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Autore: __Lily    05/06/2017    1 recensioni
«Non sopporto l’idea di lasciarti andare sapendo che un giorno sposerai qualcuno e che qualcuno non sarà mai degno di te, Lyanna Stark. Avrei dovuto sposarti io. Mi hai conquistato, il mio cuore è tuo e lo sarà sempre.»
Genere: Azione, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eddard Stark, Elia Martell, Jon Snow, Lyanna Stark, Rhaegar Targaryen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Lyanna era nel Parco degli Dei, era l’unico luogo dove non si sentisse soffocare in quei giorni.
Aveva lo sguardo perso nel passato, le pupille circondate dal grigio si smarrivano pian piano nella sfocata contemplazione del passato attraverso la distanza dei mesi.
Le iridi avevano lo stesso grigio del cielo in tempesta.
Dove sei amore mio? - si chiese.
Poi il suo vuoto venne riempito da un ragazzo alto come un gigante.
Aveva una rosa blu in mano e un sorriso sul volto.
Gliela porse, una mano gigante che teneva un fiore tanto delicato.
«Grazie» disse prendendo la rosa con la sua mano molto più piccola, «siediti con me.»
«Hodor» rispose mentre Lyanna faceva spazio al suo vecchio amico di infanzia, anche da seduto era più alto di lei.
Hodor non poteva più parlare ma i suoi occhi sembravano farle mille domande.
«Sto bene» rispose lei alle sue domande mute.
«Hodor.»
«No, Willis non sto bene e non posso parlarne con nessuno.»
Lui prese la sua mano senza dire nulla, anche se diceva sempre e solo “Hodor”.
«Mi sono innamorata ma non dell’uomo scelto per me» ammise lei, finalmente lo aveva detto a voce alta e a qualcun’altra, non era più sola a condividere quel peso che la stava distruggendo silenziosamente, come tarli con il legno.
«Hodor» disse lui con voce triste.
«Lui è l’uomo più bello che abbia mai visto. I suoi occhi sono viola e indaco e i suoi capelli hanno lo stesso colore della luna in estate e io… Oh Willis, io lo amo come non credevo che si potesse amare» disse guardando il suo amico negli occhi.
Hodor era l’unico con cui poteva parlare del suo amato principe Rhaegar.
Ma poco dopo i due vennero interrotti da Robert Baratheon, per un attimo pregò che fosse l’uomo dai capelli biondi, il suo drago, ma invece era solo il lord di Capo Tempesta.
Willis si alzò subito in piedi.
«Va tutto bene. E’ Robert.»
«Hodor» disse lui e poi scappò via.
«Willis!» lo chiamò Lyanna ma fu inutile.
«Scusami non volevo spaventarlo» disse Robert un po’ a disagio.
«No, non preoccuparti. Mi stavi cercando?»
«Si, Ned mi ha detto che ti avrei trovata qui.»
«Siediti» lo invitò cortesemente la giovane Stark.
Robert si sedette vicino lei e notò la rosa blu, fece domande con lo sguardo, come Hodor prima di lui.
«Willis» rispose lei.
«Lyanna… cosa gli è capitato?»
«Non lo so. Un giorno era un ragazzo normale come tutti noi e il giorno dopo è diventato Hodor» ricordò tristemente.
«Senza una ragione?»
«Se ce n’è una, io non la conosco Robert. Vorrei tanto poterlo aiutare a tornare quello di un tempo» ammise con tristezza Lyanna.
«Mi dispiace per il tuo amico» disse sinceramente Robert.
«Anche a me, ma mi dispiace di più non poterlo aiutare a tornare a essere Willis.»
Robert le prese la mano e la strinse nella sua, Lyanna alzò lo sguardo e si scontrò con quello marrone scuro di lui.
Non la tolse, nonostante tutto aveva bisogno di quella stretta di mano.
Sentiva amicizia e affetto per il lord di Capo Tempesta ma non sarebbe mai stato amore, amore era ciò che provava per il drago dell’antica Valyria.
«Perché mi stavi cercando?»
«Per dirti che tra qualche giorno farò ritorno a casa, ho degli obblighi e non posso sottrarmi a essi.»
«Ma certo, sei un lord.»
«E tu una bellissima lady e non vedo l’ora di poterti sposare e chiamare moglie.»
«Voglio sposarmi qui, nel Parco degli Dei» disse, se proprio doveva sposare Robert, allora sarebbe avvenuto lì, in quel luogo a lei sacro e al cospetto dei suoi dei.
«Se è ciò che desideri, non mi opporrò.»
«Davvero?» chiese sorpresa.
«Lyanna, io voglio solo la tua felicità e se ti rende felice che il matrimonio si svolga qui allora ci sposeremo qui» rispose lui risoluto, «non c’è niente che io non farei per te. Niente.»
«Voglio solo che avvenga qui, nel Parco degli Dei e vorrei…»
«Cosa?» la incoraggiò Robert.
«Vorrei che quel giorno Mya fosse insieme a noi e non come una Stone, ti chiedo solo questo, Robert.»
Robert sospirò e guardò ammirato quella ragazza che presto sarebbe diventata sua moglie.
«Non la conosci eppure sei disposta a fare questo per lei.»
«Saremo una famiglia e anche lei dovrà farne parte, farò del mio meglio per non farla sentire esclusa. Sei suo padre e questa è la cosa giusta da fare, lo sai. Devi chiedere al re il riconoscimento.»
«Lo farò e non solo perché me lo sta chiedendo una bellissima donna dagli occhi come una tempesta, ma perché amo Mya.»
«Non ho dubbi al riguardo.»
Rimasero lì in silenzio ad ascoltare il vento e a osservare di tanto in tanto le foglie cadere.
Forse non sarebbe stata mai felice con Robert ma almeno ci avrebbe provato e avrebbe reso migliore la vita di una bambina che di certo non aveva nessuna colpa, se non quella di non essere nata da una madre diversa. 

