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Autore: Spensieratezza    01/06/2017    4 recensioni
Ho sognato con i libri di Harry Potter, ma ho anche tanto sofferto per cose che avrei voluto non fossero mai accadute, tipo certe morti e i Dursley e il loro atteggiamento con Harry. Mi sono allora chiesta, perchè non scrivere una fanfiction, eliminando e cambiando le parti che non mi sono piaciute? Vediamo che storia sarebbe diventata se certe cose non fossero mai accadute e ne fossero accadute altre invece più felici!
la Drarry è diventata più concreta a partire dal capitolo 31
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry Potter 2.0'
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Harry e l'amore per il boccino



“Mi piace questa palla.” Erano state queste le prime parole che Harry aveva usato quando aveva visto il boccino per la prima volta.

Da quel momento, non aveva smesso di andare a cercarlo, di mirarlo da lontano, poco prima che venisse rinchiuso insieme agli altri oggetti del Quidditch.

Era stato lui a suggerire a Baston di non imprigionarlo, ma di lasciarlo volare via almeno all’interno del giardino di Hogwarts, di non farlo sentire prigioniero.

Baston lo prendeva in giro.

“Ma Harry! Non è mica un uccello! E se non torna più? Guarda che sti boccini costano un occhio della testa!” aveva detto Baston suscitando l’ilarità degli altri Grifondoro.

Ciònonostante valutò la proposta di Harry, per vedere se era possibile. Se il boccino si sentiva rilassato, era anche più probabile che desse il meglio di sé durante le partite, viceversa, se era stressato, non lo avrebbe fatto, non avrebbe volato bene.
 


Alla fine il boccino superò la prova, dimostrando che ci si poteva fidare, che non sarebbe scappato, anche se spesso Baston pensava fosse sparito, visto che non lo trovava più e si confermava essere spesso con Harry, che lo accarezzava mente il boccino faceva le fusa e sbatteva le ali felice.

“Guardate che roba, Potter si è comprato un cane!!” sghignazzava Malfoy, ma Harry era sicuro che fosse geloso. Non si era mai visto un boccino affezionarsi a un giocatore prima d’oro.



Passata l’ilarità, Draco gli diede seriamente problemi, quando disse che non era ammissibile un simile trattamento di favore e che se il boccino era legato a Potter, lo avrebbe favorito durante le partite, facendolo vincere e facendosi acchiappare.

Questa teoria fu smontata tuttavia da Baston, che disse a chiare lettere che tutti i boccini erano imparziali. Erano stati programmati per esserlo.
 
Quando però Harry vinse la sua partita, quasi inghiottendo il boccino, ebbe paura che la sua adorata palla non sarebbe mai più tornata, perché aveva ora paura di lui.

Ma il suo timore era del tutto fondato. Il suo adorato boccino gli restò lontano soltanto per due settimane, per poi tornare a fargli visita, con grande contentezza di Harry.
 


“Quant’è bello vederlo sfrecciare nella sala comune. Sembra illuminare tutta la stanza.” Diceva Harry ai suoi amici Ron ed Hermione.

“Sì, ma secondo me non è prudente. C’è sempre qualche scemo che cerca di infastidirlo.” Disse Ron, alludendo ai loro compagni che ipnotizzati dal boccino, cercavano di acchiapparlo, con scarsi risultati.

Hermione rise divertita, di fronte all’ennesima caduta di Seamus.

“Non preoccupatevi. Il boccino sa difendersi molto bene dagli attacchi.” Disse Hermione.




Neville e la questione di Norberto



Harry non riusciva a chiudere occhio. Neville piangeva singhiozzando, Harry avrebbe voluto consolarlo, ma non sapeva che cosa dire, poi gli venne in mente un’idea per farlo sentire un po’ meglio.

“Senti, Neville…lo so che stanotte è andata davvero male, ma almeno una cosa è andata per il verso giusto. Adesso Norberto starà volando con Charlie ed andrà in Romania con lui. Abbiamo fatto una cosa buona e tu sei stato molto buono a volerci venire ad avvisare.”

“Q-quindi la storia del drago era vera?”

“Ma certo. Sai bene che noi non ti racconteremo mai balle. Non siamo mica come Malfoy, no?”

Neville sembrò sentirsi meglio a queste parole. “Grazie, Harry.” E dopo poco si addormentò.
 


Beato lui che ci riesce pensò Harry, attendendo l’alba con terrore.

Domani i loro compagni avrebbero saputo quello che avevano combinato. Non c’era nessuna possibilità che non si accorgessero dei 150 punti in meno persi in una sola notte.




L'unicorno salvo



Non mi sono mai vergognato così tanto in vita mia da quando abbiamo fatto perdere 150 punti a Grifondoro in un colpo solo, quella notte che siamo andati a liberare Norberto.

È stata colpa di Hagrid se siamo stati puniti, ma sarebbe ingiusto prendersela con lui. Noi abbiamo accettato di farlo, perché Hagrid è un amico e perché volevamo aiutare il cucciolo di drago. Era la cosa giusta da fare. Ovviamente questa cosa non potevamo spiegarla agli insegnanti.

