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Autore: Danmel_Faust_Machieri    05/06/2017    0 recensioni
Sword Art Online e i Souls Game: questa serie vuole provare a coniugare queste due componenti.
Io e il mio coinquilino abbiamo seguito Sword Art Online affascinati dall'idea su cui è stato costruito: l'essere intrappolati in un gioco. Purtroppo siamo rimasti delusi dalle potenzialità inespresse di questo anime. Essendo anche due Souls Player recentemente ci è venuta un'idea: un mondo simile a quello di SAO con un universo narrativo come un Souls. Ci è sembrato qualcosa di interessante: abbiamo creato i personaggi, studiato le meccaniche di gioco e la lore. Naturalmente ci saranno citazionismi più o meno espliciti e ci auguriamo che possa essere un'idea di vostro gradimento.
Naturalmente ci teniamo alla vostra opinione quindi non fate i timidi e fate sentire la vostra voce :)
Siamo Danmel_Faust_Machieri e Djanni e vi auguriamo buona lettura!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Undici Troll di cui cinque arcieri e sei combattenti… Non è una delle situazioni migliori che ci siano capitate…- osservò Alessandro mentre provava a immaginarsi un piano per sconfiggere quei nemici.
-Probabilmente gli arcieri ci daranno non pochi problemi ma fin quando ci saranno i combattenti sarà ancora peggio…- disse Lorenzo pensieroso.
-Mmm… Riccardo tu hai le abilità di Alchimia vero?- domandò Niccolò all'amico.
-Sì… Perché?-
-Hai già sbloccato l'abilità "Sostanze Medie"?-
-Sì-
-Ottimo, allora iniziamo a creare undici dosi di Ampolle d'Olio- disse il bardo mentre iniziava a realizzare le sostanze con le risorse che aveva nell'inventario.
-Devo intuire che hai qualcosa in mente- sorrise Camilla.
-Yessa!- esclamò Niccolò esponendo poi il piano -Inizialmente colpiremo i sei combattenti con le Ampolle d'Olio così Camilla inizierà a colpirli con dei Dardi di Fuoco; grazie all'olio il fuoco farà più danno e bloccherà i troll per qualche secondo. Continueremo così fin quando i sei combattenti non saranno sconfitti poi ci divideremo e faremo fuori gli arcieri-
-Avrò quindi bisogno di una difesa…- pensò la maga ad alta voce -Allora nel mentre Riccardo ci difenderà dalle frecce degli arcieri e tu, Lorenzo ed Alessandro vi occuperete dei combattenti che potrebbero avvicinarsi troppo a me-
-Mi sembra perfetto- approvò il bardo mentre lui e il chierico finivano di preparare le Ampolle d'Olio. Terminata la preparazione delle sostanze i ragazzi uscirono allo scoperto e scagliarono contro i troll combattenti gli oggetti preparati da Niccolò e Riccardo. Non appena colpiti, i mostri localizzarono i ragazzi e si avvicinarono pronti a combattere; allora i cinque si prepararono al contrattacco: Camilla iniziò a scagliare i suoi dardi di fuoco contro i troll dandogli fuoco e stunnandoli, Riccardo proteggeva la ragazza dalle frecce utilizzando i suoi incantesimi mentre Lorenzo, Alessandro e Niccolò cercavano di impedire ai troll combattenti di avvicinarsi troppo ai compagni. Non appena le prime sei creature furono sconfitte i ragazzi si ritirarono dietro alle rocce per sottrarsi alle frecce dei cinque sopravvissuti.
-Come siete messi voi tre?- domandò Riccardo ai tre ragazzi che avevano ancora le armi fiammeggianti grazie al buff di Lorenzo.
-Siamo tutti a meno di metà vita… Quei troll menano come fabbri…- rispose Alessandro con la voce affaticata mentre le frecce continuavano a cozzare contro la roccia.
