di me, credendo di essere un ragazzo come ogni altro...
Non so come reagirà quando lo scoprirà, non so se saprà mai quanto lo amo, quanto ho sofferto non avendolo avuto al mio fianco...e quanto vorrei poterlo stringere tra le mie braccia...ma una cosa la so, ed è certa...saprà che io suo padre ci saremo sempre.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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>Nero…che ti succede? Perché stai piangendo?<
>Levi…<
Nero non riusciva a pronunciare altro che il suo nome.
Era sollevato per averla finalmente rivista, talmente sollevato che cadde in ginocchio sospirando.
Levi, preoccupata, si avvicinò di corsa a Nero, il quale la abbracciò subito dopo essersi inginocchiata davanti a lui.
>…<
Continuava a versare piccole lacrime, mentre Levi gli carezzava il viso e la spalla per rasserenarlo.
>…sono qui, Nero…<
>Già…<
Di seguito i loro corpi si discostarono per un istante, l’istante necessario per far sì che i due si guardassero negli occhi.
A quel punto, il respiro di Levi si bloccò per l’emozione, mentre Nero inspirò profondamente.
>Sei così carina anche quando ti preoccupi per me…<
>Nero…<
Gli occhi di lei brillavano, mentre quelli di lui reprimevano le lacrime.
>…<
All’improvviso, però…
>Voi due, che succede?<
Vennero interrotti bruscamente dal bidello, il quale credeva che uno dei due si sentisse male.
>Uhm…niente, niente<
I due si alzarono lampanti.
>Tornate in classe, forza! E’ tardi!<
>Subito< disse Levi annuendo.
Senza dire una parola per l’imbarazzo, entrambi si diressero in classe.
>Eccoli i piccioncini! ahahaha<
>Amore, amore mio ahahaha<
>Silenzio!< esclamò il professore.
Ignorando i compagni, i due si sederono e la lezione cominciò.
Sembravano molto presi dall’accaduto di poco fa.
Terminata la lezione, Levi si fece avanti, ancora con imbarazzo.
>Nero…come ti senti adesso?<
>Va meglio, grazie…scusami per averti fatta…preoccupare stamattina…<
>Non è niente…piuttosto, perché eri così agitato?<
>E’ una lunga storia…<
>…<
>A proposito...a che ora sei entrata stamattina?<
>Alle 8:10 , come sempre<
>Cosa? Come sempre?<
Nero fu tremendamente colpito da quella affermazione.
>Si, prima di entrare mi fermo sempre a salutare mia nonna<
>AH...ehm…non lo sapevo…<
>Ovvio, entri sempre dopo di me!< esclamò Levi con tono ironico ed un sorriso allegro.
>Mph…< con tono irritato da parte di Nero
>Comunque devo farti i miei complimenti, stamattina sei entrato prima di tutti in classe! Touchè!<
>Già…mercì…< rispose Nero con tono ugualmente irritato, che di seguito però divenne allegro.  
Mano a mano che conversavano, l’imbarazzo per l’accaduto calava.
>Ahh, sono quasi le 13:30…Allora, andiamo?< Domandò Levi
>Andiamo…< Rispose il compagno
I due si incamminarono verso casa.
>Senti…Nero…<
>Si…?<
>prima di…<
Prima che terminasse la frase, Nero e Levi scorsero da lontano tre ragazzi, dall’aspetto rude, che accerchiavano un altro ragazzo con le spalle al muro.
>Ma che fanno?< domandò Levi a vuoto.
All’apparenza, quello contro il muro sembrava intimidito, forse stava ricevendo delle minacce.
Quelli che lo accerchiavano, invece, erano chiaramente i tre bulli più temuti della scuola.
I due, avvicinandosi, assistettero alla scena con più chiarezza.
>Vi prego, lasciatemi stare, vi giuro, io non ho detto nulla…< comunicava sofferente il povero ragazzo, mentre veniva preso per la gola e strattonato con violenza contro la parete.
Il più grosso, quello che lo stringeva forte al collo, gli sferrò crudelmente un pugno nello stomaco, facendolo accasciare al suolo.
Gli altri due, che stavano in disparte, se la ridevano e danneggiavano le cose che portava con se.
Levi, angosciata per la visione, portò le mani davanti alla bocca.
Nero invece emise uno sguardo rabbioso.
