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Autore: francyg6    25/05/2017    3 recensioni
Edward e Bella si conosco al liceo. All'inizio sono amici ma lui l'allontana a causa del suo aspetto fisico per raggiungere le vette della popolarità. Ma quando si incontreranno nuovamente all'università le cose saranno molto diverse.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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La pioggia cadeva violenta e incessante.
“Non sembra voglia smettere.”
Edward guardò la ragazza affianco a lui. Il portico della biblioteca comunale li teneva all’asciutto. 
Eppure quella mattina, prima di uscire di casa, si era ricordato di prendere l’ombrello, ma, nonostante tutto, il portaombrelli della biblioteca era vuoto. 
Qualcuno gli aveva giocato un brutto scherzo, e aveva deciso di farlo tornare a casa sotto la pioggia.
La biblioteca comunale era facilmente raggiungibile da casa sua, quindi, quella mattina, aveva deciso di fare una passeggiata.
“Sono già venti minuti che aspettiamo” sbuffò Bella  “Inizio a sentire freddo.”
Effettivamente l’aria di metà novembre era gelida e il vento freddo si infilava, agile, tra le piaghe del cappotto.
Edward si sfilò il soprabito e lo mise sulle loro teste, con un braccio coprì le spalle di Bella sperando che bastasse per farla sentire un po’ più al caldo.
Prima di spingerli sotto la pioggia la guardò. Lei gli sorrise e annuì, consapevole di ciò che lui aveva in mente di fare.
La pioggia li investì e presto furono completamente bagnati. 
Corsero più veloce che potevano lungo le strade deserte di Seattle. La risata di Bella sovrastava il rumore della pioggia e ben presto anche Edward si unì a lei.
Percorsero cinque isolati, abbracciati, sotto un cappotto ormai zuppo.
Edward si fermò sotto al porticato del suo palazzo ed entrambi si piegarono in avanti, le mani sulle ginocchia, per riprendersi dalla corsa.
“Ti senti bene?” si preoccupò lui.
“Per ora si, ma credo che mi verrà la polmonite.” Bella rise. 
“Vieni, sali un attimo ad asciugarti, poi ti accompagno con la macchina.” le propose, e lei non se lo fece ripetere due volte, soprattutto quando lui le propose una tazza di cioccolato caldo.
In quelle ultime settimane si erano avvicinati molto; avevano scoperto di avere molti interessi in comune, come i libri o la musica. 
Da due settimane avevano anche iniziato a vedersi tutti i mercoledì per andare a teatro. 
Era una passione che, avevano scoperto, li accomunava. Passavano parecchio tempo insieme, ormai.
L’appartamento di Edward era di medie dimensioni, un divano ad angolo occupava il salotto e una piccola isola lo divideva dalla cucina. Una piccolo corridoio portava alle stanze e al bagno.
Bella c’era stata già un’altra volta, quando lui le aveva proposto di studiare insieme, il fine settimana precedente. 
Edward appese il cappotto all’appendiabiti, non curante delle gocce che presto bagnarono il pavimento.
Si levarono entrambi le scarpe e le lasciarono all’entrata.
“Se vuoi puoi farti la doccia mentre io preparo il cioccolato” offrì il padrone di casa.
Edward poté vedere l’indecisione sul volto di lei, che infatti, declinò l’invito e si levò il maglione bagnato. 
Iniziò a preparare la bevanda calda mentre Bella, seduta su uno sgabello, chiacchierava del più e del meno.
Una volta pronte, posò le due tazze fumanti sul ripiano.
Aspettò che l’assaggiasse, in attesa del verdetto.
“Mmh, buonissima!” abbassò la tazza dal viso e la strinse tra le mani, per riscaldarle.
La risata sommessa di Edward la fece sorridere a sua volta. 
“Cosa c’è?”
“Sei sporca qui” le disse lui indicandosi il mento, appena sotto il labbro.
Bella si passò la lingua sulle labbra, cercando di pulirsi, inutilmente.
Con un fazzoletto in una mano, Edward fece il giro del bancone e le si avvicinò.
Le prese il viso con la mano libera e la pulì, un gesto misurato e delicato. Come se lei fosse di porcellana. Come se fosse qualcosa di fragile e preziosissimo. 
Ed effettivamente, per Edward, era così.
“Ecco fatto” soffiò a poca distanza dal suo viso.
Si guardarono negli occhi per un lungo istante. 
Bella si morse il labbro, un inconsapevole gesto sensuale, che attirò la sua attenzione.
Esitando si avvicinò ancora di più.
Le sua bocca che per poco non sfiorava quella di lei.
La guardò nuovamente negli occhi, come a chiederle il permesso.
Poi posò le labbra sulle sue.
La baciò, con una certa timidezza. 
Solo quando ricevette una reazione da parte di Bella, approfondì il bacio.
Le braccia di lei gli cinsero il collo e infilò le mani nei suoi capelli, avvicinandolo ancora di più.
Edward scese a baciarle la linea della mandibola e del collo; quei baci le fecero inarcare la schiena.
Edward sentì la maglietta bagnata aderire ancora di più al petto, sotto la pressione dei seni di lei. 
Bella si scostò e lo guardò dritto negli occhi, con una certa malizia.
Edward sentì un brivido risalire lungo la schiena. Quella ragazza lo faceva impazzire.
Lei infilò una mano calda sotto la sua maglietta e percorse la linea dell’addome, lungo il costato, fino al petto. 
Si morse il labbro, un gesto, questa volta, volutamente provocatorio, e lo guardò dritto negli occhi. 
“Abbiamo ancora i vestiti bagnati.”
Fece una pausa e, con l’altra mano, iniziò a sbottonarsi la camicetta blu che indossava, senza mai lasciare gli occhi verdi di lui, che ardevano di aspettativa.
“Forse potremmo fare quella doccia di cui parlavi prima.”
In quel momento si rese conto che era completamente fregato.
Le due tazze ancora fumanti di cioccolato rimasero sul ripiano della cucina per tutta la notte, abbandonate.
   
 
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