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Autore: Gloria Lovely    05/06/2017    1 recensioni
Serenity ci aveva provato in mille modi, ma non ci riusciva. Voleva ad ogni costo una bambina da amare e coccolare, e da una parte era colpa di Endymion. Ed è stato proprio durante l'eclissi lunare che la principessa, finalmente, poté esaudire il suo desiderio. Peccato che essa non fosse destinata a vivere per sempre, dal momento che qualcuno sarebbe arrivato a portarla via dalla sua amata casa, e lei non sarebbe più stata "Cullata dalla Luna".
(Ispirata alla One Shot "Prima di te, c'era un'altra")
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[Sesta fanfiction di Sailor Moon - La seconda a capitoli]
Spero vi piaccia!
Buona lettura.
© Gloria Lovely 2017
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Endymion/Serenity, Mamoru/Usagi
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Corti di Gloria | Sailor Moon's Missing Moments'
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Messaggio o minaccia?





La stanza rilasciava un odore di umido e muffa, e Usagi era lì.
Giaceva sul suo letto ancora priva di coscienza, dopo l'eclissi di luna di qualche ora prima. Luna, la gatta ambasciatrice, era lì a osservarla.

Spero non sia quello che penso io.


I genitori erano preoccupati, da quando Mamoru l'aveva riportata a casa in braccio. Teneva ancora quel vestito, e la madre aveva deciso di non toglierglielo. Era come una principessa, ma vederla addormentata sembrava tutt'altro che essa.
I poteri curativi di Luna, purtroppo, non avevano fatto alcun effetto, così ci aveva rinunciato e l'aveva lasciata dormire per tutta la notte.

Tutti sapevano che Usagi era depressa per qualcosa, o qualcuno, che le aveva reso la vita difficile - e già lo era di suo. Dopo quella maledetta battaglia, aveva perso la sua autostima.
Era una brava ragazza, amava i bambini più di ogni altra cosa, e sperava di avere un futuro con Mamoru appena terminati gli studi.
Ma come potevo, disse una volta, pensare a tutto questo? Aveva ucciso Cherry, è mai se lo sarebbe perdonato.

La porta si aprì ed entrò sua madre. Si avvicinò al letto di sua figlia e le accarezzò il viso.
«Dio mio, Usagi. Mi farai andare fuori di testa.» disse, per poi esalare un lungo respiro.
«Perché non mi dai mai ascolto?»
La gatta rimase ferma a vedere quella meravigliosa immagine della madre e della figlia, rendendosi conto che Serenity non sarebbe mai diventata madre, con la terribile guerra ora in atto.

Galaxia cercava vendetta nei suoi confronti, e aveva giurato che la principessa, un giorno, sarebbe caduta in un sonno profondo e sarebbe stata infelice per sempre. O sarebbe morta come sua madre.


«Mangiare troppo ti fa stare male, lo sai piccola?»
Credeva fosse una cosa passeggera, ma quel bagliore era tutt'altra cosa. Forse era un segno.
«Mi auguro che tu non abbia mangiato il nigiri di pesce palla alle bancarelle.» sospirò.
Usagi lo adorava quel piatto, e sua madre glielo cucinava ogni sabato sera, fatta eccezione per quel giorno.
«Come faccio con te?» ridacchiò tra sé, dandole poi un bacio sulla fronte.
«Dormi bene, principessa.» mormorò allontanandosi dalla biondina, chiudendo piano la porta.
Intanto, il bagliore si era fatto rivedere e, questa volta, era ancora più luminoso.


***


Finalmente, Usagi si svegliò sentendo le note del pianoforte di Chopin, proveniente dalla sua sveglia. La gatta balzò su di lei, felice di vederla di nuovo con gli occhi aperti, Usagi rimase di sasso.
«Che ti prende, Luna?» domandò con un sorriso.
«Non sai quanto ero preoccupata per te stanotte.»
«Perché...? Cosa mi è successo?»
Luna fece un cenno indicandole il grembo. Usagi se lo coprì con le braccia, e immediatamente tornò triste con gli occhi lucidi, proprio come la sera precedente.
«No, Usagi, non piangere!» implorò la gatta viola.
«Potrebbe essere un messaggio.»
«Q-quale messaggio?» domandò con voce incrinata.