-Ora come agiamo?- domandò Camilla rivolgendosi a Niccolò che respirava profondamente mentre si stringeva il fianco destro con la mano -Ottima domanda amica mia…- cercò di sorridere -Lasciatemi riflettere qualche secondo…-
Lorenzo intanto, mentre il suo braccio sinistro continuava a grondare sangue a causa di profonde ferite, si affacciò da dietro la roccia e vide che i troll continuavano a scagliare le loro frecce nonostante continuassero a colpire la roccia.
-Quei troll sono stupidi come le rocce che colpiscono- commentò poi abbandonandosi contro la pietra per riposarsi un attimo.
-Abbiamo ancora delle ampolle, non possiamo utilizzarle?- domandò Riccardo rivolgendosi al bardo.
-Beh potrebbero tornarci sicuramente utile… Anzi… Ho un'idea- iniziò a rispondere Niccolò -Colpiremo gli arcieri con le ampolle, Camilla utilizzerà di nuovo i dardi e, mentre saranno bloccati dalle fiamme, Ale, Lore ed io li attaccheremo-
-Ma avete pochissimi HP! Dobbiamo trovare un altro modo!- urlò subito la ragazza seria.
-Ci cureremo, abbiamo ancora abbastanza pozioni- rispose Alessandro mentre estraeva dall'inventario tre pozioni di cura. Dopo che i tre ragazzi le ebbero bevute, avuto il consenso di Camilla e di Riccardo, il piano prese azione.

Il vento soffiava forte contro la facciata principale della scuola di Berthyn. Le finestre lasciate aperte del primo piano lasciavano entrare quelle fredde folate sollevando nuvole di gesso, portando a spasso fogli per i corridoi e sfogliando i libri dei ragazzi che provavano a studiare dentro le aule vuote.
-Kralen! Vai a chiudere le finestre di sopra! Ci manca solo di avere la neve dentro la scuola!- urlò Lesen all'amico quando, uscita da una stanza, vide nei corridoi studenti che cercavano di ripararsi da quelle folate.
-Sono già sù!- rispose il ragazzo urlando mentre lottava contro il vento per chiudere le finestre. Dopodiché percorse le scale e raggiunse la ragazza -Che tempo che c'è la fuori… Si capisce che l'inverno è alle porte…-
-Già… A breve festeggeremo il secondo natale all'interno di questo mondo- rispose la ragazza guardando il cielo fuori riempirsi di nubi gravide di neve.
-Massì dai… Potrebbe anche essere l'ultimo per quello che ne sappiamo- sorrise Kralen cercando di consolare l'amica palesemente intristita.
Lesen alzò lo sguardo specchiandosi negli occhi del ragazzo e ricambiò il sorriso.
-A proposito…- il ragazzo aprì l'inventario e ne estrasse un piccolo rotolo di pergamena -Ho ricevuto questo messaggio da Salazar-
-Una pergamena? Perché non ti ha inviato un semplice messaggio?-
-Ha paura che Zarathustra possa controllare i suoi messaggi e quindi abbiamo iniziato ad utilizzare questo metodo. Comunque dice che ormai possiamo iniziare l'esplorazione dell'ultimo dungeon del piano 49… Dovrebbe essere quello che nasconde la prossima boss-fight quindi dovremo prestare particolare attenzione, soprattutto data l'assenza della gilda Vitriol-
-Mineritt e Orpheus quindi non hanno ancora fatto sapere nulla nemmeno a voi?- domandò la voce di Noah mentre il ragazzo compariva dall'entrata principale coperto ormai da qualche centimetro di neve.
-Noah! Come mai sei qui?- domandò Kralen non appena vide il bardo.
-Ho ricevuto anche io il messaggio di Salazar e pensavo di raggiungere subito voi dato che siete gli unici della seconda linea in questa scuola- rispose il ragazzo mentre sbatteva via la neve dagli abiti.
