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Autore: Evola Who    23/05/2017    2 recensioni
Il Dottore è nella sua 11° rigenerazione e questa volta ha con sé una nuova companion, Denny, una ragazza 18enne sveglia, intelligente, sensibile e molto determinata (con qualche problema di sbalzi d'umore)
Ma che succede se il Tardis li porta in una galassia lontana lontana, in un universo popolato da bizzarri personaggi e dominato da malvage forze del male? Come affronteranno i nostri amici questa strana avventura?
(Versione AU di episodio sei)
Genere: Avventura, Comico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Han Solo, Luke Skywalker, Principessa Leia Organa, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 7
Il risveglio.

 

 

5 minuti dopo…

Denny aprì gli occhi, con arai confusa e stana. Si alzò lentamente, mettendosi a gambe incrociate: la testa le girava e la parte sinistra del corpo era tutto dolorante. 

Si guardò introno confusa: “Ma… dove sono? Che posto è questo? E soprattutto… come ci sono arrivata fin qui?” si domandò tra sé e sé. 

Era perplessa, non ricordava nulla di quello che era successo fino a quel momento e, quando provava, si procurava solo un gran mal di testa. 

Si accorse di avere il cellulare in mano ma non ricordava perché, così decise di sbloccarlo, vide la galleria fotografica e lì vide una foto particolare, che non ricordava di aver scattato: era leggermente sfocata, ma ritraeva un uomo con il casco, uno zaino e un’arma in mano. 
Quando la vide la foto le venne in mente un flash: il Dottore svenuto in su di una barella in metallo con le mani bloccate.

Si alzò di scatto, urlando: “Dottore!” ma fu colpita da un mal di testa così forte che gemette addirittura per il dolore.

“Il Dottore è stato rapito da lui… lo ha preso quando eravamo svenuti…” disse tra sé e sé, appena il dolore si placò: “Devo chiedere aiuto! Ma… a chi?” chiuse gli occhi preoccupata e, in quel momento, sopraggiunsero altri flash: l’astronave, il corridoio bianco, il primo incontro con Han, Chewbe, Leia e Luke, gli androidi, la prova con la spada laser, gli scherzi con Han, la guida sui campi di asteroidi, la base e la Senatrice. 

Aprì gli occhi di scatto e capì a chi avrebbe dovuto chiedere aiuto, uscì dal rifugio e, una volta fuori, si chiese dove andare quando si ricordò di una voce maschile della sua testa che diceva: “C’è un piccolo rifugio dopo il sentiero. Beh, più che rifugio è un bar.”.

Così corse verso il sentiero e andò dalla base, vide il Falcon in lontananza e si diresse verso la nave; qui vide Han in piedi sulla parte superiore della nave spaziale intento a fare delle riparazioni insieme a Chewbecca. 

“Han! Han!” urlò Denny, per attirare la sua attenzione. 

Il capitano si girò confuso, guardano la ragazza e, quando lei si fermò davanti al Falcon, rimase perplesso nel notare il suo aspetto insolito: era pallida, con i capelli un po’ spettinati e la faccia spaventata e preoccupata, come se avesse visto un mostro, inoltre il Dottore non era con lei. 

“Che cosa vuoi?” chiese Han, un po’ indifferente come suo solito. 

“Dove sono Luke e Leia?” chiese lei, con espressione seria.

Il capitano che il suo copilota rimasero confusi, si guardarono, dopodiché Han rispose: “Luke sta modificando il suo X-wing e Leia è con la Senatrice Mothma. Perché?”. 

“È per il Dottore!” rispose Denny, allarmata “Siamo svenuti, quando io finalmente ho ripreso i sensi il Dottore era ancora svenuto e, per di più, anche ammanettato! Credo che sia stato rapito!” aggiunse agitata e con voce tremante. 

Han rimase sorpreso e confuso per quello che aveva appena sentito e anche Chewbe fece un verso confuso.

“Hai detto che il Dottore è stato rapito?” domandò, per essere sicuro di aver compreso tutto quanto Denny aveva appena raccontato. 

