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Autore: VvFreiheit    11/06/2017    6 recensioni
La Mikandy più lunga che sia mai stata scritta.
La loro vita raccontata dagli albori fino al 2015.
1000 pagine di word, 200 capitoli, 4 anni e mezzo di pubblicazione.
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Andò a posare le mani sulle sue ginocchia, accucciandosi di fronte a lui, cercando da quella posizione i suoi occhi, che ancora se ne stavano in contemplazione del pavimento della stanza. “Scusami” disse scandendo con dovizia ogni suono di quella parola.
“Grazie” rispose Mika inaspettatamente. Andy sorrise chiudendo gli occhi e lasciando che nella maglia del moro si celasse la sua emozione, stringendolo più forte a sé. Un grazie che esprimeva tanto, che possedeva nel profondo tutti le ragioni per cui era venuto alla luce in quel preciso istante.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Andy Dermanis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dopo alcuni secondi fortunatamente vide il cartello di una piazzola di sosta di un Autogrill e senza pensarci oltre mise la freccia e svoltò nell’enorme piazzale, fermandosi nel primo parcheggio libero e piegandosi finalmente a trattenersi la pancia che ormai gli doleva dal troppo ridere.    

Mika contagiato a sua volta dal riso del suo ragazzo aveva a sua volta iniziato a ridacchiare fanciullescamente accanto a lui. Agli occhi dei passanti sembravano due adolescenti brilli, ma a loro non importava minimamente.

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Dopo alcuni giorni di vacanza soli e spensierati in Toscana, all’arrivo di Fortuné, Zuleika, Mike e Melachi si spostarono più a sud andando a passare una settimana a Positano.

“Uff fino a che non arrivano Yasmine e mamma, mi toccherà sopportare tutti gli uomini di questa famiglia da sola…” Zuleika si corrucciò cercando di entrare senza successo nel discorso tra il padre, il fratello minore ed il cognato che dopo cena sulla terrazza della villetta in affitto sul mare discutevano di un fuorigioco durante una partita del Chelsea della sera precedente.

Mika se ne stava a sua volta seduto in veranda con loro ma esattamente come la sorella, trovava quei discorsi assolutamente monotoni e noiosi, tant’è che da 10 minuti se ne stava per conto proprio sfogliando una rivista.

“Che figata!” il sussurro meravigliato e estasiato di Mika arrivò alle orecchie della sorella minore che trovando un’alternativa alle discussioni calcistiche, si sporse verso il fratello più grande andando ad adocchiare per un istante ciò che stava così fortemente stregando il suo interesse.

“Wow!” come Zuleika mise gli occhi sugli abiti di alta sartoria a motivi fantasiosi che occupavano le pagine satinate della collezione autunno-inverno maschile di Valentino, emise a sua volta un’esclamazione di stupore.

“Bellissimi vero?” chiese il riccio cercando consensi dalla moretta, che per vedere meglio ciò che Mika teneva in mano, si era accomodata senza tante cerimonie imbraccio a lui.

“Stupendi. Ti ci vedo benissimo con questi addosso. Saresti un figurino!” affermò la libanese compiaciuta immaginandosi già il fisico slanciato del fratello fasciato da uno di quegli abiti, magari perché no, fatti su misura per lui.

Mika sorrise al pensiero ma poi si chiese come avrebbe mai potuto fare un concerto in giacca e cravatta, lui che adorava bretelle e papillon multicolore.

“Forse non per un concerto però…” espresse infatti ad alta voce.

La ragazza annuì “Beh in tv o nelle interviste…” ragionò lei.

“Questo con le farfalle mi piace un sacco.” Aggiunse poi puntando l’indice dall’unghia finemente dipinta di rosso scarlatto, sulla figura in basso a destra nella pagina.

“Oh sì! Meraviglioso! Devo chiederlo a Andy per compleanno!” farfugliò lui facendo ridacchiare gioiosamente la sorella.