-Capisco… No comunque neanche a noi sono arrivati messaggi da Orpheus e dagli altri…- riprese a dire Kralen -Però Salazar vuole tenere fede alle parole della gilda Vitriol e quindi vuole comunque esplorare il dungeon anche senza di loro-
-Allora ci converrà raggiungere la sede della gilda del Sangue di Drago il prima possibile- propose Lesen.
-Già ma il problema è questo tempo… Se la neve dovesse continuare anche l'esplorazione di quel dungeon potrebbe diventare più difficile del previsto…- osservò il bardo cercando di distinguerà la città dietro quella che era diventata una tempesta di neve -A guardare bene credo che sia proprio impossibile dirigersi verso quel dungeon… Potrebbe essere difficile anche semplicemente uscire di qui…-
-È strano però… Una tempesta di neve simile non c'è mai stata…- disse il combattente mentre osservava fuori dalla finestra appiattirsi tutto dietro un velo bianco e impenetrabile con la vista.

Quando anche l'ultimo dei troll cadde a terra senza più HP i ragazzi riposero le proprie armi e si avvicinarono a quell'immensa porta in pietra ricoperta qua e là da chiazze di muschio di colore smeraldino. Analizzarono la porta e subito si accorsero che sulla pietra era incisa l'immagine di un immenso albero che con i suoi rami toccavano dieci sfere ognuna delle quali conteneva dei simboli. 
-Ehi… Ho già visto questa immagine- esclamò Riccardo -In Fullmetal Alchemist è presente sulla porta della verità-
Niccolò osservò meglio l'immagine e si accorse che l'amico aveva ragione -Giusto!  È l'albero della vita all'interno della cabala-
-Io di albero della vita ho in mente solo quello di Klimt- commentò Camilla rievocando gli ori del suo artista preferito.
-L'albero della vita nella cabala rappresenta l'universo stesso e le leggi che lo governano- iniziò a spiegare Lorenzo -Le dieci sfere si chiamano Sephiroth e sono quasi sicuro che quei simboli sono la trascrizione dei loro nomi con un alfabeto di questo mondo-
-Bello eh… Ma non sarebbe meglio proseguire? Non so voi ma mi sembra che la temperatura si stia abbassando e non vorrei che a breve qui si ghiacci tutto- rispose sarcasticamente Alessandro avvicinandosi alla porta per aprirla accorgendosi da subito che ogni sforzo era vano.
-Credo ci sia un qualche meccanismo da attivare per aprirla- osservò Riccardo ispezionando il portone.
-Grazie Capitan Ovvio- sbuffò il barbaro mentre seguiva il chierico nella ricerca di un qualcosa.
-Nico riesci a tradurre le scritte nelle varie Sephiroth?- domandò Lorenzo guardando l'amico.
-Beh… Sì… Avrò bisogno di qualche minuto però…- rispose il bardo mentre estraeva dall'inventario un foglio di pergamena e iniziava a scrivere con l'Artiglio.
-Non vorrei metterti ansia eh… ma ti ricordo che i nemici respownano e non vorrei ritrovarmi a combattere nuovamente con quei maledetti troll- ridacchiò Alessandro passando accanto a Niccolò che rispose alle provocazioni dell'amico con un risolino. Dopo circa quattro minuti Niccolò porse la pergamena a Lorenzo -Dovrei aver fatto spero…-
Lorenzo diede un'occhiata rapida a ciò che l'amico aveva tradotto e, dopo poco, domandò -Sei sicuro della traduzione?-
-Quasi al 200%-
-Bene, allora so come aprire la porta- sorrise Lorenzo -La Sephiroth della Misericordia e quella della Giustizia sono invertite di posizione, dobbiamo scambiarle-
-Perfetto… E come facciamo a scambiarle?- domandò Riccardo osservando che i disegni indicati dall'amico erano ad almeno dieci metri d'altezza e, per di più, incisi nella pietra.
-Beh, siamo in un videogioco no?- riprese a dire il monaco -Camilla prova a colpire la Sephiroth con sopra scritto "Misericordia" con un incantesimo qualsiasi-
Camilla fece un cenno in direzione dell'amico e eseguì l'indicazione; subito il cerchio colpito iniziò a brillare di una luce violetta.
