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Autore: heliodor    06/06/2017    6 recensioni
Joyce è nata senza poteri in un mondo dove la stregoneria regna sovrana. Figlia di potenti stregoni, è cresciuta al riparo dai pericoli del mondo esterno, sognando l'avventura della sua vita tra principi valorosi e duelli magici.
Quando scoppia la guerra contro l'arcistregone Malag, Joyce prende una decisione: imparerà la magia proibita per seguire il suo destino, anche se questo potrebbe costarle la vita...
Tra guerre, tradimenti, amori cortesi e duelli magici Joyce forgerà il suo destino e quello di un intero mondo.
Fate un bel respiro, rilassatevi e gettatevi a capofitto nell'avventura più fitta. Joyce vi terrà compagnia a lungo su queste pagine.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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La forza dell'esplosione la spinse all'indietro. Joyce cadde e rotolò per alcuni metri. Qualcosa di morbido e pesante le passò sulla schiena. Non ebbe la forza di gridare finché non riaprì gli occhi e vide.
La balconata era invasa da schegge di vetro e pietre staccatesi dalle colonne. La maggior parte di quelli che erano presenti si stavano rialzando. Molti avevano tagli sul viso e le braccia. Un uomo giaceva a terra immobile mentre una donna era chinata su di lui.
Joyce non riusciva a mettere a fuoco la scena.
Era esploso qualcosa? Un fuoco d'artificio? Era previsto un lancio a fine serata ma non era ancora l'ora.
Forse erano esplosi tutti insieme a causa di un incidente.
Mentre si faceva queste domande, un valletto emerse dal fumo sollevato dall'esplosione. Joyce era sicura che fosse lì per aiutare quelli che erano stati colpiti dalle schegge.
Stava per richiamare la sua attenzione per dirgli che c'era un uomo che aveva bisogno d'aiuto quando lo vide sollevare la mano.
Qualcosa di brillante apparve nel suo palmo.
Joyce era cresciuta in una famiglia di stregoni e sapeva riconoscere un incantesimo quando lo vedeva.
Il dardo di luce esplose dal palmo del valletto e colpì il centro del petto di un ospite in alta uniforme.
L'uomo volteggiò su sé stesso e stramazzò al suolo.
Le donne che erano presenti gridarono, gli uomini si gettarono a terra coprendosi la testa.
Il valletto esplose altri due dardi colpendo prima una donna e poi un uomo.
Joyce impietrì di fronte all'espressione di odio selvaggio che aveva deformato il viso del valletto. Sembrava in preda a una furia incontrollata mentre esplodeva dardi magici verso gli ospiti della festa.
Una donna e un valletto che aveva cercato di scagliarsi contro l'assassino caddero colpiti a morte.
Joyce, immobile per la paura e la sorpresa, era ancora in piedi appoggiata alla balconata. Meditò di gettarsi di sotto, ma la caduta di diversi metri l'avrebbe uccisa.
Era paralizzata dal terrore e quando il valletto si voltò verso di lei e iniziò a sollevare la mano, non riuscì a fare altro che serrare gli occhi.
Ci fu il suono soffocato di un'esplosione e poi quello di un corpo che cadeva al suolo.
Joyce riaprì gli occhi e vide che il valletto era stato abbattuto. Un filo di fumo si alzava dal centro del suo petto.
Vyncent abbassò la mano dove brillava ancora un dardo magico. "Stai bene?" chiese passandole accanto.
Joyce annuì.
Bryce camminava al suo fianco. Anche lei aveva la mano illuminata da un dardo pronto a colpire. "Ce ne sono altri" disse con voce ferma. Lei non era per niente impaurita da tutto quello. Quante volte l'aveva vista allenarsi al combattimento nei sotterranei del castello, dove c'erano le palestre?
Joyce aveva sempre trovato affascinanti i duelli magici, ma in quel caso i colpi venivano rivolti verso dei bersagli fissi o dei manichini.
Lì sulla balconata c'erano almeno sei corpi senza vita. Era la prima volta che vedeva la morte violenta così da vicino.
