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Autore: RoryJackson    26/05/2017    10 recensioni
"Chi sei?" Chiese una voce dietro di lei. Era una voce maschile, calda e profonda, stranamente umana. Rory si fermò impietrita. Possibile che fosse lui...? Girò il viso verso la voce la quale proveniva effettivamente dalla creatura, completamente sveglia e all'impiedi.
Questa volta, Rory, poté ben vedere gli occhi della creatura: dalla forma leggermente triangolare, confinavano con il muso beige. Le iridi rosse come il fuoco. - CAP 1
"Tu non sei in grado di spezzare un giuramento" constatò la giovane, placando in un momento l'animo di Shadow, [...] "Io mi fido di te" - CAP 10
Shadow: un essere tanto temibile eppure tanto umano. Un riccio dal cuore indurito per l'ingiustizia subita da parte degli uomini e che, per questo, odia con tutto se stesso. Riuscirà mai a cambiare idea?
Genere: Avventura, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro Personaggio, Shadow the Hedgehog
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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http://i.imgur.com/lRpAcvB.jpgRory aggrottò la fronte, perplessa ed imbarazzata per l'improvviso comportamento di Shadow. Per quel poco che aveva potuto vedere, capì che era un essere molto riservato e meditativo, poco incline agli atteggiamenti impulsivi, sebbene con lei non si fosse sempre dimostrato tale. Ma soprattutto, capì che era una creatura abituata a sorridere davvero di rado e, probabilmente, quell'occasione fu la prima vera volta in cui lo fece... almeno, da quando lo aveva visto. E sapere che fosse stata lei ad innescare questa sensazione, era appagante. 
"Shadow, ehm..." mormorò, così rossa che le parve di sentire uscire il fumo dalle orecchie, "che vuoi fare?" 
"Non fare domande e adattati a quello che ti dico", rispose lui, con un finto tono intimidatorio, facendola sorridere dubbiosamente. 
"Sissignore!" ribatté lei, assumendo la tipica posizione da soldato, dopodiché si mise lo zaino sulla spalla sinistra. 
Shadow, una volta che vide la ragazza pronta a partire, si concentrò, alzando la mano che teneva lo smeraldo del caos fin sopra la testa. La gemma si illuminò di colpo, irradiando una luce così forte da accecare la ragazza, che dovette chiudere gli occhi e voltarsi da un'altra parte. Finalmente era pronto per pronunciare la fatidica frase, come se avesse ordinato alla gemma di fare ciò che lui voleva: "Controllo del caos!" 
E in un attimo Rory avvertì come una sensazione di incredibile travolgimento, investita improvvisamente da un'ondata di luce talmente forte, calda e pizzicante, da sentire quasi come se il suo corpo venisse scomposto e ricomposto in un attimo. In men che non si dica, quella sensazione finì e, quando aprì gli occhi, le fredde pareti della cella avevano lasciato spazio ad un posto meraviglioso: Shadow l'aveva portata sulla spiaggia dove lei lo aveva tratto in salvo la prima volta che si erano visti. La ragazza si coprì la bocca con una mano - dal momento che l'altra era ancora stretta nella presa di Shadow - per lo stupore, tanto stordita da non sapere cosa dire o fare. 
Rory vide nel cielo un fascio di luce solare che spuntava sull'orizzonte: erano arrivati appena in tempo per vedere l'alba. Rimasero lì, qualche minuto in silenzio a contemplare quel magico sole emergere dall'acqua, quasi come se prima fosse rimasto inglobato all'interno del mare e fosse impaziente di uscire. 
La ragazza emise un profondo respiro prima di parlare e, ancora incredula, disse, con lo sguardo rivolto verso la scia di luce solare che si rifletteva sulle onde marine: "Non ci posso credere... sto sognando?" 
Shadow gettò uno sguardo sulla giovane, soddisfatto. Dovette ammettere che era piuttosto gradevole vedere quell'espressione di piacevole sorpresa sul volto di quella ragazza. Scrutando quei lucidi occhi verdi, rivide in lei la sua vecchia amica. Eppure Lei e Rory avevano tratti piuttosto discordanti: al di là della cascata di capelli castani e liscissimi che le arrivavano oltre la metà schiena, era una ragazza alta - probabilmente perché aveva su per giù diciassette o diciotto anni, quindi era molto più grande della bambina dei suoi ricordi - e aveva dei tratti ben più sottili e femminili, mentre Lei era un piccolo angelo biondo, dagli occhi azzurri come il cielo.
