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Autore: John Spangler    26/05/2017    2 recensioni
Alla fine della Ribellione di Robert, Stannis Baratheon salpò verso Roccia del Drago con l'incarico di eliminare gli ultimi Targaryen. Ma prima che lui arrivasse, questi riuscirono a scappare. Ma cosa sarebbe successo se fosse arrivato un pò prima? Scopritelo leggendo questa storia, un AU in cui Daenerys Targaryen è cresciuta sotto la protezione di Stannis Baratheon, e dove suo fratello Viserys è diventato un Guardiano della Notte.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6: Robert

 

Ormai erano passati cinque anni, eppure la ricordava ancora come se l'avesse vista appena ieri. Un pallido miracolo, a dire la verità, che lo tormentava con i suoi occhi grigi e lo attirava dentro di sè. La sua immagine, però, era debole: svaniva sempre di più ogni volta che la vedeva, come se Lyanna si stesse allontanando da lui, riluttante, contrariata...

 

No, lei mi amava, pensò Robert. Se non fosse stato per quel figlio di puttana di Rhaegar, saremmo stati felici insieme. Contenti. Non sarei mai stato costretto a indossare questa maledetta corona e a guardarmi in continuazione alle spalle in cerca di un assassino nell'ombra.

 

Ma pensare alla sua antica amata, la sua sposa in un'altra vita, faceva sempre emergere la rabbia e l'irritazione di Robert, e c'era solo un modo per metterle a tacere. C'era solo un modo per riavere una parvenza di normalità.

 

- Vino!- muggì. La stanza attorno a lui era nebbiosa, sentiva con chiarezza solo il corno che stringeva in mano, ma sapeva che i suoi scudieri erano lì da qualche parte. E forse anche gli uomini della sua Guardia Reale. Presto il suo corno si sarebbe riempito di altro vino. Era tutto ciò che desiderava.

 

Robert grugnì. Forse non tutto ciò che desidero, riflettè. Desidero riavere in mano un martello da guerra, anche così poco dopo una ribellione. Desidero strangolare a morte Viserys Targaryen. Desidero che la sua stupida sorella muoia da sola su Roccia del Drago. Desidero che il mio fratello di sangue torni a essere quello di un tempo, e che il fratello che mi sono scelto sia al mio fianco. Desidero essere di nuovo sul Tridente e uccidere Rhaegar un migliaio di volte. Desidero avere di nuovo Lyanna tra le mie braccia.

 

Vide una macchia bianca e riconobbe vagamente l'ultimo membro della Guardia Reale.- Tu! Ser Balon, giusto? Dì a Lord Errol far venire le puttane adesso.-

 

A essere proprio onesti, le puttane lo aiutavano a dimenticare. Per qualche ora, tornava ad essere il giovane Lord Robert Baratheon, palpando i loro sederi e ammirando i loro seni. Le scopava con forza, e i loro gemiti e sospiri lo appagavano come nient'altro riusciva a fare, ad eccezione del brivido della battaglia. Ma dopo un pò, vedeva Lyanna svanire nel nulla, e si risvegliava nella realtà della sua vita.

 

Era un misero, solitario ciclo.

 

Spesso capitava che quella bisbetica di sua moglie entrasse nella sua stanza e si mettesse a urlargli ordini, fregandosene di chi fosse il Signore dei Sette Regni e chi la consorte. Era l'unica donna che non riusciva a sopportare: Cersei Lannister era egoista, odiosa, fin troppo orgogliosa, e soprattutto, era tutto ciò che Lyanna non era. L'aveva scopata un sacco di volte nei loro anni di matrimonio: gli aveva dato un erede maschio e anche una figlia femmina, eppure gli riusciva estremamente difficile pensare a lei come a una Baratheon. Era una leonessa a tutti gli effetti; qualcuno che Robert non riusciva a credere di aver sposato. Che cazzo, perfino i nostri figli sembrano leoni!

 

Joffrey era...a dire la verità, Robert non conosceva molto bene il suo erede. Una parte di lui non voleva neanche. Myrcella, da poco nata, gli era altrettanto sconosciuta. Cersei li teneva sempre con sè e lontani da lui, trattandolo come un appestato anche se era lei che avvelenava i bambini, a ben vedere, non lui. Che disastro era il suo matrimonio: una strega come moglie, e degli estranei come figli.

