Alzò gli occhi verso lo schermo dei voli in partenza e in arrivo e vide che quello da New York era appena atterrato, così fece un gran respiro e aspettò l’arrivo della sua ex moglie.
Sofia era a scuola, avrebbe visto sua madre non appena fosse tornata, mentre Eliza, in comune accordo con Arizona, aveva deciso di non andare in aeroporto.
Una figura alta, mora e con pelle sempre più scura, a detta di Arizona, si avvicinò alla bionda, distogliendola dai suoi soliti pensieri.
- Ciao Arizona!
- Ehi Callie! Andato bene il viaggio?
- Perfettamente, grazie. Ti trovo bene
- Stavo pensando alla stessa cosa di te, il sole di New York ti fa bene
- In realtà vedo la luce del giorno poche volte, ma si.
Il viaggio verso casa proseguì tranquillamente; le tre donne, in auto, chiacchierarono del più e del meno, ma soprattutto del motivo per cui erano a Seattle.
- Tutto pronto per il grande giorno?
- Si Sofia è emozionatissima. Fino ad ora ha visto solo la location, io ed Eliza abbiamo deciso di farle una sorpresa per quanto riguarda il resto
- Lo sai vero che avrei potuto aiutare anche io?
- Lo so Callie e ti ringrazio, ma per Sofia la cosa importante è che voi siate qui per il giorno del suo compleanno.
- Allora vorrà dire che le farò un regalo grande. Tu dovrai tornare a lavoro?
- Si, il tempo di farvi sistemare a casa e corro in ospedale. Il viaggio è stato lungo e potete riposare quanto volete, dopodiché andremo a cena fuori, che ne dite?
- Mi sembra un’ottima idea
- Anche per me va bene
- Ehi, è successo qualcosa?
- No perché me lo chiedi?
- Non appena siamo entrate in casa hai cambiato espressione
- Ci ho vissuto per molto tempo anche io qui e mi ha fatto uno strano effetto esserci di nuovo
- Non è la prima volta che vieni dopo che ci siamo lasciate
- È la prima volta che ci sono con Penny e con te
- Ti è dispiaciuto che abbia tenuto la casa?
- No assolutamente, in fondo ne eri innamorata ed è stato un bell’investimento per noi, quindi è giusto che sia così; anche per Sofia
- Mm va bene, me lo diresti se qualcosa non andasse?
- Certo
- Bene. Io ora devo andare a lavoro, per qualunque cosa chiamami
- Va bene, buona giornata
- Anche a voi
Quando arrivò in ospedale iniziò il giro di visite. Aveva molte cose da fare e la cosa migliore era non farsi distrarre da altri pensieri, quasi del tutto inutili. Mandò un messaggio a sua moglie per avvisarla del suo arrivo e iniziò con i suoi pazienti.
- Buongiorno Mary. Come ti senti oggi? – Arizona entrò nella stanza di una donna ricoverata da appena 24ore. La gravidanza stava procedendo abbastanza bene, ma la donna aveva appena compiuto il cinquantesimo anno di età e avrebbe dovuto fare più accertamenti del dovuto. Mary per molto tempo, con il marito, aveva cercato di avere un bambino e, proprio quando aveva iniziato a perdere le speranze, aveva scoperto di essere incinta.
- Tutto bene dott.ssa Robbins. Per quanto ancora dovrò rimanere qui?
- Non per molto, ti prometto che non appena avrò tutti i risultati ti manderò a casa.
- Ehi April, sei di fretta?
- Ciao Arizona, no dimmi pure
- Abiteresti mai in una casa dove hai vissuto con il tuo ex?
- Da sola dici?
- No con un nuovo compagno
- Mm, non lo so, dipende se a lui dà fastidio o meno. Perché questa domanda?
