Videogiochi > League of Legends
Segui la storia  |       
Autore: SickDian    23/05/2017    0 recensioni
Un viaggio nelle terre più fredde e selvagge di Runeterra, dove una giovane straniera è alla ricerca e chiarezza di se stessa ed il suo ruolo, vivendo personalmente gli eventi di quel luogo, martoriato da una guerra tra tribù che non sembra mai finire e la pace è diventata un miraggio. Questa è la storia di Diana, l'Aspetto della Luna, che forse potrà trovare risposte per le sue domande, è la storia della guerra tra Ashe e Sejuani, con i loro ideali, tanto opposti da trovare impossibile un accordo, è la storia di un popolo che desidera ritornare grande.
Questo è il Frejlord.
Genere: Fantasy, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Ashe, Diana, Lissandra, Sejuani, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I sogni sono come un altro mondo parallelo al nostro, oppure un rifugio dalla realtà ma anche un luogo di ricordi frammentari e c'è chi dice che si possa sognare memorie di gente ormai defunta. Un passaggio di testimone, se si può dire.

Ecco la giovane donna, non comprendendo se sia realtà o meno, cammina senza alcuna meta in una tormenta, spoglia della sua armatura, coperta da un leggero velo bianco ed i suoi piedi nudi toccano la fredda neve. In quel caos naturale, sente delle varie voci incomprensibili che si mescolano tra di loro e in seguito vede due figure, un uomo ed una donna incinta, che forse per coraggio o semplice stupidità, affrontano la furia della natura e si avventurano verso la montagna.

Montagna, già.

Una montagna a lei totalmente familiare, ma i suoi pensieri per ora sono concentrati sui due che continuano la loro strada. Vuole capire perché lo stanno facendo, visto il grande rischio soprattutto per l'essere vivente nel grembo. Appena è abbastanza vicina a loro però, scompaiono come se nulla fosse al seguirsi di un rumore assordante che si ripete ben tre volte e poi...sangue...numerose macchie di sangue coprono il terreno, le voci iniziano ad urlare dalla disperazione e la tormenta si concentra tutta su di lei, facendole chiudere gli occhi per la potenza.

In seguito cessa tutto, ritorna la calma, riapre gli occhi e nota i raggi del sole splendente che illumina fiero sopra il cielo azzurro. Ormai le è
chiaro che sia tornata nella realtà e prima era tutta una sua immaginazione. Si alza col busto, usando i gomiti delle braccia come sostegno e si guarda intorno, intravedendo subito il ragazzo che aveva soccorso, che sorride appena abbassa il suo sguardo verso la donna, che ha il corpo riscaldato da una coperta di pelliccia ed è anche piena di varie fasciature dalle gambe fino al tronco.

«Finalmente ti sei svegliata.»Dice il giovane, mentre la donna si guarda attorno per capire meglio dove si trova. Su un carro trainato da due cavalli dove c'è un anziano signore alla guida degli animali.

«Meglio che non ti sforzi troppo.»
Consiglia il ragazzo, mentre appoggia le sue mani sulle spalle della ferita, per farla convincere a distendersi
nuovamente. 
«Non è da molto che le ferite si sono chiuse.» 
Lei non sembra opporsi e dunque con calma ritorna ad appoggiare con la testa il cuscino fatto di fieno, senza aprire bocca e dire qualcosa, causando un brontolio da parte del ragazzo, quasi sentitosi offeso.
«Almeno un grazie potevi dirlo. Ti ho salvato la vita.»
«Non dire fesserie, Lars.»Esclama il vecchio, con la sua voce roca dal tono rimproverante.
«Se fosse per te, a quest'ora eravate due ghiaccioli.» Sbeffeggia stavolta il ragazzo, che sbuffa indispettito.
«Mai a darmi ragione, eh zio?»«Lo farò quando la avrai davvero, donnaiolo di un nipote.»
In seguito all'ultima frecciatina dell'anziano signore si cala un silenzio tra i tre per qualche minuto.

La donna in quel momento stava studiando con gli occhi il giovane Lars, che, accortosi dello sguardo rivolto sorride.
«Che c'è? Mi trovi attraente?» «No.» Risponde in maniera secca. 
«Onestamente, ti considero un idiota.»
A questa affermazione, lo zio non può far altro che ridere sotto i baffi, cercando di trattenersi. «Vista la tua corporatura, non riusciresti a portare senza problemi qualcosa di cinquanta chili e oltre, figuriamoci con quella ferita alla gamba.» Gira la testa dall'altra parte, chiudendo gli occhi.
«Quindi hai fatto solo una pessima figura.» E il buon vecchio continua a ridere. «Inizia a starmi già simpatica.»
Lars invece, non fa altro che sbuffare ancora per ciò che ha sentito e lanciare un'occhiataccia allo zio per la sua ultima affermazione.

