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Autore: Danmel_Faust_Machieri    28/05/2017    1 recensioni
Sword Art Online e i Souls Game: questa serie vuole provare a coniugare queste due componenti.
Io e il mio coinquilino abbiamo seguito Sword Art Online affascinati dall'idea su cui è stato costruito: l'essere intrappolati in un gioco. Purtroppo siamo rimasti delusi dalle potenzialità inespresse di questo anime. Essendo anche due Souls Player recentemente ci è venuta un'idea: un mondo simile a quello di SAO con un universo narrativo come un Souls. Ci è sembrato qualcosa di interessante: abbiamo creato i personaggi, studiato le meccaniche di gioco e la lore. Naturalmente ci saranno citazionismi più o meno espliciti e ci auguriamo che possa essere un'idea di vostro gradimento.
Naturalmente ci teniamo alla vostra opinione quindi non fate i timidi e fate sentire la vostra voce :)
Siamo Danmel_Faust_Machieri e Djanni e vi auguriamo buona lettura!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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N.D.A. Scusate se vi ho fatto aspettare così a lungo prima di pubblicare questo nuovo capitolo ma il tempo a mia disposizione è sempre poco e, per quanta voglia io abbia di proseguire questa storia, le priorità ad oggi sono delle altre. Scusate se non potrò più garantirvi una pubblicazione programmata come era all'inizio ma io vi prometto che farò tutto il possibile per proseguire nella scrittura di questa storia e per portarla a compimento! Scusate ancora se sono così sfasato e grazie a tutti voi che continuate comunque a supportarmi e a sopportarmi.
Buona lettura
Danmen_Faust_Machieri

L'anfiteatro dove un tempo si radunava la prima linea era ormai caduto in disuso, solo quel giorno parve di fare un salto nel passato. Le alte scalinate erano gremite di giocatori di cui, la maggior parte, vestiva i colori della gilda delle Guardie notturne. Tra di loro esano seduti anche Salazar, Tempesta, Arcoas e i pochi membri rimasti nella gilda del Sangue di Drago.
-Ne vedremo delle belle- commentò il guerriero guardando il palco a braccia conserte.
-Spero solo che non si arrivi a niente di violento- sbuffò la ragazza mentre richiamava Floren sul suo braccio.
-Il piano non è quello di venire alle mani più che altro è quello di far emergere le vere intenzioni della prima linea- sorrise Salazar stringendo saldamente il suo scettro.
Il brusio riecheggiava in quella classicità ricostruita virtualmente finché non apparvero sul palco Zarathustra, Ezio e Lorenzo.
-Scusate se ho disturbato le vostre missioni ma oggi siamo qui riuniti per risolvere un caso di giustizia- iniziò a dire Zarathustra facendosi avanti rispetto agli altri due ragazzi -Il qui presente Ezio, stimato membro della gilda della Guardie Notturne, è accusato da un membro della gilda Vitriol di essere entrato nella loro abitazione in maniera furtiva-
Il brusio riemerse dopo che il Generale ebbe pronunciato quelle parole. Zarathustra zittì nuovamente la folla e disse -Ora, dovremmo condannare Ezio? Questo è ciò che domando a voi ed è per questo che chiedo, a coloro che vogliono punire Ezio di alzare la mano!-
Tempesta ed Arcoas ebbero lo scatto istintivo di alzare il braccio ma furono prontamente bloccati da Salazar -State fermi- aveva sussurrato -Guardiamo prima come vanno le cose- E lo disse a ragione perché non si mosse una mano, non venne pronunciata una parola, nessuno si azzardò a punire uno dei primi comandanti di Zarathustra.
-È una cosa inaccettabile!- mugugnò Tempesta.
-Ssssh… La partita non è ancora finita- aggiunse il mago osservando Lorenzo che piano si faceva avanti.
-Mi è concesso dire qualche parola?- domandò il monaco al Generale.
-Perché dovresti? Ormai la prima linea ha votato!- esclamò Zarathustra quasi impaurito dal tono del ragazzo.
-Se lei è tanto sicuro di questo voto non avrà niente in contrario a lasciarmi parlare- rispose Lorenzo con stampato in faccia un sorriso che poteva semplicemente tradursi nella frase "Ti ho fregato".
