Ho cercato di documentarmi il più possibile, chiedo scusa per eventuale sviste. In caso abbiate link che riportino a dati certi discordanti, o siate cinesi, correggetemi pure.
Xiapei: una sontuosa mantella. Fengguan: copricapo ornato da frange, gioielli e pietre preziose. Qipao a fiori: abito tradizionale cinese.
Cap.13 Le nozze
I
due sposi
entrarono nel ristorante da una porta laterale e salirono sul palco
allestito. Davanti
a loro c’erano decine
di tavole, dove gl’invitati parlottavano tra loro.
<
Sono
almeno un centinaio > pensò l’unno. Il
brusio di voci e rumori si
confondeva, ma veniva coperto dalla voce
“Vi
guiderò
io” disse l’assistente di nozze, avvicinandosi ai
due per superare le voci dei
commensali.
Mulan
alzò
lo sguardo, osservando le pareti rosse della sala, leggermente
più violacee
della stoffa delle tovaglie.
<
Come
potrebbe il rosso portarci prosperità e felicità,
quando questa unione nasce
sotto una cattiva stella? Dei, è questa la punizione che mio
padre mi aveva
predetto? > si domandò.
La
luce
delle lampade e delle candele si rifletteva sulle decorazioni in oro.
Mulan
rabbrividì, guardando il muso del drago, la statua
d’oro alle spalle del suo
futuro sposo e si voltò, intravedendo la statua
rappresentante una fenice dalle
ali spalancate.
Shan-Yu
osservò la sua futura sposa, osservò il vestito
vermiglio che la fasciava.
“Il
colore
del sangue è ovunque, non mi dispiace”
bisbigliò.
“Non
riesco a credere che siamo riusciti a non
tardare. Eppure la cerimonia era partita un’ora
dopo” sussurrò Mulan,
stringendosi nella sua xiapei.
“Per
quanto io stia apprezzando questo colore, odio
queste vesti” si lamentò Shan-Yu.
Mulan
si raddrizzò il fengguan,
facendo ondeggiare le frange.
“Ti
ricordo che per aver rifiutato di metterti subito
la veste ufficiale, ti hanno torturato” disse.
L’assistente
di nozze impallidì e fece sistemare i due
in ginocchio.
“La
fenice rappresenta la sposa, il drago rappresenta
lo sposo”. Iniziò a spiegare.
Shan-Yu
si sporse.
“E
ti dispiace perché abbiamo fatto tardi?”
domandò,
parlando di sopra all’altro.
“No,
perché non sei morto durante le torture. Dovresti
comprendere l’onore che l’imperatore ci ha
permesso, ti hanno vestito come i
migliori di noi, invece che come schiavo” sibilò
Mulan.
“Siamo
entrambi prigionieri vestiti da idioti. Non ho
nessun rispetto per la vostra tradizione. Non rispetto nemmeno la mia
nelle
cose che a mio parere sono sciocche” rispose
l’altro, abbassando a sua volta il
tono di voce.
“Eppure
mi sembri stranamente divertito, per uno che
odia tutto questo” bisbigliò Mulan.
<
Si lamentava tanto per una sola veste, ma io
dovrò cambiare due qipao e
alla sera
indossare un abito rosso lungo > pensò.
Shan-Yu
osservò delle statuette appoggiate alle loro
spalle.
“Perché
sposerò il loro miglior guerriero e avremo
un’ottima prole” mormorò a sua volta.
Mulan
strinse i pugni, conficcando le unghie nella
carne.
“Vuoi
approfittarti di me la prima notte di nozze?”
domandò Mulan, cercando di mantenere la voce bassa.
“Non
che non mi piacerebbe. Me lo lascerebbero fare e
nella mia gente è comune” ribatté
Shan-Yu.
Mulan
si passò le mani sulla stoffa del suo abito
all’altezza delle ginocchia, passando le dita sopra alcune
decorazioni a fiori.
“Allora?”
chiese.
“La
casa adibita alla vostra futura insieme verrà
considerata la casa dello sposo. La sposa vi verrà condotta
alla fine della
cerimonia su una portantina. Dovrà rimanere a digiuno e in
religioso silenzio
per l’intero giorno”. Proseguì ad alta
voce l’assistente di nozze.
“Preferisco
averti dalla mia, così non rischierò di
morire nella notte, o di vederti morta suicida prima
d’insegnare le tecniche di
battaglia ai nostri figli” mormorò Shan-Yu.
“Dovreste
stare distanziati!” intimò l’assistente
di
nozze.
“Inoltre
ti preferisco quando sei sudata, pelosa e
barbuta”. Aggiunse Shan-Yu, rimanendo con la schiena piegata
in avanti.
“Tu
hai dei gusti davvero insoliti” ammise Mulan.