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Autore: Flos Ignis    05/06/2017    6 recensioni
Una grande novità sta per sconvolgere la caotica quotidianità della gilda più forte di Fiore: due giovani maghe, Alchimiste della Luce e del Buio, chiedono di poter entrare a Fairy Tail. Il loro arrivo porterà una ventata di novità che creerà non poche situazioni piene di comicità, ma porterà anche alla luce sentimenti finora celati nel profondo dei cuori.
E proprio quando tutto sembra volgere al meglio per ognuno di loro, un evento riporterà l'antica tristezza nei cuori delle gemelle della luce e del buio; stavolta avranno i loro compagni a sostenerle nella loro battaglia personale contro l'odio, ma dovranno vincere in fretta.
Perchè c'è chi non aspetterà per sferrare il suo attacco contro la gilda che tanto l'ha ostacolato in passato. Il mago oscuro immortale è pronto a dare il via alla battaglia finale.
Ohayo minna! Un paio di appunti obbligatori: seguo la storia del manga fino al capitolo 417, dopodichè mi limito a prendere qualche spunto da quelli successivi per la mia storia.
Spero davvero di intrattenervi piacevolmente con le mie parole, che la mia storia possa trasmettervi i sentimenti che ho provato nello scriverla!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lluvia, Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un unico cuore




-Dunque avete deciso di venire con me spontaneamente?-

Le gemelle annuirono, in perfetto sincrono, stringendosi convulsamente le piccole mani: Iris tremava, Angie era sull’orlo delle lacrime, ma nessuna delle due aveva intenzione di cambiare idea.

Tornare indietro, non si poteva: sarebbero sopravvissute, ma Zeref avrebbe continuato a cercarle, non si sarebbe fermato fino a quando non avrebbe ottenuto il potere di morire e chiunque l’avrebbe ostacolato avrebbe sofferto.

Andare avanti, era l’unica soluzione: sarebbero morte e Zeref subito dopo di loro, ma i secoli di dolore che aveva provato e diffuso ovunque andasse sarebbero finiti per sempre.

Sentivano la paura che galoppava furiosa nelle vene al ritmo impazzito del cuore, potevano percepire le pulsazioni l’una dell’altra tramite la stretta spasmodica delle loro dita intrecciate: ed era solo grazie a quel minuscolo contatto che riuscivano ancora a camminare, seppur lentamente, incontro al destino che avevano scelto.

Ma c’era chi non era disposto a tollerare un sacrificio di tale portata.

-NO!-

 


Lucy era stata magnifica. Aveva combattuto con una grinta ed un coraggio che l’avevano resa più bella e fiera che mai ai suoi occhi e Natsu si era innamorato ancora una volta della sua Compagna.

Era stata la sfida più dura della sua vita, aveva avuto paura di perdere, ma aveva raccolto tutta la sua magia e la sua forza e aveva lottato fino allo stremo con tutta sé stessa.

Quando era caduta e non si era più rialzata, il cuore del Dragon Slayer di fuoco si era fermato per un istante, dopodiché la sua anima aveva ruggito e l’istinto aveva vinto le resistenze del corpo: ignorando le ferite doloranti causate dalla metamorfosi che aveva subito, si era sforzato di raggiungerla, temendo per la sua vita.

Lei teneva gli occhi chiusi, era pallida il rosso del sangue che sgorgava dalle ferite, ma respirava regolarmente: era solamente svenuta per fortuna. Una colata di miele sul cuore sanò le sue paure sentendo il battito di Lucy, e Natsu rilassò appena i muscoli tesi.

Zeref, suo fratello, era l’unico rimasto in piedi.

Era una situazione disperata, ma lui non avrebbe mai mollato, doveva rialzarsi e affrontarlo: era compito suo sconfiggerlo, sentiva che doveva batterlo ad ogni costo. Nonostante fosse sangue del suo sangue, stava facendo soffrire la sua gilda, la sua famiglia e minacciava la vita della sua Compagna e delle sue bambine.

Lui e Zeref si stavano fissando, ma qualcosa interruppe quel contatto prima che potessero intuire i pensieri l’uno dell’altro.

Iris e Angie erano apparse, mano nella mano, quando le credeva al sicuro grazie a Rogue, che gli aveva giurato di proteggerle e portarle via, al sicuro.

Cosa ci facevano lì? Perché erano tornate indietro?

-Dunque avete deciso di venire con me, spontaneamente?- pareva quasi sorpreso mentre poneva quel quesito che avrebbe cambiato ogni cosa.

