Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Chiaraitstime3    11/06/2017    0 recensioni
Ero rinchiusa nella monotorietà di una vita che consideravo perfetta, ma che non sentivo mia.
Vedevo le cose da un punto di vista occluso da troppa superficialità. Ma non è forse la vita molto più di questo? Non è rischiare ogni cosa senza riserva? Provare emozioni così forti da non permetterti di respirare e sentire il sangue scorrere nelle vene?
Mi ci è voluto parecchio tempo per acquisire questa consapevolezza, ma adesso che ho iniziato a vivere e non a sopravvivere, nulla mi farà tornare indietro.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il messaggio era stato inviato in forma anonima e questo mi pose davanti ad una scelta: recarmi al luogo d’incontro o ignorarlo.
La prima cosa che pensai fu che non potevo uscire di casa e piombarmi da Hugest, la caffetteria vicino scuola, senza sapere a cosa, o meglio, a chi andavo incontro. Ma forse fu proprio l’assurdità di quest’azione ad attrarmi.
Fu così che quindici minuti dopo parcheggiai davanti al negozio, ormai immerso nell’oscurità incerta del crepuscolo, a fissare l’enorme insegna che rappresentava un’ enorme tazza di caffè.
Entrai e rimasi leggermente stordita dall’ondata di calore e dal forte profumo di dolci, guardai intorno in cerca di qualche persona isolata, ma non vidi nessuno. Decisi allora di sedermi e qualche istante dopo la cameriera arrivò per prendere la mia ordinazione.
Dopo aver scelto il cappuccino aspettai che qualcuno si avvicinasse a me, ma questo non accadde.
Aspettai per circa un’ora, dopodiché decisi di tornare a casa, erano ormai ora di cena e se non fossi rientrata entro un certo orario mia madre avrebbe dato di matto.
Pagai il conto e uscì, dirigendomi alla macchina, ma proprio mentre stavo per aprire la portiera notai che sul parabrezza qualcuno aveva lasciato un foglio di carta.
Lo presi e salii in macchina, una volta aperto lessi tutto d’un fiato, non comprendendo a pieno il significato , quel che non sapevo ancora era che quelle parole avrebbero dato vita ad un percorso che avrebbe cambiato radicalmente la mia vita.
Tornai a casa, cenai e poi mi diressi in camera mia, pensando ancora alle parole impresse su quel pezzo di carta:

“ Necessiti di avere molte risposte, sei intrappolata in una tela di menzogne.
Non posso rivelarti chi sono, ma so chi può aiutarti ad uscire da tutto questo. Heavier Street, n. 345”


Cosa avrei dovuto fare? Poteva essere tutto vero, ma tutto rientrava anche nella possibilità di essere uno scherzo di qualche studente annoiato.
E poi, a quali menzogne si riferiva? Era tutto così confuso e senza alcun senso.
Spensi dunque le luci della mia camera e mi addormentai, dimenticando per qualche ora tutti i problemi.
Il mattino seguente alzarsi dal letto non fu poi così difficile, sentivo la necessita di dover avere delle risposte e quando mi recai a scuola prestai attenzione alle persone intorno a me, per cercare qualcuno che magari mi stesse osservando o seguendo.
Ma fu inutile. La prima ora avevo la lezione di Inglese, quindi mi diressi nell’apposita aula, durante il tragitto vidi Carol e mi fermai a salutarla.
<< Hey! >>
<< K, come stai? >>
<< Bene, anche se ieri.. >>
<< Oh, scusami un attimo. >> salutò alcune sue amiche e iniziarono a scambiarsi alcuni pettegolezzi, qualche minuto dopo tornò da me e continuò << allora, dicevi? >>
<< Oh, no , nulla tranquilla. Ora vado, la lezione sta per iniziare. >>
<< Uhm, va bene, a più tardi! >>
La mia idea di raccontare quello che mi era successo alla regina del gossip era davvero, davvero una pessima idea.
Finita la prima ora andai nell’aula di Matematica e mi sedetti in seconda fila, poco dopo a fianco a me si accostò Matthew.
<< Karen! Che coincidenza, abbiamo la stessa lezione. >>
<< Già, ma credo sia normale avere almeno un’ora in comune, non una vera e propria coincidenza. >>
<< Oh, beh, si è vero. Mi chiedevo.. pomeriggio hai da fare? >>
<< Credo di non avere impegni, perché? >>
<< Ti va se usciamo un po’ insieme? >>
<< Certamente. >>
<< Fantastico! Allora a più tardi. >>
<< A più tardi. >>
A termine delle lezioni cercai su internet l’indirizzo scritto sul foglietto, distava pochi kilometri da dove mi trovavo.
Ammetto che l’idea di presentarmi alla porta di un perfetto sconosciuto, tra l’altro senza saper dare spiegazioni riguardo al perché mi trovavo lì, un po’ mi spaventava. Ma avevo diritto ad una spiegazione.
Arrivata a destinazione scesi dalla macchina e osservai il luogo. La casa era una piccola villetta con un giardino non molto curato, ma nel complesso adeguato al tipo di abitazione.
Mi avvicinai alla porta e suonai il campanello, pochi secondi dopo qualcuno aprì la porta.
Rimasi colpita dagli occhi color ghiaccio nell’instante stesso in cui li guardai, ancor prima di osservare il viso di quell’uomo che non conoscevo, ma che aveva qualcosa di estremamente carismatico e misterioso.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Chiaraitstime3