 

Un servo gli riempì il corno con un corposo rosso dorniano. Prendendo una lunga sorsata, Robert pensò all'improvviso al suo fratello di sangue. Probabilmente Stannis ha un matrimonio migliore del mio, si rese conto, la bocca amara all'idea. Se quell'ingrato di suo fratello era un uomo austero e sgradevole, la donna del nord che aveva sposato non era certo allegra. Le poche volte che li aveva visti insieme, non erano sembrati per niente in disaccordo. Avevano anche due figli, se Robert ricordava bene: un ragazzino con un nome simile a Eddard, con suo grande sgomento, e una bambina di nome Shireen.

 

Ovviamente, avevano con loro anche la ragazza drago. A Robert non piaceva per niente il suo nome, ed evitava anche solo di pensarci. E' sempre la Lady di Roccia del Drago, qualunque cosa pensi di lei, sussurrò una voce nella sua testa, ma lui la zittì tracannando altro vino. Accidenti a te, Stannis!

 

Ci aveva pensato a lungo, tuttavia nel profondo del suo cuore non lo voleva davvero morto. Quell'uomo aveva una stecca nel culo e Robert non l'avrebbe mai perdonato per non essersi sbarazzato della genia del drago, ma sapeva anche che, senza Stannis, probabilmente Westeros sarebbe stato ridotto a un cumulo di rovine. Per quanto odiasse ammetterlo...era stato suo fratello a rendere possibile la vittoria sui Greyjoy.

 

Robert sbattè le palpebre. Gli sembrava di aver assaltato Pyke solo alcuni giorni prima, eppure a volte era come un sogno lontano. Varys l'eunuco li aveva avvertiti della ribellione prima che iniziasse, ma in alcune zone erano stati colti di sorpresa: le navi di Tywin Lannister erano comunque bruciate, e parecchi castelli lungo la costa erano stati saccheggiati. Paxter Redwyne, il suo Maestro delle Navi, aveva radunato praticamente tutte le flotte dei Sette Regni e aveva guidato di persona questa grande coalizione, ma non era sopravvissuto alla flotta del capitano di ferro Victarion Greyjoy, e solo alcune delle sue navi erano riuscite a scappare.

 

Lo ricordava chiaro come il giorno: la notizia della sconfitta all'Isola Bella, la mancanza di comunicazioni con chiunque fosse sopravvissuto alla battaglia...l'anarchia aveva regnato per un periodo. Nemmeno il carattere calmo di Ned era riuscito a placarlo. Quel giorno aveva scopato una bella biondina, e molte altre nei giorni a seguire, ma non aveva provato alcun sollievo fino all'arrivo di Ser Allyn Snow di Porto Bianco con un gruppetto di sopravvissuti.

 

- Stavolta vinceremo.- aveva dichiarato con sicurezza il bastardo dei Manderly.- Lord Stannis è vivo. Ha radunato le flotte di Porto Bianco e delle Terre della Corona dopo che gli uomini di ferro hanno affondato la nave di Lord Redwyne. C'è ancora una speranza.-

 

Allora Robert si era chiesto notte e giorno se Stannis l'avrebbe deluso di nuovo. Suo suocero e Mace Tyrell pensavano di sì. Tuttavia, la battaglia del Banefort era stata un successo, e i loro eserciti erano sbarcati sulle Isole di Ferro senza altri fastidi, essendo Victarion Greyjoy ormai morto a bordo della sua nave lunga. Dopodichè, era stato tutto una discesa: Grande Wyk conquistata da Ser Barristan, Vecchia Wyk da Ned, e Pyke da Robert stesso. Balon Greyjoy giustiziato nel suo castello, e il suo figlio storpio Lord delle Isole di Ferro.

 

Da dietro la porta giunse un risolino che distolse Robert dai suoi pensieri. Le donne devono essere arrivate...Le labbra gli si piegarono in un sorriso al pensiero delle puttane mandate dal suo Maestro del Conio, finchè non ci fu un altro suono più forte e la porta si aprì di colpo, facendo calare il silenzio nella stanza. Ubriaco e stupito, aggrottò la fronte e si girò verso la porta.

