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Autore: linea_carmensita94    10/06/2017    3 recensioni
Il padre di John Dolmayan, dopo essere sfuggito a un infarto, confessa al figlio di avere una sorella illegittima. John, grazie ai suoi amici, entrerà a far parte della vita di sua sorella, la quale conquisterà l'affetto e la simpatia dei ragazzi e non solo!
TRATTO DAL RACCONTO:
Tutti restano in silenzio non sapendo come poter aiutare l’amico. Solo Daron, dopo qualche minuto, rompe il ghiaccio tutto entusiasta:
< HO TROVATO, HO TROVATO! >
< Cosa vuoi dire? > chiede John:
< C’è un modo per avvicinarla senza che lei sospetti di nulla! Perché è questo che vuoi, conoscerla e costruire un rapporto con tua sorella per poi confessarle che sei suo fratello? >
< Hai capito bene. > risponde John:
< Possiamo usare il nostro tour! >
< Daron cosa stai tramando? > chiede Serj con un mezzo sorriso in quanto conosce bene il suo collega:
< Aspetta e vedrai … >
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daron Malakian, John Dolmayan, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 13 – La retta via è stata smarrita
 
 
Il giorno dopo, Rodha  si sveglia con un forte mal di testa. I fatti della sera prima  sono stati per lei troppo tosti da elaborare subito. Di una cosa è certa! Non scenderà in cucina a fare colazione con sua madre, non riuscirebbe nemmeno a guardarla in faccia dopo ciò che è successo. Sente bussare alla porta.
<  Posso?  > è Nicole.
<  Entra …  >  Risponde Rodha apatica.
Nicole entra con lentezza e si avvicina al letto di Rodha per sedersi al suo fianco.
<  Non scendi a fare colazione, questa mattina?  > Chiede Nicole preoccupata.
<  La faccio fuori. Non voglio parlare con mamma.  > Risponde Rodha mantenendo la sua apatia. Si alza e cerca dei vestiti da mettere per andare a lavoro.
“  Povera Nicole.  Sta soffrendo di questo distacco improvviso tra me e mamma. Non posso farci niente, mi sento tradita da mia madre e per il momento non me la sento di parlare con lei.  “
<  Cosa è successo ieri sera?  Ti sei chiusa in camera e non ti sei sfogata con me. Ho dormito con mamma questa notte e non ha fatto altro che piangere.  >
Rodha si volta verso sua sorella.
<  Hai ragione ma non ce l’ho fatta proprio a parlartene. Ieri sera, ho scoperto una verità su di me dalla persona sbagliata … >  Risponde Rodha amaramente.
<  Quale verità?  > Chiede Nicole.
<  Ti ricordi di quella notte di un anno fa quando il mio padre biologico si presentò a casa nostra?  >
<  Si. Dunque?  >
<  John è suo figlio. Io e John siamo fratelli, ma non è stato lui a dirmelo, bensì Daron. Ieri sera, Daron e John hanno litigato bruscamente e io ho cercato di far ragionare Daron e rimettere la pace tra i due. Daron, di tutta risposta, mi ha spiattellato in faccia la verità su John. L’intervista, la mostra di Vartan, le uscite organizzate, è stata tutta una finzione, capisci?!  Fingeva di essermi amico e non mi ha detto niente!  Non mi ha detto di essere il figlio dell’uomo che mi ha abbandonata! I suoi amici ne erano al corrente e anche la mamma, da quello che ho scoperto ieri sera. Erano tutti d’accordo!  > Racconta Rodha dando un pugno al suo armadio.
Nicole resta basita da questa rivelazione.
<  è per questo che non vuoi parlare con mamma?  Perché sapeva e non ha parlato? >
<  Si.  >
Nicole resta in silenzio qualche istante. Anche Rodha non dice una parola.
<  Sai, Rodha, stava ripensando a quando avevo sei anni. A quel giorno in cui tu e mamma mi avete spiegato che io e Brian non siamo tuoi fratelli di sangue. La gente del quartiere parlava tanto perché anche loro sapevano la verità e mamma aveva paura che lo scoprissi da altra gente.  Per me, alla fine, non è cambiato niente. Per me eri sempre tu …  > 
Rodha da un abbraccio forte a sua sorella e le da un bacio sulla fronte.
<  Ti voglio bene, Nicole.  Ciò che abbiamo condiviso in questa vita va oltre i legami di sangue.  >
Rodha scioglie l’abbraccio e si rialza.
<  So cosa vuoi chiedermi. Per adesso, non ce la faccio. Ho bisogno di pensare. Scusami ma devo prepararmi o farò tardi a lavoro.  >
Questo attimo di dolcezza è caduto in un profondo silenzio tra le due sorelle.
****************************************************** 
Dopo mezz’ora, Rodha entra alla KNAC e trova John all’ingresso. Rodha lo ignora e cerca di entrare ma John la ferma.
<  Rodha, lasciami spiegare …  > Cerca di iniziare John ma Rodha lo guarda con indifferenza e lo interrompe:
<  Cosa c’è da spiegare? Che sei un bugiardo? Questo lo avevo capito già da me!  >    
<  Non potevo dirti la verità subito. Odi nostro padre, lo so! Ma io non sono Fuad!  >
<  Lui è tuo padre!  L’unico uomo che si avvicina di più a essermi padre è il professor Vartan.  >
<  Rodha, io ti voglio bene. Il tempo che ho passato con te è stato meraviglioso, ho imparato a conoscerti  e con te mi sono sempre sentito a casa.  >
<  John, ti avverto, lasciami il braccio o grido aiuto!!  >
Dal nulla, spunta fuori Richard, chiamato in segreta dalla segretaria che ha visto tutta la scena.
<  Cosa sta succedendo?!  Perché stai strattonando il braccio della mia dipendente?!  >
John lascia la presa.
<  Volevo solo parlarle …  >
<  Non mi sembra che Rodha voglia parlare con te. Ascoltami bene. Non mi importa chi sei  tu e per quale motivo  sei qui dalle prime luci dell’alba, ma ti consiglio di lasciare questa stazione radio prima che chiami la polizia!  > Conclude Richard impassibile.
John  non vuole avere guai e decide di andare via.
<  Perdonami per ieri sera. Non avrei voluto che finisse così.  > Dice John a Rodha prima di andare via.  Rodha lo vede allontanarsi nel parcheggio e un senso di profonda malinconia cresce in lei.
<  Rodha, va tutto bene?  > Chiede Richard.
<  Non va affatto bene, ma ti ringrazio per il rinforzo.  > Risponde Rodha con mezzo sorriso.
<  Se hai bisogno di aiuto per qualunque motivo, non esitare a chiedere …  >
Senza dire altro, Rodha va verso la sua  sala e da inizio al suo programma.
 

