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Autore: Sospiri_amore    11/06/2017    1 recensioni
All'età di sedici anni Elena si trasferisce a New Heaven, USA, con il padre.
Qui vivono gli Husher, una famiglia con la quale sono grandi amici da sempre.
Elena frequenterà il Trinity Institute, una scuola esclusivissima, che la catapulterà in un realtà fatta di bugie, ambizione, menzogne e rivalità che la porterà a scontrarsi con parecchi studenti.
Un amico appena conosciuto le ruberà il cuore o qualcun altro riuscirà a farla innamorare?
Chi ha lasciato quello strano biglietto sul suo armadietto?
Chi ha scattato la foto scandalosa che gira per la scuola?
Elena riuscirà a non rivelare un grande segreto alla persona che ama?
© Tutti i diritti sono riservati
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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IERI:
Come hai potuto farlo?


 

Non ho mai visto Kate in questo stato: capelli arruffati, pallore cadaverico e sguardo fisso nel vuoto. Sembra uno zombie.

Non credo sia sotto choc, almeno credo, penso sia solo profondamente arrabbiata, confusa, delusa e amareggiata. Provo a passarle la mano davanti agli occhi, ma non ottengo nessuna reazione.

 

"K-Kate? Tutto bene?", provo a chiederle.

Le sue sopracciglia si inarcano.

"Pensavo fosse giusto dirtelo...", aggiungo.

Kate stringe i pugni.

"Non hai nulla da dire?", le chiedo.

"Nulla da dire? Ho molto da dire! Tutti loro sapevano che Adrian faceva sesso con Miss Scarlett e hanno tenuto la bocca chiusa!? Tutti loro avrebbero potuto evitare di farmi stare con la tachicardia e non l'hanno fatto?", Kate è in piedi al mio letto e sta urlando.

"Shhh. Abbassa la voce. Non voglio che papà senta", con uno strattone abbasso la mia amica e la faccio cadere seduta sul letto.

"Elena quei cinque sono dei miserabili... Cavoli, li prenderei a sberle. Stephanie faceva la nostra amica, invece... Quindi ci sbagliavamo, Adrian non era innamorato di Rebecca e quella volta a Teatro, tutto spettinato, era appena stato con Miss Scarlett!", Kate pare una furia.

"Sì, non avevamo capito nulla e...".

 

Il mio cellulare squilla, è James.

 

"Perché non rispondi? Se vuoi lo insulto io da parte tua", Kate è così determinata che stento a riconoscerla.

"Lascia perdere", le dico mentre blocco la chiamata.

 

Avrò ricevuto quaranta chiamate da James e altrettanti messaggi.

Non ho voluto chiarire con lui questa storia per telefono, dovevo prima informare Kate. Non era giusto che soffrisse inutilmente.

 

Mi butto sul letto con Kate e l'abbraccio:"Almeno adesso sappiamo cosa è successo".

"Non sappiamo un bel niente cara a Elena", mi dice Kate.

"In che senso?".

"Chiunque abbia scattato la foto sapeva benissimo che l'uomo era Adrian. È stato ben attento a non fotografare la testa e fare in modo che non fosse riconoscibile. Quindi significa che chiunque abbia scattato la foto non vuole rivelare questa informazione".

"Secondo te perché?", mi sollevo di lato e osservo la mia amica concentrata a ragionare.

"Ci sono tre possibilità. Chi ha scattato la foto voleva colpire solo Miss Scarlett, per esempio il Club di fotografia. L'altra ipotesi è che il Saint Jude volesse rovinare il buon nome del Trinity, oppure... Oppure nessuna delle due".

"In che senso?", chiedo.

"Non ti sembra strano che non sia girato nessuna informazione, pettegolezzo, che potesse essere Adrian l'amante di Miss Scarlett? Come mai?".

 

Le parole di Kate mi fanno scattare qualcosa. È come se la mia mente avesse collegato ricordi lontani ed eventi recenti, servendomi su un vassoio d'argento la soluzione.

Mi alzo dal letto, prendo il cellulare e compongo un numero di telefono.

