- Buongiorno amore, perché sorridi? –Arizona si rivolse verso di lei e la scrutò incuriosita
- Non mi aspettavo un risveglio del genere, è per quello che ti ho raccontato ieri sera?
- Anche, ma ci eravamo ripromesse di dimostrarci il più possibile l’amore che proviamo l’una per l’altra, ed ho approfittato, dato che non sono riuscita a dormire bene
- Come mai? Ancora dolore alla gamba? – la mora si avvicinò ad Arizona, lasciandole un bacio sulle labbra; aveva appena dato un sorso alla tazza di caffè, perché le sue labbra avevano un sapore buonissimo
- Il dolore è sopportabile, rispetto a ciò che mi hai raccontato ieri sera, mi fa male pensare che hai dovuto subire quelle cose
- Amore, ora è tutto passato, sono qui con te e sono felice
- Lo so, ma mi dispiace aver accentuato il tuo dolore, per delle sciocchezze
- Non dartene una colpa, perché io non lo sto facendo. Che ne dici se ci sedessimo e mangiassimo? Io intanto vado a chiamare Sofia
- Va bene, non ne parleremo più, ti ho capita
- Grazie amore – Eliza sorrise ad Arizona e scomparì dietro la porta della camera della bambina
Per quel giorno, le due donne avrebbero avuto la mattinata libera; il giorno della festa si stava avvicinando e ancora erano in alto mare con i preparativi; avrebbero occupato quelle poche ore per andare a vedere la location e per scegliere i vari addobbi, i giochi per i bambini e il catering.
Lasciarono Sofia a scuola e iniziarono con la visita.
- Wow, è ancora più bello rispetto alle foto che abbiamo visto
- Eh già, direi che abbiamo scelto proprio bene – le due donne si trovarono davanti gli occhi un castello grandissimo immerso nel verde. Degli archi segnavano l’inizio di un porticato che conduceva verso l’entrata, dove le stava aspettando il titolare.
- Buongiorno Signore
- Buongiorno a lei
- Questa mattina faremo il tour dell’intero edificio, dopodiché mi direte voi quale ala sceglierete per il vostro ricevimento
- Perfetto, ma sicuramente una stanza che dia sul giardino, perché festeggeremo anche un compleanno, quindi abbiamo bisogno di molto spazio esterno
- Benissimo, quindi vi farò vedere direttamente quella che penso possa fare al caso vostro. È la stanza più grande del castello. Può ospitare fino a 150 persone e affaccia sulla parte più bella del giardino
- È perfetto.
- Mi sono innamorata di questo posto
- Vi posso capire, in questo periodo dell’anno è anche più bello del solito.
- Ora cosa rimane da fare? - Eliza si rivolse ad Arizona, che ancora stava guardando le foto che aveva scattato qualche minuto prima
- Dobbiamo scegliere una ditta di catering. Hai qualche idea?
- In realtà no, qui a Seattle non conosco molto
- Potremmo chiedere ad Amelia, al suo matrimonio era tutto ottimo
- Buona idea, appena arriviamo in ospedale andiamo a parlarle. Per quanto riguarda gli addobbi, invece, potrei conoscere qualcuno che fa al caso nostro, un giorno mi ci sono imbattuta per caso, mentre facevo un giro in centro, organizzano anche feste per bambini
- Perfetto, te ne occuperai tu? Potresti andare domani, hai il giorno libero vero?
- Si, ci penserò io allora.
- Sono davvero felice – le disse la mora – è come se ci stessimo sposando una seconda volta
- Hai ragione, questa volta ci saranno anche i nostri amici e sembrerà tutto più reale.
- Ehi, ma non dobbiamo andare in ospedale?
- Si, ma prima ho una cosa da fare
- Ovvero?
- Non te lo dico, ma ti piacerà – Eliza rivolse ad Arizona uno sguardo malizioso e notò negli occhi della bionda che in quel momento stava provando la stessa sensazione; infatti, le loro mani iniziarono a giocare sulle gambe dell’altra. Arizona posò la mano sinistra sulla gamba destra di sua moglie, approfittando con il fatto che, occupata a guidare, non avrebbe potuto reagire in alcun modo. La mano della bionda stuzzicava il corpo della mora, che più di una volta perse quasi il controllo del veicolo.
- Amore, siamo quasi arrivate, ma se continui così dovrò fermarmi qui per strada
- Non avresti mai il coraggio
- Scommettiamo? – Eliza sterzò verso un punto in cui c’era un parcheggio, si fermò, slacciò la cintura e si sporse verso Arizona, lasciandole un morso sul collo
- Ahi, ma sei matta! Siamo in mezzo alla strada, ci vedono tutti
- Lo so, ma hai perso la scommessa
- Si va bene, però ora riparti
- Ma cosa ridi?
- Rido perché sapevo che avresti reagito così, ma non avrei mai dato spettacolo
- Non ne sono certa, ho imparato ad aspettarmi tutto da te
- Forse di notte lo avrei fatto
- Scema
- Mi hai portata in questo posto? Sto quasi rimpiangendo la sveltina sotto gli occhi di tutti
- Non ti ho portata in uno squallido motel, ti ho portata sul retro di uno squallido motel
- Mio Dio Eliza, ma cos’è questo posto?
- Una sorpresa. Ovviamente sapevo già che saremmo venute. Ho chiamato stamattina, prima che uscissimo di casa
- Perché hai le chiavi?
- L’ho comprata. D’ora in poi questo sarà il nostro nido. Verremo qui per avere del tempo tutto nostro, ma potrai venire anche da sola, se vorrai. Come vedi con il motel non c’entra nulla, neanche si vede da qui, sembra di vivere in una favola quando sei qui dentro, non è vero?
- Sono senza parole. È stupendo.
- Fai più veloce, ti prego. Impazzisco così
- Wow
- Eh già, wow. Sei ancora più bella dopo aver fatto l’amore