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Autore: vanessie    26/05/2017    3 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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Capitolo 61

“Innamorarsi del vero Kevin”

 

 

POV Evelyn

Avevo accompagnato papà a fare delle commissioni e ne approfittai per comprare un regalo per la festa di compleanno di Kevin. Il prossimo venerdì infatti sarebbe stato il 3 giugno, ossia il suo giorno di nascita. Mi aveva invitata alla sua festa, dove sarebbero stati presenti i suoi amici. Ovviamente avevo accettato. Chiesi a papà di fermarci in un negozio di articoli sportivi. “Mi aiuti a scegliere un regalo di compleanno per Kevin?” gli domandai “Va bene, anche se non pensavo che avresti chiesto la mia opinione” rispose papà “Tu sei un maschio e puoi darmi un parere…avevo pensato a qualcosa relativo allo sport visto che a lui piace e tu hai la stessa passione, per cui papà…cosa ti piacerebbe ricevere al suo posto?” “Vediamo…lui è americano…magari qualcosa che riguardi degli sport molto amati negli Stati Uniti, tipo basket o football o baseball” mi propose. Andammo a dare un’occhiata nella zona del negozio dedicata a quegli sport e trovai una maglia da football della sua squadra preferita, i Seattle Blackhawks. “Credo che questa sia perfetta!” esclamai “Che taglia gli servirà?” domandò papà aprendo davanti a sé una taglia M e poi aggiunse “È alto, quindi oltre alla larghezza tieni presente anche la lunghezza della maglia” “La M non va bene papà, serve una L” “Dici? Queste maglie devono stare un po’ larghe ma…” “Fidati papà, la M gli sta corta e poi gli va stretta di spalle, è abbastanza muscoloso” spiegai. Mio padre fece un’espressione divertita “E tu come fai a sapere se è muscoloso?” domandò, arrossi violentemente “Si vede…e poi ricordi? Siamo andati insieme in piscina e al mare” dissi imbarazzatissima “Al mare dici? Mmm non me la racconti giusta” “Papà?! Dai!” risposi. Prendemmo la maglia e andammo a pagare, chiedendo al commesso un pacchetto regalo. Uscimmo dal negozio e ci fermammo a ritirare alcune cose in lavanderia per conto della mamma. Salimmo in auto diretti a casa e parlammo di tante cose. “Sai, quando eravamo più giovani, mamma ed io, avevamo degli amici in comune. Ti parlo di quando avevamo 15/16 anni. Tua madre all’inizio non poteva vedermi, diceva che ero troppo farfallone, che mi piaceva cambiare ragazza alla velocità della luce, ma non era affatto vero” disse “Quindi non voleva uscire con te!” esclamai “Esatto, non voleva nemmeno restare sola a parlarmi, poi un giorno decisi di darle dimostrazione del fatto che lei mi piaceva e che non avevo interesse per nessun’altra. Le scrissi una lettera e gliela consegnai il giorno del suo compleanno. Cercai di esprimere al meglio i miei sentimenti nella lettera e funzionò, lei cambiò atteggiamento verso di me, iniziammo a conoscerci meglio e finalmente mi concesse un appuntamento” spiegò “Sono contenta che abbia accettato, altrimenti ora non sarei qui” affermai sorridendo. Anche mio padre sorrise. Parcheggiò l’auto davanti casa e scendemmo restando a finire il discorso in giardino. “Perché mi hai raccontato questa cosa?” gli chiesi curiosa “Perchè compirai 19 anni tra poco e…beh mi auguro che tu incontri qualcuno in grado di dimostrarti che tu sei tutto per lui. Mi costa dirtelo, vorrei che restassi solo mia e di mamma, ma capisco che dovrai costruire il tuo futuro e per te voglio solo il meglio amore” “Grazie papà” “Promettimi una cosa Evelyn: innamorati, lasciati andare, prendi il meglio che la vita può offrirti, ma prima di concedere ad un ragazzo di starti accanto, assicurati che sia quello più adatto, quello che sa ascoltarti, capirti, suggerirti quale decisione è migliore o peggiore per te, senza però anteporsi a te. Deve accompagnarti nelle scelte, non importele. Deve tenerti al suo fianco, rispettarti, valorizzare ogni tuo pregio e sminuire ogni tuo difetto” “Ti prometto che non mi accontenterò del primo che passa papà. Terrò presente quello che hai detto e cercherò un ragazzo che sappia trasmettermi fiducia” affermai. Papà mi diede un abbraccio e poi restai tra le sue braccia, sorridendo quando mamma ci trovò ancora in quella posizione.