Ne sussegue un altro breve silenzio, che viene interrotto dalla ragazza.
«La mia armatura e l'arma dove sono?» Chiede ai due, cercando di apparire gentile con il tono. «In un altro carro.» Risponde Lars.
«Quello che è dietro di noi.» Glielo indica con un cenno della mano, sebbene lei non possa vederlo vista la posizione e annuisce soltanto.
«E chi ci ha salvati?» Espone la sua seconda domanda.
«Un uomo alto, muscolo, pelato e baffuto.» Stavolta le viene data la risposta da parte dello zio.
«Un'altra cosa.» E poggia i suoi occhi argentei su Lars, alzando un sopracciglio.
«Perché ti stavano inseguendo?» Lui esita a rispondere a quella domanda, girando gli occhi da tutt'altra parte, per poi fare un lieve sospiro.

«Erano della Tribù Artiglio d'Inverno, stavano organizzando un'imboscata contro il nostro villaggio...ed io fortunatamente l'ho scoperto.»
Con l'indice si gratta la guancia, imbarazzato. «Peccato loro hanno fatto altrettanto con me...»

«Ma alla fine il villaggio è salvo, no?» Domanda in maniera retorica la ragazza, pensando che la cosa fosse ovvia, vista l'eliminazione di quei barbari, ma osservando lo sguardo cupo di Lars, si capisce che non sia così.
«Non erano solo quei uomini, ce n'erano altri cinquanta. Abbastanza per distruggere un luogo così piccolo.» Informa il vecchio, con un tono che esprime molta amarezza.
«...perché l'hanno fatto?» Continua a domandare la giovane, volendone capire di più sulla questione.
«Non lo sai? Qui nel Frejlord c'è in atto una guerra, più o meno. Per ora non ci sono stati scontri di grande portata, solo saccheggi e scorribande da parte dell'Artiglio d'Inverno e anche dei Troll.»

«E tanto per informarti, noi facciamo parte degli Avarosani o Regno del Frejlord.»

«Avarosano...io non lo sono.» Commenta il ragazzo, infastidito da come si sente dal tono «Ancora con questa storia Lars?» Il tono dello zio invece è molto severo nei confronti del nipote. «Se non fosse per la regina Ashe, i miei sarebbero vivi!»
Risponde il giovane, con la voce che si alza e dal atteggiamento diventato arrogante.
«Se non fosse per lei, tu non saresti qui.» Lo rimprovera, come lo fa ormai da molto tempo ma provoca più rabbia al ragazzo che ottenere il suo silenzio.
«Ci ha mandati solo dieci soldati...e sono stati totalmente inutili! La ucciderei per il male che ha fatto!»
Queste parole sono la goccia che fanno traboccare il vaso, provocando immenso dolore all'anziano tanto da fermare di colpo il carro, tirando dai redini i cavalli.
«Scendi, non voglio trasportare chi sputa sul piatto versato.» «Tieni più a qualcuno che non hai mai visto che al tuo nipote, vecchio? Bene! Allora fottiti!» Gli urla contro, preparandosi a scendere dal carro ma viene subito fermato dalla donna che prima, in piedi, lo prende da una spalla e poi gli tira un calcio tra le gambe per fargli perdere equilibrio e farlo sbattere col legno del mezzo di trasporto, con il sangue che gli cola dal naso.

Poi pone il suo piede sopra la testa del poveretto, facendo pressione così da impedirgli di alzare il capo.
«E' più pericoloso uno scoiattolo di te...e togliere una vita non è una bella sensazione.»
Fa ancora più pressione col piede.
«Chiedi scusa.» Quasi ordina al ragazzo, un po' infastidita di come sono andate le cose e il poveretto, non fa altro che obbedirle, chiedendo perdono allo zio.

In seguito i suoi occhi bianchi si rivolgono verso l'uomo, parecchio sorpreso nel vedere una donna dalle non buone condizioni poter agire in quel modo.
«Oltre a dimenticare questa faccenda. Vi chiedo cortesemente di dirmi se ci sono città, in questa distesa di neve.»
Il buon uomo ci impiega del tempo per parlare, ancora incredulo di come ignori le ferite che ha.
«B-beh...ce ne sono solo due. Rakelstake, capitale del Regno del Frejlord, e la Cittadella delle Guardie del Gelo, una nobile tribù, nostra alleata.»
Dopo aver sentito quello, lascia andare il ragazzo e si siede, rimettendosi la coperta.
«Potrei essere scortata fino alla capitale per favore? Sono curiosa di vederla.»
A quella richiesta, Lars intende prontamente obiettare. «Scordatelo, noi dobbiamo dirigerci in un'altra zona dove rifugiarci.»
Invece è l'esatto opposto il parere del'uomo, correggendo il giovane.
«Perché no? In fondo potremmo trovare una casa anche li e poi tu gli sei debitore.»
Fa ricordare al ragazzo che ha la pelle salva solo grazie a lei.

«Ah, che sbadato, me n'ero dimenticato.»
Il vecchio poggia una mano chiusa sul petto e china il capo verso di lei.
«Il mio nome è Deklan, piacere di conoscerla signorina...»
«Diana.»

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > League of Legends / Vai alla pagina dell'autore: SickDian