Fosse anche l'ultima cosa che faccio
Aveva
lasciato il castello senaza voltarsi, non sarebbe piú tornato.
Voleva dimenticarsi di quella vita, era il momento di andare
avanti.
Avrebbe chiarito con Potter e aiutato Draco al processo,
poi sarebbe sparito. Aveva giá in mente una casetta sperduta nella
campagna, forse un cottage, dove distillare pozioni in
pace. Lui,
i suoi ricordi e magari un gatto, ne aveva uno quando era studente,
un bel gattone rosso che gli faceva compagnia quando studiava.
Gliel'aveva regalato Lily per il suo dodicesimo compleanno ed era
stata lei a scegliergli il nome Baloo, aveva a che fare con un libro
babbano che lui non conosceva ma al tempo avrebbe fatto di tutto per
compiacere la ragazza.
La ferita gli dava molto fastidio ma non
aveva voglia di andare al San Mungo, quel posto gli metteva
tristezza.
Si ritrovò a passeggiare per la via principale di Hogsmeade. La cittadina era quasi deserta, non c'erano studenti al castello così in quel periodo dell'anno molti negozi chiudevano.L'unico a rimanere sempre aperto era Aberforth alla Testa di Porco. Nonostante fosse il posto dove erano iniziate le sue sventure (lì Lucius gli aveva parlato per la prima volta dei mangiamorte, lì aveva sentito la profezia su Harry Potter) ci era tornato molto spesso, di solito per ubriacarsi e dimenticare gli orrori a cui aveva dovuto assistere.Faceva molto caldo quel giorno, il suo onnipresente pesante mantello nero lo faceva sudare. Lo indossava praticamente sempre quando usciva, in ogni stagione. Lo faceva sentire al sicuro e la nomea di "pipistrello dei sotterranei" non gli dispiaceva.
Forse era il caso di tornare al manor, non era stato saggio lasciare Narcissa sola tutto quel tempo, non si può mai sapere cosa può fare una donna disperata. Si era quindi smaterializzato, non senza qualche difficoltà, difronte agli imponenti cancelli dell'edificio che aveva trovato aperti. Appena entrato aveva chiesto ad un elfo domestico notizie della sua padrona e questi gli aveva risposto che l'aveva vista uscire in giardino. Il parco del Malfoy manor era uno dei posti più belli che Severus avesse mai visto. Vi si potevano trovare fiori e piante di qualsiasi colore e grandezza provenienti da svariate parti del mondo. Lì si erano tenute molte feste nelle calde sere d'estate a cui partecipavano i più importanti esponenti della società purosangue e lui che non c'entrava niente ma veniva presentato come amico di famiglia dei Malfoy e questo bastava a eliminare domande scomode. Sapeva che non avrebbe trovato Narcissa nè nel patio, nè vicino al grande labirinto di siepi, nè vicino alla fontana.
Severus si diresse deciso verso un punto preciso seguendo un vialetto di ghiaia. Bastarono un paio di minuti per raggiungere la tomba di famiglia dei Malfoy. Era un edificio interamente costruito i marmo bianco, grande quasi come la sua misera casetta a Spinner's end. Lì tutti i Malfoy, perlomeno tutti quelli purosangue e tutti quelli ricchi, venivano seppelliti da generazioni. Lì, come era ben noto, si trovava Abrax Malfoy che aveva ricevuto uno dei funerali più sontuosi degli ultimi anni ma pochi sapevano che in quel luogo c'erano anche due piccole tombe i cui proprietari non erano stati sepolti con grandi onori ma in tutta fretta e in segreto. Si trattava dei primi due figli di Lucius e Narcissa, il primo nato morto poco dopo il matrimonio e il secondo, una bambina, deceduta a pochi anni d'età. Si diceva che fosse stata colpa di una maledizione ma probabilmente era la conseguenza dei troppi matrimoni tra consanguinei del passato. Nessuno ne parlava mai ma Severus sapeva che Narcissa ci andava spesso. Lei era lì a piangere con i suoi bambini pregando che non gli venisse portata via anche il resto della sua famiglia.
Non c'erano parole che Severus potesse dire per rincuorarla, non poteva nemmeno immaginare cosa volesse dire vedere la propria famiglia essere distrutta pezzo dopo pezzo, così si avvicinò alla donna e la abbracciò. Narcissa sembrava una fragile bambina tremante bisognosa di un affetto e di un aiuto che lui non era sicuro di poterle dare. "Fosse anche l'ultima cosa che faccio Cissy, riuscirò a riportarti la tua famiglia" le sussurrò incerto all'orecchio.