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Autore: Emmastory    01/06/2017    2 recensioni
Dieci anni. Questo l'esatto lasso di tempo trascorso dall'ultima battaglia contro i famigerati Ladri, esseri ignobili che paiono aver preso di mira la bella e umile Aveiron, città ormai divenuta l'ombra di sè stessa poichè messa in ginocchio da fame, miseria, dolore e distruzione. Per pura fortuna, Rain e il suo gruppo hanno trovato rifugio nella vicina Ascantha, riuscendo a riprendere a vivere una vita nuova e regolare, anche se, secondo alcune indecisioni del suo intero gruppo, tutto ciò non durerà per sempre. Come tutti ben sanno, la guerra continua, e ora non ci sono che vittime e complici. (Seguito di: "Le cronache di Aveiron: La guerra continua)
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache di Aveiron'
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Le-cronache-di-Aveiron-VI-mod


Capitolo XXVIII

Amare ancora

Dopo un’ennesima e intera settimana, avevo cominciato a perdere le speranze, e così pure Ilmion, che innamorato perso, rimaneva sempre fermo in quello stesso punto, ovvero al capezzale della donna amata, e tutti, a mani giunte come anni prima con Terra, pregavamo. In silenzio, certo, ma pregavamo. Rivolgevamo al cielo muti pensieri, ed io per prima. Il sangue non ci legava, ed era vero, ma non mi importava. Come ben sapevo, io e lei saremmo rimaste sorelle per sempre, e con i tempi che correvano, il nostro legame non faceva che intensificarsi. Ci volevamo bene, e dati i nostri trascorsi, eravamo certe che nulla ci avrebbe mai divise, specialmente dopo la nascita del piccolo Lienard, per noi rispettivamente nipote e figlio. Ad ogni modo, i minuti sembravano ore, e le ore anni, ma finalmente, dopo un tempo che nessuno di noi riuscì a definire, Alisia aprì gli occhi, e mugolando qualche insensata parola, parve svegliarsi. “Buongiorno, bella addormentata.” Le disse Ilmion, non appena i loro sguardi si incatenarono. “Chi… Chi sei? Io non… non mi ricordo di te.” Gli chiese lei, da poco sveglia dal suo sonno e ancora confusa riguardo a quanto le fosse successo. “Mi chiamo Ilmion, Alisia cara.” Rispose lui, guardandola con fare amorevole e regalandole un sorriso. “Come sai il mio nome?” indagò lei, più confusa di prima. “Tutti i tuoi amici lo conoscono, non lo sai?” chiarì lui, con lo stesso e identico tono sempre addolcito dai sentimenti che provava. “Ma aspetta, tu… tu mi hai salvata!” proruppe poi la stessa Alisia, dopo alcuni secondi passati a riflettere. “Proprio così.” Questa fu l’ultima risposta di Ilmion, che sempre sorridendo a colei che amava, le sfiorò con dolcezza la mano, per poi lasciarla riposare. Di lì a poco, mia sorella finì per addormentarsi ancora, ma almeno stavolta, io ero più calma. Per pura fortuna ora era fuori pericolo, e stando a quanto avevo avuto occasione di vedere, Ilmion l’amava davvero. A quel solo pensiero, non facevo che sorridere, e guardandolo rimanere vicino alla tenda dove lei risiedeva, senza però entrare, sentivo il cuore riempirsi di gioia e speranza. Lei stava bene, lui ne era innamorato, ed ora restava una sola cosa da fare. Anche se con il tempo, Ilmion avrebbe dovuto raccogliere il coraggio necessario per dire a lei quello che aveva detto a me, e confessarle tutto prima di un passo molto importante, ovvero quello che li avrebbe portati entrambi al culmine della felicità, e che avrebbe permesso loro di amare ancora e per la prima volta. Ad essere sincera, non ero sicura di come Alisia avrebbe davvero reagito alla vista o alla corte di Ilmion non appena le medicine avrebbero smesso di confonderla e impedirle di ragionare lucidamente, ma nonostante questo, ero fiduciosa. Per quanto ne sapevo, il destino di Ascantha appariva segnato, ma lo stesso non valeva per me e per il mio gruppo. Insieme, eravamo convinti di essere una vera e grande famiglia, che si sarebbe vicendevolmente sostenuta fino alla fine del tempo. In silenzio, guardavo le stelle e pensavo, non provando che gioia per la mia amata sorella Alisia, che con l’arrivo e l’entrata in scena del caro e dolce Ilmion, era stata letteralmente benedetta, e dall’alto del cielo aveva ottenuto, pur essendone ancora all’oscuro, una nuova e dorata occasione di strappare ognuna delle oscure pagine del libro della sua vita, e una volta fatto ricominciare da una bianca e completamente nuova, così da poter vivere e amare ancora una volta.


 
   
 
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