Le gemelle annuirono.

Disperazione, era tutto quello che provava.

Per le sue bambine, che avevano deciso di sacrificarsi.

Per la vita che non avrebbero vissuto, per l’amore che non avrebbero provato, per le avventure che non avrebbero vissuto, per gli amici che non avrebbero incontrato.

Non ci stava. No, no, no…

-NO!-

Non lo avrebbe mai permesso.

Il fuoco che si era momentaneamente sopito dentro di lui si riaccese, brillante come mille soli, e crebbe, crebbe, crebbe fino ad esplodere ed ogni sua cellula si infiammò di paura, rabbia, amore.

Una volta il master gli aveva detto che le sue fiamme venivano alimentate dai sentimenti: in ogni situazione rischiosa in cui si era trovato aveva sempre avuto un motivo in più per continuare a lottare, una fonte in più da cui attingere forza.

Ed è proprio ciò che accadde in quel momento.

Le sue bambine si stavano avvicinando sempre più a Zeref, avevano accelerato il passo quando lo avevano visto prendere fuoco, nuovamente preoccupate per lui.

Si diede una spinta, ignorando muscoli ed ossa che gridavano oltraggiati, partendo a razzo per arrivare prima di loro a fronteggiare il mago immortale. Probabilmente aveva lasciato un solco sul terreno dato il suo impeto, ma non poteva fregargliene di meno in quel momento.

Un attimo prima osservava da lontano le loro vite accorciarsi man mano che avanzavano incontro al destino che avevano scelto, mentre ora stava a pochi centimetri di distanza da un paio di occhi neri che lo guardavano con interesse; ora che la malinconica sensazione che provava dentro di sé ogni volta che lo incontrava aveva trovato una spiegazione, non c’era più nulla a trattenerlo inconsciamente.

Il suo fuoco si espanse, impetuoso e quasi incontrollabile, bruciando l’aura di magia nera che avvolgeva il suo nemico, costringendolo ad arretrare precipitosamente.

Ma se da una parte Zeref veniva ferito da quelle fiamme calde come il sole, dall’altra Iris e Angie vennero piacevolmente accolte in quello scudo caldo come il cuore del loro papà e dopo di loro anche Lucy, Erza, Levy, Gajeel, tutti i loro amici accorsi dalle rispettive gilde… e anche se in quel momento non potevano saperlo, tutti i loro nakama rimasti ad aspettarli alla gilda furono avvolti da quello stesso fuoco.

I loro cuori divennero uno solo, le loro anime urlavano a gran voce l’incondizionato e totale sostegno e l’incrollabile fiducia in loro, nella loro promessa di proteggersi tutti a vicenda e di tornare a casa a festeggiare la vittoria.

Natsu li percepiva tutti, sentiva tutte le loro voci alimentare il fuoco che lo circondava sempre più selvaggio, espandendosi mano a mano che un altro cuore si univa al canto del loro inno alla vittoria.

C’era Ji-chan, il vecchio Makarov, che amava la sua gilda come una famiglia, e tutti loro come fossero suoi figli.

C’erano Mirajane, Elfman e Lisanna, che erano giunti da loro cercando un luogo in cui, nonostante l’aspetto, nessuno li avrebbe mai considerati demoni malvagi.

C’erano Laxus e il suo team, che avevano perduto la ragione per un po’, ma poi si erano pentiti ed ora si ergevano orgogliosi come prima linea di difesa quando si trattava di proteggere la città di Magnolia.

C’era Gildarts, che era il suo idolo, il suo mentore e l’avversario che avrebbe determinato quanto sarebbe diventato davvero forte.

C’era Romeo che lo ammirava e voleva diventare come lui.

C’era la piccola Wendy, che aveva già perso una casa e non meritava di vederla nuovamente sparire sotto i suoi occhi.

C’era Gajeel, che era una Testa di Bullone insopportabile, ma era un fratello drago ed un prezioso nakama che aveva appena trovato la sua Compagna, Levy, con cui era cresciuto insieme ed era l’insegnante delle sue bambine, nonché la migliore amica della sua Compagna.