-Va bene- sbuffò il Generale -Ma vedi di fare in fretta-
Lorenzo fece qualche passo avanti portandosi al limite del palcoscenico -Combattenti, scusate se prolungo questa faccenda ma vorrei farvi riflettere su alcuni aspetti di questa faccenda. Mi rendo conto che Ezio sia un giocatore incredibilmente in gamba, un colonnello della prima linea, ma proprio per questo il suo comportamento è riprovevole. Ci lamentiamo che all'interno di questo mondo molti di noi non considerano gli altri e commettono atti disonesti o peggiori; basta pensare ai player killer… Vedete noi della prima linea dovremmo essere di esempio per gli altri, per questo alcuni comportamenti devo essere evitati, soprattutto da noi-
-Tu ti lamenti di certi atteggiamenti?- Sbottò all'improvviso Ezio intravedendo nelle parole del monaco un possibile varco da cui far breccia -Tu? Che insieme alla tua gilda ci avete fatto venire mille dubbi?-
-Abbiamo sempre svolto le nostre missioni, ci avete interrogato mille volte riguardo uno dei nostri migliori amici che è diventato un assassino e non abbiamo mai mentito. Non abbiamo mai fatto nulla di così orribile da giustificare ciò che hai fatto- rispose prontamente Lorenzo mettendo l'avversario all'angolo. Ezio ringhiò come un cane rabbioso mentre Zarathustra riprendeva la parola -Beh… bel discorso… Sta di fatto che la prima linea ha voltato e nessuno ha intenzione di punire Ezio-
-Un momento!- urlò all'improvviso Salazar per farsi sentire da tutto l'anfiteatro.
-Salazar cosa stai facendo?- bisbigliò Tempesta vedendo che tutti i giocatori iniziavano ad affondare gli sguardi nell'amico.
-Dopo aver ascoltato il discorso di Hamlaf ho cambiato idea- riprese Salazar alzando la mano mentre si scambiava uno sguardo d'intesa con Lorenzo. Dopo qualche secondo di calma piatta altri giocatori iniziarono ad alzare le mani capendo che il monaco aveva ragione, capendo che loro dovevano essere più di semplici giocatori pronti a sfidare boss e mostri sempre diversi: dovevano essere un esempio, dovevano sforzarsi di essere i migliori. Nell'anfiteatro c'erano 82 persone di cui 48, secondo una rapida conta, avevano deciso di alzare la mano. Zarathustra squadrò, ad uno ad uno, i membri della sua gilda che stavano contribuendo a punire uno dei suoi colonnelli poi con uno sguardo carico di colerà fissò per qualche secondo Hamlaf il quale gli disse -Credo che il giudizio finale sia cambiato-

-Quindi adesso nella mia vecchia cella c'è quell'idiota di Ezio? Ahahahahah questa sì che è bella- rise di gusto Feril dopo che Arcoas gli ebbe raccontato cos'era accaduto al processo quel pomeriggio.
-Bah… sentir dire queste cose da un assassino fa ridere…- commentò la ragazza sorridente mentre il ragazzo sbuffava per lo sfottò perfettamente riuscito.
-Potrei tornare alle vecchie abitudini iniziando ad uccidere te e il tuo falchetto- rispose poi Feril ridacchiando ed estraendo l'ascia.
-Dubito che tu ne sia ancora in grado- sorrise Arcoas mente Floren iniziava a beccare la testa del combattente.
-Ahia! Guarda che fa male! Maledetto uccellccio-
-Floren lascialo in pace… Non ci minacciava sul serio- disse la ragazza richiamando a sé il suo animaletto.
-Uff…- sbuffò Feril -Quando uccidevo persone senza pentirmi di nulla si viveva molto meglio- scherzò alla fine.
-Mmm… Non te l'ho mai chiesto ma… Cosa è cambiato da allora? Cioè, perché sei cambiato?-
-Non credo di essere cambiato… Semplicemente sono diventato più consapevole… Inizialmente credevo lecita ogni azione che alla fine mi avrebbe portato qualcosa di positivo; poi un bardo alquanto insistente mi ha invitato a riflettere… Non mi ha punito… Mi ha aiutato a rimettermi in gioco, mi ha aiutato a darmi un'aggiustata… È per questo che lo ringrazierò sempre anche se è più irritante dell'ortica-
Feril si fermò qualche istante a pensare a Orpheus, a quello che aveva fatto per lui… Si ricordava quel giorno in cella in cui, coperto da quella maschera terrificante, si ricordava le parole che aveva proferito a lui, lui che aveva cercato di ucciderlo…  Fissò qualche secondo negli occhi Arcoas che gli stava sorridendo teneramente facendolo arrossire.
-Ehm… Comunque…- balbettò inizialmente il ragazzo -Abbiamo notizie da quei persi di Orpheus e dei suoi?-
-Credo che Hamlaf li abbia raggiunti qualche minuto fa- rispose la ragazza distogliendo lo sguardo arrossendo a sua volta -Chissà cosa vogliono fare-

"Cuore della Foresta.
