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Autore: Soul Mancini    06/06/2017    4 recensioni
[Storia momentaneamente sospesa.]
Hoginery, anime in armeno.
Quante anime avete incontrato durante il tour della vostra vita? Eppure con alcune ci si sente immediatamente a casa, ci si avvicina e ci si conosce inevitabilmente. Ci si scontra anche, perché le anime sono tutte diverse e non possono essere sempre d'accordo.
E allora che importanza ha far parte di una famosa metal band losangelina?
DAL TESTO:
«Serj e John stavano intrattenendo una conversazione con una ragazza dai capelli castano chiaro legati in una crocchia.
Un'altra, quasi identica a lei ma leggermente più bassa e più formosa, girovagava per la stanza come una trottola, aggirando i divanetti disseminati sul pavimento con un vassoio di polistirolo in mano.»
Piccole note sulla storia:
- In ogni capitolo troverete una colonna sonora; potrà trattarsi di una canzone dei SOAD o dei progetti paralleli dei componenti.
- Nella storia appariranno alcuni membri di un'altra band, ovvero i Dub Inc, gruppo reggae francese. Non considero comunque questa storia una multiband perché i Dub Inc non saranno protagonisti e appariranno solo in alcuni capitoli. Comunque potrete trovare anche delle loro canzoni nei capitoli.
- Cambierò spesso POV all'interno dei capitoli, ovviamente specificandolo.
Buona lettura :3
Genere: Comico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ReggaeFamily

Such a lonely day


System Of A Down - Lonely Day




♫ Johanna ♫


Era trascorsa una decina di giorni dal giorno delle prove con i System e di Shavo nessuna traccia.

Io e mia sorella avevamo supposto che potesse non aver ricevuto il messaggio e fui quasi tentata di mandargliene un altro da parte mia, ma poi lasciammo perdere perché non ci sembrava il caso di insistere.

In realtà non davamo molto peso a quella faccenda: entrambe avevamo delle vite piene di impegni e mille cose a cui pensare, ma la verità, anche se non lo ammettevamo esplicitamente, era che entrambe eravamo state deluse. Dal canto mio mi sentivo una grandissima stupida per aver creduto a quella bella illusione, ma cercavo di scacciare quei pensieri.

Mia sorella per fortuna era assorbita dai suoi nuovi libri dell'università da studiare per il prossimo esame, le serviva proprio tenere la mente occupata dopo la notizia che aveva ricevuto in quei giorni: Noah stava frequentando una ragazza. Sapevamo solo che si chiamava Kate e aveva un paio d'anni in meno di noi.

Ciò che non capisco” mi aveva detto Ellie una sera, dopo aver speso ore e ore sui libri, “è perché lui non sia stato sincero con me. Voglio dire: poteva benissimo ammettere che non gli interessavo in quel senso, senza accampare quella scusa. Non è vero che non se la sente di avere una relazione... con questa tipa se la sente!”

Io avevo scosso la testa. “Maschi, tutti uguali: non hanno mai il coraggio di dire le cose!”

Non mi va di arrabbiarmi con lui. Siamo amici, io gli voglio bene nonostante tutto e sono sicura che lui vuole bene a me, ma questo suo gesto non mi è piaciuto.”

Ero delusa e vivevo quella situazione con molta intensità, come se fossi stata io a subire tutto ciò. Tra me ed Ellie era sempre andata così: eravamo unite e condividevamo le gioie e i drammi. Quindi era inevitabile che gli ultimi fatti dessero da pensare anche a me.

Ma intanto continuavamo a vivere la nostra vita e divertirci nonostante tutto; andavamo alle prove, suonavamo e cantavamo, ridevamo insieme fino ad avere dolori ovunque e non perdevamo mai il sorriso. Contro tutto e tutti, io ed Ellie saremmo sempre state insieme e saremmo andate avanti grazie al nostro incrollabile entusiasmo.

