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Autore: esserre93    02/06/2017    0 recensioni
Callie era ormai a New York con Penny e Sofia e Arizona da allora non aveva più avuto una persona accanto.
Al Grey Sloan Memorial Hospital arriverà qualcuno che le cambierà la vita.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Un profumo delizioso, quella mattina, fece svegliare di buon umore Eliza. Ancora nel letto, inspirò profondamente per intrappolarlo il più possibile, come se potesse portarlo con sé per tutto il giorno. Riconobbe all’istante il profumo di muffin appena sfornati e del caffè appena preparato. Uscì dalle coperte, dirigendosi verso la cucina dove trovò Arizona ancora con le mani sporche di farina, intenta a riordinare il caos che aveva creato; sul viso della mora si formò un sorriso, ripensando alla fatica che avesse fatto sua moglie per far uscire bene quei dolci.
  • Buongiorno amore, perché sorridi? –Arizona si rivolse verso di lei e la scrutò incuriosita
  • Non mi aspettavo un risveglio del genere, è per quello che ti ho raccontato ieri sera?
  • Anche, ma ci eravamo ripromesse di dimostrarci il più possibile l’amore che proviamo l’una per l’altra, ed ho approfittato, dato che non sono riuscita a dormire bene
  • Come mai? Ancora dolore alla gamba? – la mora si avvicinò ad Arizona, lasciandole un bacio sulle labbra; aveva appena dato un sorso alla tazza di caffè, perché le sue labbra avevano un sapore buonissimo
  • Il dolore è sopportabile, rispetto a ciò che mi hai raccontato ieri sera, mi fa male pensare che hai dovuto subire quelle cose
  • Amore, ora è tutto passato, sono qui con te e sono felice
  • Lo so, ma mi dispiace aver accentuato il tuo dolore, per delle sciocchezze
  • Non dartene una colpa, perché io non lo sto facendo. Che ne dici se ci sedessimo e mangiassimo? Io intanto vado a chiamare Sofia
  • Va bene, non ne parleremo più, ti ho capita
  • Grazie amore – Eliza sorrise ad Arizona e scomparì dietro la porta della camera della bambina
 
Per quel giorno, le due donne avrebbero avuto la mattinata libera; il giorno della festa si stava avvicinando e ancora erano in alto mare con i preparativi; avrebbero occupato quelle poche ore per andare a vedere la location e per scegliere i vari addobbi, i giochi per i bambini e il catering.
Lasciarono Sofia a scuola e iniziarono con la visita.
  • Wow, è ancora più bello rispetto alle foto che abbiamo visto
  • Eh già, direi che abbiamo scelto proprio bene – le due donne si trovarono davanti gli occhi un castello grandissimo immerso nel verde. Degli archi segnavano l’inizio di un porticato che conduceva verso l’entrata, dove le stava aspettando il titolare.
  • Buongiorno Signore
  • Buongiorno a lei
  • Questa mattina faremo il tour dell’intero edificio, dopodiché mi direte voi quale ala sceglierete per il vostro ricevimento
  • Perfetto, ma sicuramente una stanza che dia sul giardino, perché festeggeremo anche un compleanno, quindi abbiamo bisogno di molto spazio esterno
  • Benissimo, quindi vi farò vedere direttamente quella che penso possa fare al caso vostro. È la stanza più grande del castello. Può ospitare fino a 150 persone e affaccia sulla parte più bella del giardino
Non appena la guida aprì la porta finestra, le due donne rimasero estasiate; il sole illuminava ogni centimetro di quel posto, degli uccelli cinguettavano su degli alberi e una pace assoluta regnava nell’aria
  • È perfetto.
  • Mi sono innamorata di questo posto
  • Vi posso capire, in questo periodo dell’anno è anche più bello del  solito.
Circa un’ora dopo, Eliza e Arizona erano in macchina con il sorriso stampato sulle labbra. Avevano trovato il posto dei loro sogni.
  • Ora cosa rimane da fare? - Eliza si rivolse ad Arizona, che ancora stava guardando le foto che aveva scattato qualche minuto prima
  • Dobbiamo scegliere una ditta di catering. Hai qualche idea?
  • In realtà no, qui a Seattle non conosco molto
  • Potremmo chiedere ad Amelia, al suo matrimonio era tutto ottimo
  • Buona idea, appena arriviamo in ospedale andiamo a parlarle. Per quanto riguarda gli addobbi, invece, potrei conoscere qualcuno che fa al caso nostro, un giorno mi ci sono imbattuta per caso, mentre facevo un giro in centro, organizzano anche feste per bambini
  • Perfetto, te ne occuperai tu? Potresti andare domani, hai il giorno libero vero?
  • Si, ci penserò io allora.
Mentre guidava, Eliza allungò il braccio sulla gamba di Arizona, che sussultò a quel tocco
  • Sono davvero felice – le disse la mora – è come se ci stessimo sposando una seconda volta
  • Hai ragione, questa volta ci saranno anche i nostri amici e sembrerà tutto più reale.