Andy udito il suo nome pronunciato dal compagno, seguito dalla parola compleanno, aguzzò le orecchie lasciando perdere per un attimo la chiacchierata sul rigore subito dalla sua squadra del cuore.

“Non so quanto potrebbe garbargli l’idea di spendere quasi 3000€ per un vestito…” ridacchiò Zuleika, seguita a ruota da Mika. Andy sentendo i due Penniman parlare, o meglio, sparlare di lui alle sue spalle si voltò definitivamente lanciando loro un’occhiata curiosa e lievemente accigliata.

“Cosa state complottando voi due??” chiese quindi il biondo la cui attenzione era ora totalmente su di loro.

“Oh nulla. Solo un’idea per il mio compleanno… Sai, così ti evito lo sforzo di pensarci…” blaterò Mika con nonchalance ed un sorrisino furbo rivolto al greco.

“Già fatto, grazie del pensiero” puntualizzò il biondo mettendo le mani avanti.

“Sarebbe un bel regalo Andy, davvero. Approvo anche io!” Zuleika si intromise tra i due ventenni passando un braccio attorno alle spalle del fratello, ad enfatizzare il suo supporto morale.

“Perché la cosa non mi rassicura?” chiese però Andy passando lo sguardo dall’espressione entusiasta del suo ragazzo, a quella simile della cognata che se ne stava spalmata addosso a Mika con lo stesso sguardo furbo e compiaciuto.

Sorella e fratello si scambiarono un’occhiata complice fingendo ingenuità per poi alzare la rivista satinata dal tavolo e mostrare l’abito incriminato al greco.

“Oddio che obbrobri! Mika ma per favore!!” esclamò Andy orripilato dall’abito con fantasia a farfalle colorate su sfondo verde oliva che i due gli stavano orgogliosamente facendo vedere.

Mika assunse un piglio offeso prodigandosi di lanciare con lo sguardo un’occhiataccia delle sue al compagno.

“Shh non ascoltarlo, quelli non sanno che parlare di calcio” Zuleika lanciò una delle sue occhiate glaciali al cognato prima di posare le mani sulle orecchie del fratello come per proteggerlo dalle brutte parole che sarebbero potute uscire dalle labbra del ragazzo.

Mike e Fortuné risero di gusto a quella scenetta che rasentava il comico e poi il quintogenito parlò.

“Vedi Zuly. Non ti serve la componente femminile del gruppo. Hai Mika!”
Il musicista di casa a quel punto si abbasso verso la gamba penzolante della sorella, le rubò un infradito e curandosi di prendere la mira la lanciò a Fortuné che la schivò prontamente. Non fu altrettanto veloce però a schivare l’attacco di Zuleika che presa la ciabatta restante la scagliò al fratello, il quale preso in contropiede la ricevette dritta in testa.  
    
“Ahio” protestò il ragazzino mentre Mika e la donna del gruppo si scambiavano un cinque festante ridendo complici.

Andy ridacchiò silenziosamente cercando di mantenersi neutrale ma senza riuscire a reprimere una risata. “Comunque stavo scherzando Tato, sono bellissimi!” aggiunse poi mentendo spudoratamente a Mika con un sorrisone a trentadue denti, sperando che la sua nuova direzione di pensiero potesse evitargli le ire dei due Penniman.

Zuleika a quell’uscita palesemente finta assottigliò gli occhi e velocemente, come Mika aveva fatto prima, rubò una ciabatta al fratello e la lanciò in una frazione di secondo verso il greco che di riflessi pronti la afferrò prima che potesse colpirlo dritto in faccia.

“Che mira!” si complimentò il padre ridacchiando a sua volta al teatrino messo in piedi dal gruppetto di ragazzi.

“Mika hai l’ultima arma a disposizione!” gli ricordò la ragazza in piena modalità guerra indicando l’unico dei loro 4 piedi ancora munito di infradito e aspettandosi che il ragazzo la lanciasse contro il greco.