-Molto bene, ora colpisci l'altra- disse Lorenzo sorridente. Colpita la seconda Sephiroth entrambe si illuminarono prima di viola e poi di bianco scambiandosi tra loro. La porta iniziò allora a tremare e ad aprirsi rivelando alle sue spalle una grotta con delle scale che portavano nell'oscurità.
-Grandissimo Lore!- esclamò Niccolò dando una pacca sulla spalla all'amico -Ora procediamo-
I ragazzi seguirono le scale finché non arrivarono in una stanza circolare tutta piastrellata di rocce che formavano dei cerchi concentrici; ai lati della stanza si trovavano de resti di colonne alle quali erano appese delle fiaccole che illuminavano tutta l'area e, diametralmente opposte rispetto ai ragazzi, altre scale che procedevano in profondità fino ad una grotta la cui soglia era segnata da un arco in pietra.
-Chissà perché ma quell'arco mi ricorda l'ingresso per una bossfight- osservò il chierico mentre si sedeva sopra ad un cumulo di macerie.
-Mmm… Qua le cose continuano a farsi più complicate…- disse Niccolò mentre si fermava poggiando le mani sul bastone da passeggio.
-Cosa intendi dire?- domandò Camilla mentre beveva una pozione per ricaricare il suo mana.
-Innanzitutto questo dungeon è particolarmente complesso a livello di difficoltà poi avere una bossfight al di fuori del normale avanzamento dei piani è strano e per di più anche l'enigma di prima era particolarmente inaccessibile…- analizzò Niccolò.
-Infatti se nessuno di noi avesse conosciuto la cabala non ce l'avremmo mai fatta a passare…- confermò Lorenzo continuando la riflessione dell'amico.
-Probabilmente vogliono far demordere chiunque si avventuri all'interno di questi dungeon…- commentò Alessandro dopo aver ascoltato gli amici e aver ripensato a ciò che avevano passato da quando erano "entrati" nel Cuore della Foresta.
-Bah… A questo punto è meglio prepararci a combattere la bossfight- propose Camilla mentre si poggiava lo scettro sulle spalle e prendendo dall'inventario qualcosa da mangiare.

La tempesta di neve continuava a cadere su ogni piano furiosa come mai si era vista. Feril osservava quel velo bianco che si spandeva davanti a lui mentre riorganizzava il suo inventario.
-Salazar e Tempesta dicono che saremo bloccati qui fino a quando la tempesta non passerà- disse Arcoas entrando nella stanza del barbaro.
-Ah… Dovremo rimandare l'esplorazione di quel dungeon a questo punto…- sospirò Feril guardando la ragazza -Ma Salazar e Tempesta dove sono?-
-Sono di sotto nella sala delle riunioni; poco fa è arrivato Orias e avevano bisogno di parlargli- rispose la ladra mentre Floren svolazzava qua e là per la stanza posandosi sui mobile, becchettando i fiori nei vasi e simili.
-Orias? Come mai è qui?-
-Beh… Da quando Orpheus è tornato Orias ha iniziato a cercare gli altri membri dei Cinque che ormai sono dati per dispersi…- spiegò la ragazza prendendo una sedia dalla scrivania.
-Giusto… Quei Cinque giocatori… Scusa ma a farne parte sono Orias, Noah… poi ci sono i due amici dell'altro consapevole e un quinto di cui non sappiamo ancora niente…- contò Feril capendo che Orias stava cercando i due ragazzi per trovare anche Ashel.
-Già… Da quello che Orias mi ha raccontato si tratta di un'altra ragazza… ma non ha mai detto null'altro…-
-Mmm… Vabbè sui due amici del ladro ha notizie?- 
-Puoi chiederlo direttamente a me- sbuffò Orias entrando nella stanza di Feril, seguito da Tempesta e Salazar.