3 … 2 … 1 …

IN ONDA!

 
[ … ] Quando provi un dolore così grande e profondo per la perdita di qualcuno che amavi, trascorri una giornata da non ripetere, da non ricordare …
Con queste parole, vi introduco Lonely Day, dei System of a Down. 

Sembra fatto apposta! L’ultima canzone che voleva ascoltare scritta e interpretata dall’ultima persona che voleva ascoltare!
Rodha si toglie immediatamente le cuffie e scoppia a piangere a microfono chiuso.  È troppo per lei, non può tenere questo problema fuori dal suo lavoro.
“  Daron, come hai potuto farmi questo? Perché?  Anche questa notte, nonostante tutto,  ti ho sognato, ti ho baciato e sono stata tua … Se io chiudo gli occhi, posso vederti. No, no, non posso lasciarmi trasportare da queste fantasie insensate, io so perché lo ha fatto! Non solo per vendicarsi di John ma anche per vendicarsi dei miei rifiuti. Avevo visto giusto, ho fatto bene a stare in guardia con lui. Questa ferita che mi ha dato fa troppo male!  “  Pensa amareggiata mentre cerca di ritrovare il contegno per poter concludere il programma.
“  Devo vedere i miei amici. Loro sapranno come aiutarmi!  “ 
 