Una sera come un'altra decidemmo di uscire con la nostra amica Melanie. Lei ci conosceva da sette anni ormai, dai tempi del liceo, ed era una delle poche che ancora sopportava il nostro atteggiamento folle ed eccentrico; era quasi una terza gemella e anche in casa la adoravano tutti.

Il problema era che vederci costantemente era diventato difficile: Melanie lavorava quasi tutte le sere come cameriera in un ristorante, mentre durante il giorno io ero spesso impegnata con Lindsay ed Ellie seguiva le lezioni all'università. Melanie era dispiaciuta soprattutto perché ogni volta si perdeva i nostri concerti.

Quel giorno io e mia sorella proponemmo di recarci al GrinPub: quel posto ci era piaciuto tanto e ci eravamo tornate già parecchie volte, nonostante riportasse a galla ricordi dolci e dolorosi allo stesso tempo.

Ellie, mi devi raccontare bene la storia di Noah con questa nuova tipa e poi mi dovete spiegare meglio la storia di quei tipi Of A Down perché per messaggi non l'ho capita tanto bene!” esclamò la nostra amica mentre facevamo il nostro ingresso nel locale.

Tranquilla, ci aspetta una bella chiacchierata! Mettiamoci in un angolino tranquillo, che ne dite?” esclamai, facendo un cenno verso un tavolino vuoto.

Quel giorno non era previsto nessun live, ma comunque un piacevole sottofondo musicale inondava la stanza. Ci posizionammo al lato del piccolo palco vuoto e io mi resi conto che ci trovavamo proprio nello stesso punto occupato da Shavo e John il giorno del nostro concerto.

Ellie spiegò ciò che era successo con Noah tentando di rimanere il più distaccata e indifferente possibile. Nel frattempo un cameriere aveva preso le nostre ordinazioni: Melanie come al solito aveva optato per un cocktail alcolico, Ellie aveva scelto una birra perché non amava particolarmente i superalcolici e io un caffè al ginseng. Al Grin era davvero ottimo, ne prendevo sempre uno quando mi ritrovavo là.

Sai che ti dico? Fregatene! Prima o poi doveva capitare, no? Un giorno anche tu guarderai avanti! E poi non ci possiamo fare niente, Noah ha una vita e ne fa quello che vuole” affermò Melanie dopo aver ascoltato il racconto, portandosi una ciocca di capelli corvini e mossi dietro l'orecchio.

Quel gesto mi fece sorridere; era sempre in lotta con quei capelli ribelli.

Ma Mel, è stato scorretto da parte sua dire a Ellie di non essere pronto per una relazione seria e poi...” tentai di contraddirla.

C'è da dire che tutto ciò è successo un anno fa. Quante cose possono capitare in dodici mesi? Magari lui ha trovato una ragazza che gli interessa davvero e ha cambiato idea” mi interruppe.

È vero, hai ragione. È difficile, ma mi devo rassegnare: Noah non ricambierà mai i miei sentimenti” disse Ellie con un sospiro mesto. “Ma sapete cosa? Alla fine sono contenta per lui: se lui è contento lo sono anch'io. Ci soffrirò ancora, ma forzare le cose non servirebbe a niente, l'importante è che lui sia libero di fare le sue scelte. Spero solo che questa Kate sia una brava ragazza” concluse infine, illuminandosi nuovamente.

Ah, quanto era positiva! Non si abbatteva mai, era mitica!

Oh, adesso chiudiamo l'argomento, altrimenti finiamo per deprimerci tutte e tre! Parlatemi dei cosi Of System!” cambiò argomento la nostra amica, spostando lo sguardo da me a Ellie con impazienza e curiosità.

Sei tremenda!” scherzai con una risata, dandole di gomito.

Colpa dell'alcol” si giustificò, ridendo a sua volta.

Tutte scuse!” la apostrofò mia sorella. “Comunque si chiamano System Of A Down!”

Ecco, loro! Hai dato il numero a... Daron, giusto?”

