Dicono che si possa capire molto di una donna dal contenuto della sua borsa. Nella mia c’è un sacchetto di plastica in cui far sparire il cibo che non intendo mangiare, mentine e una boccettina che non contiene profumo, bensì aceto: è il mio kit di sopravvivenza. C’è un portafoglio e al suo interno, una foto piuttosto malconcia di quando avevo diciassette anni in braccio a quello che tutti credono sia il mio fidanzato, ma che in realtà è mio cugino. Poi c’è il mio documento d’identità che recita: Pamela Horan, nata a Mullingar il 24 settembre 1993, 1,62, occhi e capelli castani, professione studente. Frequento biologia marina a Cape Town, ma non credo vi interessi giacché sarete rimasti arenati al mio cognome, non mi offenderò, succede spesso. Infine c’è il mio cellulare con dentro le canzoni dei Toto e una dal titolo Through the Fire; uno dei due ragazzi che la canta è anche quello di cui ho la foto come salvaschermo, l’unico in grado di salvarmi da me stessa e dal mio rapporto ai limiti del lecito con mio cugino.
CREDITS: i titoli sono canzoni dei Toto