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Autore: Rebecca_Daniels    25/05/2017    1 recensioni
*DISCLAIMER: i nomi sono cambiati, ma i personaggi sono chiaramente appartenenti ai One Direction"
E' il 20 Agosto 2013 quando Lexi Golder, ventiduenne londinese per adozione, quasi dottoressa in Storia e fan sfegatata dei The Rush, vede la sua vita cambiare radicalmente. Che cosa potrebbe accadere se una pazza decidesse di sparare al suo grande amore risalente alle scuole medie, nonché cantante della band di cui è innamorata, durante il red carpet per il loro docu-film? Che cosa potrebbe riservarle il destino se per una volta decidesse di fare davvero qualcosa della sua vita? - Un viaggio ironico e introspettivo nella vita di una ragazza più o meno normale che forse capirà come non basta respirare per vivere. Buona lettura & Grazie xx
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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30th January 2014




Era sbagliato. O almeno gli sembrava assolutamente sbagliato, perché lui aveva fatto una promessa, anche se la persona con cui l'aveva stretta non si ricordava nulla di quanto le avesse detto.
Nulla di loro.
Se mai ci fosse stato un loro.
Nate continuava a pensare e ripensare alle parole che aveva sussurrato all'orecchio di Lexi più e più volte in quella camera d'ospedale, quell'impegno ad aspettarla e ad essere lì solo per lei, chiedendosi se mai avrebbe potuto assaporare il gusto dolce di un bacio ricambiato. Ma aveva deciso di andare avanti, perché le cose sarebbero state troppo complicate se anche lei si fosse ricordata di lui e di quei mesi passati al suo fianco, se anche solo si fosse innamorata di lui da capo, ogni cosa sarebbe stata difficile per loro e lo stress da sopportare troppo. I media non avrebbero avuto altro interesse che per loro e quella storia strappalacrime tra il cantante famoso e la fan pazza che aveva rischiato la vita per salvare la sua. Però ai suoi occhi Lexi non era mai risultata pazza, ma assurdamente coraggiosa. Continuava a pensare a lei, a quel sorriso spettacolare che aveva visto solo in televisione, a quel bagliore di meraviglia che aveva illuminato i suoi occhi di un marrone familiare ma non meno ipnotizzante. La sua mente non la smetteva di giocargli brutti scherzi e di fargli comparire flash di quell'intervista davanti agli occhi, il suono della sua voce nelle orecchie, la sensazione delle sue mani delicate che stringevano le sue rovinate dalla chitarra, mentre cercava di non finire troppo presto nella camera d'albergo di quella ragazza anonima che gli stava appiccicata da tutta la sera e che non era nulla in confronto a Lexi. Ne sentiva la voce suadente vicino all'orecchio, lo champagne che aveva bevuto nelle ore precedenti stava entrando in circolo stordendolo al punto giusto perché i suoi occhi azzurri si facessero opachi, velati da un alone che non era fatto solo di alcol, ma di tristezza: quella di non poter avere la donna di cui si era innamorato tra le sue braccia, ne quella notte ne mai.
Solitamente stava attento a non farsi beccare dai paparazzi, perché tra tutti era quello che meno sapeva come gestire i media ed i suoi affari di cuore, ma quella sera ogni cosa sembrava non trovare la giusta traiettoria, come se una folata di vento avesse scombinato tutti i pezzi del puzzle che con tanta cura si erano già sparpagliati. Neanche si accorse del rumore delle macchine fotografiche che scattavano, mentre se ne usciva dal locale troppo affollato che Zach aveva scelto, per andare all'albergo di quella ragazza di cui forse non si sarebbe ricordato nemmeno il nome l'indomani. Solo un nome ed un volto tenevano impegnata la sua mente, gli unici che non poteva avere.




31st January 2014


Il grande giorno era arrivato e Lexi si sentiva strana.