 

 

 

Rhaegar era con Rhaenys e Balerion e stavano giocando nei giardini dietro il fortino di Maegor, il vento tirava fresco, la brezza gli ricordò Harrenhall e inevitabilmente Lyanna Stark.
Faceva di tutto per non pensarla ma ormai quella ragazza del Nord gli era entrata dentro, si era insinuata nel profondo del suo cuore.
Avrebbe rinunciato a tutto per lei, anche alla corona che un tempo voleva così fortemente ma non poteva, quella corona era il futuro di suo figlio, il futuro di Aegon.
Sospiro tristemente mentre guardava sua figlia giocare con quel gatto nero, piccolo quanto lei se non di più.
«La mia bellissima principessa» disse accarezzandole i capelli composti in una treccia dove lui aveva posato una rosa azzurra, donava con l’incarnato di Rhaenys.
«Guarda» disse la bambina e poi tentò di far eseguire i suoi ordini a Balerion.
«Balerion!» urlò quando il gatto non fece come voleva.
«Rhaenys deve imparare è ancora piccolo.»
«Non è piccolo e poi è un drago!» rispose incrociando le braccia al petto.
Rhaegar sorrise, un sorriso spontaneo che solo i suoi figli riuscivano a fargli fare, in quella desolazione dove era costretto a vivere.
«E diventerà ancora più terribile» disse qualcuno alle loro spalle, una voce che il principe proprio non avrebbe voluto sentire.
«Zio!» urlo la principessa abbracciandolo, la tirò su e le diede un bacio.
«Ogni volta che ti vedo sei sempre più bella, un giorno farai impazzire molti lord» disse accarezzandola.
Rhaegar la riprese in braccio anche se la figlia era un po’ contrariata.
«Rhaenys io e lo zio Oberyn dobbiamo parlare, non allontanarti.»
«Si.»
«Sono serio, non fare come a Harrenhall, intesi?» le disse mettendosi alla sua altezza, poi le diede un bacio, si tirò su e prese Oberyn Martell per un braccio e lo allontanò da lì.
«Adesso mi impedirai di vedere mia nipote? Pensi che le farei del male?» chiese sdegnato.
«No, so che non le faresti del male.»
«Allora qual é il problema?»
«Prova a ricordare, principe Oberyn.»
«Siamo tornati ai titoli? Sul serio?»
«Non ho dimentico la tua offesa.»
«Ne io la tua, Elia sarà anche tua moglie ma è e sarà sempre mia sorella e se oserai mancarle ancora di rispetto come hai fatto a Harrenhall non ti basterà il tuo titolo per nasconderti.»
«Non mi sono mai nascosto in vita mia, non inizierò ora.»
«Vedremo. Lei ti ama, ti ama più di quanto tu possa meritare Targaryen e merita rispetto non pugnalate alle spalle. Non hai idea del dolore che prova sapendo che non potrà darti altri figli.»
«Condivido il suo dolore. Amo Rhaenys e Aegon più della mia vita, morirei per loro.»
«E Elia? Ami Elia?»