 

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“Che romanticoni che siete!” esclamò mia madre “No, è che papà sotto sotto è ancora un farfallone” dissi per ridere, riferendomi alla prima opinione che lei aveva avuto da giovane su mio padre. Mamma rise e venne a darci un abbraccio. Li lasciai soli ed entrai in casa.

Era il 3 giugno, il compleanno di Kevin. Le lezioni universitarie erano terminate ed era iniziata la sessione d’esame. Ne avevo sostenuto uno il giorno prima e mi ero subito immersa nello studio per il successivo. La giornata infatti volò, vedendomi chinata sui libri. Lasciai lo studio e andai a truccarmi verso le 18.00. Applicai l’ombretto, il rimmel, la matita per gli occhi e poi indossai una semplicissima canotta beige e una minigonna nera. Lasciai i capelli sciolti e infilai delle scarpe nere con il tacco. Prima di uscire da casa indossai anche una maglia di cotone a maniche lunghe color aragosta, nel caso in cui il calar della sera portasse quell’insopportabile umidità che penetra nelle ossa. Presi il pacco regalo per Kevin e una borsa tracolla molto carina.

 

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Guidai fino alla spiaggia, dove c’era uno dei tanti chioschi che preparavano gustose cenette. Il compleanno infatti si sarebbe svolto in uno di questi, interamente riservato a noi invitati. Scesi dall’auto e notai subito che l’atmosfera era molto carina, il chiosco era addobbato a festa e i proprietari avevano disposto tutti i tavoli all’esterno. Dopo cena si poteva anche trascorrere la serata in spiaggia, oppure ballare a ritmo di musica nella zona interna. Raggiunsi gli invitati, riconoscendo alcuni degli amici di Kevin, come Patrick, Danny, Joshua. Li salutai per poi cercare di intravedere Kevin tra gli altri ragazzi e ragazze presenti. Lo vidi in fondo, sulla destra, mentre parlava con delle sue amiche. Mi avvicinai lentamente, cercando di capire se fosse appropriato o meno interrompere i loro discorsi. Quando capii che stavano solo parlando di cavolate, mi decisi a salutarlo. “Ciao Kevin, tanti auguri” dissi poggiando la mano sul suo braccio “Ciao, grazie” rispose. Gli porsi il pacchetto che avevo comprato e lui lo ripose insieme agli altri su un tavolino. “Allora? Sei venuta da sola?” mi domandò prendendomi da una parte e ignorando le ragazze con cui prima parlava “Sì” “È lontano da casa tua, te l’avevo detto che potevo passare a prenderti” affermò “Ma no figurati, in macchina non è poi così lontano” “E dopo che fai? Torni da sola?” “Beh…sì” risposi arrossendo quando mi avvolse la vita con le sue braccia e si trovò a una distanza brevissima dal mio viso. “Almeno potevi farti portare dai tuoi genitori e ti riaccompagnavo io” “Non preoccuparti” dissi sorridendo. Ci sedemmo tutti a tavola e Kevin mi fece sedere accanto a lui, visto che non conoscevo quasi nessuno degli altri. La cena tipica irlandese fu molto buona, ci servirono piatti e bevande gustose della tradizione. Finito di mangiare, mi intrattenni con Patrick e Joshua, due dei pochi presenti che conoscevo. Feci caso al fatto che Kevin ricevesse un sacco di attenzioni dalle sue amiche.

 

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Si comportavano tutte come delle gattine in cerca di qualcuno a cui fare le fusa. Non capivo esattamente le ragazze che si comportavano così, forse ero io a sbagliare, ma tutto quel contatto con una persona che non è il tuo ragazzo mi sembrava eccessivo. Alcune gli chiesero di ballare, altre restarono con lui a parlare, altre ancora non perdevano occasione per toccarlo, poggiandogli una mano sulla spalla, sulle braccia, prendendosi un abbraccio.