Benché negli ultimi due giorni non avesse avuto altri flashback, la sensazione che qualcosa stesse per accadere si era impossessata di lei dall'esatto istante in cui la sveglia era suonata, segnando per lei l'inizio del 31 Gennaio. Il postino arrivò alle nove di mattina e la trovò già posizionata vicino al campanello, pronta a scendere di corsa le scale per ricevere il suo pacchetto. Dovette trattenersi per non aprirlo mentre ancora risaliva le scale e solo quando si trovò da sola in camera sua decise di scartare l'involucro di carta da pacchi marrone e crogiolarsi nella sensazione di avere tra le mani la copia fisica del terzo album dei The Rush. Osservò la copertina come se fosse l'ottava meraviglia del mondo e si chiese se quella sensazione di orgoglio e di stupefazione sarebbe mai sparita o anche solo diminuita. Erano tutti e cinque dannatamente belli e affascinanti da togliere il fiato, ognuno in maniera differente.
Lewis, i capelli castani lasciati cadere sulla fronte, come quando era più giovane, ad ingentilirgli il volto ormai da uomo maturo con un po' barba, il maglione di calda lana grigia tirato su sugli avambracci, lasciando spazio ai tatuaggi assurdi che aveva deciso di farsi per dare sfogo all'irrequieto spirito libero che albergava dentro di lui, il solito sorriso furbo ad inarcargli le labbra sottili.
Zach e la sua inseparabile giacca di pelle nera, senza cui non sarebbe stato lui, il bel indiano dal fascino tenebroso come il colore scuro dei suoi morbidi capelli, che nascondeva un animo estremamente altruista e gentile, come i tratti di quel viso perfetto che spesso si illuminava con uno spettacolare sorriso, con tanto di lingua in mezzo ai denti; la sua bellezza era semplicemente destabilizzante.
Hugh, con il suo cappello a tesa larga che raccoglieva i capelli mori ormai troppo lunghi per assumere una qualsiasi forma definita, ma che erano in perfetta sintonia con la camicia celeste lasciata sbottonata fino a metà petto, di modo che le due rondini tatuate ai lati dello sterno e la farfalla sullo stomaco avessero un accesso alla libertà, quella che il suo sorriso con fossette lasciava intuire a chiunque lo guardasse.
Lucas, gli occhi brillanti di una luce che partiva dal sorriso sulle labbra e che illuminava tutto il suo viso, aveva la tipica camicia in flanella a quadrettoni bianchi e neri, arricciata sulle maniche perché quella piuma che aveva tatuata sul braccio doveva vedersi, doveva mostrare a tutti il suo animo delicato, leggero, come la penna di una fenice.
Per una volta l'ultimo a catturare la sua attenzione non era stato Lucas, ma Nate. Lui con quella maglia bianca che si confondeva con la sua pelle d'alabastro, i pantaloni skinny chiari sulle gambe magre, con un buco sul ginocchio sinistro che metteva in mostra la cicatrice rosea di un'operazione fatta un anno prima. Tutto in lui era speciale, dalle mani piccole ma forti casualmente intrecciate in grembo, ai capelli castani schiariti sulle punte tirati un po' verso l'alto e un po' lasciati ricadere sulla fronte leggermente corrugata per l'enorme sorriso che gli impreziosiva il volto.
Lexi aveva sempre pensato che il sorriso di Nate avesse qualcosa di speciale, come se fosse capace di contagiare chiunque vi si imbattesse tanto da migliorargli la giornata. O almeno con lei aveva sempre avuto quest'effetto.
Si decise a mettere il cd dentro lo stereo che aveva sul mobile di fronte il letto ed incurante del fatto che Mia potesse essere ancora immersa nel mondo dei sogni, alzò il volume al massimo.
Furono i 50 minuti e 47 secondi più intensi della sua vita.
“Okay, magari subito dopo il momento in cui ho avuto la geniale idea di sventare un attentato, prendendomi una pallottola sulla spalla e finendo in coma vigile per cinque infiniti mesi...”.
Fu un attimo e di nuovo tutto si fece scuro.
Una canzone che si intitolava Through The Dark era cominciata da qualche secondo quando la testa di Lexi prese a girare vorticosamente e si ritrovò come catapultata dentro un tunnel nero da cui sentiva provenire quella stessa melodia, solo che le appariva più semplice, come se fosse suonata da una semplice chitarra ed una voce sembrava cantare le stesse parole, ma tutto era troppo lontano e Lexi percepì come una scarica di energia che si impadroniva del suo cuore, troncandole il respiro.