C’erano Gray ed Erza, il fratello e la sorella che la vita gli aveva mandato in dono, con cui aveva fatto a botte ogni giorno per più di dieci anni, ma se aveva avuto bisogno di aiuto era a loro che si era sempre rivolto, volta dopo volta, finchè affidare a loro la sua stessa vita era diventato naturale come respirare. Si era ripromesso che, non appena quella storia fosse stata definitivamente risolta, sarebbe toccato a lui questa volta aiutare loro, perché nonostante quello che pensavano in molti stupido non era, e aveva visto i loro cuori sofferenti per amore: era tempo che questo cambiasse.

Ed infine, ultime ma non ultime, c’erano Lucy e le sue bambine.

Lucy che era stata sua amica, ed ora era l’amore della sua vita: lei che gli aveva insegnato il lavoro di squadra, che aveva allontanato i suoi incubi e che gli aveva insegnato ad amare… lei che con il suo sorriso, la sua luce aveva risvegliato l’uomo dentro il demone, salvandolo dalla metamorfosi che avrebbe ucciso il suo spirito, se lasciato a se stesso.

Iris ed Angie, che erano entrate nella sua vita quasi per caso, donandogli una gioia senza precedenti. Avevano reso lui e Lucy una vera famiglia, ed era soprattutto per loro che in quel momento aveva raccolto ogni grammo di magia che gli era rimasto, dal profondo di sé e dai cuori dei suoi amici.

Un paio di occhi smeraldini dai riflessi infuocati e un paio neri come pozzi di disperazione senza fondo si incontrarono nuovamente, ma fu l’ultima volta che accadde su questa terra.

I pensieri, i sogni, le speranze e i sentimenti di ognuno di loro alimentarono le fiamme di Natsu, e lui le usò per porre fine alla battaglia.

Avrei voluto conoscerti, fratello. Addio. Spero tu possa trovare pace.

Era stato un pensiero quasi affettuoso, ma in fondo, nonostante tutto ciò che aveva fatto durante il suo infinito peregrinare, restava suo fratello, colui che gli aveva restituito la vita.

La sua magia aveva ormai avvolto il mago nero, che improvvisamente smise di muoversi, di lottare, di cercare di scappare.


 

La Maledizione Contraddittoria impediva a Zeref di morire, sottraendo la vita a chi gli stava intorno: a quanto pareva, rubare la magia di Luce e Ombra delle piccole Alchimiste non era l’unico modo per spezzarla…non avrebbe mai pensato che sarebbe finita in quel modo, ma era giusto così.

La vita che aveva donato a Natsu era stata l’eccezione in quei quattrocento anni costellati di morte: come era andato contro se stesso per amore del suo fratellino, ora il sangue del suo sangue gli restituiva il favore, ponendo fine a secoli di solitudine e dolore. Nessun altro aveva il potere di fermarlo, neppure lui stesso: solo lui, solo Natsu aveva la forza e la determinazione necessarie. Non sarebbero state sufficienti da sole, ma la vita che gli aveva donato da bambino gli aveva fornito anche la possibilità.

Avvertiva un che di poetico in ciò che gli stava accadendo: la sua fine aveva il sapore di un antico equilibrio spezzato che finalmente veniva ripristinato.

Ora Zeref lo poteva comprendere: non sarebbe potuto essere nessun altro, perché nessun altro aveva costituito l’eccezione alla sua Maledizione.

Era una strana sensazione sentire un’intera eternità fluire via da sé, ma l’aveva così a lungo desiderata che ebbe l’impulso di piangere dal sollievo; insieme ad essa se ne stavano andando anche i peccati e le voci che avevano affollato la sua mente distorta, e la pace che aveva atteso e bramato come un assetato nel deserto era finalmente giunta a fermare il suo nero cuore.

-Ora possiamo andare.-

Mavis, la sua fata, era lì, proprio di fronte a lui… si trattava solo di una visione?

No…con la fine della sua vita, cessava anche la maledizione che aveva imprigionato la sua amata in quella condizione miserabile da fantasma immortale.

Si presero per mano, e finalmente i loro sorrisi nacquero grazie a sentimenti puri, genuini come solo la gioia di essere con la persona che più si ama al mondo può essere.

Se ne andarono in silenzio da questo mondo, lasciando ai sopravvissuti il compito di sanare le ferite e guarire i cuori.
Avevano fede in loro, perché avevano imparato una lezione importante: quando si trattava di proteggere i propri cari, Fairy Tail diventava imbattibile.

Perché i legami che si creano in una famiglia sono vincoli indistruttibili, e la gilda che portava con orgoglio il marchio delle fate era la famiglia più casinista, coraggiosa e amorevole che si potesse incontrare.

 

  
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