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Autore: DhakiraHijikatasouji    02/06/2017    1 recensioni
Stefano, un timido e curioso ragazzo orfano, con la vita rovinata dal bullismo. Sascha, il tipico Bad Boy con qualcosa da nascondere. Saranno i loro destini che, incrociandosi, daranno vita ad un incontro che il fato non avrebbe mai potuto separare.
"Le difficili sfide della vita esistono per questo, a farti vedere fin quanto puoi resistere...ebbene, facciamogli vedere che insieme noi resisteremo fino in fondo"
#SASCHEFANO
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Anima, St3pNy
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti, Tematiche delicate
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Pov's Salvatore
Osservai la faccia quasi sconvolta di Stefano. Mi venne quasi da ridere perché non sapeva nulla, ma dovevo trattenermi.

S - Ma che fa quel cretino? E adesso come torno a casa?-

Beh, dato che ha detto che è solo una cosa di scuola, dovrebbe fare veloce. Intanto mentre aspettiamo che torni, perché di certo non si scorderà di noi, vuoi riprendere a passeggiare?

Ovviamente sperai in un sì. Stefano fece un'alzata di spalle.

S - Mah, ok-

Cominciammo a passeggiare andando a caso, mentre io aspettavo il messaggio di Sascha perché almeno sapevo dove portarlo. Io il centro lo conoscevo molto bene e più o meno conoscevo tutti i locali di ristoro.

S - Sai come stanno Marina e Sabrina? È da un po' che non le vedo, quindi...-

Stanno insieme e adesso vivono a casa di Sabrina entrambe dato che lei è da sola. Comunque stanno bene.

S - Bene, sono contento. Ma che ti ha detto Sascha prima?-

E lì mi cagai in mano...cosa gli avrei detto? Vabbè avrei giocato con il vero simile.

Mi ha detto che avete discusso oggi...insomma mi ha raccontato un po' quello che è successo e...basta.

S - E non poteva dirlo anche con me? Mi avete lasciato ad aspettare là fuori come un cane!-

Ovviamente non potevo dirgli che Sascha voleva risolvere in un maniera speciale. Non sapevo davvero che pesci prendere, quando il tempismo mi fu amico. Mi arrivò il messaggio. Era proprio un locale vicino al mare e noi non eravamo molto distanti per fortuna.

S - Ma Sal...non è che ci stiamo allontanando un po' troppo? E se Sascha tornasse e non ci trovasse lì?-

Stefanino si stava preoccupando che Sascha non riuscisse a trovarci. Nonostante le discussioni, Stefano non riesce a celare quello che prova. Eravamo proprio davanti al locale e Sascha era lì ad aspettarci, solo che Stefano non si era ancora accorto di lui.

Ma non dire sciocchezze! Io conosco bene la città. Mi ha appena scritto Sascha dicendo che siamo arrivati.

S - cosa inten...?-

Nel mentre disse quella frase, si voltò e rimase senza parole.

Il cuore prese a battere forte, e per Stefano negare i suoi sentimenti, era diventata una sfida alla quale sapeva che avrebbe perso.

Pov's Stefano
Sascha era lì, davanti a me...ed era...bellissimo. Indossava una camicia e dei jeans, aveva il gel nei capelli e il suo profumo si sentiva anche da qualche metro. Era bello perché non lo avevo mai visto in quel modo. La sua volontà per farmi questa sorpresa, lo rendeva più bello ai miei occhi. Si avvicinò a me prendendo la mia mano.

Sa - Ciao, entriamo? Non voglio litigare con te mantenendo questo silenzio, quindi permettimi di parlarti-

Guardai Salvatore che con lo sguardo mi diceva "vai, che ne vale la pena"...ed aveva ragione, lui valeva tutte le pene dell'Inferno.

Ok...Ma quindi se ho capito eravate d'accordo.

Sal - Io ho solo aiutato, l'idea è stata sua-

Disse Salvatore con un sorriso e alzando le mani ai lati della testa. Io sorrisi, ma non sapevo che dire.