No, a Shavo, il bassista” la corresse Ellie. “Quella sera che sono venuti a fare le prove.”

Raccontammo a Melanie la nostra serata con i ragazzi, tutti i complimenti ricevuti e perfino la cattiva impressione che il chitarrista aveva fatto su mia sorella.

Mamma mia, questo Daron deve essere una palla al piede... comunque: perché non avete mandato a Shavo un altro messaggio? Potrebbe davvero non averlo ricevuto!” commentò, terminando il suo cocktail e richiamando l'attenzione di un cameriere per poterne ordinare un altro.

Vacci piano” la ammonì Ellie con un'occhiataccia.

Oddio, che stupida che sono! Ellie, non ci abbiamo pensato!” sbottai all'improvviso, dandomi una manata sulla fronte.

Non ci potevo credere: avevamo una possibile soluzione a portata di mano e solo in quel momento mi era venuta in mente!

Che cosa?” volle sapere subito Melanie, curiosa come sempre.

Hai presente il barista, che poi è anche il gestore del locale? Dave, quello là.” Le indicai con un cenno il ragazzo dietro il bancone. “Quando ci siamo incontrati qui, Shavo ha detto che lui era un suo ex compagno di scuola e che l'aveva invitato all'inaugurazione del locale. Questo vuol dire che si conoscono e sono ancora in contatto: avremmo potuto chiedere a Dave informazioni, magari possiamo dargli un messaggio da riferire a Shavo!” spiegai raggiante, cercando approvazione negli sguardi delle altre due.

Oddio, è vero! Sei un genio, sorella!” concordò subito Ellie con entusiasmo.

Uff, ma il cameriere non arriva? L'ho chiamato secoli fa, che palle!” si lamentò Melanie.

Mi voltai per cercare di attirare l'attenzione di qualcuno e ne approfittai per lanciare un'occhiata a Dave. C'era pochissima gente di fronte al bancone, sarebbe stato il momento adatto per agire.

Ma un grido stridulo di mia sorella interruppe il flusso dei miei pensieri e mi costrinse a voltarmi di scatto.



♫ Shavo ♫


Non mi andava di fare le prove di sera, dopo cena, ma Serj e Daron si stavano prendendo quella brutta abitudine. Daron si svegliava sempre nel primo pomeriggio e non aveva voglia di uscire subito di casa, mentre il cantante aveva sempre una marea di impegni e quello per lui era l'unico momento libero.

Ma io e John a una certa ora cominciavamo a essere stanchi, soprattutto il batterista che era abituato a svegliarsi molto presto, e non riuscivamo a essere lucidi come avremmo voluto.

Daron, porca puttana, smettila di strillare o alla prima occasione ti butto in freeway 101 nel mezzo del traffico!” sbottai spazientito.

Ci voleva pazienza per sopportare quel coglione in sala prove, e io alle nove di sera l'avevo terminata.

Ma non capite un cazzo! Se io faccio questo giro di chitarra, tu lì non puoi entrare nel secondo quarto, suona male! Senti qui!” strillò ancora lui ignorando la mia minaccia; poi prese a suonare la sua chitarra senza nessuna delicatezza, sbagliando tutto dalla prima all'ultima nota.

John, che da quando Daron aveva preso a comportarsi da checca isterica aveva abbandonato il suo posto dietro la batteria, ridacchiò divertito dalla performance oscena del nostro amico e si lasciò sfuggire uno sbadiglio.

Io non ne ho più voglia di sentire le tue stronzate, vai avanti così da cinque minuti. Buona, io me la fumo” biascicai, poi presi il mio giubbotto e mi diressi all'esterno della sala prove. John mi seguì volentieri e raggiungemmo Serj, che già da qualche minuto si trovava all'aria aperta.

Prima di richiudere la porta udì il chitarrista che ancora borbottava tra sé e riprovava ossessivamente gli stessi accordi.