Ron non è stato punito perché non era con noi, perché era in ospedale per via della mano fasciata e questo forse ha fatto la sua fortuna, altrimenti sarebbe venuto con noi e avrebbe preso anche lui il castigo, eppure sembra scontento. Ci ha mostrato solidarietà e voglia di venire con noi nella foresta Proibita. Credo anche questa sia amicizia.

Fa freddo ed è molto buio. Mi consola solo sapere che ci sarà Hagrid con noi.

Quello stronzo di Malfoy. Chiaramente non voleva fare la spia, prima di essere beccato dalla Mc Granitt, ma poteva stare zitto comunque, no?

Deve sempre farsi i cavoli suoi. È una zecca.

Sono contento che si è beccato anche lui la punizione. Un’altra volta impara a cacciare il naso dove non deve.
 
 
 
Mentre ci avviamo, incrociamo due centauri che si mettono a parlare di astronomia.

Sono basito. Non avevo mai visto un centauro e non avevo idea si interessassero all’astronomia e alle stelle.
 
Poco dopo per colpa dell’idiota di Malfoy, ci tocca cambiare i turni. Aveva fatto spaventare Neville e lui dalla paura aveva cominciato a sprizzare scintille rosse dalla bacchetta, agitando tutti.

Mentre camminiamo, se ne viene fuori con una frase strana.

“Come sta il drago? È riuscito a volare via?” chiese dal nulla.

“Sì. Certo, se aspettavamo che arrivassi tu a rovinare tutto, di sicuro no.” ringhio io, non riuscendo a trattenermi.

“Guarda che non volevo fermarvi, ero solo curioso. Non è colpa mia se la Mc Granitt mi ha sorpreso in quel momento. Sarebbe stato giusto se ci andassi solo io di mezzo? In fondo ero fuori dalla scuola per colpa vostra.” Disse come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Alzo gli occhi al cielo. Era proprio incorreggibile.
 
Di lì a poco avremmo trovato l’unicorno.
Agonizzante, ma ancora vivo, per fortuna.
 
 
  Un altro centauro con chiome biondissime, si avvicina a noi, invitandoci a chiamare aiuto per soccorrere l'animale. Più tardi, Fiorenzo, approfittando dell'assenza di Malfoy, mi avrebbe parlato, invitandomi a salire su di lui, purtroppo non senza interferenze urticanti da parte di Cassandro.

Per aver salvato l'unicorno, avevo guadagnato 30 punti per Grifondoro.





Caro diario, quando ho scoperto che era Raptor il vero nemico e non Piton, mi sono sentito crollare il terreno sotto i piedi. Quest’anno mi ha insegnato che è proprio vero che non bisogna badare alle apparenze, perché, la persona che sembra più fragile e tenera, può nascondere un orco dentro – in maniera letterale – e la persona che sembra il tuo più acerrimo nemico, potrebbe essere la persona che ti salverà.

Ed è proprio così che è andata.

Nonostante ciò, provo tenerezza per Raptor. Lui accennò ad un tempo lontano in cui era pieno di idee sul bene e sul male. Chissà com’era, chissà che uomo era prima che arrivasse Voldemort a fargli il lavaggio del cervello. Nonostante cercò di uccidermi, non riesco a provare odio per lui. Quello che gli ha fatto Voldemort, non lo augurerei al mio peggior nemico e non dimentico come, piangeva singhiozzando perché Voldemort lo torturava e tormentava.

  Caro diario, il sacrificio di mia madre è un marchio che mi rimane impresso nella pelle e che impedisce a Voldemort e ad altri, di uccidermi, una cosa potente come la cicatrice che ho stampata sulla fronte e ogni volta che ci penso, mi viene da piangere.

Questa e altre cose, mi ha spiegato Silente, quando sono rivenuto nell’ospedale.

Sensazioni belle di conforto e sollievo, mi sono arrivate, quando l’ho trovato lì quando mi sono svegliato, a raccontarmi tutto quanto e a rispondere alle mie domande.

Lo considero ormai quasi come una persona di famiglia e vedere che forse dopotutto anche io gli sto simpatico, mi fa molto piacere.

Beh, in fondo, ho salvato o no, la fottutissima pietra?

Certo, se non fosse arrivato in tempo Silente, fanculo al mio ridicolo salvataggio.

Silente dice che me la stavo cavando già molto bene, ma io ricordo di essere praticamente svenuto.

Vabbè. Caro diario, abbiamo vinto la coppa delle cose. Questo, assieme al libro che il mio amico Hagrid mi ha regalato, con le fotografie dei miei genitori, mi ha fatto venir voglia di piangere di nuovo, assieme al fatto che non rivedrò Ron ed Hermione per un bel po’, perché ora torno dai Dursley.

Ormai li vedo un po’ come dei miei fratelli.

Non importa però, ho ricevuto già abbastanza emozioni, da bastarmi per un’estate intera!
















   
 
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