Quando riaprì gli occhi ci mise più di qualche attimo per scorgere distintamente i contorni degli oggetti che le stavano attorno, mentre delle fitte lancinanti le trapassavano la testa da parte a parte, tanto che dovette massaggiarsi più volte le tempie per cercare un po' di sollievo. Tutto quello non aveva alcun senso: come poteva pensare di aver già sentito quella stessa canzone se non l'aveva ascoltata nessun altro eccetto chi l'aveva composta? No, non poteva essere eppure a Lexi sembrò davvero di ricordare non solo quella melodia inconfondibile ma anche quelle stesse parole cantate da una voce familiare ma non distinguibile. Avrebbe fatto carte false per capire che cosa stesse succedendo dentro al suo cervellino bacato, ma decise di aspettare almeno di aver sentito tutto l'album dato che aveva penato anche troppo per ascoltare qualche loro nuova canzone.
“E poi Nate ha detto che questo album l'hanno scritto per me... Che parla di me... Forse è per questo che mi sono sentita così vicina a quella canzone... Perché parla di me... Ma che sto dicendo?! Lexi torna con i piedi per terra e capisci una volta per tutte che a ventidue anni suonati un ragazzo come Lucas o come Nate non si innamorerà mai di te!!! Oddio, ho ripreso a parlare in terza persona...”.
Eppure, nonostante stesse facendo di tutto per abbandonare quel suo lato da adolescente romantica che faceva parte di lei da sempre e che sembrava la maggior causa di tutti i suoi problemi, una fitta di dolore e tristezza la provò comunque quando vide quelle foto su Twitter. Voleva scrivere un messaggio privato a Nate per dirgli quello che pensava dell'album , di come si fosse innamorata di ogni singola canzone, di come avesse forse intuito quale potesse essere il testo che parlava di lei e di come gli fosse infinitamente riconoscente, ma i tweet che riempivano la schermata del suo telefono la distrassero. Era vero, non lo sentiva da qualche giorno, più precisamente da quando erano volati in America e non credeva che questa cosa potesse pesarle più di tanto, anche se in quelle ultime mattine, svegliarsi e non trovare il suo buongiorno, immaginandosi un suo sorriso sincero e contagioso ad accompagnarlo, l'avevano lasciata con l'amaro in bocca. Ma come doveva imparare a non sperare più nel lieto fine con il principe azzurro, avrebbe dovuto anche capire che fidarsi delle persone in maniera immediata ed aspettarsi qualcosa da loro era altrettanto deleterio che aspettare qualcuno vestito in calzamaglia celeste nel ventunesimo secolo.
Dovunque campeggiavano foto di Nate con quella che doveva essere come minimo una modella, dalle lunghe gambe magre ed abbronzate a sorreggere un fisico a dir poco perfetto che culminava in un abbagliante sorriso Mentadent che fece venire la pelle d'oca a Lexi. Tanta bellezza concentrata in una sola ragazza poteva ritenersi un vero e proprio affronto, specialmente perché il mondo era pieno di donne normali che avrebbero dato qualsiasi cosa per possedere solo un briciolo di quello charme e di quel carisma, nati da una solida autostima. Quindi sì, una buona percentuale di Lexi si stava corrodendo per l'invidia mentre la restante parte si dava della stupida per tutta quella marea di emozioni che delle semplici foto le stavano suscitando.
O la sua amica era diventata più silenziosa della Pantera Rosa o Lexi era decisamente troppo concentrata a fissare le foto di quella coppia perfetta da far venire il voltastomaco, le stesse che anche lei aveva appena scoperto.
Persino il colore dei loro capelli era abbinato. Si diresse verso la camera della sua coinquilina e la trovò seduta sul letto, le gambe incrociate ed il cellulare in mano e Mia si accorse di quanto Lexi fosse troppo "piccola" per sopportare tutto quello.
- Lexi-Lex va tutto bene?? Perché non stai saltando come uno scimpanzé in giro per la camera, urlando quanto quel cd sia perfetto? Devo preoccuparmi?
Lexi si mise ad osservare la figura sinuosa e slanciata della sua migliore amica bionda, gli occhi terribilmente azzurri capaci di incantare chiunque e quei denti perfetti e bianchissimi che la facevano assomigliare terribilmente a quella ragazza delle foto. Solo che lei era Mia ed era la sua migliore amica a cui poteva dire tutto, anche quell'infinità di paranoie e pensieri senza filo logico che le stavano centrifugando il cervello.
-Secondo te, troverò mai qualcuno che mi voglia anche se non sono bella in nessuna maniera speciale e se non ho un briciolo di autostima? 