>Figli di….<
Mentre il ragazzo si trovava a terra, ansimante per il dolore, come se non bastasse il grosso cominciò a prenderlo a calci nell’addome.
>Basta…< pronunciò Levi con tono lieve e disperato
Mentre Nero espirava ancora più rumorosamente, mancava poco perché la ragazza piangesse.
Il bullo non si fermava, colpiva ininterrottamente il povero ragazzo all’addome e alla schiena senza pietà.
Levi, ormai al limite, urlò istintivamente
>B-BASTA!<
Nero non poté più stare a guardare.
Si avvicinò di corsa ai bulli, che continuavano a picchiare il ragazzo.
>HEY!!<
All’udire di quella sonora voce, i primi due si girarono verso Nero.
>Che cazzo vuoi, ragazzino?<
>Lasciatelo stare, pezzi di merda!< Urlò impavido Nero.
>Nero!< esclamò preoccupata la sua amica.
>Wohooo, lo stronzetto è un duro!< disse uno dei due.
A quel punto, il più grosso si voltò e si avvicinò.
Di stazza sarà stato almeno il doppio di Nero.
>Dimmi un po, ragazzino, proprio oggi vuoi morire?< gli domandò con fare intimidatorio.
>Sai, anche se ti dicessi di si, sono convinto che non morirei< rispose Nero ironicamente.
>…<
Il grosso rimase in silenzio, mentre gli altri due commentarono alla risposta.
>Whohoo…l’ha fatta grossa mi sa...ahaha<
>Meglio se si faceva gli affari suoi…ahaha<
>Strappagli quella lingua, boss!<
Mentre il “boss” rimaneva ancora in silenzio, Nero si diresse verso il ragazzo ferito per controllare la sua situazione.
>Va tutto benw?< gli domandò.
>S…si, va meglio< ancora dolorante per i colpi subiti.
A quel punto il grosso si avvicinò alle spalle di Nero e tentò di sferrargli un montante dietro la tesa.
>NERO, ATTENTO!< urlò Levi
Inconsapevole di tutto, Nero schivò rapidamente il colpo, mentre l’altro fece urtare il suo pugno contro la parete.
>ARRGH! CHE CAZZO!< urlò per il dolore.
La rapidità e la prontezza della schivata erano tali che neanche Nero sapeva come ci fosse riuscito.
>Ma che...?<
Il resto del “pubblico” osservò stupefatto.
>Piccolo bastardo, ti ammazzo!< gridò furente il bullo.
>Nero…< disse la ragazza fra se e se, spaventata per la situazione ma anche impressionata dalle doti del suo amico.
Il bullo si scagliò contro di Nero come una furia.
Cercava di colpirlo più e più volte alla faccia e al corpo, ma lui continuava a schivare con velocità e tecnica stupefacenti.
>Ah…Uh…Ah…< il grosso stava cominciando a stancarsi, ma non si fermava.
A quel punto, mentre continuava a sferrare colpi sempre più lenti, Nero si abbassò tendendogli uno sgambetto.
Il grosso cadde a terra.
Gli altri due bulli erano increduli della situazione, mentre Levi e il ragazzo ne furono sbalorditi.
>ORA BASTA!< gridò il bullo su tutte le furie.
Si rialzò e si scagliò nuovamente contro Nero, ma stavolta però, lo prese in pieno labbro con un pugno.
>Agrhh!<
>NERO!< gridò Levi
Nero andò a terra, stordito per il colpo.
Approfittando dell’occasione, il grosso non esitò a prenderlo a calci e a pugni come fece precedentemente con il ragazzo.
Gli altri due lo incitavano.
>Wuhuuu!<
>Dagli una lezione, Boss!<
Levi rimase pietrificata.
>…<
Dopo un po’, il boss smise di colpirlo e si avvicinò lentamente ad uno zaino.
Mentre Nero era ancora a terra gemente per il dolore, il grosso estrasse dallo stesso zaino quello che sembrava un tubo di piombo.
>N-No!< esclamò la ragazza terrorizzata.
Il boss tornò da Nero e iniziò a colpirlo con il tubo sia sulla schiena che sull’addome.
>Yuhuuuu! Siiiii!<
>Ahahaha, grande Boss!<
Levi, impaurita e in lacrime, guardava Nero subire colpi violenti.
>Che c’è stronzetto, adesso non riesci a schivare?<  
>Argh…<
Nero non riusciva a reagire ai colpi.