“Sì!” rispose lei, quasi urlando: “Eravamo in un posto, poi abbiamo preso i sensi e… non ricordo molto, ma sono sicura che è stato rapito!” e lo guardò con aria spaventata: “Ho paura che potrebbero fargli del male! Mi serve il vostro aiuto, ti prego.”.

Han era stupito e perplesso: Denny aveva detto di non ricordarsi molto di ciò che era successo, ma affermava con tono sicuro che il suo amico era stato rapito e Han dubitava che potesse mentire o scherzare su qualcosa di tanto grave.

Notò che Chewbe aveva uno sguardo particolarmente dispiaciuto e sapeva che aveva creduto alle parole della ragazza. 

“Va bene, va bene…” Disse Han all’amico. 

Quindi guardò la ragazza, dicendole: “Okay, chiamo Luke e andiamo dalla Senatrice. Andremo in fondo alla questione, scopriremo chi ha rapito il Dottore”. 

Denny chiuse gli occhi e abbassò leggermente la testa, passandosi una mano sui capelli, quindi sopirò, non di sollievo bensì di calma: aveva finalmente trovato l’aiuto che stava cercando.

“Grazie.” Mormorò, quasi senza forze. 

Aspettò che i due piloti scendessero dall’astronave, per poi correre insieme a loro in direzione della base. O meglio, Denny iniziò a correre mentre i due piloti la seguivano. 
Quando arrivarono vicino all’X-Wing di Luke, Denny continuò a correre senza fermarsi nemmeno un istante: il suo obiettivo era raggiungere il prima possibile la Senatrice. Tuttavia, Han la richiamò indietro, invitandola a fermarsi e a raccontare a Luke quello che era successo. 

Una volta dopo averlo aggiornato sugli ultimi avvenimenti inaspettati lui, confuso, scese dal suo X-Wing e corse verso di loro. 

Si recarono insieme alla base dove c’era la senatrice Mon Mothma, ed entrarono, dicendo quasi in coro: “Principessa Leia! Senatrice Mothma!”. 

Le due donne, impegnate a progettate gli attacchi insieme – ma senza gli altri due senatori – si voltarono verso lo strano gruppetto: la principessa si mostrò subito preoccupata vedendo Denny e lo diventò ancora di più quando vide con lei anche Han, Luke e Chewbe, ma senza il Dottore. 

“Che cosa è successo?” chiese. 

“È per il Dottore.” Rispose il generale. 

“È stato rapito!” concluse Denny, allarmata.

“Cosa?” esclamò Leia, sempre più confusa e preoccupata. 

Denny spiegò quello che si ricordava e quello che era successo. 

La squadra si scambiò una serie di sguardi preoccupati, mentre la Senatrice aveva gli occhi inespressivi ma severi. 

“Signorina Facchi, per caso lei e il suo amico avete preso della Araac?” domandò a Denny, con fare sospettoso. 

La ragazza rimase confusa dalla domanda, difatti non aveva mai sentito parlare di nulla che avesse quel nome così strano. Così rispose, con aria stranita: “Della cosa?”.

“Della Araac.” Disse di nuovo la Senatrice.

Denny era sempre più perplessa: “E che diavolo dovrebbe essere?”.

“Una pianta.” Rispose Leia con uno sguardo che nascondeva delusione: “Una pianta che cresce in questi boschi e che, mangiata o bevuta, fa provare una sensazione di confusione, estasi e allucinazioni.”. 

Denny ascoltò e comico a capire cosa le stessero domandando.

“Purtroppo alcuni dei nostri piloti e commilitoni la usano per ‘distarsi’” aggiunse Luke, guardarono in basso.

“Beh, solo un idiota non userebbe una ‘distrazione’ gratis, offerta addirittura dai boschi circostanti.” Disse, Han facendo una piccola risata. 

Denny si sentì offesa e ribatté: “Senta, Senatrice, io e il mio amico non abbiamo preso nessuna droga allucinogena e questa accusa mi offende personalmente!”. 

