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Autore: Sospiri_amore    09/06/2017    1 recensioni
All'età di sedici anni Elena si trasferisce a New Heaven, USA, con il padre.
Qui vivono gli Husher, una famiglia con la quale sono grandi amici da sempre.
Elena frequenterà il Trinity Institute, una scuola esclusivissima, che la catapulterà in un realtà fatta di bugie, ambizione, menzogne e rivalità che la porterà a scontrarsi con parecchi studenti.
Un amico appena conosciuto le ruberà il cuore o qualcun altro riuscirà a farla innamorare?
Chi ha lasciato quello strano biglietto sul suo armadietto?
Chi ha scattato la foto scandalosa che gira per la scuola?
Elena riuscirà a non rivelare un grande segreto alla persona che ama?
© Tutti i diritti sono riservati
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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IERI:

Un turbine di nevrosi, congetture e ipotesi



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Una giornata così schifosa non la passavo da tempo. 

 

Non riesco a stare seduta.

Non capisco la lezione. 

Penso solo a Kate e a quella maledettissima foto.

Fisso la lancetta dell'orologio appeso sopra la lavagna.

Tic. Tac.

Oddio impazzisco. 

Muovo il piede ritmicamente.

Mangiucchio il tappino della penna.

Sguardi pesanti. 

Tutti mi osservano, vogliono capire se so qualcosa.

Contegno Elena, le parole di Lucas mi rimbombano nelle orecchie.

Altro che contegno, sembra che sia pronta alla fuga da tanto sono tesa.

 

Sono in un turbine di nevrosi, congetture e ipotesi. 

Nessuna idea fila.

Tutto è talmente campato in aria che non ha senso nulla.

 

Kate non ha voluto mangiare in mensa, ha preferito rintanarsi in aula magna. Le ho fatto compagnia. Non ci siamo dette molte cose, più che altro siamo state in silenzio.

Anche con l'arrivo di Jo le cose non sono migliorate, nessuna domanda che ha fatto è riuscita a districare la matassa. È sconcertato, confuso e preoccupato per Kate. Non riesce a capire chi possa fare una cosa del genere proprio a lei. 

Sempre che l'attacco sia rivolto a Kate e non a Miss Scarlett o alla scuola. 

 

Le lezioni del pomeriggio sono uno strazio. Anche se i professori fanno finta di nulla è ovvio che tutta la scuola sta pensando a quella foto. Mi sembra di sentire i loro pensieri e le loro accuse belle e pronte.

 

Non ne posso più, mi sembra tutto così surreale: Kate additata da tutti come la colpevole, Miss Scarlett che fa sesso nel Teatro della scuola, qualcuno che scatta quella foto. Un incubo.

 

Il professore di fisica sta assegnando le pagine da studiare, le annoto sul quaderno senza neanche capire quello che sto scrivendo. Mi sento dissociata, come se il corpo facesse delle cose e la testa delle altre. È una sensazione orrenda.

Quando la campanella suona corro fuori dalla classe. Sul cellulare ho una serie di messaggi, uno è di Kate, mi dice che starà in biblioteca fino alla fine della lezione di Dibattito che devo seguire. Le ho proposto di venire a dormire da me stasera, così almeno starà un po' più tranquilla. Almeno lo spero.

Per il corridoio ci sono capannelli di persone che sbirciano le poche fotocopie che sono rimaste in circolazione, la osservano come fosse un tabù. 

Sghignazzano. Parlottano. Giudicano.

Al mio passaggio si zittiscono, anche senza voce sento i loro pensieri da benpensanti. Come se non avessero anche loro scheletri nell'armadio. Tutti li hanno, nessuno escluso.

Quando arrivo davanti all'aula di Dibattito, trovo James, Lucas, Adrian, Stephanie e Rebecca intenti a chiacchierare. Mi unisco a loro.

James mi mette una mano sulla spalla, mentre Stephanie mi bacia sulla guancia.

 

"Kate come sta?", mi chiede Lucas.

"Io e Jo abbiamo pranzato con lei, era uno straccio. Adesso è in biblioteca, viene a dormire da me stasera", rispondo mogia.

"Le voci si stanno facendo più insistenti, ho sentito dei ragazzi del secondo anno che volevano fare altre fotocopie e appiccicarle sull'armadietto di Kate. Quindi dobbiamo piantonarlo ed evitare che succeda qualcosa di simile", spiega Lucas.

"Io non perdo il mio tempo per quella lì. Ho da studiare, un ruolo importante da recitare... Insomma, è talmente ovvio che non sia stata lei. Non ha il carattere per fare una cosa del genere", Rebecca pare annoiata, si guarda lo smalto e sbadiglia.