Spiegò che quel bagliore poteva essere da parte della principessa, annunciando un pericolo o una bella notizia. Usagi non sapeva con esattezza cosa fosse, se un messaggio o una minaccia. Ciò la terrorizzava a morte.

«Ma ci pensi? Se fosse nata la piccola Lady della Luna?»
La ragazza trasalì.
«La... la piccola... Lady?!»
«Forse Serenity è riuscita a superare il lutto.»
«Beh, io no, invece.» e si buttò sotto le coperte.

Luna decise di prendere la palla al balzo e salire sulle sue spalle, avvolte dal piumone di stelle e piccoli smile colorati.
La ragazza non voleva assolutamente incrociare nuovamente gli occhi della gatta, presa dal terrore di "uccidere" anche la nuova Lady Moon.


Sono un disastro, non faccio altro che creare problemi su problemi.

«Avanti, sorridi! Saremo pronti ad accogliere la nuova Lady Moon.»
«Qualunque cosa sia, io non ci sarò.»
La gatta indietreggiò.
«U-Usagi... non puoi mancare!» esclamò.
«Non m'interessa. Resto qui a prendere medicine senza uno scopo.»
Luna era sul punto di perdere la pazienza, ciò era inutile. Conosceva bene Usagi, e forse avrebbe cambiato idea non appena si sarebbe voltata.
«Fai come vuoi, ma sappi che la principessa non ne sarà affatto orgogliosa.»
«Andate pure, se questo vi rende felici.» disse l'ultima parola con tono acido.
Non voleva essere felice? Eppure, lo era sempre stata. Per Luna, erano parole nuove. La gatta uscì dalla finestra, raggiungendo le altre ragazze sprizzante di gioia.

Usagi, invece, rimase sotto le coperte calde e morbide.




***



«Mie care Sailor, voglio ringraziarvi per tutto quello che avete fatto finora.» annunciò Serenity.
«Per dimostravi la mia riconoscenza nei vostri confronti, ho deciso di donarci la benedizione della Luna, ma prima di ciò, voglio presentarvi qualcuno.»
Le Sailor e gli ambasciatori, non appena guardarono quella piccola ombra avvicinarsi al balcone di fianco a sua madre, rimasero di stucco.
«Sono felice di presentarvi...»
Ma il tutto s'interruppe, sentendo la voce della madre di Usagi. La ragazza si svegliò di soprassalto, con qualche goccia di sudore nella fronte, affannata. Di chi era quell'ombra?

«Usagi, tesoro, va tutto bene?» domandò la madre con un vassoio tra le mani.
«S-sì, tutto... ehm, bene.» si schiarì la gola presa dal nervoso.
«Ti ho portato i waffles e il succo d'uva, il tuo preferito. Spero ti piaccia.» poggiò il vassoio sulle cosce coperte della ragazza.
«Grazie, mamma.» rispose dandole un piccolo bacio sulla guancia, alzandosi frettolosamente dal letto. Si vestì, afferrò la sua borsa ed uscì lasciando la porta spalancata.

Non posso assolutamente assentarmi, gli esami sono quasi vicini.

Usagi corse senza guardare avanti, non doveva assolutamente perdere tempo. Anche se stava poco bene, decise comunque di andare. La curiosità di sapere chi fosse la nuova Lady Moon la stava portando alla rovina, ma nonostante tutto, riuscì a pensare ad altro.
Fu proprio in quel momento che si scontrò contro qualcosa, o qualcuno, cadendo di sedere sull'asfalto umido.

«Ma guarda dove vai, razza di...»

I suoi occhi puntarono verso una piccola sagoma dagli occhi splendenti. Non appena si avvicinò, chiese scusa e, leccando un gelato, se ne andò saltellando allegramente. Usagi rimase senza parole.

Che fosse... la piccola Lady Moon?


   
 
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