La Senatrice le lanciò una occhiataccia, dicendo: “Davvero, non mi stupirebbe, vista la tua età.”. 

“Ho una prova!” esclamò allora Denny. 

Tutti rimasero sorpresi, ma la ragazza prese il suo cellulare e mostrò loro la foto: “E mi creda, questo è reale!” aggiunse.

“E sarebbe?” domandò la Senatrice. 

“L’uomo che ha rapito il mio amico!” disse Denny dura.

“Ma perché non c’è l’ologramma?” chiese Luke.

“Cosa?” domandò Denny, confusa, poi si ricordò che si trovava al futuro e quindi capì che vedere una foto in un cellulare in quel tempo era considerata una cosa quasi da preistoria. 
“Lo ha costruito il Dottore e non ci sono ologrammi. Ma è solo un prototipo.” Spiegò velocemente. 

“E la scritta ‘Samsung’?” chiese Han con un ghigno sulla sua faccia da schiaffi. 

Denny capì che la stava prendendo in giro per vedere che bugia ingegnosa poteva inventarsi. 

“È il suo secondo nome.” Rispose Denny lo guardò con gli occhi arrabbiati.

Fece vedere la foto anche a loro, dicendo: “Lo so, è un po’ sfocata, ma avevo la vista annebbiata, poi ho guardato meglio e stava parlando con qualcuno anche se non ricordo chi fosse l’altro e di cosa stessero parlando.”. 

Tutti cercarono di capire di che cosa o chi potesse essere il soggetto della foto, ma Han strappò il cellulare dalle mani di Denny: “Hey… aspettate un momento, io lo riconosco…” disse, guardando meglio.

Erano tutti erano sbalorditi dall’affermazione di Han, ma Denny chiese impaziente: “Davvero?! E chi è?”.

“Boba Fett.” Rispose il generale con gli occhi terrorizzati e Chewbe fece un verso spaventato. 

I due fratelli si guardavano preoccupati. 

“Boba Fett?” domandò allarmato lo Jadi. 

“Ne sei sicuro?” chiese la principessa. 

“Sì, riconoscerei il colore del suo casco, il suo zaino e la sua borsa da caccia!”. 

Denny era piuttosto perplessa e spaventata dai discorsi che stava ascoltando e chiese, impaziente: “Chi è?!”.

“È un cacciatore di taglie.” Rispose Leia. 

“Uno dei migliori e spietati cacciatori di taglie di tutto l’universo.” aggiunse Han.

“E si dice che cacci anche per ordine dell’Impero.” concluse Luke. 

La ragazza pensò di aver perso un battito cardiaco per lo spavento: il pensiero che il suo migliore amico potesse essere forse sotto le grinfie dell’Impero e che poteva essere ucciso la stava divorando, ma cercò di controllarlo. 

“E tu l’hai visto?” chiese il generale.

“Sì! E accanto a lui c’era una barella a mezz’aria, con sopra il Dottore svenuto e ammanettato!” spiegò di nuovo Denny, irritata e impaziente. 

“Ma… ora se né andato via, giusto?” domandò Han preoccupato. 

Denny rimase confusa e persino un po’ offesa dalla domanda di Han e rispose a malavoglia: “Sì! Penso che sia andato via!”. 

“Oh, meno male.”

Denny lo fulminò con lo sguardo e gli urlò contro: “Il mio amico è stato rapito da un cacciatore di taglie imperiale e tu pensi solo a te stesso?!” quindi gli strappò di mano il cellulare.

“Ehi!” disse il generale, puntandole un dito contro, con espressione furiosa, e rispose con tono arrabbiato ma già più calmo rispetto a poco prima: “Sono un contrabbandiere, ovvero la preda preferita dei cacciatori di taglie! E lui mi sta dando la caccia per conto di Jabba The Hutt e se un giorno riuscirà nel suo intento, credimi, non farei una bella fine! Quindi, non sei l’unica con dei problemi! Ed io ho tutte le ragioni per essere preoccupato se Boba Fett si aggira per la nostra base!”. 