"Che fai?", mi chiede Kate stupita dal mio gesto.

"Pongo fine a questa buffonata", le rispondo.

 

Bastano solo due squilli. James risponde subito.

 

"Che diavolo succede Elena? Sei sparita durante la riunione e...", James è furioso lo capisco dal tono.

"Tra venti minuti, tu e i tuoi amici sotto casa mia. So chi ha scattato la foto", poi butto giù. 

Kate mi guarda con gli occhi spalancati: "Ma-ma come? ".

"Avevamo la soluzione sotto gli occhi e non ci siamo rese conto".

 

Venti minuti sono solo venti minuti, eppure venti minuti possono sembrare una eternità. Kate ha finito le unghie da rosicchiare, cammina avanti e indietro come una matta. Io cerco di mantenere la calma, cosa molto difficile visto quello che è successo.

Papà non mi ha chiesto nulla, ha capito che deve essere successo qualcosa di grosso, perché non ha avuto obiezioni quando gli ho detto che avremmo fatto tardi per cena.

 

L'inverno sta finendo, non ci sono più giornate fredde e glaciali. Tra poco sarà aprile e la natura fiorirà in tutto il suo splendore. L'aria, pur sempre frizzante, è più mite. Con il cappotto ben abbottonato, aspetto che arrivino James e gli altri.

Per la via passano diverse macchine, ma nessuna è quella che ci interessa. Passano i vicini che ritornano dal lavoro, famiglie con le buste della spesa, qualche lupo solitario con il cartone della pizza in mano. Ordinaria quotidianità. Una quotidianità che si interrompe quando due auto scure si fermano proprio davanti a noi.

Sono quella di James e Lucas.

 

Lucas apre lo sportello a Stephanie, mentre con James c'è Adrian e Rebecca.

"Spero tu abbia una valida ragione per questa sceneggiata. Mi aspetta un'ottima cena a casa. Io odio che vengano stravolti i miei piani", Lucas incrocia le braccia al petto indispettito.

"Che succede Elena? Perché non mi rispondevi. Sei fuori di testa? Stavo per venire a vedere se stavi bene", James viene verso di me, ma io non faccio nessun cenno per abbracciarlo. Si blocca in mezzo al marciapiede confuso.

"Sentite voi due. Ho di meglio da fare che stare qui, quindi...", Rebecca si avvicina a James e lo prende a braccetto portandolo verso gli altri.

 

Osservo con attenzione ognuno di quei cinque. Non abbasso lo sguardo, voglio che percepiscano la rabbia che provo.

"So chi è l'uomo della foto", non stacco gli occhi da Adrian che impallidisce all'istante, "Per tutto il tempo voi sapevate che era lui e non ci avete detto nulla? Perché ci avete preso in giro così?".

Lucas di scaglia contro James prendendolo dal bavero del cappotto."Perché non hai tenuto la bocca chiusa con la tua ragazza?"

"Non ho detto nulla ad Elena. Non ho rotto il nostro patto", James allontana Lucas in malo modo.

"Tranquillo Lucas, James non mi ha detto nulla. La foto ha parlato, mi ha mostrato chi fosse l'amante", allungo a quei cinque l'immagine indicando la scatoletta di metallo con le caramelle di Adrian.

"Merda! Se qualcun altro le dovesse notare Adrian finirebbe nei guai", Lucas accartoccia la fotocopia arrabbiato. Stephanie e Rebecca mettono le mani sulla bocca terrorizzate.

"Perché non ci avete detto nulla? Perché ci avete mentito così? Kate poteva finire in guai seri", a denti stretti fisso James.

"Non sarebbe mai successo nulla a Kate, non so neanche come possa essere uscito il suo nome. Quando ho sentito dire che era stata lei a scattare la foto, mi sono stupito anch'io. Per me l'importante era proteggere lui", Lucas prende il volto confuso di Adrian tra le mani, poi abbraccia l'amico per rincuorarlo.

 

James cammina sul posto, non riesce a stare fermo. Vorrebbe venire da me, lo capisco da come si muove. Non ho intenzione di farlo avvicinare.