Oggi si è svegliato con la luna storta” commentò il cantante, che con la schiena appoggiata al muro accanto alla porta osservava il cielo. Ogni tanto la luna faceva capolino tra le nubi nere che minacciavano di scaricarci addosso un bel temporale.

È uno di quei giorni in cui vuole decidere tutto lui, bisogna lasciarlo perdere” affermai, cominciando a costruirmi una canna.

È un lonely day” convenne John, strappandoci una risata.

Da quando Daron aveva composto Lonely Day, io e i miei colleghi usavamo a sua insaputa il titolo di quella canzone per definire le sue giornate no. Che, a dire il vero, capitavano abbastanza spesso.

Shavo, ma alla fine com'è andata con le gemelle? Ti hanno cercato?” domandò all'improvviso Serj.

Sgranai gli occhi mentre un flashback di giorni e giorni fa si faceva strada nella mia mente.


Ero seriamente incazzato con Daron, perché doveva sempre rovinare la serata a tutti con le sue paranoie? Avevamo passato qualche ora piacevole con Johanna, Ellie e i loro amici, le ragazze mi sembravano a posto, cosa c'era di male se ci tenevamo in contatto? Non avevo coinvolto lui e non credevo di aver rivelato chissà quale informazione riservata a delle persone poco affidabili, quindi che voleva?

Fui davvero contento quando giungemmo di fronte a casa sua e fummo costretti a interrompere la nostra discussione; lo vidi scendere dall'auto e cercare le chiavi con movimenti nervosi.

Prima di partire recuperai il mio cellulare dalla tasca del giubbotto per controllare che ore fossero e trovai un messaggio da un numero sconosciuto: lo aprii e appresi che si trattava di Ellie. Lo lessi distrattamente continuando a chiedermi come una ragazza così carina e ingenua potesse diffondere il mio numero, ma poi nella fretta di tornare a casa riposi il telefono a posto e mi ripromisi di risponderle più tardi.

Dovevo immaginare che la mia memoria poco attendibile mi avrebbe giocato uno dei suoi brutti scherzi.


Oh merda, il messaggio!” gridai, abbandonando tutto il materiale per la canna tra le mani di John e precipitandomi all'interno per recuperare il mio telefono.

Che problemi hai?” borbottò Daron sollevando un sopracciglio.

Non ci posso credere, è ancora qui! Sono un coglione” feci, scorrendo la lista dei messaggi ricevuti fino a trovare ciò che mi serviva.

Che cosa?” Avevo suscitato la curiosità del mio amico, che si era accostato a me e aveva tentato di sbirciare nel display.

Ma se avesse scoperto quello che stavo facendo saremmo finiti a discutere un'altra volta e per quel giorno ne avevo decisamente abbastanza.

Fatti i cazzi tuoi” tagliai corto, tornando fuori dagli altri in fretta.

John, che intanto aveva finito e acceso la sigaretta, mi lanciò un'occhiata interrogativa.

Ellie mi ha mandato un messaggio la sera stessa in cui le ho dato il numero, ma mi sono dimenticato di risponderle” raccontai.

Strano, non ti capita mai” mi punzecchio Serj con uno dei suoi sorrisetti che mi facevano sentire ancora di più un idiota.

Odadjian!” tuonò Daron un istante dopo, spalancando la porta e giungendo come una furia nella piccola terrazza antistante alla sala in cui ci trovavamo.

Non lo degnai di uno sguardo e presi a digitare una risposta per la ragazza.


Ciao Ellie... scusa se rispondo solo ora ma avevo visto il tuo messaggio in un momento di fretta e purtroppo la memoria non mi assiste... mi dispiace davvero!!!!!! Ora salvo subito il tuo numero, grazie ☺


Ancora con questa storia?” stava sbraitando nel frattempo Daron. I miei amici gli avevano rivelato ciò che era successo e ovviamente lui aveva qualcosa da ridire.