“Almeno tu sei qui al sciuro, lui invece sarà in una base dell’Impero pronto per essere ucciso! Quindi, non osare dirimi che non mi devo fare dei problemi!”. 

Si guardarono con aria di sfida e con odio negli occhi: Denny capiva la preoccupazione di Han, ma non accettava che lui non capisse la natura della sua preoccupazione.

“Quindi, se Boba Fett è arrivato fin qui, allora la nostra base è a rischio!” esclamò Luke, pesando alla situazione. 

“E il Dottore sa tutto dei nostri piani, potrebbero torturarlo finché non confesserà!" Aggiunse Leia.

“Aspetta…” disse Denny, guardando i due gemelli: “Lo possono torturare? E che… torture usano?”. 

Leia guardò in basso, Luke le prese la mano in segno di conforto e Han le posò anch’esso la mano sulla spalla. Si ricordò delle torture di Darth Vaner durante il periodo di funzione della prima Morte Nera. Era uscita bene da quel ricordo, ma ogni tanto aveva gli incubi su quello che aveva subito. 

“Delle torture molto sadiche e dolorose.” Rispose Leia piano.

Denny era sconvolta al solo pensiero che potevano torturare il Dottore fino alla morte. 

Si girò verso la senatrice Mothma, dicendo: “La prego, Senatrice! Se il Dottore è veramente nelle mani dell’Impero per avere le vostre informazioni lui morirà! Perché, mi creda, non confesserà nulla per non mettere a rischio la vita di un sacco di persone!”. 

Infatti Denny conosceva bene i rischi che aveva corso il Dottore, anche in sua presenza, per riuscire a salvare quanti più innocenti possibili. 

“Oppure” disse la Senatrice, ancora non fidandosi del tutto di Denny “quello in foto non è il famigerato cacciatore Boba Fett, potrebbe essere qualcos’altro e tu ti sei immaginata ogni cosa per colpa della Araac.”.

Denny era offesa e indignata: era disperata, ansiosa e spaventata per tutto quello che era successo a lei e al Dottore – ovvero la persona più potente dell’intero universo – e non poteva credere che la donna di fronte a lei, una Senatrice di una Repubblica Galattica la stesse accusando di essersi drogata e di essersi immaginata ogni cosa. Anche Luke, Han e Leila erano sorpresi dalla reazione della senatrice Mothma e Chewbe fece un verso indignato. 

La ragazza prese un ampio respiro per calmarsi e disse: “Okay, se lei pensa che il Dottore sia qui. Bene, allora dove è? Se ‘abbiamo’ preso quella pianta insieme, perché non ci siamo svegliati insieme?” e si mise a braccia conserte, attendendo la risposta. 

La senatrice la guardò con aria di sfida: “Forse è andato in giro per il bosco in stato confusionale e ora si trova da qualche parte privo di sensi.”

“Allora perché non mi aiutate?” domandò lei: “Perché non mi aiutate a creare una squadra di ricerca con alcuni dei vostri o roba nel genere per cercarlo e per vedere se lei ha ragione oppure no?”.

“Perché non ho tempo per queste cose!” rispose la senatrice, quasi urlando.

Denny rimase sorpresa dalla sua reazione, così come i tre ribelli. Non avevano mai visto la senatrice Mothma perdere la pazienza in quel mondo e, soprattutto, non l’avevano mai vista negare aiuto a chi ne avesse bisogno. 

Di solito cercava di aiutare e tendeva ad essere disponibile, non pensavano mai di vederla perdere la pazienza davanti a una ragazza preoccupata per la sorte del suo amico. 
Si cercò un silenzio imbarazzato e pieno di tensione, dove nessuno voleva dire un'altra parola. 

“Non ho tempo di cercare il suo amico sotto l’effetto di una pianta allucinogena, non ho tempo di parlare con una ragazzina che non si ricorda di quello che le è successo, non ho nemmeno tempo di ascoltare le sue allucinazioni o cose che nemmeno esistono.” Disse ancora la Senatrice con tono gelido e aria severa.