Antico monile appartenuto un tempo alla figlia minore di Theomi. Theomi regalò questo gioiello alla figlia dopo che l'ebbe ricevuto in dono dall'Antico Raterd.
Un tempo era una semplice collana ma oggi, all'interno dello smeraldo, si può scorgere un fremito di vita simile alle chiome degli alberi mossi dal vento"
-Meh… Molto rapida come descrizione ma comunque evocativa… Theomi e Raterd sono nomi che fino ad oggi non abbiamo mai sentito…- commentò Kubasa dopo che Camilla ebbe riletto quella descrizione ad alta voce -Sapete già cosa farci con questo oggetto?-
-È più facile di quel che sembra- commentò Riccardo -Guarda cosa succede se tocco lo smeraldo- il ragazzo poggiò l'indice sulla pietra e, in quel momento, una finestra venne aperta davanti al chierico che così recitava: "Attivare il Cuore della Foresta?" e due possibili risposte "Sì" o "No".
-Bene… e perché non l'avete ancora attivato?- domandò nuovamente Kubasa guardando i due ragazzi.
-Niccolò e Alessandro hanno detto che dovevano risolvere qualche questione ma ormai staranno arrivando mentre Lorenzo è in mezzo agli sciacalli- rispose la maga incupendosi nel pronunciare la parola "sciacalli".
-Poveri sciacalli… Paragonarli a Zarathustra e ai suoi sgherri mi sembra troppo per quei poveri animali- ridacchiò la voce del monaco da dietro una delle librerie contenute nella biblioteca/mausoleo; dopo qualche secondo ne emerse il ragazzo con lo sguardo vittorioso in volto e con il suo Cappuccio del Cerbero abbassato.
-Lore!- esclamò Riccardo felice di rivederlo -Allora com'è andata?-
-Tutto bene; ad oggi Ezio è rinchiuso all'interno delle prigioni del piano zero… Dubito che ci rimarrà a lungo ma, almeno, ora sappiamo che altri possono dubitare di quello stupido Generale e dei suoi sottoposti- dopo aver proferito queste parole con fare quasi solenne si rivolse a Camilla -Nico e Ale non sono ancora tornati?-
-Siamo arrivati ora- disse la voce del bardo aprendo la porta della sua stanza.
-Usare questi specchi è veramente una figata- disse divertito Alessandro mentre si spazzava un po' di polvere bianca dalla spalla dell'armatura.
-Si può sapere dove siete andati?- domandò Riccardo fissando gli amici.
-Dovevamo concordare un paio di cose con Salazar e Tempesta riguardo l'attacco al prossimo boss… Gli abbiamo chiesto di condurre le ricerche da soli e gli abbiamo detto che potremmo assentarci per qualche giorno a causa di questo Cuore…- Spiegò Nicolò concludendo il discorso toccando la gemma posizionata al centro della collana; subito si aprì la stessa finestra che aveva poco prima aperto il chierico.
-Bene… Siamo tutti pronti?- domandò Nicolò guardando negli occhi i quattro amici che subito annuirono -Bene, allora partiamo!- e, così dicendo, digitò il comando "Sì". Subito un'immensa luce verde si alzò dal Cuore della Foresta creando una colonna di luce verde del tutto simile a quella che il bardo vedeva quando indossava la Maschera del Folle. 
-Cosa dite? Entriamo?- domandò Lorenzo sorridendo e in quel momento si gettò in quel fascio di luce scomparendo nel nulla. Gli amici lo imitarono finché Kubasa non si ritrovò nuovamente solo tra quell'immensità di libri e, dopo essersi guardato intorno, sbuffò -Uff… Volevo andarci anche io…-

Quando riaprirono gli occhi i cinque ragazzi si ritrovarono all'interno di una grotta totalmente ricoperta di muschio; tutto era scuro ed umido intorno fatta eccezione per dei funghi bianchi che emanavano una tenue luce appena in grado di illuminata il piccolo antro in cui si trovavano. Davanti agli amici si trovava una grotta che proseguiva nelle profondità della terra anch'essa illuminata dalla stessa tipologia di funghi; un rumore d'acqua corrente risuonava poco più avanti.
-Mmm… Che posto strano…- Osservò Lorenzo mentre si avvicinava ai funghi per osservarli più da vicino.
-Ehm… Non vorrei far preoccupare nessuno ma… Come torniamo indietro?- domandò Riccardo dopo essersi reso conto che la colonna di luce attraverso cui erano entrati in quell'area era scomparsa.
