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Autore: Alexiochan    10/06/2017    3 recensioni
La storia di Fubuki Shirou è tra quelle che certamente piú colpiscono l'animo del lettore. Piú e piú volte ci siamo chiesti cosa ne sarebbe stato della sua vita se non fosse mai avvenuto quell'incidente. Sicuramente, l'oggetto di interesse della Raimon diverrebbe suo fratello Atsuya ed anche i legami con i compagni sarebbero totalmente stravolti. Ma in questa storia Shirou ha perso i suoi genitori, l'incidente è avvenuto. Atsuya non è morto e i due fratelli si fanno forza a vicenda in questa spirale di avvenimenti che sembra non avere fine: alieni, nemici, Absolute Royal Accademy, la pietra Alius. Per non parlare della situazione sentimentale con Gouenji, Someoka ed Afuro.
C'è peró da dire che il problema piú grande è la maledizione che nasconde il nostro Shirou. Per questo dettaglio importante mi sono ispirata a Frozen, potete ben immaginare di cosa si tratti :)
Buona lettura ai coraggiosi che oseranno aprire questa scheda
Alexiochan
Genere: Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hayden Frost/Atsuya Fubuki, Shawn/Shirou, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La Raimon Eleven si stava dirigendo alla Hakuren, in Hokkaido, per cercare il mitico attaccante del Nord. La notizia arrivò alle orecchie dell'interessato ancor prima dei ragazzi stessi. 
Atsuya decise di ignorare l'argomento fino a quando non si fosse presentato davanti alla porta. Per ora aveva altri problemi, tipo acchiappare quella canaglia di Fen che aveva distrutto completamente gli scarponi e riempito di bava la sua adorata sciarpa bianca. 
< Vieni qua, brutto bavoso! > urlò all'animale, correndo in cerchio per prenderlo mentre Fen, giocoso, continuava a scappare. 
< Nii-san, che combini? > 
La voce sottile e calma di Shirou interruppe l'inseguimento e subito Fen si gettò sull'albino scodinzolando come un cagnolino. Shirou rise e lo grattò dietro le orecchie e sotto il muso, lasciandosi leccare le guance dal lupo. 
< Questo sporco traditore mi ha distrutto le scarpe! > l'indignazione del fratello per poco non strappò una nuova risata al maggiore, il quale si trattenne solo per amore verso l'autostima dell'altro < E guarda come ha ridotto la mia sciarpa! Guarda! > Atsuya sventolò la vittima lanosa gocciolante di bava davanti al viso del fratello, aspettandosi almeno una smorfia di disgusto e qualche parola di conforto tipo "hai ragione, adesso lo sistemo io". Invece ottenne solo la risata che precedentemente Shirou aveva tentato di reprimere. Atsuya assottigliò lo sguardo, questo episodio se lo sarebbe legato al dito. 
< Scusami, Nii-san, non era mia intenzione prenderti in giro. È solo che... Sono felice > 
Il dolce sorriso di Shirou quasi lo fece arrossire e istintivamente provò una profonda gelosia per la persona a cui Shirou, tra qualche anno, lo avrebbe riservato. Sorrise anche lui, peró, sentendosi immensamente sollevato nel sentirgli dire quelle ultime due paroline. Sapeva che il fratello aveva bisogno di quei momenti spensierati per riuscire a percepire la speranza di un futuro migliore. Forse avrebbe "litigato" con Fen piú spesso se serviva a far sorridere il fratello in quel modo così meraviglioso. Shirou lo guardò con tenerezza, poi continuò ad accarezzare il lupo grigio sulla pancia dopo che quest'ultimo si era sdraiato di schiena sulla neve. 
< Atsuya! Shirou! > 
Yana, una loro compagna di scuola nonché di squadra, corse da loro con il respiro affannato. Chissà quanto aveva corso. 
< Yana-chan, che succede? > Shirou subito le mise una mano sulla spalla per aiutarla a tranquillizzarsi, non notando il leggero rossore che aveva colorato le guance della ragazzina per pura innocenza e ingenuità. 
< Sono arrivati i ragazzi della Raimon! Hanno detto di stare cercando Il Lupo Dei Ghiacc- > Yana venne interrotta da Jouko, apparso dal nulla come sempre < A dire la verità stavano cercando il Principe Delle Nevi > 
I fratelli Fubuki si avviarono alla Hakuren senza scambiarsi una parola o uno sguardo. A loro non serviva. Certe volte le loro menti erano connesse perfettamente, tanto forte era il legame che li univa. Atsuya riusciva a sentire le emozioni del fratello e quest'ultimo i suoi pensieri. Addirittura capitava che quando uno dei due si faceva male, anche l'altro soffriva. Come quando Shirou si era sbucciato le ginocchia correndo nel sentiero di ghiaia che portava al supermercato; Atsuya aveva sentito il bruciore della ferita ancor prima di lui. Yana e Jouko non poterono fare altro che seguirli. 