 

Un uomo magro e ingrigito camminava verso di lui, con un aspetto sorprendentemente forte per un uomo della sua età. In volto aveva però un'espressione serena, e Robert tenne per sè il suo lamento. Le puttane avrebbero dovuto aspettare qualche altro minuto ora che Jon era qui. Di qualunque cosa si trattasse la si sarebbe sbrigata in fretta; era questa la parte migliore dell'avere il proprio padre adottivo come Primo Cavaliere. Jon sapeva che Robert non aveva pazienza per il governo, e si assicurava che lui fosse coinvolto il meno possibile in qualunque cosa ci fosse da fare.

 

- Robert.- lo salutò Jon, inchinandosi. Robert gli fece un cenno e bevve un altro sorso di vino.

 

- Cosa c'è?- chiese impaziente.- Immagino che sia importante, se hai mandato via le ragazze.-

 

Jon non mostrò il suo disagio, ma Robert se ne accorse lo stesso.- Io...sì, Vostra Grazia, è importante.-

 

L'uso di "Vostra Grazia" non gli sfuggì.

 

- Dimmi.- rispose, mettendo via il corno. Spero solo che non si tratti di quel pezzo di merda a Grande Inverno...

 

Saltò fuori che non si trattava del Targaryen mandato presso Ned. Era però altra feccia ribelle.

 

- Theon Greyjoy.- annunciò Jon.

 

Robert si accigliò.- Il nuovo Lord delle Isole di Ferro?- Aveva disarmato e storpiato personalmente il ragazzino in combattimento su Pyke, per poi nominarlo nuovo Lord.- Cos'è successo?-

 

Sospirando, il Lord di Nido dell'Aquila scosse la testa.- Theon è il ragazzo che abbiamo preso come protetto. Suo fratello Maron è il Lord, adesso. No, volevo sapere se avevi pensato a dove mandare Theon.-

 

Robert ricordava meglio adesso. Maron era stato costretto a giurargli fedeltà assieme a quel folle del suo ultimo zio, e Theon era il ragazzo che aveva portato ad Approdo del Re come ostaggio, per la disperazione di sua madre in lacrime. Aveva avuto una mezza idea di mandarlo a Grande Inverno con Ned, ma il pensiero che potesse mettersi a cospirare col fratello di quel figlio di puttana di Rhaegar lo aveva dissuaso. Tywin Lannister aveva espresso il desiderio di prendere con sè Greyjoy, così come Mace Tyrell e una mezza dozzina di altri lord di Westeros. Sinceramente non riusciva a capire perchè, soprattutto visto che Theon sarebbe sicuramente sceso molto in basso nella linea di successione appena Maron avesse ingravidato la sua nuova moglie.

 

- No.- rispose.- Non ci ho pensato.-

 

Jon annuì.- La Regina vorrebbe che fosse mandato a Castel Granito. Credo che sia opportuno farlo, visto che Lord Tywin non sarà contento di sapere che Theon è stato mandato ad Alto Giardino o Delta delle Acque.-

 

Robert non aveva intenzione di dare a Cersei quello che voleva.- No.- ordinò al suo Primo Cavaliere.- Non mandarlo nella tana dei leoni. Solo gli dei sanno cosa succederebbe al ragazzo, lì. Portalo a Nido dell'Aquila, piuttosto.-

 

Robert riprese il suo corno, pensando che la conversazione fosse finita, ma Jon aveva altro da dire.

 

- Sarà fatto.- disse, ma non si fermò lì.- Vostra Grazia...c'è un'altra faccenda. Il giovane Lord Horas Redwyne arriverà presto qui per giurarvi fedeltà, e con lui verrà anche il figlio più giovane di Lord Tyrell. Lord Tyrell vorrebbe che diventasse vostro scudiero.-

 

- Ho già due scudieri.- grugnì Robert. Erano entrambi figli di nobili che lo avevano servito bene nella Ribellione dei Greyjoy. Un Morrigen e un Fossoway. Doveva ancora memorizzare i loro nomi, però.