-Bah… Io non mi preoccuperei più di tanto- disse Nicolò -Io per precauzione ho preso con me lo Specchio dell'Occhio e in più abbiamo i Crani…- aprì rapidamente l'inventario per controllare gli oggetti di cui aveva appena parlato ma, entrambi, risultavano inutilizzabili all'interno di quell'area -Come non detto! Sono inutilizzabili…- aggiunse ridacchiando.
-Cosa c'è da ridere?!- esclamò il chierico preoccupato -Potremmo essere rinchiusi all'interno di quest'area! Dobbiamo trovare una via d'uscita!-
-Beh! Allora non ci resta altro da fare che avanzare!- esclamò sorridente Alessandro mentre poggiava sulla spalla destra la pesante ascia bipenne, Lorenzo si scrocchi le dita e Nicolò scambiò il suo bastone da passeggio con la falce e, senza aggiungere altro, si avventurarono all'interno della grotta che avevano davanti seguiti subito dopo da Camilla e Riccardo. Dopo aver attraversato quel primo cunicolo scavato nella roccia umida e ricoperta di muschio verde i ragazzi giunsero all'ingresso di un'area più vasta di quella iniziale.
-Fermatevi tutti- disse Alessandro a bassa voce.
-Hai visto qualcosa?- domandò Nicolò all'amico.
-Sì… Più avanti… A una ventina di metri da noi ci sono due mostri di taglia grande seduti ad un fuoco…-
-Chi è così cretino da accendere un fuoco qua sotto?- chiese esterrefatto Lorenzo.
-Credo siano dei Troll- aggiunse il barbaro dopo che, grazie ai suoi sensi potenziati, distinse che le due creature erano molto alte e magre con la pelle verdastra, le lunghe braccia nodose terminavano in artigli affilati, le gambe erano altrettanto lunghe e i piedi avevano solo tre dita, il naso era particolarmente appuntito e i capelli ricordavano il muschi che cresceva in quelle grotte sia per colore che per forma.
-Troll? Stiamo scherzando? Da quando in qua in questo mondo ci sono dei troll?- iniziò a domandare con insistenza Camilla.
-Troll… Quegli esseri solitamente si rigenerano se non vengono feriti da fuoco o acido… Ma allora sono idioti ad accendere un fuoco…- osservò Nicolò divenuto serio tutto ad un tratto per poi tornare a scherzare.
-Ah sì? Beh allora è il momento di mostrarvi la mia nuova abilità!- sorrise il monaco fattosi ad un tratto allegro.
-Di che abilità parli?- domandò Alessandro incuriosito dall'affermazione dell'amico.
-Vi mostro subito- il monaco allora toccò l'ascia bipenne del barbaro e la falce del bardo e, dopo aver pronunciato alcune parole, le lame delle due armi vennero subito avvolte da un fuoco intenso.
-È straordinario!- esclamò Camilla perdendosi nell'osservare le fiamme che danzavano.
-Da monaco posso buffare alcuni membri del party sia con magie di questo tipo che con buff alla forza o simili!- spiegò Lorenzo strofinandosi i baffi.
-Provvidenziale come solo tu sai essere!- rise Nicolò -Beh… Direi che a questo punto è meglio attaccare finché abbiamo a disposizione il potenziamento!- e, con quelle parole, i tre combattenti si avventarono sui troll mentre Camilla e Riccardo gli davano supporto dalle retrovie. I due troll si accorsero dell'attacco solo dopo aver subito un colpo a testa dalla falce e dall'ascia poi, non appena si furono ripresi e rimessi in piedi per contrattaccare, vennero colpiti allo stomaco da due pugni incredibilmente potenti sferrati da Lorenzo; i due mostri finirono scaraventati contro la parete della grotta con gli HP già al di sotto della metà.
-Credevo che sarebbero stati più difficili da sconfiggere…- sbuffò il monaco dopo essere tornato accanto ai due amici.
-Non cantiamo vittoria e prepariamoci al contrattacco- sorrise il bardo afferrando la falce fiammeggiante con entrambe le mani pronto a difendersi. Dopo pochi secondi i due troll emisero un urlo incredibilmente angoscioso e si avventarono verso i ragazzi.
-Pronti?- domandò Alessandro.