Ma il libanese emise un sorrisino furbo e saccente e poi con lo sguardo penetrante puntato verso gli occhi chiari di Andy rispose alla sorella. 

“Lascia fare Zu. Conosco altri modi per fargliela pagare…” disse in poco più che un sussurro passandosi la lingua sulle labbra e intensificando lo sguardo, mantenendolo ben saldo nelle iridi azzurre.

Andy cambiò immediatamente espressione, il sorriso astuto sparì e gli occhi si sgranarono di colpo.

Notando quel repentino cambiamento Mika allargò il sorriso per poi tornare a riprendersi la rivista dal tavolo e rimmergersi nella lettura non prima di aver ricordato alla diciannovenne che “la vendetta è un piatto che va servito freddo”. 

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Il mattino successivo Mika stava dormendo profondamente cullato dalla brezza tiepida che dalla finestra entrava e sollevava dolcemente le tende arancioni, quando sentì un dolce fruscio avanzare dalla spalla sinistra verso il collo, soffermarsi sulle vertebre cervicali e proseguire verso la spalla destra, il suo orecchio e la sua guancia, fino a posarsi sull’angolo destro della bocca, sul lato del viso non immerso nel morbido cuscino.

Ci mise un bel momento a capire a cosa doveva il merito di quella velata scia morbida che lo stava risvegliando dolcemente ma quando sentì le labbra di Andy posarsi sulla tempia e le sue mani infilarsi una tra i capelli disordinati e l’altra ad accarezzargli la schiena scoperta non poté che lasciarsi andare ad un mugolio di piacere assonnato, sorridendo sereno.

“Buooongiooorno amoore miooo” Andy canticchiò delicatamente non appena vide l’angolino delle labbra carnose del suo ragazzo lentamente spostarsi all’insù mentre allo stesso tempo affondava il viso ancora di più nel cuscino morbido accoccolandovisi.

“…rno” rispose quindi schiudendo lentamente gli occhi alla luce sgargiante del giorno, mettendo a fuoco le rifiniture lignee della stanza prima di spostare lo sguardo a lato e cercare con la coda dell’occhio di individuare la figura semi distesa sulla sua schiena, che aveva intanto iniziato un lento massaggio che percorreva lentamente spalle e collo.

A quella mezza parola mangiucchiata Andy emise un sogghigno divertito, osservando nel mentre le ciglia lunghe del suo compagno incontrarsi di nuovo delicatamente, tornando per un breve attimo a concedersi l’oscurità nascosta dietro le palpebre per percepire meglio il tocco sapientemente rilassante del biondino.

“Vuoi che continui o preferisci addentare le brioches ancora tiepide che ho appena fatto recapitare?”

Il greco si sporse verso la sua orecchia sussurrando la domanda al moretto, aspettandosi la richiesta di cibo ma Mika lo sorprese mugolando solamente qualcosa di molto simile ad un “…continua.”

Il caldo cocente delle 10 del mattino italiano penetrava con prepotenza nella stanza affacciata sul mare, ciononostante i due ragazzi preferivano restarsi appiccicati e accaldati pur di approfittare al meglio della reciproca presenza.

“Cosa faresti senza di me hm…” Andy ne approfittò della situazione rilassante e leggera per giocherellare bonariamente con la sua metà, in attesa che il suo cervello connettesse abbastanza per rispondergli per le rime.

Mika, troppo intento a godersi quegli istanti e quel risveglio così perfetto, non fiatò limitandosi ad allungare una mano all’indietro e carezzare il ginocchio del greco, appoggiato sulle lenzuola a contatto con il suo fianco sinistro.

Andy gli concesse altri 5 minuti di quel trattamento speciale, poi si alzò dal letto e si prodigò di recuperare il sacchetto con i tre croissant, strabordanti di creme ai vari gusti, e portarselo con sé di ritorno tra le coperte.

