Capitolo XXX
Al di là della selva
La pallida luna era ferma e immobile nel cielo. Dormivo, ma di tanto in tanto mi svegliavo, com’ero ormai abituata a fare a causa delle mie ansie, che seppur in gran parte sedate, prima o poi tornavano sempre. Per pura fortuna, stanotte era diverso. Avevo sentito un rumore, e guardandomi intorno, avevo scoperto che era stato Chance a produrlo, sbattendo ritmicamente la coda contro il freddo terreno. Chiudendo di nuovo gli occhi, tentai di tornare a dormire, ma senza successo. Seppur a malincuore, svegliai Stefan chiamandolo per nome, e ridestandosi dal torpore in cui era caduto, mi posò una mano sulla schiena. Mantenendo il silenzio, non disse una parola, ma prese comunque ad accarezzarmi i capelli. Un modo come un altro per lasciarmi capire che mi amava e che mi avrebbe protetta, e una manifestazione d’amore alla quale non mi sottrassi. Nascondendo un sorriso nel sacco a pelo in cui riposavo, mi voltai a guardarlo, e solo allora i nostri occhi si incontrarono. Felice di vedermi, sorrise a sua volta, e le nostre labbra si unirono. Il silenzio cadde su di noi come un velo di umida nebbia, e nella quiete notturna, udii un suono. Per qualche strana ragione, una risata conosciuta, che anche Chance parve avvertire. Scattando in piedi come una molla, mi si avvicinò per invitarmi a controllare, e pur non alzandomi, realizzai il suo desiderio. Guardando per un attimo fuori, riconobbi l’ombra e la figura di Alisia, così come quella di Ilmion, che la guardava e sorrideva, per poi scegliere di stringerla a sé e baciarla infinite volte. Il loro rapporto era cominciato da poco, ragion per cui si fermarono a quello, ma sentendomi felice per loro, sorrisi in silenzio. “Sei libera adesso, sorellina mia.” Sussurrai, parlando con me stessa e provando smisurato orgoglio per lei. Intanto, i battiti del suo cuore aumentavano sempre di più, ma lo stesso non accadeva al volume della sua voce, tenuto basso per evitare di svegliare qualcuno. Ad ogni modo, Ilmion era deciso. Amava Alisia con tutto sé stesso, e desiderava davvero averla accanto per sempre. Averle regalato quella deliziosa catenina era solo il primo passo, e pur non volendo intromettermi troppo nella sua relazione con mia sorella, ero certa che le avrebbe dato tutto l’amore che si meritava, e che come ben sapevo, quel mostro di Ashton aveva solo finto di donarle. Per pura fortuna, non stavano più insieme, e lui pareva essersi volatilizzato con nostra grande sorpresa, ma ora che aveva Ilmion al suo fianco, era profondamente cambiata. Osservandola, la vedevo più calma e rilassata, e soprattutto felice di poter esprimere i suoi sentimenti. Concentrando ogni mia energia su tale consapevolezza, mi addormentai scivolando di nuovo nella profonda incoscienza, e sapendo che un giorno, in un futuro non troppo lontano, Ilmion avrebbe mantenuto la sua promessa, e portato Alisia lontano da ogni pericolo. Sempre nei limiti di Ascantha, ma al di là della selva.