Era diversa da quella dei romanzi d'avventura che amava tanto. E puzzava di carne bruciata che le dava la nausea.
Stava per mettersi a piangere ma non voleva mostrarsi debole davanti a Vyncent e alla sorella.
"Joyce" stava dicendo Bryce. "Sei ancora con noi?"
Joyce si scosse. "Sì" disse con tono sicuro.
"Porta mia sorella al sicuro" ordinò a Vyncent.
Lui grugnì qualcosa in risposta e la prese per il braccio. Un'ora prima ne sarebbe stata lusingata, ora si sentiva solo atterrita.
Vyncent la guidò all'interno del salone. Lì la situazione era anche peggiore che sulla balconata. Bagliori si accendevano e spegnevano nel fumo causato dalla prima esplosione. C'era un odore sgradevole nell'aria e puzza di bruciato.
"Non guardare" disse Vyncent mentre passavano vicino al cadavere di una donna. Aveva il petto squarciato.
Joyce non distolse lo sguardo in tempo e si sentì venire meno. Riuscì a resistere alla tentazione e non crollò nemmeno di fronte al corpo del valletto che giaceva ai piedi di una scala.
"Di qui" disse Vyncent.
Una guardia sbucò dal buio, la mano pronta a scagliare un dardo magico.
Vyncent sollevò la mano e ruotò il polso in senso orario. Uno scudo d'energia apparve tra loro e la guardia.
Il primo dardo scagliato si infranse sullo scudo.
Vyncent sollevò la mano e lasciò partire il dardo colpendo il nemico al collo. L'uomo crollò al suolo in un lago di sangue.
"L'hai ucciso?" chiese Joyce con voce impastata. Si sentiva come in un incubo molto reale.
"Lo spero."
Vyncent la trascinò su per le scale. Da lì sopra potevano dominare la sala.
Joyce notò che si erano formati due gruppi, uno dei quali era molto più numeroso. Tra questi riconobbe molti membri del circolo di Valonde e altri stregoni di circoli di regni vicini e vassalli.
Il gruppo più piccolo era formato da valletti, guardie e uomini e donne vestiti in abiti civili.
In quel momento i due gruppi si scambiavano dardi magici. Scudi d'energia assorbivano i colpi in arrivo ma ogni tanto qualcuno riusciva a passare e colpiva il bersaglio.
Il gruppo di Valonde stava vincendo ma i caduti erano molti da una parte e dall'altra.
Tra i combattenti di Valonde riconobbe Erix.
La donna evocò una frusta di fuoco con la quale infiammò l'aria attorno al gruppo nemico. Due uomini vennero raggiunti e bruciarono staccandosi dagli altri.
Joyce non riusciva a trovare i suoi genitori e i fratelli. Sembravano spariti.
Vyncent era al suo fianco e respirava a fatica. "Attenta" gridò.
Joyce si accucciò per coprirsi, ma Vyncent non si stava rivolgendo a lei.
Ai piedi della scalinata Bryce aveva evocato uno scudo e si stava difendendo da due uomini che le lanciavano contro dardi magici da entrambe le direzioni.
Bryce ruotava il corpo con un movimento agile per intercettare ora un colpo, ora l'altro, ma era chiaro che non avrebbe resistito a lungo.
Prima o poi uno di quei dadi sarebbe passato e allora...
Vyncent si protese dalla balconata ed esplose un dardo verso uno dei due uomini, colpendolo al fianco.
L'altro ruotò la mano verso l'alto e lasciò partire un dardo che sfiorò la testa di Vyncent.
Bryce ne approfittò per colpire l'avversario al petto. L'uomo crollò come un burattino al quale avevano tagliato i fili. Lei si guardò attorno e si diresse di corsa verso il gruppo del circolo di Valonde.
Fu allora che Joyce vide suo padre e sua madre.
Re Andew giaceva a terra col fianco insanguinato e sua moglie Marget era sopra di lui per proteggerlo.
Joyce ebbe un tuffo al cuore.

 
  
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