La giovane si rivolse finalmente a lui, un po' perplessa per il fatto che guardasse lei e non il panorama, dopodiché sorrise timida. 
"Grazie, Shadow..." sussurrò lei, con un sorriso impacciato, "per avermi portata con te". 

I due si fissarono in silenzio, quasi inconsapevoli del fatto che lui le stesse tenendo tuttora la mano. Di conseguenza entrambi spostarono il proprio sguardo verso quest'ultima, ancora avvolta nella presa di Shadow, e il riccio bicolore la lasciò andare, scuotendo il capo in modo tale da cancellare quei pensieri dalla testa, con fare sbrigativo, facendo finta che non fosse successo niente. Dopodiché si girò dandole quasi le spalle e incrociò le braccia, assumendo la sua solita postura. Rory emise un piccolo sbuffo, divertita da quell'insolita reazione. Ma tutt'a un tratto l'espressione della giovane s'incupì di colpo, preoccupata, e questa reazione non passò inosservata agli occhi del riccio, che si voltò nuovamente verso di lei. Non aveva proprio voglia di mettersi a fare il timido, soprattutto con un essere umano. 
"Mio padre," farfugliò lei, atterrita, "sarà preoccupatissimo per me! Non ha mie notizie da ieri sera!" 
La ragazza provò ad alzarsi e ci riuscì, ma appena tentò di appoggiare il peso del corpo sul piede destro, sentì un dolore atroce. La creatura la sostenne con una mano, per non farla cadere sulla sabbia. La giovane, dopo averlo ringraziato nuovamente, tirò un respiro avvilita e si passò una mano tra i capelli, pieni di nodi e ancora sporchi di sale marino. Non aveva avuto modo di vedersi allo specchio, ma era sicura che avesse un aspetto orribile. Il riccio la guardò deprimersi in silenzio, come sempre. Non era solito essere indiscreto, dal momento che non sopportava chi invadeva i suoi spazi, ad ogni modo, quando gli restituì lo sguardo, la giovane rispose alla sua domanda inespressa. 
"Cosa potrò mai dirgli? Di sicuro vedendomi mi chiederà chi è stato a... beh, ridurmi così," disse, quasi mormorando le ultime parole, dopodiché si morse il labbro inferiore "...e io non voglio dirgli che sei stato tu". 
Shadow aggrottò la fronte meravigliato, chiedendosi perché quella ragazza si stesse comportando così nei suoi confronti. Capì che quelle parole potevano voler dire tante cose, ma non era sicuro che fossero sincere. L'astio che provava nei confronti della razza umana era implacabile, tuttavia non se la sentiva di chiudere gli occhi e girare il viso dall'altra parte. Umana o no, quella ragazza gli aveva salvato la vita due volte. E lui doveva solo mettere da parte il suo stupido orgoglio e accettarlo. Si sentì stranamente a disagio, come mai prima di allora aveva provato, per questo strinse i denti, inizialmente contrariato, poi sospirò distogliendo lo sguardo. 
"Beh, immagino che tu non possa camminare con la caviglia in quelle condizioni," constatò lui, con prudenza, "non hai un qualcosa per lenire il dolore?"
Rory alzò un sopracciglio, avendo capito dove voleva andare a parare la questione. Sorrise e decise di rispondere usando la sua solita ironia: "Non potevi controllarti invece di ridurmi in questo stato?" 
Lui roteò gli occhi, seccato, e rispose quasi in un sussurro, giocando la sua stessa moneta: "Lingua biforcuta..." 
Dopodiché, Rory, una volta atteso che il riccio bicolore assimilasse il colpo basso, ribatté, inarcando un sopracciglio, affermando: "Sei un riccio molto perspicace". E lo disse con un sorriso privo di malizia, felice al pensiero del nomignolo che la creatura le aveva ormai affibbiato. Shadow emise uno sbuffo, alquanto contrariato dalla confidenza che, ormai, quell'essere umano sembrava pretendere nei suoi confronti - non che lui fosse completamente senza colpe, dal momento che spesso e volentieri la chiamasse con quell'appellativo. 
"Se la metti così..." incominciò lui, inarcando un sopracciglio, per poi riprenderla in braccio a principessa. La giovane emise un gridolino, siccome era stata colta alla sprovvista, e si aggrappò a lui. "Non possiamo restare qui per sempre", continuò.
Rory, ormai paonazza in volto, prese la borsa e ribatté: "Santo cielo, Shadow!" 
"Dove abiti?" le chiese, ignorando l'intrinseca protesta della ragazza, la quale timidamente gli indicò la strada. 
   
 
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