Ti prego Serj, trova un modo per farlo stare zitto... io ho sonno e mi sta venendo mal di testa” si lamentò John massaggiandosi una tempia e socchiudendo gli occhi.

Datti una calmata. Shavo fa quello che vuole, tu sei libero di starne fuori” gli disse allora Serj irremovibile con uno sguardo severo.

Sollevai lo sguardo su John e capii che forse non stava proprio bene quel giorno: era più pallido del solito e si stringeva nel suo pesante cappotto nonostante le temperature non fossero poi così rigide. Non era da lui lamentarsi quando qualcosa non andava, doveva essere proprio un brutto momento.

Hai la febbre?” mi preoccupai, accostandomi a lui.

Non lo so, spero di no. Io vado dentro, a dopo ragazzi” decise.

Lo seguii, stanco di avere a che fare con Daron.

Quel bastardo di Malakian si meriterebbe una bella lezione” affermò, prendendo posto nell'unico divanetto presente nella stanza.

Sì, aveva la febbre, stava delirando. In condizioni normali il batterista non avrebbe mai portato fuori qualcosa del genere.

Però mi aveva incuriosito e volevo sapere cosa aveva in mente.

In che senso?” m'informai, gironzolando da una parte all'altra con finto fare annoiato.

Non sopporta Ellie e Jo, giusto? Ecco, io farei in modo che ce le avesse sempre tra i piedi, per infastidirlo un po'.”

Non credo che Daron le odi, più che altro è infastidito dal fatto che abbiamo dato molta fiducia a due fan come le altre. Però sai che la tua idea non è male? Cazzo Dolmayan, stai diventando perfido!”

Dev'essere la febbre” scherzò.

Quindi hai la febbre?”

Che ne so, sono a pezzi e mi sto congelando... e ho mal di stomaco.”

La cosa non mi piacque per niente, anche perché lo vedevo sempre più pallido.

Ehi amico, sicuro che non hai bisogno di qualcosa?” insistetti scettico.

Macché, è una cazzata, passa subito. Dicevo: dobbiamo fare in modo di incontrare le ragazze quando siamo in compagnia di Daron. Ma ne parliamo meglio in un altro momento.”

Annuii mentre nella mia mente si formavano due pensieri: John era un grande e dovevo pensare alla prossima occasione utile per attuare il nostro piano.

Probabilmente non lo facevamo per vendicarci davvero di Daron, sarebbe stato stupido da parte nostra. Il punto è che io, John e Serj non vedevamo l'ora di rivedere Johanna ed Ellie, ma eravamo troppo orgogliosi per ammetterlo apertamente e così ricorrevamo a delle scuse.

Allora, che si fa? Riprendiamo le prove?” ci spronò subito Serj quando rientrò in sala, un paio di minuti dopo, seguito da Daron che strascicava i piedi a terra senza fiatare.

In tutta risposta, John fece appena in tempo a mettersi seduto che un conato lo sorprese e ci rese ben presto partecipi di ciò che aveva mangiato a cena.

Perfetto!



♪ ♪ ♪



Ciao a tutti ^^

Avete visto? In questo capitolo tutto si è risolto... a parte per il povero John! Scusa John, mi dispiace, ma ti voglio bene lo stesso :3 (?)

E a parte per Daron che si sveglia con la luna storta sei giorni su sette -.-”

Bene, nel frattempo che attendo il perdono di John, vi faccio sapere che dalla prossima settimana la storia tornerà ai suoi normali aggiornamenti: un martedì sì e uno no! Lo so, lo so, mi dispiace farvi aspettare due settimane, ma ho tante idee in testa che aspettano di essere messe su carta ^^

E... Hanna, so che questa canzone ti piace particolarmente! Ammettilo che hai aperto il link a inizio capitolo X'D

Ringrazio di cuore gli stupendi lettori che ogni volta mi fanno sapere cosa ne pensano, sono la mia forza! :3

Un forte abbraccio!!! ♥



   
 
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