Mika sentendo il fruscio del ragazzo tra le lenzuola e il rumore della carta alimentare si voltò, ormai completamente sveglio, mettendosi quindi a sedere in centro al letto con sguardo famelico rivolto alle mani di Andy.

“Il ghiro si è evoluto in un leone affamato…” commentò il biondo estraendo la prima brioche e notando gli occhi nocciola seguire il dolcetto esattamente come Mel avrebbe fatto.

“Anzi..” esordì poi Andy rimettendo la delizia nel sacchettino sotto lo sguardo perplesso e accigliato di Mika.

Il greco di sporse verso Mika, intrufolò le mani nei ricci deformati dalla nottata e con un veloce movimento li sparò il mille direzioni.

“Adesso la trasformazione in leone è completa.” Decretò soddisfatto, ridacchiando all’occhiata poco convinta che il moro gli stava rivolgendo.

A quel punto Mika decise che già che Andy era in vena di epiteti animali di buon mattino, sarebbe stato più che appropriato comportarsi come tale.

Con uno scatto felino balzò in direzione del compagno facendolo quasi finire giù dal letto, rubandogli la “preda” dalle mani con un mezzo ruggito e tornando quindi seduto in centro alle lenzuola con una succulenta brioche alla crema chantilly tra i denti.

“Ok…” farfugliò Andy tornando a sedere “Certe volte mi chiedo se io mi sia fidanzato con un ragazzo o con un animale di qualche tipo… non ben identificato” esclamò poi quando cercando di riprendersi il sacchetto per la sua porzione di colazione, venne quasi morso -letteralmente- da uno sghignazzante riccio.

“Ti sei fidanzato con un ragazzo nobile che, nonostante abbia capito che tutta la tua gentilezza di stamattina sia un tentativo di fuga dalla vendetta che ti spetta dopo ieri sera, si accontenta di un massaggio e una brioche per seppellire momentaneamente l’ascia di guerra” rispose per le rime accentando per bene le due parole chiave con un sorriso saccente e vivace in viso.

Andy emise un sorriso sghembo che fece definitivamente capire a Mika di aver azzeccato perfettamente la sua astuta deduzione.

“Quindi per punizione, la seconda brioche me la mangio io!” decretò in ultima battuta il più grande recuperando l’ultimo dolce rimasto incartato e assaporandolo teatralmente.

Andy restò a fissarlo con espressione indefinita mentre si gustava il cioccolato di cui era strabordante, il suo ripieno preferito.

Ma ad un tratto Mika si fermò e ancora con metà dolce in mano si avvicinò verso di lui e con malizia lo baciò intensamente facendogli assaporare a sua volta il gusto dolce-amarognolo della crema, prima di separarsi di nuovo e sostituire le sue labbra con l’ultima metà di brioche che gli lasciò direttamente tra i denti e che Andy finì in due grossi bocconi.

“…e anche se l’hai fatto per tornaconto personale… grazie!” concluse quindi il libanese schioccando un bacio sulla punta del naso a un Andy ancora una volta stupito.

Il biondo sorrise innamorato. Potevano litigare, battibeccare, lanciarsi minacce e vendette l’un l’altro ma ciò che c’era al di sotto di tutto questo era amore, quello vero.

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Ciaooooo! Eccovi.
Devo ancora rispondere alle vostre recensioni ma questa settimana è stata super piena. Ora sono in fase di studio per l'ultimo esame universitario della mia esistenza (è una cosa meravigliosa!) quindi o postavo o vi rispondevo.
Nei giorni a venire recupero.
Che dire del capitolo... Soltimante si parla di neve quando nella realtà siamo a giugno e di mare quando qui siamo a Natale, sta volta ci ho azzeccato!
Solo fortuna.
Vacanzina in famiglia.
Mika che posta le foto con suo padre  in marcia verso il Roland Garos è tenerissimo!
Vi lascio. Grazie e a presto. Vi lacerò caramelline sostanziose nelle prossime recensioni per farmi perdonare.
A presto e grazie! Vv
  
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