 

- Forse potrebbero essere assegnati a qualcun altro.- suggerì Jon, ma Robert decise diversamente.

 

- No, rimarranno con me finchè non li nominerò cavalieri.- disse Robert. Gli sembrava disonorevole mandare gli scudieri da un altro lord dopo aver promesso ai loro padri che avrebbero servito soltanto lui. Di sicuro Ned avrebbe disapprovato. Al che gli venne un'idea.- Dai il ragazzo a Renly. Tanto prima o poi sposerà la ragazza Tyrell; male non gli farà.-

 

- Renly non è...-

 

- Lo so, non è ancora un cavaliere.- affermò Robert.- Ma lo sarà presto. E poi, è già un lord del suo castello, e di sicuro al giovane Tyrell non dispiacerà essere un paggio a Capo Tempesta.-

 

- Molto bene.- disse suo padre adottivo. Poi, con più esitazione, chiese: - E per quanto riguarda il posto di Maestro delle Navi?-

 

Stavolta, Robert non aveva bisogno di conoscere altri dettagli.- Assolutamente no.- dichiarò, pienamente consapevole di cosa Jon volesse chiedergli.

 

- Robert, pensaci bene.- disse il Primo Cavaliere.- Tuo fratello...-

 

- No, Jon.- Robert scosse la testa. No. Non posso. Non lo farò.

 

- E' abile, e ha dato prova di sè stesso. Ha impedito che il tuo regno si spaccasse in due. Perchè non dimentichi il passato? Perdonare...-

 

Oh, perchè non capisci, Jon? Non è così facile. Una sola buona azione non cancella i suoi errori passati. Posso essergli grato per aver vinto al Banefort in mio nome, ma non posso dimenticare il fatto che in passato mi ha disobbedito in quel modo. Non è possibile.

 

- No.- disse ad alta voce Robert, sbattendo il corno sul tavolo davanti a sè.- E' questa è la mia ultima parola. Prendi mio zio Ser Lomas, piuttosto. Non Stannis. E non chiedermelo più, Jon, altrimenti non so cosa potrei dire.-

 

Rhaegar l'ha rapita, e Aerys ha ucciso i suoi parenti. Rhaella se ne stava lì senza intervenire. Insieme hanno quasi distrutto i Sette Regni, finchè Ned, Jon e io non li abbiamo fermati. Lyanna non è più tra noi, morta per chissà quali atrocità fattele da quel figlio di puttana, e Stannis vuole che suo fratello e sua sorella vivano! Ha patito la fame per un anno a causa dei peccati di quella famiglia. Come può volere che la genia del drago continui a respirare? Come può guardare in faccia la ragazza ogni giorno senza volerla strangolare?

 

Una piccola parte di Robert aveva desiderato, una volta, che Stannis si rimangiasse la promessa fatta a quella puttana di Rhaella e strangolasse la bambina e suo fratello Viserys. Ma Stannis era stato testardo e resiliente come sempre. Non si merita neanche il Protettorato di Roccia del Drago, pensò Robert. Bastardo ingrato. Tra qualche anno rimarrà senza casa, appena la troia sarà sbocciata e potrà governare da sola. Non avrà un posto dove andare. Potrà solo correre da me.

 

Ricordava ancora quando, da ragazzo, sua madre gli diceva di non giudicare ogni azione di suo fratello e di rimanere sempre al suo fianco.- Non deriderlo così.- lo rimproverava.- E' tuo fratello. Devi aiutarlo, non insultarlo.- Mi dispiace, Madre, ma non ci riesco. Siamo troppo diversi.

 

Fu solo qualche minuto dopo che Jon se ne fu andato che la nuova Guardia Reale di guardia alla porta lasciò entrare il gruppo di puttane poco vestite. Davanti ai loro corpi morbidi, Robert sentì svanire tutti i suoi pensieri spiacevoli, e appena lo ebbero raggiunto e toccato in tutti i punti giusti, sentì svanire anche il resto di sè stesso, finchè in sottofondo non rimasero che gemiti e sospiri.

 

Mi sbagliavo, disse tra sè e sè mentre ammiccava alla ragazza dai capelli scuri che giocherellava col suo membro. Non mi serve nient'altro...solo questo.

  
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