Quando entrarono nella stanza dove si trovavano i loro ospiti, il silenzio scese istantaneamente ed ogni schiamazzo o chiacchiera lasciò il posto alla sorpresa. 
< Tu- cioè, voi sareste il Principe Dei Ghiacci? > chiese un ragazzo alto, dalla pelle bronzea e i capelli rosa, il volto sfigurato da una smorfia di disapprovazione. Atsuya immaginò Fen addosso al tipo ed immediatamente placò il moto d'ira che lo aveva colto.  
< No, ti sbagli. Io sono il Lupo Dei Ghiacci e mio fratello il Principe Delle Nevi > il tono sarcastico e leggermente seccato del ramato aveva fatto intuire a tutti che quei soprannomi erano subiti e poco apprezzati dai due. 
< Ed io cosa ho detto? > domandò l'altro con aria accigliata. Atsuya non lo strangolò all'istante solo per amore del fratello lì presente. Shirou si intromise per evitare inutili tensioni. 
< Siamo onorati di poter conoscere la squadra vincitrice del torneo di calcio > il suo sorriso gentile fece arrossire alcuni ragazzi di Inazuma Cho. Atsuya incrociò le braccia al petto, infastidito. Shirou continuò < Ma dalle voci che mi sono giunte e dai vostri volti tirati deduco che non sia una semplice vacanza la vostra. In cosa possiamo aiutarvi? > 
Le parole dell'albino furono pronunciare con una tale dolcezza e sincerità che fu praticamente impossibile evitare di rilassare il volto e tirare un sospiro di sollievo per i ragazzi in blu e giallo. 
< Ti ringrazio a nome di tutta la squadra, Fubuki-kun > una donna giovane e dall'aria severa guardava con attenzione i gemelli < Ma prima di svelarvi i motivi della nostra visita, c'è una cosa che è importante voi sappiate > 