Sa - Allora? Vieni?-

Chiese con dolcezza. Salvatore se ne andò lasciandoci soli. Annuii per risposta facendomi letteralmente trascinare all'interno del locale, che poi interno non era dato che aveva una parte esterna.

Sa - Quindi? Non hai nulla dire?-

Mi imbarazzò la situazione. Forse avevo paura di quello che ero agli occhi delle persone, che potevano essere omofobe.

È bellissimo, sono veramente senza parole ma...

Sa - Ma?-

Ma sono un po' a disagio...cioè, no che non mi faccia piacere stare con te qui...è meraviglioso e non posso desiderare di meglio, ma ho un po' paura della gente omofoba. Mi mette disagio che la gente ci guardi male, scusa. Io non volevo rovinare tutto.

Sa - Ma non hai rovinato nulla-

Io vorrei comportarmi come il tuo fidanzato anche all'esterno, ma non ce la faccio...è difficile.

Sascha mi prese le mani nelle sue. Ero indeciso tra staccarmi oppure lasciarle, ma quello che mi disse, mi convinse a stringergliele ancora più forte.

Sa - E invece io ti dico che chiunque avrà il coraggio di guardarti male, per me può anche morire. Se guardano male me sai quanto me ne frega!...Ma tu no-

Pov's Sascha
Sorrise arrossendo.

Se vuoi, per tutto il tempo della cena non ti toccherò, però dovresti lasciarmi le mani.

S - Te le dovrei lasciare comunque sennò ci toccherebbe mangiare come i cani, ahahah!!! Comunque limitiamo le effusioni e basta, non dico che non devi toccarmi, mi mancherebbe troppo-

Quando ci venne portato il cibo, ovviamente ci lasciammo, e mangiando, parlammo del più e del meno. Volevo dirglielo dopo quella cosa, per ora volevo soltanto che dimenticasse la disputa di oggi e che si distraesse.

S - Ora che ci penso...Luca non mi sta dando più noia, ed è strano vivere...normalmente, ecco. È strano come l'amore di una persona possa cambiarti la vita-

Di Luca me ne ero occupato io. Gli avevo detto che se lo avrebbe lasciato in pace, non lo avrei denunciato alla polizia. L'unica cosa che ancora mi preoccupava era che Luca è pazzo e non avrei potuto assicurare totale sicurezza a Stefano, anche se ovviamente ci sarei stato io a difenderlo.

Ormai sono cinque mesi che stiamo insieme e...non ho mai provato queste sensazioni come quando sto accanto a te, parlo con te e...litigo, con te. Tu sei quella persona che vale la pena vivere...ti amo, Stefano, non dimenticartelo mai.

S -Anche io, Sascha-

Avrei voluto baciarlo adesso e penso che anche lui avrebbe voluto fare altrettanto. Continuavo a fissare quelle labbra fini come a volerle mordere, e infatti era proprio quello che bramavo. Stefano invece a volte sembrava distratto e non si accorgeva di come lo stavo guardando. Guardava il mare mentre il vento leggero stava cominciando a soffiare facendogli muovere il ciuffo. Era bello alla luce del tramonto e non so cosa gli avrei fatto. Tante volte avrei voluto possederlo, ma non volevo fare io il primo passo perché temevo che non se la sentisse, che non fosse pronto. Abbandonai questi pensieri quando notai che mi stava fissando. Sentivo le labbra premute e mi accorsi che me le stavo mordendo proprio davanti a lui. Arrossì senza dire niente e più o meno anche io la stessa cosa, dato l'imbarazzo. Chissà cosa stava pensando di me in quel momento! Comunque era normale che mi eccitassi guardandolo, ma né io né lui ci aspettavamo che lo facessi proprio in un luogo pubblico.

Quando finimmo, andammo sulla spiaggia a passeggiare un po' e lì gli avrei fatto uscire di bocca i suoi timori che già conoscevo, ma che volevo me li dicesse lui. Fui io a rompere il silenzio.

Ehm...stai bene, Stefano?

S - Sì, Sascha...benissimo-

Sicuro? Ti prego, dimmi di cosa hai paura...perché tu hai paura, lo vedo, Stefano.