«Lei sa come stanno le cose, lo ha sempre saputo e il nostro matrimonio non ti riguarda.»
«Mi riguarda, invece.»
«Stanne fuori» disse a denti stretti il principe drago.
Lewyn si era accorto della disputa e aveva lasciato i suoi amici per raggiungere e dividere il suo principe e suo nipote.
«Oberyn, basta» disse Lewyn posandogli una mano sulla spalla.
Oberyn era giovane, intraprendente, non pensava mai alle conseguenze ma lì non era Dorne e re Aerys era stato fin troppo calmo la sera precedente.
«Si, sarà meglio» rispose il dorniano, «ma fa soffrire nuovamente Elia e giuro che me la pagherai.»
Oberyn lo guardò male e lanciò un’occhiataccia anche a suo zio ma poi se ne andò, non prima di aver dato un bacio alla nipotina e fatto una carezza al suo piccolo drago nero.
«Oberyn è troppo impulsivo.»
«Non difenderlo Lewyn.»
«Mio principe non lo difendo, ti chiedo di scusarlo.»
«Lo avevo già scusato diverse volte prima di ieri sera e a cosa è servito? Mi ha umiliato pubblicamente, si forse lo meritavo per come mi sono comportato, ma dimmi tu cosa avresti fatto al mio posto?»
«Non sono qui per giudicarti.»
«Lo farai lo stesso, tutti lo fanno perché io sono il principe. Se solo fossi un uomo qualunque.»
«Ma non lo sei, sei il principe e il futuro re. So quanto questo fardello ti pesi, ma non sei solo, sai che hai un amico in me.»
«Non mi odi, dunque?»
«Odiarti?»
«Per ciò che ho fatto a Elia» ammise tristemente.
«Te l’ho detto, non spetta a me giudicare. Ma so cosa significa essere giovani e provare dei sentimenti per qualcuno che non potrai mai avere. Dimenticala, lei appartiene a un altro uomo» disse il cavaliere in bianco posandogli una mano sulla spalla, infondo quel giovane principe colmo di responsabilità gli faceva pena, anche se Elia era sua nipote e lui l’amava infinitamente.
«Non ci riesco Lewyn, non riesco a dimenticarla, ogni cosa me la ricorda» rispose guardandosi intorno.
«Provaci, devi farlo per la tua famiglia.»
«Puoi occuparti di Rhaenys? Io non posso farlo ora.»
«Veglierò io su di lei, vai.»
Rhaegar salutò la figlia che lo chiamava a gran voce, ma doveva uscire da quel castello, togliersi i panni del principe e indossare quelli di un uomo comune.
Raggiunse Barristan e si cambiò d’abito, agguantò la sua lira e uscì con il suo cavaliere senza dire nulla a nessun altro.
«Dove andiamo mio principe?» chiese ser Barristan.
«A Fondo delle Pulci, ho voglia di suonare» rispose l’ultimo dei draghi.







 

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E' così che vi immaginavate il drago e il lupo?

  
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