-Pronti- gli fecero eco gli altri due ma, prima ancora che i troll poterono sfiorare i tre, un muro di fuoco li avvolse completamente spazzando via l'ultima parte di HP che gli era rimasta. Sbigottiti i tre amici si voltarono e videro lo scettro di Camilla percorso come da delle vene di fuoco -Che c'è da guardare?- disse lei -Oltre alla magia Arcana so ancora usare quella del Fuoco… Non dovreste sorprendervi per così poco- la ragazza poi riprese il comando del gruppo e procedette oltre il fuoco acceso in precedenza dalle due creature. Dopo una ventina di secondi di cammino la gilda Vitriol si nascose dietro ad un macigno su indicazione di Alessandro; il barbaro aveva infatti notato che, poco più avanti, oltre ad un fiume che scorreva a circa ventidue metri da loro, si trovavano altri cinque troll di cui due muniti archi pesanti.
-Questa è tosta- osservò Lorenzo -Dovremmo cercare di mettere fuori uso gli arcieri e, per di più, temo che se io vi buffassi le armi al di qua del fiume, nell'attraversarlo potreste perdere il buff…-
-Già… ma deve esserci un modo per uscirne…- disse Nicolò iniziando a pensare ad un possibile piano.
-Potrei concentrare inizialmente i miei attacchi sui due troll con l'arco fino a stenderli- propose Camilla.
-Potremmo fare così ma sicuramente, dopo, gli altri tre troll passerebbero al di qua del fiume per combattere- rispose il bardo.
-Potreste occuparvene voi tre, così non ci sarà il problema di perdere il buff attraversando l'acqua e Riccardo potrebbe coprirvi le spalle da ipotetiche frecce nemiche- incalzò la ragazza decisa.
-Mmm… Potrebbe essere un buon piano…- approvò Nicolò -Ale, Lore, voi siete pronti?-
-Nati pronti- rispose il monaco mentre iniziava a ribuffare le armi degli amici.
-Bene, allora iniziamo!- disse la maga alzandosi e scagliando due globi di fuoco verso i troll con gli archi ancora distratti. Com'era prevedibile i due iniziarono ad incoccare le frecce e cercarono di colpire la ragazza al di là del masso mentre gli altri tre traversarono il fiume per attaccare fisicamente. Non appena i tre si furono portati a portata d'attacco vennero ingaggiati da Nicolò, Lorenzo ed Alessandro i quali, dopo pochi secondi, si accorsero che i loro colpi di fuoco erano quasi inutili a causa dell'acqua che ricopriva la pelle dei tre mostri.
-Porca troia!- esclamò ad alta voce Lorenzo mentre veniva colpito alla spalla dagli artigli del troll -La variabile del''acqua sulla loro pelle non l'avevamo calcolata-
-Già… È stato un errore grave!- urlò Nicolò mentre cercava di difendersi da un colpo del troll che finì per ferirlo al fianco destro.
-Camilla! Come sei messa con i due arcieri?- domandò Alessandro che, tra i tre combattenti, era quello che se la stava cavando con meno problemi.
-Sono ora a metà vita… Cercate di tenere duro!- rispose la maga mentre una freccia stava quasi per colpirla al braccio ma, prontamente, Riccardo alzò una barriera impedendo che il dardo colpisse la ragazza.
-Grazie Rik!- disse lei. 
-Beh, sono qui per supportare no?- sorrise lui cercando di nascondere la preoccupazione che lo stava logorando.
Gli HP di Lorenzo e Nicolò erano meno di metà quando Camilla eliminò i due troll arcieri mentre quelli di Alessandro erano circa 3/4; da quel momento, grazie al supporto della maga, i restanti nemici vennero eliminati senza ulteriori problemi.
-Se da qui in avanti gli incontri dovessero diventare più complicati saremo spacciati- commentò Lorenzo mentre Riccardo gli curava le ferite che si era procurato in quello scontro.
-Beh… Alla fine questo è un dungeon che ci aspettavamo essere complesso- disse Nicolò.
-Lo so ma da complesso a mortale ce ne vuole!- esclamò nuovamente il monaco. Dopo che il chierico ebbe finito di dispensare le cure a tutti i ragazzi ripresero il cammino e, dopo aver varcato altre gallerie e aver sconfitto altri troll giunsero in un grotta molto più grande delle precedenti sia in larghezza che in altezza; in essa si trovava un'immenso portone in pietra che arrivava fino al soffitto difeso da sei di troll che sorvegliavano l'area a terra mentre altri cinque la sorvegliavano da delle torrette in pietra. I cinque troll che occupavano la posizione sopraelevata erano muniti di arco mentre, altri due, molto più grandi degli altri, imbracciavano una pesante ascia a due mani.
-Ecco… Credo che a questo punto saremo tutti d'accordo sul dire che questo dungeon potrebbe essere considerato mortale- osservò Alessandro deglutendo.
   
 
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