- Stamattina sono arrivate Callie e Penny da New York e Callie mi ha detto che le fa ancora un effetto strano entrare nella nostra casa, sapendo che ci vivo con Eliza
- Beh, con tutto il bene che voglio a Callie, ma penso che dovresti vedere se lo stesso problema se lo pone Eliza, dopotutto è lei che deve viverci. Se dopo tutto questo tempo non ti ha detto nulla, penso che non le importi.
- Si anche io ho pensato alla stessa cosa, ma dicendomelo mi ha insinuato il dubbio
- Parlane con Eliza, ma non credo che per lei sia un problema
- Grazie April. Con Jackson come va?
- Insomma, non riusciamo a trovare pace.
- Mi dispiace. Al ricevimento ho invitato anche lui, è un problema per te?
- No assolutamente, riusciamo a parlare tranquillamente, solo che vorrei che riuscissimo a fare qualche passo in avanti, anziché rimanere bloccati così
- Hai provato a parlargliene?
- Eccome, solo che preferisce deviare l’argomento, quindi ho deciso di pensare solo ed unicamente alla bambina
- Fai bene e vedrai che le cose miglioreranno anche per te e Jackson
- Speriamo. Ora corro in pronto soccorso. Ci vediamo in giro
- Va bene, buona giornata
- Grazie, anche a te
Durante il tragitto che la portava da un’altra paziente, Arizona pensò che April avesse ragione e che forse affrontare quel discorso con Eliza, non era poi così importante; d’altronde, se avesse avuto qualsiasi problema, glielo avrebbe detto
- Ehi bella bionda!
- Ehi dott.ssa Minnick. Come mai la trovo nel mio reparto?
- Mi mancava una dott.ssa con la quale questa notte ho fatto l’amore e sono venuta a salutarla
- Mm, e chi sarebbe questa dott.ssa?
- Statura media, bionda, occhi di ghiaccio e sorriso stupendo
- Conosco solo una dott.ssa così bella e sono io
- Ah ma allora sono venuta a trovare te
- Ne avevo bisogno, grazie per essere venuta
- Se vuoi possiamo approfondire l’argomento
- Mi dispiace, ho molte visite da fare; con il fatto che sono arrivata tardi si sono accumulate
- Tutto bene con Callie e Penny?
- Si, le ho lasciate a casa a riposare; stasera andremo tutte e cinque a cena fuori. Ti va?
- Certo, sicura che vada tutto bene? Come mai avevi bisogno di coccole?
- Perché questa mattina sono dovuta scappare e sai quanto mi piace stare con te appena sveglie
- Anche a me sei mancata, sai? Quando ti liberi?
- Mmm ci vorrà ancora un’oretta, dopodiché ho un po’ di tempo libero prima di andare in sala operatoria
- Mi mandi un messaggio non appena sei libera? Vorrei darti le coccole di cui hai tanto bisogno
- Mi piace come idea, aspetta un mio messaggio allora
- Ti amo, lo sai?
- Certo anche io ti amo. Ci vediamo dopo.
Era felice di come stessero andando le cose con Eliza. I primi giorni dopo il matrimonio erano stati turbolenti; soprattutto la questione dell’adozione aveva destabilizzato entrambe, fortunatamente erano riuscite a risolvere quella situazione, nonostante Arizona sapesse che Eliza avrebbe tanto voluto un figlio.
Dopo che ne aveva parlato con sua moglie, Arizona aveva pensato molte volte alla possibilità di riprendere l’argomento, ma lo considerava sempre un tasto dolente. Un figlio sarebbe stato sicuramente il coronamento del loro matrimonio e sapeva che, nonostante fossero ancora entrambe giovani, per affrontare una gravidanza, l’età giocasse un ruolo molto importante; oltretutto il loro lavoro non aiutava la situazione.
Molte volte, la bionda, si ritrovò a pensare al bambino che aveva perso; pensiero che le impediva di sfondare il muro di una nuova probabile maternità. Eliza più volte le aveva assicurato che avrebbe portato lei in grembo il bambino, ma ciò non impediva ad Arizona di avere paura. Sapeva che prima o poi ne avrebbero riparlato e per quel momento, doveva farsi trovare pronta.
