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Autore: Evola Who    06/06/2017    2 recensioni
Il Dottore è nella sua 11° rigenerazione e questa volta ha con sé una nuova companion, Denny, una ragazza 18enne sveglia, intelligente, sensibile e molto determinata (con qualche problema di sbalzi d'umore)
Ma che succede se il Tardis li porta in una galassia lontana lontana, in un universo popolato da bizzarri personaggi e dominato da malvage forze del male? Come affronteranno i nostri amici questa strana avventura?
(Versione AU di episodio sei)
Genere: Avventura, Comico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Han Solo, Luke Skywalker, Principessa Leia Organa, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11

La bugia

 

Il Falcon atterrò sulla pista di atterraggio del palazzo di appartamenti dove viveva la famiglia di Raoul.

Uscirono in fretta, tutti erano armati, persino Denny che aveva un blaster nascosto sotto la camicia. Di solito, nel corso dei suoi viaggi con il Dottore aveva maneggiato vari tipi di armi, ma per fortuna non aveva mai avuto bisogno di usarne, e sperava di non doverlo fare nemmeno questa volta.

Quando uscirono fuori si fermò un istante a guardare il pianeta: vide il cielo blu, leggermente diverso da quello a cui era stata abituata, così come il sole.

Si guardò attorno spaesata, tutti i palazzi alti avevano una strana forma e persino le astronavi voltanti nel cielo avevano delle forme diverse.

Per la prima volta, da quando era in quello strano tempo, vedeva una vera città futuristica, era una sensazione decisamente strana.

Prima si trovava in un fiuggino che somigliava ad una locanda medievale e in una base all’interno di quello che pareva proprio un tempio Maya, mentre in quel momento si trovava in una città futuristica che sembrava uscita direttamente dal film BladeRunner.

Tuttavia non si trovava in una Los Angeles distopica nel 2019, buia, inquinata e piovosa, bensì in un pianeta di duemila anni nel futuro.

Anche se non si sarebbe stupita affatto, se avesse visto Roy Batty seguito da Rick Dackerd con le dita rotte.

“Denny!” richiamò Luke.

Lei ritornò con i piedi per terra, dicendo: “Arrivo!” e corse verso di loro.

 

Era in una vera città futuristica, ma non aveva il tempo di ammirarla ed esplorarla come avrebbe voluto, aveva cose più importanti a cui pensare.

Arrivarono davanti alla porta di casa di Raoul e presero le armi; Denny si rese conto che tutta l’esperienza che aveva sulle armi derivava dai videogiochi e dai vari soldati che aveva interpretato giocando alle sue varie avventure. Quindi, in un certo senso, sapeva come tenere il blaster in maniera più o meno corretta.

Entrarono nell’appartamento, camminarono attraverso il lungo ingresso con le armi ben strette in mano, puntate verso l’alto, in direzione del soggiorno.

Erano tesi e c’era solo silenzio attorno a loro, si appoggiarono al muro vicino al cornicione prima di proseguire oltre.

Raoul fece un cenno con la testa per dare segno di attaccare, se anche gli altri erano pronti e loro lo ricambiarono.

Entrarono insieme, con le armi pronte a far fuoco, e il pilota disse: “Non muovetevi!”.

Ma la scena che si trovarono davanti fu questa:

Una donna che portava un vassoio con sopra due piccole tazze bianche. Era giovane, probabilmente non aveva più di 35 anni con i capelli ricci e castani e indossava una tunica blu e rossa.

Un uomo sui i 40 anni era seduto alla sua poltrona, con indosso una divisa colorata di blu e rosso e stava leggendo degli ologrammi. La cosa che colpì di più la squadra fu l’incredibile somiglianza a Raoul.

I due adulti avevano gli occhi spalacanti ma il viso stranito e parevano un po’ spaventati da quella entrata in scena.

La squadra, invece, si guardava in modo perplesso e confuso, perché quei due non sembravano né in pericolo né imprigionati.

“Raoul!” esclamò l’uomo, rompendo il silenzio: “Che sorpresa! E… che entrata d’effetto.”.

“Già.” continuò la donna, con tono nervoso: “Ma se volevi farci una sorpresa bastava un ologramma, o semplicemente bussare alla porta.”

Si creò una certa aria di imbarazzo e anche Denny si trovava a disagio.

“Hai portato anche degli ospiti!” aggiunse l’uomo, guardando meglio la squadra.

“È vero, quella non è… senatrice Leia Organa?” domandò la donna stupita, guardando la principessa.

“E quello non è uno wookie con delle munizioni?” continuò l’uomo, guardando perplesso Chewbe e lui fece un verso confuso.

“Chi è la tua amica con la camicia buffa?” concluse la moglie, guardando Denny con aria confusa.

Camicia buffa?” pensò lei, gettando uno sguardo al suo indumento.

Raoul era confuso, abbassarono tutti quanti le armi e il pilota disse: “Ma… ma voi stata bene?”.

Marito e moglie si guardarono preoccupati e confusi, era chiaro che non sapessero di cosa stesse parlando Raoul.

“Ma certo che stiamo bene.” Rispose sua madre.

