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Autore: heliodor    09/06/2017    7 recensioni
Joyce è nata senza poteri in un mondo dove la stregoneria regna sovrana. Figlia di potenti stregoni, è cresciuta al riparo dai pericoli del mondo esterno, sognando l'avventura della sua vita tra principi valorosi e duelli magici.
Quando scoppia la guerra contro l'arcistregone Malag, Joyce prende una decisione: imparerà la magia proibita per seguire il suo destino, anche se questo potrebbe costarle la vita...
Tra guerre, tradimenti, amori cortesi e duelli magici Joyce forgerà il suo destino e quello di un intero mondo.
Fate un bel respiro, rilassatevi e gettatevi a capofitto nell'avventura più fitta. Joyce vi terrà compagnia a lungo su queste pagine.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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La partenza

Re Andew insistette per salutare di persona i figli che stavano partendo. Erano passati cinque giorni dall'attacco ed era già in piedi, anche se molto debole e incerto. La ferita al fianco si stava rimarginando ma c'erano altri piccoli danni che il suo corpo aveva subito.
Joyce pensò che anche il suo orgoglio ne aveva risentito.
Da più di un secolo Valonde non era stata attaccata entro i suoi confini, ritenuti impenetrabili. Eppure gli stregoni nemici si erano infiltrati a corte mascherandosi da valletti, inservienti, guardie e invitati.
L'attacco era stato organizzato per tempo, pianificato con cura ed eseguito con spietata efficienza. Solo la rapida risposta degli stregoni del circolo aveva evitato una strage peggiore di quella che si era verificata.
Le campane suonavano ancora a lutto per i numerosi funerali quando era arrivato il giorno della partenza.
Bryce e Galef erano tornati per prendere le loro cose e salutare i genitori.
Re Andew aveva dato loro una benedizione e promesso che non appena fosse guarito si sarebbe unito alla caccia.
Dal canto suo Razyan, costretto a restare a palazzo, scalpitava per unirsi anch'egli alla guerra. "Un giorno verrò ricordato come il principe codardo" aveva protestato.
Re Andew aveva tentato di calmarlo. "Devi restare per rappresentarmi presso i nostri alleati. Partiti Galef e Bryce, sei l'unico di cui mi fidi davvero. Roge è ancora troppo inesperto e tua madre e io dobbiamo occuparci del regno."
Joyce non era stata nemmeno citata, ma era sottinteso che lei era uno di quelli da proteggere con maggiore cura. La sua guardia era stata aumentata. A Mythey si erano aggiunte altre cinque guardie che sorvegliavano l'entrata della sua stanza e tutto il piano.
Il cavaliere era mortificato per non averla potuta proteggere durante la battaglia, ma nessuno si aspettava un attacco all'interno del castello e di solito lui si occupava della sicurezza di Joyce fuori da quelle mura una volta ritenute sicure.
Joyce riuscì a parlargli due giorni dopo la battaglia. "Come stai?" gli chiese.
"Sono ferito nell'orgoglio" rispose Mythey. "Pensavo che queste mura fossero sicure, altezza."
"Torneranno ad esserle dopo che avremo preso Malag?"
"Lo spero."
Era seguito un silenzio imbarazzato, poi Joyce aveva trovato il coraggio di dire: "Mi spiace per quello che è successo l'altro giorno. E per tutto quello che è avvenuto dopo. Sono sincera."
"Non mi dovete chiedere scusa, altezza."
"Ho cercato di convincere mio padre ma è stato irremovibile."
"Il re ha ragione, mi serve un apprendista. Mi ha concesso di sceglierne uno di mio gradimento."
"Davvero?"
Mythey annuì. "Mio nipote Oren. Il figlio di mio fratello. È un bravo ragazzo e apprende in fretta. Gli insegnerò tutto ciò che posso prima di ritirarmi."
"Oren" disse Joyce memorizzandone il nome. "Non vedo l'ora di conoscerlo" aggiunse cercando di mostrarsi amichevole.
Dopo quella chiacchierata Joyce si era sentita sollevata ed era tornata nella sua stanza. Per la prima volta dopo la battaglia non si sentiva spaventata.
Gli occhi le caddero sul libro che aveva trovato il giorno della consacrazione sul suo letto. Da allora non lo aveva più sfogliato.
Doveva decidere cosa farne. Il buon senso le diceva di portarlo nella biblioteca e restituirlo a Ilys, la bibliotecaria.
Tuttavia la curiosità la spinse a voler dare un'altra occhiata al libro. Memorizzò la prima frase del libro e poi la copiò su di un foglio, quindi andò in biblioteca e lo mostrò a Ilys. "Hai mai visto queste lettere?" le chiese.
Ilys si accigliò. "Sembra antico Valondiano, ma quelle lingue si somigliano tutte."
"Spiegati meglio"
"In tempi molto antichi c'era una sola lingua per tutto il continente e molti dialetti. Poi quei dialetti si trasformarono in lingue. L'antico valondiano era uno di quei dialetti che si parlavano nell'antichità."
"E hai un libro che permetta di tradurlo?"
"Che io sappia no, ma ricordo un poema epico di Lars Hopott."
"Mai sentito nominare."
"Perché è molto antico. Hopott scrisse un intero poema epico in antico e moderno valondiano. Potresti usarlo per tradurre quella frase."
Passò il giorno dopo a cercare l'opera di Hopott e alla fine ne trovò una copia,  scoprendo che la traduzione in antico valondiano del poema era scritta come testo a fronte. Ogni pagina del libro conteneva gli stessi versi nelle due lingue.
Come aveva detto Ilys, l'antico valondiano somigliava alla lingua in cui era scritto il libro che aveva trovato nella sua stanza.
Dopo due giorni e molte prove riuscì a tradurre la prima frase del libro.
"Compendio di magia avanzata" lesse ad alta voce Joyce. "Di Arran Lacey."
Il nome la lasciò interdetta.
Tornò da Ilys con nuove domande cui la bibliotecaria rispose con la solita cortesia.
"Arran Lacey hai detto? No, questo nome non mi dice niente, ma sono sicura di aver sentito parlare di un Lacey qualche volta. Credo fosse uno stregone del circolo di Valonde piuttosto famoso. Prova a cercare nei registri del circolo."
Per fortuna una copia era contenuta nella biblioteca del palazzo. Sarebbe stato impossibile per lei andare al tempio in quei giorni.
Joyce scoprì che Gori Lacey era stato uno stregone del circolo per settant'anni. All'età di cinquanta era entrato nel consiglio dei sette e vi era rimasto fin quasi alla morte.
"Quasi?" si chiese Joyce ad alta voce.
Nel frattempo tradusse parte della prima pagina del libro. "Istruzioni per - ??? - un globo di luce della durata di - ???." Non era ancora riuscita a tradurre alcune parti.
Aveva chiuso il libro perplessa. Cos'era un compendio di magia? E il globo di luce era un incantesimo piuttosto comune. Era un libro che descriveva gli incantesimi?
Joyce cercò spiegazioni tra i libri ma non ne trovò nessuno che trattasse l'argomento.
"Ilys tu sai cos'è un compendio di magia?"
La bibliotecaria scosse la testa. "Se non trovi niente nella biblioteca, allora non so che dirti."
Joyce era a un punto morto con le sue ricerche. Per andare oltre aveva bisogno del parere di un esperto.
E la persona più esperta di magia presente nel palazzo era suo padre, il re.

 
  
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