Alieni. Erano attaccati da alieni che giocavano a calcio. Atsuya quasi rise isterico quando la donna che si era scoperta allenatrice della squadra ospite, Himiko gli pareva si chiamasse, lo comunicò ai ragazzi della Hakuren. Di cose strane e terribili nella sua breve vita ne aveva viste assai, ma questa era al terzo posto tra le piú assurde. 
< Per questo motivo abbiamo bisogno delle vostre abilità > concluse Hitomiko Kira, attendendo freddamente una loro reazione. Shirou si prese qualche secondo per riordinare i pensieri prima di rispondere. La situazione era così irreale da apparire palesemente inventata, ma non aveva senso viaggiare per kilometri e kilometri in mezzo alla neve e alle interperie solo per uno scherzo di cattivo gusto. Inoltre, le foto e i video che Hitomiko-sensei aveva mostrato erano indubbiamente veritieri. Oppure dei fake ben realizzati. Il ragazzino sospirò. In fondo, chi era lui per giudicare strana e incredibile la loro storia? Lui che era nato maledetto. 
Atsuya intuì il suo stato d'animo e gli appoggiò una mano sul braccio per infondergli coraggio e ricordargli che non era solo, che lo avrebbe sempre seguito e protetto. Questa consapevolezza riscaldava il cuore di Shirou, lo riempiva di speranza e gioia, lo faceva sentire vivo ed amato e non c'era altro che potesse desiderare quando si trovava con suo fratello, la sua famiglia. 
< Gli alieni non sono un nostro problema > esordì con un tono mormorato che copriva con un velo di malinconia il rifiuto di quella frase < Capiamo che abbiate la necessità di sconfiggerli, ma noi non possiamo abbandonare la Hakuren di punto in bianco... > Shirou tremava, un tremolio leggerissimo che solo Atsuya accanto a lui e l'occhio attento di Hitomiko poterono scorgere. La verità era che temeva di causare un altro incidente se si fosse lasciato dominare dalle emozioni. Se rimaneva alla Hakuren, nel lontano Hokkaido, distante dalla capitale di regione, Sapporo, si sentiva piú tranquillo. Viveva in un paesino con pochi abitanti, con tanti animali e con un modesto campo da calcio. E con suo fratello, ovviamente. La vita piú sicura per lui e la sua maledizione.  
< Ti sbagli, Fubuki-kun. Gli alieni arriveranno anche qui e se non li fermiamo conquisteranno tutto il Giappone e poi tutto il mondo > 
Shirou abbassò lo sguardo mordicchiandosi il labbro inferiore con agitazione, cercando una soluzione che potesse tirare lui e suo fratello fuori da quella situazione "pericolosa". Non si accorse dello sguardo del ragazzo di prima, quello con i capelli rosa e la carnagione abbronzata, che lo guardava. In seguito avrebbe appreso che il suo nome era Someoka Ryuugo. Quest'ultimo stava studiando ogni dettaglio del suo viso dai tratti delicati ed aggraziati. Gli parevano quasi quelli di un elfo tanto erano privi di ogni imperfezione: naso arricciato graziosamente sulla punta, occhi grandi ed intensi, capelli nivei, la pelle glabra e delicata, collo da far gola ad un vampiro. E poi le labbra; rosee in un modo così intenso da sembrare fatte con petali di orchidea. Le labbra che adesso si stava torturando con i denti bianchissimi. Someoka deglutì alla quella vista: le palpebre abbassate a metà occhio, il labbro inferiore, invitante, intrappolato tra i denti di quarzo gli conferiva un'aria così sensuale e sexy che Someoka sentì una goccia di sudore percorrergli la schiena. Fubuki non dava assolutamente l'impressione di essere un attaccante nè tantomeno di voler essere seducente, ma nemmeno un comune mortale; aveva un che di... Divino, che non riusciva a spiegarsi ma che lo ammaliava irreparabilmente. Quasi se ne spaventó, ritrovandosi succube di quel ragazzino esile e bellissimo. 
< Va bene > esordì infine l'albino, guadagnandosi un sorriso grato da parte dei membri della Raimon ed un'occhiata sorpresa e preoccupata da suo fratello. 
< Bene > ripeté Hitomiko < Se permettete, vorremmo mettervi alla prova > 




Tana del disagio 

Eccoci qui con il primo capitolo! Vi sarei grata se mi faceste sapere come vi sembra fino ad ora questa storia :) 
Ho in mente grandi cose ed ora che la scuola è finita dovrei trovare anche piú tempo per dedicarmi alla scrittura (sottolineiamo il condizionale "dovrei" molte volte)
La parta finale è dedicata al colpo di fulmine di Someoka, ma non date nulla per scontato, mi raccomando ;) 
E niente, concludo qui questo angolino di scleri, 
                               Alexiochan 
   
 
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