Arizona mise la mano sinistra su quella di Eliza e gliela accarezzò. In quel momento la mora fece una deviazione.
  • Ehi, ma non dobbiamo andare in ospedale?
  • Si, ma prima ho una cosa da fare
  • Ovvero?
  • Non te lo dico, ma ti piacerà – Eliza rivolse ad Arizona uno sguardo malizioso e notò negli occhi della bionda che in quel momento stava provando la stessa sensazione; infatti, le loro mani iniziarono a giocare sulle gambe dell’altra. Arizona posò la mano sinistra sulla gamba destra di sua moglie, approfittando con il fatto che, occupata a guidare, non avrebbe potuto reagire in alcun modo. La mano della bionda stuzzicava il corpo della mora, che più di una volta perse quasi il controllo del veicolo.
  • Amore, siamo quasi arrivate, ma se continui così dovrò fermarmi qui per strada
  • Non avresti mai il coraggio
  • Scommettiamo? – Eliza sterzò verso un punto in cui c’era un parcheggio, si fermò, slacciò la cintura e si sporse verso Arizona, lasciandole un morso sul collo
  • Ahi, ma sei matta! Siamo in mezzo alla strada, ci vedono tutti
  • Lo so, ma hai perso la scommessa
  • Si va bene, però ora riparti
Eliza scoppiò in una risata: amava i rari momenti di timidezza di sua moglie.
  • Ma cosa ridi?
  • Rido perché sapevo che avresti reagito così, ma non avrei mai dato spettacolo
  • Non ne sono certa, ho imparato ad aspettarmi tutto da te
  • Forse di notte lo avrei fatto
  • Scema
Arrivate a destinazione, Eliza lasciò la macchina nel parcheggio di un motel.
  • Mi hai portata in questo posto? Sto quasi rimpiangendo la sveltina sotto gli occhi di tutti
  • Non ti ho portata in uno squallido motel, ti ho portata sul retro di uno squallido motel
Arizona rimase perplessa, fino a quando, dopo aver percorso un vialetto nel retro del motel, non si ritrovarono in una casetta fatta completamente di legno. Questa casetta era distante circa due metri dal resto degli edifici e la bionda non si sarebbe mai aspettata di trovare una cosa così bella. Eliza aveva le chiavi e la bionda stava per farle qualche domanda, ma quando entrarono rimase completamente senza parole: un letto matrimoniale riempiva quasi la stanza, delle candele erano accese su dei mobili di legno scuro e dei petali rossi era cosparsi per tutta la stanza
  • Mio Dio Eliza, ma cos’è questo posto?
  • Una sorpresa. Ovviamente sapevo già che saremmo venute. Ho chiamato stamattina, prima che uscissimo di casa
  • Perché hai le chiavi?
  • L’ho comprata. D’ora in poi questo sarà il nostro nido. Verremo qui per avere del tempo tutto nostro, ma potrai venire anche da sola, se vorrai. Come vedi con il motel non c’entra nulla, neanche si vede da qui, sembra di vivere in una favola quando sei qui dentro, non è vero?
  • Sono senza parole. È stupendo.
Arizona si avvicinò ad Eliza e la baciò. Un bacio di ringraziamento si trasformò presto in un bacio più passionale;  il cuore della mora iniziò a martellarle nel petto. Rispose al bacio e fece scivolare una mano intorno al collo della bionda, rendendo ancora più profondo il contatto tra le due. Un gemito uscì dalla bocca di Arizona che, poggiando la mano destra sulla schiena di Eliza, fece aderire i loro corpi, quasi a voler sentire ogni centimetro del proprio corpo a contatto con quello di sua moglie. Via via che il bacio si faceva più caldo, la passione tra le due donne diventava sempre più incontenibile. Eliza fece scivolare la propria mano sotto la camicetta di Arizona, sfiorando la sua pelle liscia; dei brividi di piacere si formarono sul corpo della bionda che, completamente in estasi, poggiò sua moglie con le spalle al muro. Iniziò a spogliarla molto lentamente, come a voler memorizzare ogni singolo istante di quel gesto; le tolse i pantaloni e infilò una mano sotto gli slip. La bocca di Eliza si aprì immediatamente, come a volere sprigionare tutto il piacere che stava provando in quel momento.
  • Fai più veloce, ti prego. Impazzisco così
Arizona accolse la richiesta di sua moglie, aumentando il ritmo del dito nella sua intimità. Eliza si muoveva al suo stesso ritmo, ma quando la bionda vide che le sue gambe stavano per cedere, la fece allungare sul letto, dove le diede l’ultimo colpo, che portò Eliza all’apice del piacere.
  • Wow
  • Eh già, wow. Sei ancora più bella dopo aver fatto l’amore
Arizona finì a malapena di pronunciare l’ultima parola, che si ritrovò Eliza a cavalcioni sopra di lei. Sapeva le sue intenzioni ed era pronta per provare tutte le emozioni che quella donna stupenda era capace di provocarle, anche solo con un semplice sguardo.
   
 
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