“Abbiamo il punto debole della seconda Morte Nera” indicò l’ologramma: “Dobbiamo escogitare attacchi, strategie e persino una intera missione! Non ho tempo da perdere!” abbassò il braccio e fisò la ragazza con gli occhi che quasi mandavano fiamme. 

Denny le restituì lo sguardo con chiara aria di sfida: “Okay, forse non ricorderò quello che mi è successo, ma mi ricordo una cosa: dopo che il Dottore ha parlato con lei, l’ho visto decisamente arrabbiato. Ed io ormai lo conosco bene, so che si arrabbia solo davanti alle scelte sbagliate delle persone. Quindi, deduco che le ha qualche colpa.”.

“Diciamo che pensiamo diversamente a come bisogna proteggere l’universo.” Rispose la Senatrice con indifferenza. 

“E un'altra cosa: sono certa che quello che ho visto è reale, quindi…” cominciò a dire Denny, fissando la foto che aveva scattato, ma notò un particolare che prima le era sfuggito. 

Vide un'altra mano sfocata, con la manica di una tuta arancione; fu in quel momento che altri ricordi flash le vennero in mente: “Raoul” pensò, spalancando gli occhi.

Si ricordò del loro primo incontro, la scusa che si era inventata per andare da lui, le chiacchierate sulla loro vita, la proposta di viaggiare con lei ed il Dottore sul Tardis, il sentiero nel rifugio e il suo frappè blu. 

Alzò la testa di scatto, esclamando: “Ero con Raoul!”.

La Senatrice le rivolse uno sguardo perplesso, mentre i ribelli più famosi erano chiaramente confusi. 

“Ora ricordo!” gridò Denny “Io e il Dottore eravamo con lui prima di svenire…” ormai iniziava a ricordarsi tutto. 

Quando, finalmente, capì quello che era successo, uscì dalla stanza con passo veloce e sguardo arrabbiato, dicendo: “Figlio di una buona donna!”.

Luke era un po’ confuso, Han pensò che forse si trattava solo di una stupida delusione d’amore e Leia era preoccupata che Raoul avesse fatto qualcosa di male. 

Chewbe fece un verso un po’ annoiato e Han rispose: “Sì, forse hai ragione.” 

Guardò Luke e il Wookie, dicendo: “Andiamo, ragazzi, è meglio seguirla. Se c’è una cosa che ho imparato sulle donne deluse e arrabbiate è che non sono mai un bello spettacolo da vedere.” E tutti e tre uscirono.

Leia invece era più preoccupata. 

“Vai con loro, Senatrice Organa.” Ordinò Mothma.

Lei la guardò un po’ sorpresa e quindi la Senatrice continuò: “Sei l’unica in grado di ragionare tra loro, ed è meglio tenerli d’occhio.”

“Sì, senatrice Mothma” rispose lei.

Andò verso alla porta ma pensò a una cosa importante, guardò la Senatrice e domandò: “Senatrice Mothma?”.

“Sì, Leia?”.

“E se il Dottore... forse il Dottore leggendario? Ovvero, l'uomo che cammina dall'inizio del universo? E se fosse davvero finito nelle mani dell’Impero?” chiese preoccupata.

In fondo, Leia sapeva che era lui e che non erano solo leggende, ma non riusciva ad immaginare per cosa l'Impero avrebbe potuto usarlo oltre che per le informazioni importati di cui era a conoscenza. 

“Se lui è veramente l'uomo che cammina dall'inizio nel universo, allora tutto quello che conosciamo potrebbe finire per sempre.” Rispose la Senatrice Mothma con tono cupo.
Leia rimase spaventata.

“Ma non è lui, perché è solo una leggenda, giusto?” aggiunse subito dopo, facendo ragionare la ragazza.


Leia fece un cenno con la testa e uscì.

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Note:
Ecco un capitolo un pò più lungo e più pieno! 
Spero che vi piaccia! 
Evola

   
 
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