Cap.5 Un timido regalo
Segue
il mondo ciecamente
“Amore, ogni tanto dovresti prenderti una pausa dallo
studio” disse gentilmente
Videl, si mise una ciocca mora dietro l’orecchio e sorrise.
L’odore di erba
umida le pungeva le narici, arrosandogliele.
Gohan
avvampò e nascose
il viso dietro il libro.
“Volevo
finire di
lavorare” disse.
Le
iridi azzurre di Videl
brillarono di riflessi blu.
La
giovane si sedette
accanto al marito, sentendo il terreno umido sotto le dita.
“Oggi
ho sentito dire che
sei uscito con Crilin. Posso sapere come mai?”
domandò con tono gentile.
Gohan
si tolse gli
occhiali e se li pulì sulla camicia candida che indossava,
appoggiandosi con la
schiena al tronco dell’albero alle sue spalle. Si rimise gli
occhiali e chiuse
gli occhi.
Gohan
camminò di fianco
agli abiti appesi e si morse l’interno della guancia. Ne
scostò uno,
osservandone la stoffa di un rosa chiaro, aveva l’aspetto di
un pareo. Ne
spostò un altro, era identico al precedente, ma era di un
rosa più scuro. Il
saiyan guardò gli altri abiti, avevano tutti
tonalità di rosa diversi, ma la
medesima foggia.
“Questi
vestiti sono
tutti uguali. Non trovi?” domandò.
“Mmh”
rispose Crilin.
Gohan
si voltò verso di
lui e seguì il suo sguardo, C18 aveva appoggiato un paio di
bikini sopra una
serie di pacchi che aveva appoggiato su una sedia. La cyborg
afferrò un paio di
scarpe nere con decorazioni dorate, si mise un kimono a fiori sulla
spalla ed
entrò nel camerino.
“Non
so se a Videl
piaceranno”. Proseguì Gohan.
“Mh
mh” rispose Crilin.
Gohan
si passò la mano
tra i corti capelli mori.
“Mi
stai ascoltando?”
domandò.
“Mnh”
borbottò Crilin.
Gohan
incrociò le braccia
al petto muscoloso, il suo respiro era leggermente irregolare.
“Crilin!”
chiamò, alzando
la voce.
Crilin
rabbrividì e
deglutì a vuoto, voltandosi lentamente verso di lui.
“S-scusa
Gohan… pensavo
al fatto che forse è meglio che vada a controllare se la mia
carta di credito è
valida, i contanti non mi basteranno” biascicò.
<
18 segue tutte le
mode, senza pensare ai soldi che fa spendere a suo marito >
rifletté Gohan.
Gohan
infilò la mano nella tasca e ne
estrasse dei calzini candidi avvolti su se stessi, legati con dei lacci
dorati.
“Queste
sono ergonomiche. Mi hanno
assicurato che ti aiuteranno a non avere piccoli calli ai
piedi” spiegò.
Videl
sgranò gli occhi, li afferrò e
se li strinse al petto, cullandoli.
“Sono
bellissimi!” trillò.
Gohan
le sorrise.
“Speravo
ti piacessero” disse
gentilmente.
Videl
si sporse e gli diede un bacio
sulla guancia.
“Riesci
sempre a farmi dei regali
particolari e unici” disse gentilmente.
<
Sei tu che hai dei gusti
semplici e speciali > pensò Son. Le avvolse le spalle
con il braccio e le
diede un bacio sulla testa, scompigliandole un paio di ciocche more.
Videl
ridacchiò e Gohan arcuò la
schiena, adagiò il libro sulle proprie gambe e la
baciò.
Videl
chiuse gli occhi e ricambiò il
bacio del marito, sporcandogliele di rossetto rosa trasparente.
Gohan
le socchiuse le labbra con la
lingua e approfondì il bacio.