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Autore: Soul Mancini    30/05/2017    4 recensioni
[Storia momentaneamente sospesa.]
Hoginery, anime in armeno.
Quante anime avete incontrato durante il tour della vostra vita? Eppure con alcune ci si sente immediatamente a casa, ci si avvicina e ci si conosce inevitabilmente. Ci si scontra anche, perché le anime sono tutte diverse e non possono essere sempre d'accordo.
E allora che importanza ha far parte di una famosa metal band losangelina?
DAL TESTO:
«Serj e John stavano intrattenendo una conversazione con una ragazza dai capelli castano chiaro legati in una crocchia.
Un'altra, quasi identica a lei ma leggermente più bassa e più formosa, girovagava per la stanza come una trottola, aggirando i divanetti disseminati sul pavimento con un vassoio di polistirolo in mano.»
Piccole note sulla storia:
- In ogni capitolo troverete una colonna sonora; potrà trattarsi di una canzone dei SOAD o dei progetti paralleli dei componenti.
- Nella storia appariranno alcuni membri di un'altra band, ovvero i Dub Inc, gruppo reggae francese. Non considero comunque questa storia una multiband perché i Dub Inc non saranno protagonisti e appariranno solo in alcuni capitoli. Comunque potrete trovare anche delle loro canzoni nei capitoli.
- Cambierò spesso POV all'interno dei capitoli, ovviamente specificandolo.
Buona lettura :3
Genere: Comico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Borrowed dreams


System Of A Down - Marmalade




♫ Daron ♫


Non ero mai stato in quel locale, ma lo trovai piuttosto carino e accogliente: non era molto grande e lungo le pareti erano posizionati dei tavolini circondati da divanetti a forma di semicerchio.

Noi prendemmo posto su uno di essi; fortunatamente era abbastanza grande da accoglierci tutti.

Johanna fece di tutto perché io e Jacob ci sedessimo il più lontano possibile l'uno dall'altro e un po' la capivo. Quel ragazzo era a posto, mi ero trovato bene con lui perché era un folle e mi stavo divertendo parecchio, a spese degli altri presenti.

Noah sedeva alla mia sinistra, mentre Ellie stava alla mia destra e accanto a lei John aveva occupato l'estremità del divanetto. Decisi quindi di interagire con la ragazza, con cui a dire il vero non avevo avuto tanto a che fare fino ad allora.

Allora cantante, che mi dici? Sei contenta di aver incontrato i System Of A Down?” esordii con fare divertito, intenzionato a provocarla un po'.

John mi lanciò subito un'occhiata interrogativa e ammonitrice allo stesso tempo. Ecco, il solito guastafeste!

Siete simpatici” ribatté Ellie con semplicità, stringendosi nelle spalle.

Scusa se te lo dico, ma...” cominciai, assumendo un teatrale atteggiamento cospiratorio e abbassando il tono della voce “Shavo non è una preda facile, sai? Ho visto come ti ci avvicini, ti piace, eh?”

Lei inizialmente parve spiazzata, poi sollevò gli occhi al cielo. “Oddio Daron, ma cosa stai dicendo? Ma ti pare che io ci provi con Shavo?” replicò trattenendo una risata.

Ora non lo vuoi ammettere, ma io l'ho capito! Comunque se non riesci a portartelo a letto ci sono sempre io qui, pronto per servirti!”

Non pensavo neanche una parola di ciò che stavo dicendo, ma era assai interessante e divertente osservare le reazioni della ragazza.

Malakian, vacci piano” sibilò John tra i denti, fulminandomi con un'occhiataccia.

Smettila di dire fesserie, hai fumato troppo!” mi smontò subito Ellie, le guance leggermente imporporate per l'imbarazzo.

Ridacchiai e le circondai le spalle con un braccio, attirandola leggermente a me. “Sei troppo carina, ti voglio bene in fondo!”

Lei, evidentemente stordita, rimase immobile per qualche secondo, poi si divincolò e cominciò a conversare con John, cercando di non darmi troppa attenzione.