Subito arrivò l’attimo in cui Levi si precipitò per andare a fermare il bullo.
>Vi prego, basta! Nero! Hump…<
Venne presa per il braccio e scaraventata a terra da uno dei bulli che assistevano in disparte.
>Zitta e alla larga, o le prendi anche tu!<
>Il tuo fidanzato doveva pensarci bene prima di immischiarsi! ahaha<
>Nero!< Levi si rialzò e tentò di nuovo di correre dal suo amico.
>Ancora? E levati dalle palle!< esclamò un bullo, scaraventandola di nuovo a terra con un calcio.
Levi finì a terra, in lacrime, sembrava essersi fatta male, ma nonostante tutto cercava di rialzarsi ignorando il dolore.
>Nero…<
Il suo primo pensiero in quel momento era il suo amico, ma non riuscì a reggersi in piedi che subito cadde in ginocchio.
>Ahahaha, hai esagerato un po’ stavolta!<
>Già, è carina dopotutto, ahahaha!<
>Nero…< continuava a dire la ragazza.
Come appena Nero vide Levi a terra e i bulli che la opprimevano, sentì dentro di se un fuoco divampare.
Strinse i pugni, ignorando i colpi che subiva.
Strinse i denti, alimentando la sua rabbia.
I suoi occhi assunsero una tonalità più accesa del solito.
>EAAAARGH!!!<
>EH?!<  
>AAAARGH!!!<
Nero si alzò di impatto, sferrando un pugno all’addome del grosso.
>UHMM!< proferì quest’ultimo per il dolore.
Il grosso si inginocchiò subito dopo aver ricevuto il pugno.
Approfittando della sua posizione, Nero gli diede una ginocchiata in piena faccia, facendolo cadere all’indietro.
>COME?!<
>MA CHE CAZZO?!< 
Commentarono gli altri due allarmati.
Come appena Nero li guardò negli occhi, ne furono terrorizzati.
>Ma che…?< disse il ragazzo che era ancora a terra.
Il primo si scagliò verso di lui con un montante.
Nero, dopo averlo schivato, lo prese alla mandibola con un pugno, sbilanciando la sua posizione e facendolo cadere a terra con un calcio.
L’altro, impaurito, si fiondò a prendere il tubo.
Dopo averlo raccolto, si diresse alle sue spalle per attaccarlo, ma non fece in tempo che Nero, spostando il suo asse dorsale, afferrò il bullo per i polsi, storcendoglieli brutalmente e scaraventandolo a terra con violenza.
Il grosso, dopo essersi ripreso, si fiondò di nuovo contro Nero con un calcio frontale, ma il ragazzo gli bloccò la gamba tra le braccia e gli diede una forte gomitata sul menisco, quasi rompendoglielo.
Dopo di che, lo prese nuovamente in piena faccia con un pugno.
>Maledetto…BASTARDO!< disse quello che lo assalì di nuovo alle spalle.
Afferrò Nero sotto le braccia da dietro, mentre quello con il tubo in piombo gli si posizionò davanti per colpirlo.
Prima che potesse colpirlo alla fronte, però, Nero diede una testata a quello che lo manteneva e “scalò” con i piedi il busto di quello davanti, dandogli un calcio sul naso e per concludere, fece una capriola all’indietro giungendo alle spalle di quello che lo teneva.     
Diede un calcio nella schiena a quello che ormai gli si trovava davanti, facendoli finire così l’uno sull’altro.
Nero sembrava proprio un demone, sia dalla rabbia che emanava, sia da come combatteva.
Dopo quella dimostrazione e dopo che il grosso fu fuori combattimento, i due se la diedero a gambe.
Pochi secondi dopo li raggiunse anche il loro boss, zoppicando.
>Via, cazzo, VIA!<
Nero raccolse il tubo di piombo che era ancora per terra e lo tirò addosso ai tre mentre si ritiravano, non colpendoli purtroppo.
>AARHG!<
I tre erano ormai distanti.
>Uh…Uh…Uh…< Nero si calmava, respirando rumorosamente.
Aveva le mani sporche di sangue… il sangue del bullo a cui ruppe la faccia.
>Uh…Uh…< continuava a respirare.
>Nero…< disse Levi guardando il suo amico.
>Levi…scusami…<
Quest’ultima si alzò in lacrime e corse ad abbracciarlo.
   
 
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