John ha deciso di chiamare i ragazzi e farli precipitare a casa sua per parlare con loro delle discussioni consumate negli ultimi giorni. Tiffany prepara del the freddo alla menta e lo sistema su tavolo del giardino. Ha saputo dei fatti incresciosi della sera prima e le fa male vederlo distrutto dalla disperazione.
Tutti arrivano di buon ora e restano sconcertati nel vedere l’aspetto orribile di John, frutto sicuramente di una nottataccia insonne.
<  John, cosa è successo?  > Chiede Serj preoccupato.
<  Quel verme non vi ha detto cosa ha fatto?  > Interviene Tiffany indicando Daron, Quest’ultimo sembra a pezzi tanto quanto John.
Anche lui ha passato una notte insonne. Gli occhi in lacrime di Rodha lo hanno torturato! Nemmeno l’erba che aveva in casa è riuscita a stenderlo. Il senso di colpa ha avuto la meglio!
John, però, non ha intenzione di umiliare il chitarrista. Lo guarda e capisce che è pentito.
<  Tiffy, ti prego!  Non ho alcuna intenzione di litigare oggi, ma di parlare in modo civile.  >  Risponde John con pazienza a sua moglie. Tiffany vorrebbe replicare ma sa che sarebbe inutile. Si limita a lasciare la stanza.
<  Andiamo in giardino. Dobbiamo parlare.  >
John porta i ragazzi in giardino e spiega in breve ciò che è successo.
<  Daron, come hai potuto?!  >  Chiede Shavo con indignazione.
<  Ero ubriaco …  > Cerca di giustificarsi Daron, pur sapendo che non è una scusa sufficiente.
<  Questa volta hai davvero esagerato!  >  si unisce Serj, anche lui deluso da Daron.
<  John, se può servirti a qualcosa, mi dispiace. Mi dispiace davvero, credimi.  >
<  Lo so, Daron. Oggi sono andato alla KNAC e ho provato a parlarle, ma senza successo. È arrabbiata, molto arrabbiata, ma non temete, riuscirò a riconquistare la sua fiducia. Non è di lei che voglio parlarvi oggi, ma di noi, dei System of a Down.  >
Tutti restano in silenzio e decidono di ascoltare seriamente ciò che John ha da dire.
<  Daron, Serj, quali sono i vostri progetti per il futuro? I System rientrano in essi? Siate sinceri, vi prego.  Se dobbiamo restare una band solo per continuare a fare soldi con il nostro nome, è meglio dividerci per sempre!  >
Daron e Serj restano in silenzio qualche minuto prima di rispondere:
<  Certo che i System fanno ancora parte dei miei progetti.  Non ho alcuna intenzione di separarmi un’altra volta da voi, ragazzi!  >  Risponde Daron sorridendo ai suoi amici.
<  Anche per me è lo stesso.  Abbiamo ancora tanto da fare e da dire. Però prima dobbiamo pensare a questo tour. È da anni volevamo farlo e adesso dobbiamo andare fino in fondo.  >
<  Mi dispiace per quello che ho detto.  > Interviene Shavo.
<  Serviva, serviva per poter chiarire.  > Risponde John. I ragazzi si concedono un  abbraccio di gruppo. Tutto andrà bene da ora in avanti, è certo!
*****************************************************
È sera. Rodha da appuntamento ai suoi amici al Troubadour, cosa molto inaspettata da tutti visto che quel nightclub non solo è famoso per i suoi spettacoli live, ma anche per rimorchiare facilmente. Rodha è già dentro al Troubadour quando arrivano i suoi amici e ha già consumato qualche drink …
<  Rodha, cosa ti è successo?  > Chiede Lester notando il suo aspetto sciupato.
<  Sono triste, caro! Molto triste!  > risponde con una risatina ebra.
<  Sorella, sei già ubriaca e lo hai fatto da sola! Non lo sai che chi non beve in compagnia o è un ladro o una spia?   > Commenta Mia osservando i tre bicchieri da Martini Cocktail vuoti sul tavolo. 
<  Io sono solo una povera stupida, in questo momento, cioccolatina mia!  >
Tutti si siedono sul tavolino con lei.
<  Cameriere, ci porti un caffè amaro, per favore. La nostra amica ne avrà bisogno.  > Chiede Bonnie a un cameriere di passaggio.
<  Tesoro, visto che ci sei, prendimi e facciamolo qui sul tavolo! Hai un culo favoloso!  > Urla Rodha al povero cameriere, imbarazzato.
<  Rodha!!!  > La riprende Bonnie.
<  Cosa ti prende?  >
<  Mi prende che Daron è un gran figlio di puttana, santa donna sua madre … però io lo amo …  >
Bonnie guarda il resto della compagnia  con sorpresa.
<  Cosa ti ha fatto quel bastardo?!  > Chiede Mia di scatto.
<  Mi ha detto che John è mio fratello e che me lo ha nascosto. Anche mamma lo sapevo e me lo ha nascosto. Per non parlare dei suoi amici. Tutti lo sapevano, cazzo! Molto probabilmente, anche il professor Vartan lo sa  … Daron me lo ha detto per vendicarsi di un torto subito da John, vi rendete conto?!  È un uomo cinico e John è un bugiardo.  Chiappe d’oro!! Portami un altro Margarita!!!  > Urla Rodha al cameriere.
<  Falla finita di fare la stupida con quel ragazzo!  > La riprende Lester .
<  Mi hanno mentito tutti. Ma non voglio pensarci più, voglio solo divertirmi e spassarmela con tutti i ragazzi che voglio!!  >
Detto ciò, Rodha va sulla pista e inizia a ballare in modo provocante e osceno, tanto da attirare l’attenzione di un tizio non molto raccomandabile. Rodha lo prende e lo bacia  senza ritegno davanti ai suoi amici. Lester e Mia corrono a riprenderla  per riportarla a casa.
<  Che cazzo volete voi?  > Chiede il tipo seccato. Rodha fa una risata isterica.
<  E daiiiii … Fatemi divertire!  > Grida Rodha in preda all’alcool.
<  Siamo suoi amici. vogliamo impedirle di fare una cazzata!  > Interviene Lester.
<  Sorella mia, ti riportiamo a casa, tu non stai bene!  >
<  Questo è vero!  >  Risponde Rodha ridendo senza contenersi. In realtà l’alcool la sta abbattendo sempre di più. Si sente triste e incapace di reagire in modo logico!
I suoi amici la caricano nella macchina di  Lester e la riportano a casa. Durante il tragitto, Rodha si addormenta con le lacrime che le colano sul viso.
  
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