“E loro dove sono?” chiese nervoso.

“Loro chi?” domandò il padre confuso.

“I soldati dell’Impero! Quelli che sono venuti qui per minacciarvi!”.

I due genitori rimasero scioccati da quelle parole.

“Che vuol dire ‘Quelli che sono venuti qui per minacciarvi’?!” chiese la madre, sconvolta.

“Raoul, hai sentito di qualcuno che è stato minacciato dall’impero?” domandò il padre, alzandosi allarmato.

Il ragazzo era perplesso, con la bocca semi aperta, ma finalmente capì la verità e la capirono anche gli altri.

Raoul abbassò la testa, si passò una mano sugli occhi e cominciò a singhiozzare. I genitori rimasero confusi e preoccupati, mentre Denny si avvicinò a lui, posandogli una mano sulla spalla in segno di conforto; si sentì davvero in colpa per ciò che gli aveva detto poco prima.

I ribelli si resero conto della situazione e si guardarono tra loro preoccupati, chiaramente Raoul era stato ingannato dall’Impero: la sua famiglia non era mai stato in pericolo, erano solo menzogne usate per ricattarlo.

“Raoul? Che è successo?” domandò, allarmata, sua madre.

“Ho tradito la ribellione!” rispose Raoul, tra i pianti e i singhiozzi.

Suo padre e sua madre rimasero sconcertati.

“Ho tradito la ribellione per niente!” continuò a piangere.

Qualche minuto dopo…

“Hai tradito l’alleanza ribelle?!” urlò sua madre, dopo aver ascoltato con attenzione la spiegazione del figlio.

Erano in sala da pranzo, i sei erano seduti attorno al tavolo, mentre Raoul si teneva le mani sulla faccia e Denny cercava di consolarlo, carezzandogli delicatamente la spalla.

Suo padre era seduto a capo tavola e la moglie era in piedi vicino a lui.

“Come hai potuto farlo, Raoul? Dopo tutto quello che ti abbiamo raccontato sulle cose orribili che ha fatto l’Impero!” esclamò la donna.

“Ma ho dovuto farlo!” rispose lui, guardando sua madre in faccia.

“Mi hanno minacciato via chiamata e non potevo nemmeno provare a contattarvi, altrimenti vi avrebbero ucciso!”.

Sua madre sopirò e capì che aveva sbagliato ad urlare contro suo figlio.

“Non ci posso credere!” esclamò il padre, indignato: “Prima creano una dittatura per tutto l’universo, poi distruggono un pianeta e ora fanno violenza psicologia, ricattando e manipolando i nostri soldati?!”.

“Signore, sinceramente anche noi abbiamo qualche colpa…” disse Leia, sincera, ricordandosi il discorso del Dottore e pensando a tutte le cose ingiuste della nuova repubblica.

Rimasero in silenzio. Si sentivano stupidi e in colpa.

Denny si senti davvero male per il pugno che aveva dato a Raoul e per avergli urlato contro. Ma la sua preoccupazione per il Dottore rimaneva, perché lui era davvero tra le mani dell’Impero.

“E che informazioni gli hai dato?” domandò la signora.

“Non ho dato loro nessuna informazione, in realtà” rispose Raoul.

“Ma allora, se non hai dato delle informazioni, cosa gli hai detto?”

“Non gli ho dato delle informazioni, ma una persona.” Rispose il figlio.

“Una persona?” chiese domandò il padre “E chi?”.

“Il mio amico.” Rispose Denny: “Il Dottore.”.

I due genitori si guardarono perplessi, la madre guardò Raoul e chiese: “Dottore… chi?”

“Dottore e basta.” Rispose la voce di una anziana signora.

E sulla soglia del soggiorno videro una signora: altra circa 1,50, sugli ottanta anni, con i capelli grigi ricci legati in una cosa bassa che le cadeva sulla schiena, indossava una tunica rossa e blu e aveva un bastone in mano. Il suo sguardo era serio.

“E Dottore in tutto.” Continuò, avvicinandosi al tavolo.

“Mamma, dovresti riposarti. Lo sai che cosa ha detto l’androide medico.” Disse la madre di Roaul, guardando la vecchia signora, che doveva essere la nonna di Raoul.

“Sciocchezze! Sono ancora in grado di restare in piedi! Ho solo 106 anni! Mica sono una vecchietta di 120!”

Denny rimase stranita dalla sua ultima frase, davvero quella vecchia signora aveva più di 100 anni?

Si sedette fronte alla ragazza e la fissò.

“Lei lo conosce?” domandò Luke.

“Conoscerlo?” disse lei, come se forse stata una battuta: “Ho fatto molto di più. Ho vissuto una intera avventura con lui.”

Denny rimase sorpresa, voleva conoscerla di più, come tutta la squadra, il nipote, la figlia e il genero. E lei raccontò la sua storia.

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Note:
Un colpo di scena dientro
altro! Ma giovedì sentite la storia della
vecchia signiora che sarà molto alla
Doctro Who ;)
Spero che vi piaccia e
rugazio a tutti quelli che leggono!
Evola. 

   
 
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