 

"Elena non potevo dirti nulla, Adrian era coinvolto. Per questo volevo scoprire chi avesse scattato la foto, non sapevo se avrebbe usato l'informazione contro di lui", James con una sigaretta accesa in mano non smette di stare fermo.

"Mi dispiace, davvero. Avrei voluto dirvelo di Adrian, ma... Ma tra noi cinque c'è un rapporto molto stretto, ci siamo promessi di non dirlo a nessuno", Stephanie è di fronte a me e Kate, "Non potevamo rischiare che venisse espulso, messo in ridicolo o altro".

"Però vi sarebbe andata bene se avessero espulso me!", urla Kate in faccia alla ragazza.

"No! Per questo ci siamo messi d'accordo con Elena di sviare l'attenzione sul Professor Martin. In quel modo tu e Adrian sareste stati salvi", Stephanie ha le lacrime agli occhi.

"Lascia perdere queste due. Non capisci il loro gioco? Cercano di farci sentire in colpa per una cosa in cui non centriamo nulla", Rebecca ha le mani sui fianchi e viene verso di me minacciosa, "Da quando vi siete intromesse nella nostra vita, avete portato solo guai. Se si sapesse che Adrian era l'amante di Miss Scarlett scoppierebbe un casino! Dovete stare lontane da noi e tenere la bocca chiusa". 

"Sai Rebecca, mi sono chiesta più volte quale fosse il motivo per cui hai scattato quella foto. Adesso mi è chiaro. Che stupida che sono, mi chiedo come abbia fatto a non capirlo prima", sono a pochi centimetri da Rebecca, questa volta non la passerà liscia.

"Che cosa stai dicendo? Rebecca ha scattato la foto?", Lucas mi guarda come fossi pazza.

James ha la bocca spalancata: "Elena, che dici? Lei non lo farebbe mai, Adrian è come un fratello per tutti noi".

 

Mi allontano di qualche passo e prendo per mano Kate che sta tremando come una foglia, la tensione accumulata per tutto il giorno la sta facendo crollare.

 

"L'hai detto tu James: nessuno a scuola può far nulla senza il vostro permesso. Chi potrebbe osare sfidare i ragazzi più popolari del Trinity? Il Club di fotografia? Assolutamente no, non hanno il fegato. Quelli del Saint Jude? Se avessero scoperto Adrian con Miss Scarlett avrebbero sparso subito la notizia. L'unica persona che può aver scattato la foto deve conoscere la scuola, i soggetti fotografati, ma soprattutto deve conoscere le vostre dinamiche. James, chi ti ha inviato il messaggio che ti informava che Kate era sospettata di aver scattato la foto?".

James pensa un paio di secondi: "L'ho ricevuto da Rebecca, appena arrivati a scuola".

"Chi può spargere un pettegolezzo e in pochi minuti renderlo ufficiale se non Rebecca? Ha fatto così anche con il Professor Martin, rischiando di rovinargli la carriera per sempre".

"Non vogliono dire nulla queste cose, stai cambiando il discorso. Tu sei il problema!", Rebecca mi sta urlando contro.

"No, sei tu il problema. Sei entrata a scuola dall'aula di chimica, il professor Tompson lascia sempre la finestra aperta, poi ti sei intrufolata nel Teatro perché sapevi che Adrian e Miss Scarlett si sarebbero incontrati", non ho intenzione di fermarmi, Rebecca ha fatto soffrire troppe persone, deve pagare: "Ricordi quando a lezione di Dibattito dovevamo scrivere un testo che ci rappresentasse? Quel giorno hai detto una cosa che mi ha colpito molto: 'Più sai è più potere avrai. Io so tante cose. Molte. Per questo io sono io'. Allora ho pensato che fossi un po' esagerata, invece mi sbagliavo. In quella frase c'era tutta la tua perfidia e l'hai dimostrata proprio contro i tuoi amici".

 

Lucas ha le mani nei capelli, cammina avanti e indietro nervoso, mentre Adrian è seduto per terra abbracciato a Stephanie. James, con il respiro accelerato e gli occhi lucidi, si è immobilizzato: "Becca. Becca. Ma cosa... Cosa significa? Ha ragione Elena? Perché l'hai fatto?".