Per la prima volta, da quando Lexi era tornata a vivere nel loro appartamento, Mia si chiese se non le fosse sfuggito qualcosa della sua migliore amica, se quella ragazzina di ventidue anni, seduta con le gambe incrociate al centro del suo piumone fastidiosamente arancione, il cellulare ora lasciato vicino ai piedi come se contenesse un mostro, non le avesse nascosto per tutto quel tempo un lato di sé. La loro amicizia era sempre stata estremamente importante per entrambe, ma era come se fosse cresciuta in quell'ultimo periodo, forse perché Mia aveva provato la sensazione di poterla perdere mentre Lexi aveva abbattuto qualche muro che da sempre la accompagnava, dopo aver rischiato di non aprire più gli occhi. La vide così fragile e spaesata che non poté far altro che sedersi al suo fianco ed abbracciarla di slancio, stupendosi di come la sua Lexi, sempre restia a qualsiasi tipo di contatto fisico spontaneo, si rifugiasse tra le sue braccia. Quando sentì il suo collo delicato bagnarsi per le lacrime di Lexi e le scapole dell'amica, che ancora si vedevano dopo tutti quei mesi di alimentazione artificiale, si scontrarono con il suo petto, scosse da singhiozzi troppo tristi anche per un cuore sempre positivo come quello di Mia, sentì l'aria mancarle.
-Ehi, ehi... Lexi, calma... Va tutto bene...
In risposta ricevette solo una stretta più serrata attorno alle sue spalle e il peso di un corpo quasi svuotato poggiarsi sul suo petto: non sapeva bene cosa fare, non era mai stata brava con le parole benché parlasse sempre tantissimo, ma quelle situazioni la lasciavano come intontita, incapace di recuperare la frase giusta da dire. Poi le tornò in mente la domanda che Lexi le aveva fatto poco prima di mettersi a piangere e davanti agli occhi le si presentarono tutte le volte in cui aveva sbirciato dentro la stanza dell'amica in coma, quando un certo cantante irlandese dal sorriso contagioso si prendeva cura di lei, aspettando che si svegliasse.
- Certo che c'è qualcuno che ti amerà Lexi... E non è vero che non sei bella in nessuna maniera speciale. Tu sei speciale sotto ogni punto di vista.
In quel momento non le importò nulla se il Dottor Lawson le avesse fatto promettere di non parlare mai di ciò che fosse successo durante i mesi di degeza dell'amica, voleva a tutti i costi che Lexi sapesse come ci fosse qualcuno pronto ad amarla se solo lei gli avesse dato il via libera, con o senza la memoria di quegli ultimi cinque mesi.
- E non lo dico perché sono la tua migliore amica e senza di te la mia vita farebbe schifo, ma perché in questi mesi molte altre persone ti hanno apprezzato per la ragazza meravigliosa che sei e me lo sono venute a dire...
Sentì chiaramente Lexi trattenere il respiro ed effettivamente quell'affermazione aveva catturato l'attenzione del cuore troppo stanco di Lexi. 
- Una volta, una persona mi ha detto che anche se non ti aveva mai conosciuto, poteva percepire quanto tu fossi speciale dalle parole di chi ti stava attorno, perché era come se senza di te il mondo si sarebbe potuto spegnere da un momento all'altro...
Avrebbe tanto voluto aggiungere che poi quella persona le aveva anche confessato di essersi innamorato di Lexi, ma quello Mia non glielo poteva dire, non ancora almeno. Ad ogni modo, le sue parole ebbero l'effetto sperato perché per lo meno Lexi smise di singhiozzare ed alzò gli occhi gonfi per le lacrime appena versate nella sua direzione, un piccolo bagliore ad illuminare quel color cioccolato che era tutto suo. Speciale, come lei.
- Scusa se non ho visto prima quanto stavi male Lexi... Mi dispiace così tanto di non averti aiutato nella maniera che meritavi.
Ora era lei quella a cui si stavano riempiendo gli occhi di lacrime dettate dalla consapevolezza di non aver ripagato la sua amica di tutto l'amore che lei, invece, le aveva donato incondizionatamente in ogni istante della loro amicizia. Abbassò lo sguardo, incapace di trattenere ancora a lungo quei barlumi di rimorso che volevano uscire a tutti i costi, ma si ritrovò a fissare le sue mani candide racchiuse in quelle leggermente olivastre di Lexi. Lei e quello smalto sempre colorato perché così le sembrava “di essere più sé stessa” o almeno così le aveva detto un giorno, forse quando erano ancora delle piccole bambine che giocavano a fare le donne in carriera nelle loro camerette, dopo scuola.