 

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Da un lato le capivo…era davvero un bel ragazzo ed era più che logico che ricevesse tutte quelle smancerie e quegli apprezzamenti. Forse anche a me sarebbe piaciuto toccarlo…sentire sotto ai miei polpastrelli i suoi muscoli…ohhhhhhhh cazzo cosa andavo a pensare? Era un tipo così semplice e alla mano che sapeva farsi notare con facilità. Indossava una maglietta bianca con dei pantaloni neri, niente di particolarmente studiato, ma che su di lui facevano un effetto esplosivo. Dio quant’era attraente…il suo sguardo incrociò il mio, mentre ero impegnata a fissarlo.

 

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Distolsi lo sguardo in un baleno, sperando che quel senso di esaltazione mi passasse in fretta. Lo ritrovai alla mia sinistra in un batter d’occhio “Ti annoi?” mi chiese “No, c’è bella musica, l’hai scelta tu?” “Sì, ho preparato una playlist per la serata” mi informò “Hai buon gusto” risposi. “Scarto i regali adesso, vieni” mi esortò. Lo seguii vicino al tavolo sul quale erano riposti e restai a guardare cosa avesse ricevuto insieme a tutti gli altri invitati. Il mio regalo gli piacque molto, mi ringraziò e venne di nuovo a ricercarmi quando andai a ballare. Stavo ballando da sola a tempo di musica, quando mi sentii afferrare per le mani da lui. Rimasi piacevolmente sorpresa dal ritrovarmelo tanto vicino “Il tuo regalo mi dimostra che hai capito in pieno come sono!” esclamò avvicinando la bocca al mio orecchio per farsi sentire con quella musica assordante. “Sono felice che ti piaccia” “Posso invitarti a ballare con me?” chiese, gli sorrisi ed esitai prima di rispondergli. “Che c’è? Che stai pensando? Ballare con un ragazzo in Irlanda è sconveniente?” mi domandò per scherzare “Nooo” risposi mettendomi a ridere.

 