"Sappiamo tutti perché dobbiamo evitare ulteriori scandali cara Rebecca. Ti sei dimenticata?", Il tono di James è molto duro. Stephanie, Lucas e Adrian annuiscono.

"Ok. Ok. Va bene, farò questa cosa inutile se vi rende felici".

"Tu come stai?", chiedo ad Adrian che sembra più pallido del solito.

"Sono agitato. Ho paura che... Insomma, potrebbero incolparmi. Io non ho fatto quella foto, non farei mai nulla del genere a Miss Scarlett. Lei è... Lei è...", con i capelli tutti arruffati Adrian si asciuga gli occhi umidi. È sconvolto quanto Kate.

 

Mi fa rabbia pensare a due ragazzi così genuini e onesti, accusati di aver fatto una cosa così tremenda. Non ho idea di come finirà questa storia, ma non voglio che degli innocenti paghino al posto di altri.

 

Jo arriva correndo, ha il fiatone.

"Hai sempre uno stile così elegante caro Jonathan che mi meraviglio di come possano averti ammesso a Dibattito", Rebecca guarda disgustata il ragazzo.

"Quest'anno non ho avuto serpi velenose che mi hanno colpito alle spalle", dice lui senza scomporsi.

 

Jonathan 1

Rebecca 0.

 

Dentro di me ridacchio, ben le sta.

 

"Ci sono novità", dice Jo, "Gira voce che l'uomo sulla foto possa essere il Professor Martin".

"Cosa?", sbotto ad alta voce. Metà degli studenti nel corridoio si gira a guardarmi.

"Durante informatica, oggi pomeriggio, ho sentito due ragazze che si lamentavano del fatto che Miss Scarlett stesse con Il Professor Martin. Si riferivano alla foto. A quanto pare lo definiscono: un figo pazzesco", Jo alza le spalle.

"Ma non è lui, figurati. Non potrebbe mai... Miss Scarlett è una donna odiosa, con sbalzi d'umore pazzeschi. Mentre lui è calmo e paziente.", non potrei accettarlo, è troppo assurdo.

"Potrebbe funzionare", dice Lucas.

"In che senso?", chiedo.

"Potrebbe funzionare distrarre l'attenzione da Kate e Adrian e puntarla sul Professor Martin. Del resto ci siamo preoccupati di capire chi possa aver scattato la foto, ma non chi fosse l'uomo nella foto".

"Quindi vorresti incolpare il Professor Martin? Ma sarebbe ingiusto!", provo a replicare, ma nessuno mi segue. A quanto pare tutti condividono il pensiero di Lucas.

"Se girasse questa voce potremmo capire da dove ha origine tutta questa storia. La persona che ha scattato la foto potrebbe fare un passo falso e...", James pare convinto, un po' troppo per i miei gusti.

"... E cosa? Rovinare la carriera di un professore alimentando una bugia?", dico.

"Chi ti dice che sia una bugia, magari è davvero lui. Potrebbero essere amanti, non puoi escluderlo", dice Lucas.

"Anche se il Professor Martin avesse una storia con Miss Scarlett, non ha fatto del male a nessuno, Miss Scarlett è una donna adulta e consenziente", aggiungo io.

"Non si può dimenticare che hanno fatto sesso a scuola. Se uscisse che sono una coppia sarebbe un bel guaio", dice Stephanie.

"Quindi? Umiliamo un uomo per...", ma vengo interrotta da James, "Per salvare i nostri amici". I suoi occhi verdi mi fissano con intensità, è lo stesso sguardo di quando lotta per qualcosa a cui tiene, qualcosa di più importante di tutto.

 

No, James non chiedermelo.

 

"Che vuoi fare? Kate e Adrian o il Professor Martin?".

"Che idiozia...", mi giro per andarmene, non voglio rispondere a questa domanda.

James mi blocca per un braccio: "Allora?".

"C'è bisogno di chiederlo? Farei di tutto per Kate".

"Perfetto. Se noi mettiamo la pulce nell'orecchio agli studenti la voce si spargerà in poco tempo. Rebecca sai quel che devi fare", Lucas pare un generale, ha un piglio deciso quando parla, non ammette repliche.

"Ok. Informo le mie tirapiedi", Rebecca armeggia sul suo cellulare e in pochi secondi manda un messaggio, "Ok, ho sganciato la bomba".

"Bene, adesso serve mettere un po' di carne sul fuoco. Durante la lezione dobbiamo provocare il professor Martin. James?", chiede Lucas all'amico.