- Mia non piangere ti prego, che se no allaghiamo casa... Non ti devi dispiacere di nulla, okay?  Sei stata la migliore amica che avrei mai potuto desiderare al mio fianco e sono io che ti devo ringraziare, perché senza di te non avrei vissuto nemmeno quel poco che ho fatto... Quindi grazie, davvero.
Quando un sorriso sincero e pieno di dolcezza, di quelli che Mia sapeva essere i più belli che Lexi poteva donare, fece la sua comparsa si sentì immediatamente meglio e capì che la sua amica stava finalmente cominciando a dare una svolta alla sua vita e sperò davvero di poterla vedere presto felice. Si asciugarono entrambe le lacrime e Mia non riuscì più a contenere la sua curiosità circa il motivo per cui non l'avesse trovata a saltellare per la contentezza di quel nuovo album tra le mani.
- Posso chiederti una cosa?
- Certo, spara! Okay, non in senso letterale per favore, che non è piacevole per nulla.
Il fatto che avesse ricominciato a fare battute ironiche anche sull'incidente, diede un'ulteriore conferma a Mia di potersi arrischiare a porre quella domanda. Ma dovette ricredersi presto.
- Perché avevi quella faccia da funerale quando sono entrata? L'album fa schifo??
Vide lo sguardo di Lexi farsi nuovamente triste, come se una piccola parte di lei, sempre pronta a prendere il sopravvento, fosse destinata ad essere infelice a vita. Le fece male di nuovo vederla così e si affretto ad aggiungere:
-Ma se non vuoi dirmelo non fa nulla, sul serio!
Lexi scosse leggermente la testa e con un sorriso stanco le porse il cellulare sbloccato sulla home di Twitter. Foto del bel irlandese riempivano tutto lo schermo. L'unico problema era che si trovava in dolce compagnia.
- Ma che cazzo fa sto cretino?!
Benché stesse facendo finta di non sapere nulla, non era comunque riuscita a trattenersi e sperava davvero che quel piccolo lepricauno mezzo tinto avesse una valida giustificazione per quegli scatti, altrimenti sarebbe salita lei stessa sul primo volo per New York e l'avrebbe ridotto in tanti coriandoli verdi e arancioni da usare il prossimo Martedì Grasso.
- Mia non serve che tu reagisca così... A dire il vero, non so nemmeno perché a me dia così tanto fastidio. Magari perché sembrava quello più interessato al fatto che mi fossi risvegliata, ma questo, come al solito, non significa nulla... Lui ha la sua vita, così come tutti gli altri ragazzi del gruppo e direi che sia già tanto che Sophia ed Ellie siano venute a trovarmi l'altro giorno... Ma va bene così, davvero... Devo solo imparare a vivere la mia di vita, ora.
 Fu quello il momento in cui Mia ebbe paura che Lexi e Nate non si sarebbero mai ritrovati, che forse nemmeno quell'amore incondizionato che lui nutriva per lei potesse sopravvivere al buio di una mente senza ricordi e ad una mancanza di autostima quasi patologica. Eppure sperava lo stesso che loro ci riuscissero, perché il sorriso che aveva visto sul viso di Nate mentre Lexi gli stringeva la mano era qualcosa che poteva essere descritto solo con la parola amore. Quell'amore che lei aveva avuto il coraggio di provare veramente solo negli ultimi mesi, quello che aveva nutrito di nascosto anche da sé stessa e di cui ora non avrebbe mai fatto a meno. Ancora una volta si sentì estremamente fortunata per quello che aveva e decise che non se ne sarebbe rimasta con le mani in mano, perché se c'era una cosa che desiderava più di tutto era veder sorridere Lexi.
La vide alzarsi improvvisamente dal letto, come se un porcospino l'avesse punta sul sedere, e Lexi si chiese se la sua amica fosse sempre stata così iperattiva, perché a quanto si ricordava Mia faceva fatica solo per le questioni imminenti e che le interessavano.