S - Paura, Sascha?-

Sì, esatto. Dimmi cosa ti dà tanto da pensare. Oggi non sembravi ferito tanto perché avevo fatto sesso con Sabrina, ma piuttosto per qualcos'altro...

S - Quello che mi ha fatto stare male è la tua motivazione che non è valida per quello che hai fatto. Io ho paura che tu un giorno possa svegliarti la mattina e di non provare più niente per me, ma per un'altra persona-

Ora che aveva confessato, stava a me parlargli.

Stefano, so di aver sbagliato tante cose, alcune che ho detto e altre che ho fatto, ma io ti assicuro che rimarrò tuo per sempre. La mattina avrò sempre un bel risveglio con te accanto! Tu pensi che mi stancherò di questo tuo ciuffetto ribelle!?

Glielo feci rimbalzare con un dito.

O dei tuoi meravigliosi occhi castano-verdi contornati dai tuoi occhiali grandi?

Gli presi il viso tra le mani.

O di queste tue labbra che muoio sempre dalla voglia di baciare?

S - Allora perché non lo fai subito?-

Poi ci baciammo mentre il vento che veniva dal mare sfiorava i nostri capelli.

Sei sicuro adesso? Non farti più sopraffare da queste cose. Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata. Ti amo, ti amo tanto e lo sai...E fidati di me, Stefano...Non te ne farò pentire mai.

Mi baciò di nuovo.

S - Lo so, ne sono sicuro, Sascha. Adesso che me l'hai detto ne sono sicuro-

Ci abbracciammo forte, poi ci sedemmo sulla sabbia ad ammirare il tramonto ed il mare che con un ritmo adagio prolungava le sue onde verso di noi, prima di risucchiarle indietro. Stefano teneva la testa appoggiata sulla mia spalla.

Stavo pensando a prima...quando mi hai detto che ti sentivi in imbarazzo...pensavo, non esistono anche i locali per gli omosessuali?

S - Sì, ma io non voglio andarci. Preferisco affrontare questo timore piuttosto che andare in questi posti che mi farebbero sentire ancora più diverso di quanto non mi sia sentito nell'arco della mia vita...fino a te-

Rispose con gli occhi puntati verso il mare e con la calma nella voce.

Fino a me?

S - Forse tu non capisci che mi hai praticamente cambiato la vita da così a così-

Fece il gesto con la mano.

S - Con te non mi sento diverso, mi sento me stesso!-

Sai che per me è la stessa cosa? Prima che arrivassi tu interpretavo un ruolo che non era il mio e mi divertivo anche! Poi vedevo te che soffrivi, piangevi, avevi paura...e da lì sono cambiato. Ne ho visti tanti, Stefano. Tanti che piangevano, che si rovinavano pian piano...ma solo tu sei stato capace di cambiarmi. Incredibile, vero? Il mio cuore batteva già per te ancora prima che me ne accorgessi.

S - Difficile che ti accorga subito delle cose, Sascha eh-

Beh...va bene, te la do vinta, hai ragione. Ma come tu mi hai insegnato che non bisogna rinnegare i sentimenti, io ti insegnerò a rinnegare il passato ogni tanto. Pensa al presente, a quello che hai adesso. Non pensare a quello che non avevi prima, ti deprimi inutilmente.

S - Ma io non mi deprimo se so che tu sei con me-

Allora spero di non vederti più triste per me.

S - Questo dipende da te, Sascha-

Eccolo l'angioletto che non commette mai cazzate!

S - Sì, io sono il tuo angioletto santo-

Disse facendo la linguaccia e l'occhiolino.

Ascolta, quando parli così tanto l'unico paragone che si potrebbe fare è con il grillo parlante.

Rise. Poi stemmo in silenzio a goderci il rumore delle onde. Quando calò la notte, ce ne tornammo a casa.

Sicuri dell'amore reciproco...

Sicuri che ci sarebbe stato un futuro...

Sicuri che, se fosse successo qualcosa, ci saremo stati sempre l'uno per l'altro...

   
 
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