"Un gioco da ragazzi", dice con la sua solita aria da sbruffone.

"Sia chiaro. Ognuno appoggia l'altro, sempre. Non ti succederà nulla Adrian, capito?", Lucas abbraccia forte l'amico che sembra sempre più provato.

 

La campanella suona.

Sta per iniziare la lezione di Dibattito ed io mi sento male.

Non voglio ferire Nik, ma non voglio che Kate o Adrian paghino per cose che non hanno commesso. Mi sento una codarda, mi sento una persona orrenda.

 

Mi accomodo vicino a James. Lucas e Adrian sono seduti nei banchi dietro di noi, Stephanie e Rebecca davanti. Jo è seduto nella fila accanto, a meno di un metro da me.

Non riesco a smettere di muovere la gamba su e giù, faccio sempre così quando sono nervosa.

 

Nik entra con la sua solita borsa in pelle marrone. Non sembra particolarmente preoccupato, sembra il solito Nik di sempre. Apre il registro, scrive un paio di cose, prende il suo blocco per gli appunti e lo appoggia sulla cattedra, come ad ogni inizio lezione. Sta per iniziare a parlare quando la mano di James si leva sopra le nostre teste.

 

Io vorrei sprofondare, sparire. 

Non credo di poter resistere.

 

"Prego James, dimmi pure", Nik lo invita a parlare.

"Ho una domanda da farle. È consentito tra professori, che lavorano nello stesso edificio, avere una relazione? Sessuale intendo", James sfodera un sorrisetto malizioso.

"Sì, l'importante è che non intralcino la normale routine scolastica. Se il rapporto è sano, non vedo perché non potrebbe nasce una relazione", Nik si è seduto sulla cattedra e osserva divertito James. Non ci vuole un genio per capire cosa stia facendo e Nik l'ha capito al volo.

"Quindi per ipotesi se lei iniziasse una relazione con una insegnate farebbe in modo che si sappia o meno? Per il decoro intendo", James non ha intenzione di mollare, i ragazzi in classe mormorano incuriositi. 

Nik sorride. Non è un sorriso dolce il suo, sembra amareggiato: "Dipende dal sentimento. Sono un grande sostenitore dei colpi di fulmine. Credo che se mi piacesse una persona non avrei problemi a far sapere in giro che la sto frequentando, anche se non credo che interessi molto qui a scuola. Deve valerne la pena".

 

Nik prende il suo blocco di appunti, sta per riaprire la bocca quando James alza ancora la mano. Sotto il banco gli stringo con forza il braccio, non voglio che James infierisca ancora con il professor Martin: "Basta così", gli bisbiglio.

Vengo bellamente ignorata.

James non demorde e spinge la sua mano ancora più in alto.

 

"Sì, James. Sei ancora interessato alla mia vita amorosa?".

"Se capitasse che due docenti facessero sesso in un edificio scolastico, per esempio nel Teatro della scuola, che rischi correrebbero?", la classe mormora ad alta voce, quella di James è una provocazione molto forte.

"Espulsione e radiazione. Niente di meno".

"Crede che i soggetti della foto che gira per la scuola debbano essere puniti, o meglio, espulsi o radiati?", James sta esagerando.

"Vedi James, io credo che trasgredire la legge sia sbagliato come andare contro le regole che ci sono qui al Trinity Institute. Amare non è un errore, andare contro la legge sì. Credo che i soggetti della foto avrebbero dovuto stare più attenti, perché c'è sempre chi conosce la verità. Una verità scomoda, forse. Dipende dai punti di vista. Quindi se fossi in te, chiuderei la bocca e inizierei a prendere appunti sulla lezione di oggi". 

Nik è a un palmo dal viso di James che abbassa la mano.

Tutti tacciono.

 

L'altoparlante, posto sulla parete dietro la cattedra, gracchia.

La voce della preside Marquez riempie il silenzio che si è venuto a creare.

 

- Tutti gli studenti e i professori sono invitati a presentarsi in aula magna per una riunione eccezionale. Sarà presente anche il comitato genitori e insegnanti. Tutte le lezioni sono sospese -

 

In un trambusto di zaini riempiti e sedie spostate, lo sguardo ferito di Nik mi pesa come un macigno sullo stomaco. 

Due occhi azzurri umidi, una mascella tesa e pugni stretti deformano il suo modo di essere, sembra un'altra persona.

Non è più il paziente e dolce Nik, ma un uomo deluso. 

Deluso da me che non ho creduto nella sua innocenza. 

Deluso da me che ho voluto giocare sporco insieme a James.

 
   
 
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