- Lexi, scusa ma devo andare a fare una cosa... Sì, insomma... Hai capito no? Ci vediamo dopo e staccati dal quel cavolo di cellulare e piuttosto ascolta il nuovo cd: ti ricordo che l'ha scritto per te!!
Un turbinio di vestiti, capelli biondi e blu ed urla abbandonò la camera di Lexi senza che potesse proferire parola, lasciandole una montagna di domande a ronzarle per la testa.
- Okay, sapevo che era strana ma questo supera ogni limite... E poi che significa che “l'ha scritto per me”?? E chi sopratutto?! Ah che fatica...
Si lasciò cadere sul letto e schiacciò play sul telecomando dello stereo per far ripartire l'album a tutto volume. Ed ancora, sempre su quello stesso brano, il suo cervello si eclissò in un ricordo che non poteva essere tale, perché non le sembrò di averlo mai vissuto, ma la voce che riempiva quello spazio chiuso e senza fine, dove una luce sembrava attirarla a sé, diventava sempre più udibile, ma non abbastanza perché Lexi riuscisse a capire a chi appartenesse. Come al solito, durò solo qualche frazione di secondo, e quando riuscì a tornare lucida le parole della canzone si insinuarono alle porte della sua attenzione, bloccandole il respiro.
... Oh I will carry you over... Fire and water for your love... And I will hold you closer Hope your heart is strong enough... When the night is coming down on you... We will find a way through the dark.. .
Implacabile, una lacrima scese lungo la sua guancia destra, segno che quelle parole fossero arrivate a destinazione. Perché su quello Nate era stato sincero: avevano scritto di lei e quel testo era la sua storia. Era lei quella persa nel buio, quella che stava combattendo per poter tornare a vivere... Ma chi era quella persona che l'avrebbe stretta più vicina a sé, sperando che il suo cuore fosse forte abbastanza e con cui avrebbe trovato la strada per uscire dall'oscurità? Non sapeva se chi avesse scritto quei versi gli avesse dato un senso più profondo di quello che si poteva carpire ad un primo ascolto, ma se fosse stato così chiunque avesse steso quelle parole in musica stava raccontando la storia della sua vita. Quell'essere triste per aver perso la propria strada, quelle lacrime che erano lì per restare, quel dolore che non le permetteva più di sorridere erano gli ingredienti della sua vita, o almeno della sua vita prima di quel 20 Agosto. Quel giorno aveva preso una decisione, forse avventata, ma aveva fatto per la prima volta qualcosa che la rendesse viva, che le facesse sentire il peso leggero del suo respiro come qualcosa da sperimentare fino in fondo e da non dare per scontato. L'aveva fatto per amore ed ora sperava che come una profezia quella canzone si avverasse, mettendo al suo fianco una persona che avrebbe lottato per vederla sorridere ancora, per insegnarle ad amare di nuovo, in maniera vera e piena, che l'avrebbe condotta fuori dal buio delle sue insicurezze. Mentre ancora lo stereo diffondeva le voci armonizzate dei The Rush, Lexi si lasciò cullare in sonno pieno di sogni, costellato da una mano calda e rassicurante che racchiudeva la sua, proteggendola ed accompagnandola verso una luce che non riusciva a capire da dove venisse. Poco prima di svegliarsi, un paio di iridi vive, piene di vita ed amore, del colore del mare d'estate, le riempirono la testa. Aprì gli occhi di colpo e si accorse di come fosse già mezzogiorno e avesse dormito per due ore buone.
Fu un attimo: senza pensarci due volte, prese in mano il cellulare e cercò il numero in rubrica.
Il suo interlocutore rispose al terzo squillo.
- Pronto dottore? Sì, sono Lexi... Credo che sia il caso di fare quell'elettroencefalogramma...




Hi sweethearts!!
Avete presente quando ho detto che il tempismo non fa parte dei Nexi: ecco, questa ne è l'ennesima prova. Spero solo non vi siate arrabbiate troppo con Nate, perché sì, ha fatto una stronzata però mettetevi nei suoi panni... No, va bene: l'ha combinata grossa ^^.
Per quanto riguarda Lexi invece, vi posso solo dare il benvenuto sulle sfavillanti montagne russe che sono diventate le sue emozioni... Che ne pensati di questi flash??? Staremo a vedere **
Grazie mille per i vostri pareri e per continuare a leggere questa storia **
Lots Of Love xx
  
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