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“E va bene, dai balliamo” risposi. Ci scatenammo su due brani parecchio ritmati e poi, prima che partisse il brano successivo, lui mi attirò a sé mettendo le mani sulla mia vita. Partì una canzone lenta, ovviamente Kevin conosceva l’ordine di esecuzione della sua playlist e sapeva che quella canzone sarebbe stata di tutt’altro genere. Fu emozionante condividere quella vicinanza ascoltando una canzone romantica; avvolsi le mani dietro alle sue spalle e mi persi nei suoi occhi. Era così intenso il suo sguardo…ed era così profumato che iniziai ad avere la mente invasa da pensieri sconclusionati e folli. Quando la canzone finì lui si distaccò. La serata proseguì in modo divertente, ma non potevo fare a meno di ripensare a quel lento ballato insieme. Rimasi alla festa fino alla sua conclusione, quando la gran parte degli invitati se n’era andata. Salutammo Danny e Simon, ultimi rimasti, e restai sola con Kevin “Ti va di fare un giro sulla spiaggia?” mi propose, annuii. Tolsi le scarpe e le presi in mano, mettendo i piedi nella sabbia fresca. Camminammo per un po’, commentando alcuni momenti della serata. “Kevin? Posso essere sincera con te?” domandai improvvisamente “Certo” “Non faccio che ripensare a quello che mi hai raccontato sul tuo passato…su Megan” ammisi, alludendo alle sue confidenze in merito alla morte della sua ex ragazza. Lui si fermò, sedendosi sulla spiaggia, feci altrettanto mettendomi al suo fianco. “Lo capisco, a cosa pensi?” mi chiese “A quanto hai sofferto” “È passato Evelyn, tranquilla” “Questo lo so, ma…beh sono stata scortese con te alcune volte e credimi non lo sarei stata, se solo avessi conosciuto prima chi sei e cosa hai vissuto” affermai. “Non devi sentirti in colpa” “Comunque Kevin non voglio tirar fuori questo argomento triste. È il tuo 22esimo compleanno oggi e la mia intenzione era solo quella di dirti che sei…una bella persona” confessai “Wow, grazie. Un complimento? Non è che questa è una sagace tattica femminile per fregarmi vero?” disse per sdrammatizzare “No” “Uhm sarà…” “Cambiamo argomento! Cavolo quante amiche emotivamente coinvolte che hai!” esclamai “Che intendi con emotivamente coinvolte?” “Parecchio interessate a te” spiegai. Lui sorrise scuotendo la testa “Sono solo ragazze che conosco, tutto qui” disse “Magari loro vorrebbero conoscerti più approfonditamente” lo provocai “Dici? In verità non mi interessa” “Non vorresti avere una storia?” chiesi “Una storia d’amore? O di sesso?” “D’amore” precisai “Sì che la vorrei, ma se penso alle mie amiche non ce n'é neppure una con cui costruire qualcosa che vada aldilà del sesso” affermò e poi aggiunse “Vivere per il sesso non ha molto senso, vivere per amore invece è sicuramente più appagante e stimolante” “Visto che è il tuo compleanno, allora ti auguro di trovare quella giusta” affermai “Beh diciamo che potrei anche averla trovata, solo che non credo di interessarle” “Aspetta…sei…innamorato?” domandai sconvolta “Uhm…sì, a questo punto credo di sì. Non faccio che pensare a lei da tantissimi mesi” “Oh” “Credevo che fossi felice per me” disse captando quel senso di delusione che mi aveva colta “Lo sono…è che mi hai preso alla sprovvista” mentii “Non mi chiedi niente di lei?” “Ma certo…scusami, che maleducata! La conosco? E…perché dici di amarla?” “Sì la conosci…e la amo perché è genuina, una ragazza semplice e piena di entusiasmo. Adoro osservarla quando lei non se ne accorge e adoro trascorrere il tempo con lei” “Ma state insieme? O? Voglio dire? L’hai già baciata?” domandai. “Non stiamo insieme e non l’ho baciata, te l’ho detto, non credo che provi interesse per me da quel punto di vista” “Questo te l’ha detto lei o l’hai dedotto tu?” “L’ho dedotto io. So che molto spesso alle ragazze piace che sia l’uomo a fare la prima mossa e io…la farei, ma lei non fa niente per farmelo capire, quindi penso che mi consideri solo un amico e…va bene…non è quello che vorrei, ma lo accetto” spiegò. Annuii e sperai vivamente che questa tipa non si intromettesse, Kevin mi piaceva davvero e speravo che in futuro tra noi…sbocciasse qualcosa. Restai assorta, fino a quando non lo vidi sorridere e non opposi resistenza quando mi avvolse tra le sue braccia. Respirai il suo buon profumo e chiusi gli occhi. “Non vuoi sforare l’orario di rientro a casa vero?” mi chiese “No” risposi sciogliendo l’abbraccio e controllando l’orologio. Tornammo indietro verso il chiosco. Pulii i piedi dalla sabbia e infilai le scarpe. Kevin mi accompagnò fino alla mia auto e ci salutammo, promettendoci di rivederci presto.      

 

NOTE:

Hello! Nella prima parte di capitolo vi ho presentato il padre di Evelyn, la loro conversazione non avviene certo a caso, il padre deve aver intuito che sua figlia nell'ultimo periodo è leggermente cambiata, chissà, forse ne ha parlato anche con la moglie e non dev'essere difficile immaginare che la "colpa" :P sia dovuta a questo suo nuovo rapporto d'amicizia che va avanti da un po'. I suoi sono i consigli di un padre che come tutti è preoccupato per la crescita di sua figlia, ma che dall'altro lato la sprona anche a lasciarsi andare, a fare le sue esperienze di vita, proprio come è giusto che sia. Nella seconda parte Evelyn partecipa al compleanno di Kevin, notando che, con molta probabilità, non è la sola a pensare che Kevin sia un bel ragazzo, visto che le sue amiche gli stanno parecchio appiccicate...ma gira e rigira, lui ha per lei un trattamento diverso.

Quando rimangono soli lui le fa capire di essersi innamorato, è ovvio che si riferisca ai sentimenti che sente per Evelyn, ma lei è ancora una quasi diciannovenne inesperta e ingenua, quindi pensa che parli di un'altra ragazza e sente un pizzico di gelosia, perchè Kevin le piace eccome...

Ultima precisazione prima di lasciarvi, preciso che le gif ritraggono sempre James Maslow, ossia colui che ho scelto per interpretare Kevin...nessuna mi ha ancora detto se i due attori che interpretano Kevin e Evlyn vi piacciono o meno, che ne dite? A venerdì,

Vanessie

   
 
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