Cosa prendete?” chiese una cameriera sulla trentina d'anni con i capelli arruffati e l'aria esausta.

Birra!” esclamai, poi diedi di gomito alla ragazza accanto a me. “Dolcezza, tu cosa prendi?”

Ti stai prendendo il vizio di chiamarmi dolcezza?” mi apostrofò. “Un bicchiere d'acqua, grazie” fece poi in direzione della cameriera.

Perché, non ti piace?”

E mi hai fatto male con quella gomitata” aggiunse con una punta di irritazione nella voce, massaggiandosi un fianco.

Davvero? Scusa, non l'ho fatto apposta! Mi perdoni?”

Ero sinceramente dispiaciuto; la maggior parte delle volte agivo senza riflettere e finivo per fare qualche stronzata, come in quel caso.

Lei mi lanciò un'occhiata dubbiosa e riprese a parlare con John. Solo allora mi accorsi che si era impercettibilmente allontanata da me, lasciando un piccolo spazio vuoto sul divano che prima non c'era.

Non avevo fatto altro che portare fuori una cazzata dietro l'altra da quando avevamo messo piede nel locale, forse l'avevo spaventata.

Le posai una mano sul braccio. “Ellie.”

Che c'è?” rispose, tentando di mantenere la calma.

Scusami, lo so che a volte faccio cose strane.”

Lei mi regalò un timido sorriso appena accennato. “Non fa niente.”

Afferrai un lembo del suo foulard che le era ricaduto sulla spalla e presi a giocarci, attorcigliandolo tra le mie dita. Lei non parve accorgersene, presa com'era dalla conversazione con il batterista. Dopo qualche secondo di ascolto mi resi conto che la ragazza stava parlando dell'università e di un esame che aveva dato il giorno dopo del famoso concerto in cui avevano incontrato Shavo e John.

Cosa studi?” le domandai curioso.

Psicologia” disse lei con orgoglio.

Oh no” bofonchiai.

Perché oh no?”

Perché odio gli strizzacervelli!”

Daron, che caso perso...” sospirò John scuotendo la testa.

Invece è una figata scoprire com'è la mente umana e osservare i suoi meccanismi. A me ha sempre affascinato e ora che lo sto studiando ancora di più” spiegò Ellie con passione.

Uff, l'idea di essere monitorato come una cavia da laboratorio mi mette ansia, io mi capisco benissimo anche senza aiuto! Quindi dolcezza, non provare a psicoanalizzarmi, altrimenti sono guai!”

John scoppiò a ridere. “Tu, Daron Malakian, hai appena detto che ti capisci benissimo anche senza aiuto! Guarda Ellie, ti assicuro che pure Freud in persona non avrebbe saputo che fare di fronte a lui!”

Taci, nessuno ha chiesto il tuo parere!” lo rimbeccai.

Che antipatico” commentò la ragazza. Il suo sguardo venne catturato dalle mie dita che ancora tormentavano il lembo della sua sciarpa, ma non disse niente in merito.

Decisi di lasciarla in pace per un po' e intrattenni conversazioni con gli altri, compreso Noah, che si rivelò più loquace e simpatico di ciò che pensavo; ma ogni tanto tornavo alla carica e mi divertivo a punzecchiare la cantante. Lei a volte si trovava in difficoltà e mi accorsi che non le andava di rispondermi in maniera sgarbata. Probabilmente la stavo terrorizzando con i miei sbalzi d'umore, tanto che alla fine della serata si ritrovò quasi addosso a John pur di starmi il più lontano possibile.

Dopo circa un'ora ci rendemmo conto che si era fatto tardi ed era ora di rincasare. Salutai calorosamente Jacob, Noah e Johanna; quest'ultima mi minacciò di morte nel caso avessi fatto qualcosa di sbagliato a sua sorella.

Quando arrivò il turno di Ellie, presi una delle sue mani tra le mie e le dissi: “Ciao dolcezza, spero di non essere stato troppo antipatico.”

