Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: MrsReed    24/05/2017    3 recensioni
Uno sguardo che dura come il battito d'ali di una farfalla, così leggero ma potente allo stesso tempo. Un amore, una amicizia, che va oltre quelle enormi mura che li circondano.
Però, ogni rosa ha le sue spine, e quelle di Annie feriscono come lame.
{ Pairings: Aruani - Futuri accenni a Ereani }
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Leonhardt, Armin Arlart, Eren Jaeger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando lei aveva 13 anni e lui 12...


E loro tre erano come i camaleonti: la sostanza era la stessa, quella dei peccatori della peggior
specie, ma cambiavano colore in base alle acque in cui si trovavano.

Reiner, Berthold e Annie ora assumevano il paonazzo colore rosso sangue degli sfollati.
Prima erano così grandi, immensi, ed ora non nien'altro che macchie in una grande folla.

Quel giorno, il giorno in cui il loro filo si incrociò, era un giorno in mezzo a tanti altri giorni nel Wall Rose.
Lei, piccola bionda dalle ossa di diamante, si tirò su il cappuccio bianco latte e prese la strada che portava a quella misera tenda in comune con i suoi amici. ''Amici'', pensò lei; ''... per forza.''
Dalla direzione opposta, un ragazzetto dalla capigliatura biondo paglia scappava dall'ennesimo gruppetto di bulletti che voleva rubargli quella pagnotta tanto combattuta nella fila di affamati.
La sorte gli stava giocando un brutto scherzo: era solo, senza quei compagni che sin dall'inizio lo avevano protetto contro ogni cosa.
''Ehi cretinetto, dove pensi di andare?!'' Urlò uno dei trogloditi inseguitori, che tenendo il pugno alzato in aria guidava il gruppo; ''Dacci quel pane se non vuoi ritrovarti senza denti!''

Lui non rispose, ma continuò a correre, a correre, a correre, finché il destino li fece scontrare come due comete.
Annie non stava guardando la strada, non vide Armin arrivarle addosso, ma sentì come un'onda d'aria colpirla in pieno petto.
L'aria del futuro.
Quel ragazzetto dai capelli biondo paglia cadde a terra non appena toccò la dura spalla della ragazza, che tornò subito coi piedi sulla terra.

''E questa chi diavolo è, marmocchio!? La tua fidanzatina?!'' Aggiunse uno degli inseguitori, con tono di disprezzo e riso.

''N-NO! PERDONAMI, PERDONAMI TANTISSIMO!'' Lui si alzò in piedi con un gesto repentino, poi raccolse la pagnotta e, per la prima volta, incontrò lo sguardo glaciale di Annie per qualche millisecondo, lungo come il battito d'ali di una farfalla.
C'era qualcosa in lei che lo fece ammutolire: si sentiva come se avesse fatto un salto da un burrone, nel vuoto, nell'immenso e meraviglioso nulla.
La ragazza non rispose alle provocazioni dei ragazzi, anzi, non disse assolutamente nulla se non ricambiare quello sguardo fugace.
Poi, come se fosse stata spinta da una forza misteriosa, si avventò contro il capo dei bulletti che non ebbe il tempo di muovere un dito: lei, come le aveva insegnato il padre, lo mise a KO con un calcio assestato e preciso agli stinchi, seguito da una forte gomitata nella testa mentre il corpo cadeva. Era minuta, ma veloce e precisa come una scheggia.
''Wow,'' pensò il ragazzetto dai capelli color biondo paglia; ''Ancora meglio di Mikasa.''
Quel piccolo colpetto, nulla in confronto a ciò che Annie era in grado di fare, fu sufficiente a mettere in fuga tutti i ''bulletti''.

''G-Grazie... Sei davvero forte. Non ho mai visto niente del genere.. Chi ti ha insegnato?''
''Mio padre.''
La piccoletta non ingaggiò un contatto visivo da subito, bensì preferì aggiustarsi dietro l'orecchio una ciocca color stella.
Il ragazzino rimase insoddisfatto da quella risposta così scarna: lui, curioso per natura, ne voleva sapere sempre di più. Non era mai sazio.
''E' una cosa molto interessante! Comunque, piacere di conoscerti, io sono Armin Arlert, tu invece?'' Il suo tono era limpido, dolce, traspariva molta gioia e malinconia allo stesso tempo.
Lei si sentiva intrappolata in una bolla: voleva dire il suo nome, voleva mostrarsi, farsi conoscere, ma dentro di sé sapeva che se ne sarebbe pentita.
''Mi chiamo Annie. Ora devo proprio andare, addio.''
Arlert non fece nemmeno in tempo a replicare che lei era già sparita oltre una coltre di persone, fitta come la nebbia.
La corazza che la bionda aveva costruito attorno a sé patì le pene della prima leggera, impercettibile, frattura.
Lei non era solo un ago in un pagliaio, non era solo il Titano Femmina.
Lei, per qualcuno che non fosse Reiner o Berthold, era Annie.
Armin la sognò giusto la notte del loro primo incontro, la pensò, e su un pezzo di giornale provò anche a disegnare i suoi tratti per spiegarli a Eren e Mikasa, ma quei due non capirono.
Annie era il suo piccolo, grande segreto.


ANGOLO DELL'AUTRICE: 

Buon pomeriggio a tutti, finalmente ho trovato il tempo di pubblicare qualcosa partorito dalla mia testa.
Non so quante persone effettivamente shippino Annie e Armin, però io faccio fieramente parte di questi e ho deciso di cercare di rendergli giustizia con questa ff a capitoli. Sarà strutturata più o meno come il film ''My Rainy Days'', che racconta la storia della protagonista attraverso diverse sue fasi della crescita con la formula ''Quando lei aveva...''
Avvertenze: nei capitoli successivi il rating potrebbe salire!
Fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo perché soltanto così posso crescere dal punto di vista della narrazione/scrittura :)
P.s. non sono sicura dell'età che ho assegnato ai due piccioncini, quindi se ho sbagliato, non esitate a dirmelo.

   
 
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