-Non sarebbe stato meglio chiamarci giù nella sala? Sapete com'è: questa stanza non è troppo larga- osservò il barbaro facendo notare a tutti che la stanza era forse troppo piena.
Orias sbuffò con più forza rispetto a poco prima -Comunque ne Phones ne River mi hanno risposto… Minimo quei due si stanno godendo un po' di tempo insieme…- e concluse quell'osservazione carica di supponenza con un semplice -Vigliacchi-
-Orias non esagerare- sorrise Salazar -Hanno sempre combattuto con grande coraggio non mi sembra giusto chiamarli "vigliacchi"-
-Sono spariti dalla prima linea quando le cose cominciavano a farsi più complesse! Lo stesso vale per quei due della gilda Vitriol! Anche Orpheus avrebbe meritato di ricevere questo aggettivo se non avesse macchinato nell'ombra fino al momento in cui è tornato- continuò a dire il paladino stringendo con la mano destra l'impugnatura della spada una volta appartenuta a Linton.
-Ormai è inutile pensarci- disse Tempesta a voce alta -Dobbiamo valutare piuttosto come affrontare questa tempesta… Probabilmente il dungeon del piano 49 risentirà di questo clima e dovremo…- ma in quel momento, mentre guardava fuori dalla finestra, Tempesta si accorse di una sagoma scura che camminava in mezzo alla bufera verso la sede -Chi cazzo è quel pazzo là fuori- esclamò poi a gran voce il combattente. Tutti e cinque i ragazzi corsero giù dalle scale e aprirono il portone facendo percorrere le sale del palazzo con una forza talmente spaventosa da far indietreggiare di un passo Salazar mentre Floren si nascondeva sotto al mantello della padrona.
-Ehi tu! Sbrigati a venire dentro!- urlarono all'unisono Feril e Arcoas ma la sagoma dopo altri due passi cadde nella neve a una quindicina di metri dall'ingresso. Feril, Orias e Tempesta si lanciarono subito verso il giocatore per soccorrerlo e trascinarlo dentro al palazzo. Il barbaro e il guerriero, cercando di coprirsi e di ripararsi dalla neve, presero le braccia del giovane caduto a terra e se le passarono dietro ai colli per trasportarlo mentre il paladino cercava di far da scudo umano contro il maltempo. Non appena furono al di là della soglia Salazar e Arcoas chiusero il portone e, adagiato il corpo a terra, distinsero il volto di Ziopio.

-Ok siamo pronti?- domandò Niccolò guardando gli amici ad uno ad uno e, vedendo che questi annuivano con sicurezza, si avviò giù per le scale prendendo in mano la falce. I ragazzi varcarono insieme l'arco in pietra e si ritrovarono all'interno di una grotta completamente rivestita da pietra al centro della quale si trovava una donna con indosso una tunica bianca, candida, abbellita qua e là da ricami argentei e piccoli cristalli che abbellivano la veste vaporosa; il volto di lei era coperto da un velo bianco sopra il quale era poggiato un diadema di cristallo, l'unica cosa che si poteva intravedere era il sorriso di una faccia pallida. I piedi della donna erano nudi e i ragazzi si accorsero che si stava formando del ghiaccio sulla roccia su cui erano poggiati.
-Che ragazza adorabile… Potrei provarci con lei…- sorrise Lorenzo palesemente spaventato da quella figura.
-Non eri fidanzato?- deglutì Niccolò mentre il sudore iniziava a bagnargli la fronte.
-Già ma se ci provo mi uccide la Sofia se non ci provo mi ucciderà sicuramente la ragazza delle nevi- ridacchiò il monaco.
L'aria si fece ancora più fredda e la ragazza aprì le braccia rivelando che in esse stringeva due spade bianche intorno a cui si avvolgevano sbuffi di aria fredda. In quello stesso momento comparve il nome del boss "Crigal, carceriere dell'Antico" e, con esso, 10 barre vita.
   
 
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