Eccome se lo sei stato!” esclamò lei. Il suo lieve sorrisetto non mi permise di capire se scherzasse o in quelle parole ci fosse un fondo di verità.

Cazzate a parte, lasciami perdere. Certe volte esagero” ammisi, pizzicandole affettuosamente una guancia. Mi faceva tenerezza dopotutto, le si leggeva negli occhi che era una ragazza dolce e gentile.

Lei mi sorrise, poi si precipitò ad abbracciare Shavo per salutarlo. Notai che le ragazze avevano stretto in un abbraccio anche John e Serj, ma avevano evitato di fare lo stesso con me; questo, anche se cercavo di negarlo, mi lasciava un po' l'amaro in bocca.

Scossi la testa e lanciai un'ultima occhiata ai ragazzi che si dirigevano a riprendere i loro strumenti nella saletta, mentre io seguivo Shavo verso la sua macchina.

Abitavamo nella stessa zona, così ci eravamo recati all'appuntamento insieme.

Una volta in auto mi trovai a osservare: “Chissà quando li rivedremo, qui a Los Angeles sicuramente non abbiamo la possibilità di beccarli in giro”.

Ho io la soluzione, tranquillo” affermò il mio amico con lo sguardo fisso sulla strada.

Cosa vuol dire?”

Ho dato alle ragazze il mio numero” buttò lì.

All'improvviso un bruttissimo presentimento mi piombò addosso, riscuotendomi dalla bella favola di quel pomeriggio. “Cosa?! Oh cazzo, ma ti rendi conto di cos'hai fatto?” sbottai.

Che problemi hai?” replicò il mio amico sempre in tono rilassato.

Hai dato il tuo numero a due sconosciute, a due fan! Potrebbero diffonderlo, potrebbero stalkerarci, ma non ci pensi mai a queste cose? In fondo noi che sappiamo di loro? Potrebbero essere due fan impazzite che sono riuscite ad avvicinarsi a noi con una scusa! Merda, siamo fottuti!” proseguii sempre più esasperato.

E datti una calmata, porca puttana! Ho dato il numero di lavoro, e comunque tu in tutto questo cosa c'entri? Non ti ho coinvolto: ho dato il mio numero, non il tuo!” si inalberò allora Shavo.

Ah, allora non ci arrivi! Ci siamo ficcati nei casini! Io non pensavo che tu prendessi così sul serio la faccenda di questi ragazzi, sei stato esagerato e ora ti prenderai le conseguenze! Ti fidi sempre di tutti...”

E tu non ti fidi mai di nessuno. Il fatto di far parte dei System ci vieta di conoscere gente nuova?”

Ma Shavo, Johanna ed Ellie sono due fan come le altre! Tu conosci una persona, la incontri tre volte nella tua vita e ti stai già facendo film mentali su chissà quali amicizie! Ma devi stare attento, io te lo dico sempre, altrimenti rimani fregato! No, tu non te ne rendi neanche conto” continuavo a sbraitare, prendendomi la testa tra le mani.

Il mio amico non riusciva a capire: aveva passato a due sconosciute un'informazione molto personale e loro avrebbero potuto farne quello che volevano. Le gemelle sembravano così adorabili, eppure io non mi fidavo e non ero d'accordo con quello che Shavo aveva fatto. Prima o poi avrebbe messo nei casini tutti noi, me lo sentivo!

Continuammo a discuterne e a urlarci contro per un po', ma lui rimaneva fermo sulle sue condizioni, non voleva aprire gli occhi e io mi innervosivo sempre di più. Esisteva troppa gente come lui, che nonostante il degrado del mondo sotto tutti i punti di vista aveva ancora il coraggio di vivere nel mondo dei sogni.

Tornai a casa in ansia e incazzato per la discussione.

Qualcuno poteva pensare che fossi paranoico, ma ci tenevo a salvaguardare la mia vita.



