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Autore: Chiaraitstime3    09/06/2017    0 recensioni
Ero rinchiusa nella monotorietà di una vita che consideravo perfetta, ma che non sentivo mia.
Vedevo le cose da un punto di vista occluso da troppa superficialità. Ma non è forse la vita molto più di questo? Non è rischiare ogni cosa senza riserva? Provare emozioni così forti da non permetterti di respirare e sentire il sangue scorrere nelle vene?
Mi ci è voluto parecchio tempo per acquisire questa consapevolezza, ma adesso che ho iniziato a vivere e non a sopravvivere, nulla mi farà tornare indietro.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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È incredibile come una persona che per te ha significato tanto diventi improvvisamente un perfetto sconosciuto.
Dopo essermi svegliata dal coma iniziai un lungo programma di riabilitazione fisica, in seguito mia madre, su consiglio dei medici, mi raccontò di alcuni eventi della mia vita e successivamente passò alle persone.
Fu visibilmente scioccata quando capì che non ricordavo più nulla di Matthew, il mio ragazzo, e quando lui venne a trovarmi i medici non lo lasciarono entrare, apprendere improvvisamente troppe cose avrebbe potuto rappresentare un trauma per la mia salute.
Eppure ho pensato molto a lui quest'estate, ho provato a leggere la nostra chat sul telefono e a guardare le foto che avevamo insieme, non tanto per provare a ricordare, ma più per costruire un'immagine di quello che eravamo e di quello che ero. Nella mia testa l'ho dipinto come un ragazzo molto dolce e... Dannatamente bello.
Quante volte ho immaginato il nostro primo dialogo, credevo che quando avrebbe iniziato a parlarmi quasi per magia avrei ricordato tutto. Ed ora eccolo lì, davanti a me, con un mezzo sorriso che lascia intravedere molto dispiacere e con la mano destra che gioca nervosamente con il mazzo di chiavi, ed i capelli biondi tenuti su da un paio di occhiali da sole.
<< Heeeeey! >> Dissi imbarazzata.
<< Prima di tutto, ti va di parlare con me? >> Disse in tono speranzoso, fissandomi dritta negli occhi.
<< Certo che mi va, non hai bisogno di chiedermelo. >> A questa risposta il suo viso si rilassò visibilmente e la mascella perfettamente squadrata smise di contrarsi.
<< So che può sembrare una domanda stupida, ma, stai bene? >>
<< Si, sto solo cercando di abituarmi alla mia vita, mi sembra tutto estraneo al momento. >>
<< Immagino... >> Fummo interrotti dal suono della campanella che segnava l'inizio di una lunga e noiosa giornata scolastica.
<< Senti, mi chiedevo se volessi vedermi un giorno di questa settimana, o anche della prossima, per me non c'è alcun problema. Potremmo andare a prendere caffè o... No, tu non bevi caffè. Però potemmo andare per un frappè o.. >> era visibilmente in ansia per la risposta che avrei potuto dare.
<< Mi piacerebbe molto. >> sorrisi e appoggiai una mano sul suo grande avambraccio, per spezzare l'imbarazzo.
<< Perfetto, mi chiami tu? >> Disse con un bellissimo sorriso stampato sulla faccia.
<< Certamente. >>
La giornata passò relativamente veloce, tranne le due ore di storia della professoressa Lewiston, quelle sono sempre una lenta tortura. Finite le lezioni tornai a casa distrutta, salii le scale, entrai in camera mia e mi lanciai letteralmente sul letto.



“Non possiamo nasconderlo per sempre."
“Glielo dirò, promesso.”


Dei passi sulla scala mi svegliarono, non mi ero accorta di star dormendo. Dall'incidente mi capita spesso di sognare frammenti di immagini e discorsi sconnessi tra loro.
Mia madre aprì la porta e mi chiese come fosse andata la giornata.
<< Uhm, bene, se non fosse stato per le persone che mi guardavano quasi come fossi risorta. >>
<< Lo sai che non è da tutti riprendersi completamente da un incidente, con questa velocità poi. >> Disse lei dolcemente.
<< Lo so, ma potrebbero evitare, mi mettono in soggezione. Oggi avrò risposto circa centoquaranta volte "Sto bene, grazie". >>
<< Se domandano come stai è perché gli interessa. >>
<< Non è vero. Improvvisamente tutti vogliono essere amici della ragazza miracolata, ma non ho bisogno della loro stupida compassione. E ora scusa, ma vorrei riposare. >>
<< Uhm, va bene. La cena sarà pronta tra qualche ora. >> Prima di uscire mi guardò con uno sguardo che lasciava trasparire tristezza, ed uscì.
Presi il telefono e iniziai a scorrere le foto sui social, ma un messaggio interruppe il vagare della mia mente.
#Ci vediamo da Hugest tra due ore.#
   
 
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