Arizona uscì dalla stanza dell’ultima paziente da visitare per quella mattina e guardando l’orologio notò con dispiacere che fosse più tardi di quanto credesse; mandò un messaggio ad Eliza e sperò che fosse ancora libera. Nel frattempo si diresse verso la stanza del medico di guardia.
- Ehi Amore, ho pochissimo tempo – Eliza entrò trafelata nella stanza e si sedette accanto ad Arizona
- Lo so, scusami. Non sono riuscita a finire prima
- Invece di parlare, perché non recuperiamo il tempo perso?
- Wow, hai davvero bisogno di me
- Non ne ho bisogno, ne ho voglia
- Penso che tu mi abbia appena appagata per tutta la settimana
- Ah si? Quindi, dott.ssa Minnick, mi sta dicendo che per una settimana farà a meno di me?
- Credo di aver appena detto una cavolata
- Ormai l’ha detta e le volontà altrui si rispettano sempre. Adesso molto lentamente mi rivestirò e tornerò a lavoro
- Ok ho capito, meglio che esca da questa stanza
Il resto della giornata trascorse velocemente per entrambe le donne; alla fine del turno si sarebbero viste direttamente a casa. La prima a rientrare fu Eliza, che trovò Callie e Penny giocare con Sofia.
- Sono tornata!
- Elizaaaa hai visto chi c’è?
- Scimmietta! Certo che ho visto. Sei contenta?
- Tantissimo.
- Ciao Callie, ciao Penny, tutto bene?
- Si grazie, a te? Dopo l’operazione hai recuperato del tutto?
- Fortunatamente si, ho ricominciato anche ad operare, quindi non ho nessun tipo di problema.
- Mi fa piacere, Arizona farà tardi?
- No, doveva finire solo di firmare alcune cartelle. Vi va di fare il bagnetto a Sofia, mentre io vado a prepararmi?
- Certo, nessun problema
Arizona tornò a casa, quando erano già tutte pronte ad aspettarla.
- Eccomi! Scusatemi il ritardo, vado a preparami e possiamo andare
- Ehi, ma sei pazza? L’acqua è fredda
- Ma davvero?
- Ehi ma dove vai?
- Siamo in ritardo, dobbiamo andare a cena, sbrigati a fare la doccia
- E mi lasci così?
- Certo. Non solo tu hai dei poteri, mia cara dott.ssa
- Eliza, mamma quanto ci mette? Io ho fame.
- Lo so Piccola, ma ha quasi finito. Deciso cosa mangiare?
- Mm mm. Prova ad indovinare
- Secondo me una pizza gigantesca
- Esatto!! Ho tantissima fame
- E allora andiamo! – Arizona entrò nel salotto facendo rimanere a bocca aperta più di una persona.
- Sei bellissima mamma!
- Grazie piccolina, dai andiamo.
La serata andò come Arizona non avrebbe immaginato. Sofia era completamente felice, aveva entrambe le sue mamma accanto; Eliza e Callie sembravano andare d’accordo e Penny già da molto ormai era riuscita a “conquistare” sia Arizona che Eliza. Finalmente tutto sembrava che stesse andando per il verso giusto.
Tornate a casa, Callie mise a letto Sofia e Arizona con Eliza si diresse verso la camera da letto.
- Voglio un figlio – la bionda rimase pietrificata di fronte a quella affermazione
- Eliza…
- Ok ho capito. È che oggi finalmente mi sono sentita di nuovo felice. Credevo che questa serata sarebbe stata un disastro, invece mi sono sentita bene, perché avevo te e Sofia. Ti avevo promesso che ti avrei aspettata, ma sento con tutto il cuore di volere un bambino e lo voglio con te. Ti prego dimmi qualcosa.