Rebecca stringe i denti così forte che il volto pare deformato, le braccia tese lungo i fianchi tremano: "Vuoi saperlo caro James? Sicuro? Perché a quanto pare non ti importa più niente di noi da quando c'è quella lì. Elena di qui. Elena di la. Tutti voi credete che Elena sia buona e cara, invece è una serpe che vuole rovinare la nostra amicizia".

"Ma cosa stai dicendo?", Stephanie si è alzata in piedi urlando.

"Pure tu ci sei cascata. Eri la mia migliore amica, adesso stai sempre con quelle due. Cosa hanno in più di me? Nulla!", Rebecca sta andando a grandi passi verso l'amica.

Lucas si mette in mezzo proteggendo la fidanzata con il suo corpo: "Hai esattamente dieci secondi per spiegarmi perché hai fatto tutto questo. Dieci secondi". Lo sguardo furibondo di Lucas non ammette un no come risposta.

"Noi cinque avevamo un patto, da bambini abbiamo promesso che saremmo stati sempre insieme, ci saremmo aiutati e avremmo fatto di tutto l'uno per l'altra, vi ricordate? Per tutti questi anni ho fatto affidamento a voi per tutto. Tutto. I nostri segreti, le paure, i problemi, erano una cosa nostra, solo nostra", Rebecca sta piangendo, il mascara sta colando sulle guance, "Poi è arrivata Elena e tutto è cambiato. Lei vi ha portato via da me, vi ha allontanato. Volevo che lei soffrisse, volevo che anche lei perdesse la sua migliore amica e il ragazzo che le piace. Volevo toglierle Kate e James. Volevo farle quello che aveva fatto a me".

"Che c'entro io? Perché hai incluso me nel tuo piano contorto?", Adrian mugola la domanda caricandola di una tristezza che non avevo mai sentito prima in vita mia.

"Perché... Perché...", Rebecca non sa cosa dire.

"Lo sai perché? Perché non te ne importa nulla degli altri, ma solo di te stessa. Avresti dovuto essere felice per James e Elena, stanno bene e si piacciono. Lo stesso per Stephanie, è così timida che nuove amicizie non possono farle che bene. Invece hai rovinato la mia storia d'amore solo per capriccio?", Adrian singhiozza le ultime parole. 

 

Un silenzio irreale cade tra tutti noi. Un amore spezzato, per un motivo così futile, è uno spreco. Non me la sento di giudicare Adrian, il suo sentimento è così sincero che non posso fare a meno di sentirmi vicina alla sua disperazione.

 

"Posso capire che spargendo il pettegolezzo di Kate saresti, forse, riuscita a farla espellere. Ma io, con quella foto, che c'entro? Come avresti potuto rovinare la storia tra me ed Elena?", James osserva l'amica con incredulità. 

Rebecca sorride maligna: "Perché, credi che non ci sia riuscita a rovinare la tua storia cin Elena? Lei non si fida più di te. Non sei più il suo principe azzurro che le organizza picnic romantici, le regala un libro personalizzato o la fa sentire speciale. Tu per lei sei lo stronzo che le ha mentito, il vigliacco che avrebbe potuto rovinare la vita di un professore innocente e quello che non rinuncerebbe a nulla della sua vita costruita su menzogne e complotti. Le ho mostrato solo quello che sei veramente. James, non puoi fingere di essere buono, tu non lo sei e non lo sarai mai".

"Quindi per te sono destinato ad essere un bastardo senz'anima?", James fissa Rebecca come se la vedesse, per quello che è, per la prima volta.

Rebecca ride di gusto: "James è ora che tu finisca di recitare la commedia del bravo ragazzo. Tu sei un bastardo senz'anima da sempre. È ora di smetterla di giocare".

 

L'eco delle parole di Rebecca sono ancora nell'aria.

Il tempo di un respiro.

Una lacrima cade dalla guancia di James frantumandosi al suolo.

Non ho mai sentito un rumore più assordante.

 
 
   
 
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