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Autore: francyg6    28/05/2017    2 recensioni
Edward e Bella si conosco al liceo. All'inizio sono amici ma lui l'allontana a causa del suo aspetto fisico per raggiungere le vette della popolarità. Ma quando si incontreranno nuovamente all'università le cose saranno molto diverse.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Panico. Puro panico.
Questo l’aveva spinta a scappare. A scappare da lui e da una decisione avventata.
Quella appena passata era stata la notte migliore della sua vita. Lui era stato dolce e passionale.
Poi aveva aperto gli occhi. Il letto vicino a lei vuoto, la luce del sole filtrava dalle tende.
La stanza odorava di lui e i ricordi della sera prima l’assalirono.
La consapevolezza che lo avrebbe rivisto aveva fatto nascere in lei l’ansia.
Era sempre stata chiara con gli uomini che frequentava, non aveva paura di dire ciò che voleva, o che non voleva, da una relazione. Eppure quella volta non sapeva nemmeno lei cosa voleva.
Desiderava davvero una relazione con lui? Poteva essere sicura che non l’avrebbe ferita e allontanata di nuovo?
No, era stata semplicemente una notte.
Si era alzata dal letto e rivestita velocemente.
Doveva sistemare le cose. Lui era un suo amico, e non voleva perderlo per quella storia. Sapeva che, anche per lui, quella era stata solo un’avventura. Sicuramente si vedeva con altre ragazza, come poteva essere diversamente?
“Okay, ora basta! Cosa ti frulla per la testa?” Rosalie reclamò la sua attenzione.
Guardò prima lei e poi Alice, in piedi davanti allo specchio.
Indossava un vestito giallo canarino che scendeva largo sui fianchi. Una collana colorata metteva in risalto la scollatura a barca.
Quella sera doveva uscire. Ormai usciva con Jasper da due settimane, dalla festa di Halloween, dove si erano conosciuti.
“Ti sta molto bene” Bella le sorrise, in un goffo tentativo di sviare la conversazione.
“È inutile che cambi discorso” alzò gli occhi al cielo.
“Cosa succede?” cercò di indagare Rosalie, e come se le leggesse nel pensiero arrivò subito al nocciolo della questione “C’entra un uomo?”
Bella arrossì vistosamente.
“Ho passato la notte con un ragazzo, si”
Iniziò così a raccontar loro di come lui la affascinava. Di come poi si era sentita quella mattina e il panico che aveva provato.
Lui le aveva preparato la colazione, la sua preferita. Era rimasta stupita del fatto che lui facesse così tanta attenzione alle sue abitudini.
Gli aveva detto che avrebbero fatto bene a dimenticarsi dell’episodio, per non rovinare la loro amicizia. Si era sentita sollevata quando lui si era trovato d’accordo, e poi era scappata.
“Non starai parlando di Edward, vero?” la interruppe Rosalie.
Gli occhi di Bella si spalancarono, come quelli di un cerbiatto accecato dai fari. Le guance diventarono scarlatte, una tacita conferma alla supposizione dell’amica.
Due paia di occhi la guardarono, stupiti.
 
 
Guardò il soffitto, era ormai più di un’ora che lo fissava, come se potesse darle qualche suggerimento.
Aveva pensato a quello che le due amiche le avevano detto, ma non erano state di grande aiuto. La pensavano in maniera opposta.
Alice era certa che Edward fosse già cotto, e che era stata un po’ troppo cattiva con lui.
Rosalie, invece, pensava avesse fatto bene a stroncare sul nascere quello che poteva essere il principio di una relazione. Soprattutto dati i precedenti di lui.
Pensandoci, da sola, nel silenzio della sua stanza si era resa conto di una cosa: la verità era che a lei Edward piaceva. Più di quanto era lecito fra amici.
Quell’ammissione a se stessa la preoccupò. Non poteva innamorarsi di Edward. Lo conosceva da troppo poco tempo.
Sembrava fosse cambiato dal periodo del liceo. Era convinta che fosse così, eppure non voleva rischiare di scottarsi ancora.
Si alzò dal letto e andò in cucina.
L’appartamento buio era rischiarato dalla luce della luna e dei lampioni.
Aprì il frigorifero, prese l’acqua e si versò da bere. Invece di sedersi in cucina si mise davanti la finestra a muro del salone.
Prese un sorso, l’acqua fresca le scese lungo la gola, procurandole un brivido.
Poggiò la testa sul vetro e guardò Seattle dall’alto. Il silenzio della notte fu interrotto da un allarme in lontananza.
Quella vista aveva il potere di rilassarla. Chiuse gli occhi e nella sua mente ne rivide un paio verdi brillante.
Pensò a lui e a quando le sorrideva sghembo. Si scioglieva a quel sorriso, era creta nelle sue mani.
 
Edward, davanti a lei, la guardava, il suo sguardo bruciava sulla sua pelle.
Si avvicinò e le sorrise, come faceva sempre per lei. Solo per lei.
Allungò la mano per toccarlo, lui si allontanò. Il sorriso sulla sua bocca si fece più largo.
“Non posso farmi vedere in giro con te”
Quelle parole la pugnalarono.
Rise. Rise di lei e si allontanò, senza girarsi a guardarla.
Cercò di chiamarlo. Ma dalla bocca non uscì nessun suono.
Cercò di seguirlo. Ma le gambe non le rispondevano.
Si sentì precipitare e sprofondare nell’oscurità.
 
Si svegliò di soprassalto.
Guardò la sveglia, erano quasi le cinque del mattino.
Ci mise un po’ a riprendere sonno, ma inconsapevolmente, aveva preso una decisione.
Non poteva innamorarsi di Edward. 
   
 
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