♫ Ellie ♫


Una brutta sensazione mi accompagnava ormai da mezz'ora e non riuscivo a liberarmene. Da quando avevamo salutato i ragazzi non avevo fatto altro che rimuginare sul comportamento di Daron e non potevo negare che mi indisponeva parecchio. Non potevo negare che era simpatico e spiritoso, ma molti suoi atteggiamenti erano troppo fastidiosi e mi inquietavano parecchio.

Per fortuna durante quella serata avevo avuto John al mio fianco, che era stato per me il porto sicuro su cui fare affidamento quando Daron esagerava. Il batterista non aveva detto nulla al riguardo, ma mentre conversavamo mi aveva lanciato occhiate rassicuranti e protettive; era sempre pronto a distrarmi quando mi trovavo in imbarazzo con il chitarrista.

Ellie?” mi richiamò mia sorella mentre, con lo sguardo perso fuori dal finestrino, mi immergevo in quel fiume di pensieri durante il tragitto verso casa.

Dimmi” biascicai in tono piatto.

Sei triste, cos'hai? È colpa di quel coglione di Daron, vero?”

Mia sorella mi conosceva fin troppo bene e aveva subito fatto centro.

È che è troppo strano, mi inquieta! Lo sai che io non mi faccio certo intimorire da uno come lui, ma certe volte non so proprio come rispondergli, non voglio essere maleducata” mi giustificai subito, sentendomi una stupida per quei pensieri. In effetti non era da me comportarmi così.

Sei sempre la solita! Devi rispondergli quello che ti senti di dire! Ma dai, ti pare che ti debba mettere problemi per Daron? Con lui devi comportarti esattamente come con Jake!” mi consigliò.

A te non fa paura?” le chiesi.

Non tanta, però ti capisco! Dai, nel caso ci dovessimo incontrare di nuovo farò in modo di tenerlo lontano da te o di non lasciarti da sola. Non mi piace questa situazione.”

Per fortuna c'era John accanto a me. È mitico!”

Oddio” esclamò Johanna all'improvviso facendomi sobbalzare. “Abbiamo il numero di Shavo! Che carino è stato, io sono in brodo di giuggiole!”

Mi illuminai a mia volta. “È vero! È stato troppo tenero! Secondo te come mai lo fa? Pensi che tenga davvero a noi?”

Sì, non credo che ci mentirebbe. E poi il numero non è una cosa che si dà a tutti!”

Ora gli mando un messaggio, così si può salvare il numero!” affermai, poi presi il mio cellulare e digitai:


Ciao Shavo, sono Ellie :) grazie ancora per la bella serata, un abbraccio da me e Jo ♥


L'hai inviato? Cosa gli hai scritto?” continuava a ripetere mia sorella in preda all'entusiasmo.

Le lessi quelle poche parole ed entrambe sorridemmo contente, continuando a commentare gli avvenimenti di quella serata finché non giungemmo a casa.

Ma quel senso di fastidio non diminuì col passare del tempo, anzi, si accentuò sempre più quando constatai che Shavo non aveva risposto al mio messaggio nemmeno il giorno dopo.

Il tempo scorreva, ormai era passata quasi una settimana, e dei ragazzi nessuna traccia. Un senso di sconforto mi teneva compagnia, mentre io e mia sorella continuavamo a ripeterci quanto fossimo state stupide a fidarci di quei quattro musicisti.



♪ ♪ ♪



Ciaoooo! ^^

Eccomi qui, di nuovo ad aggiornare! Stavolta il capitolo è un po' più breve, ma non mi piace avere una lunghezza prestabilita: dipende da ciò che deve succedere!

Non devo aggiungere niente di che, se non una piccola nota sulla canzone: come la maggior parte delle volte il testo non ha nessuna attinenza con il capitolo, ma la musica mi fa pensare a qualcosa di ironico e inquietante allo stesso tempo... ho pensato fosse giusto inserirla qui, in cui il brutto presentimenti e le sensazioni negative hanno la meglio!

Ringrazio con affetto i miei assidui lettori, siete speciali :3

A martedì prossimo!!! ♥



   
 
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