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Autore: Sauronofmordor    11/06/2017    0 recensioni
la storia parla di Tristis Emrys figlia del dio Thanatos la morte stessa e di come arriva al Campo Mezzo Sangue e di cosa ne consegue trovera il suo posto nel mono o cosa succedera. il prologo e un tuffo nel passato prima della nascirta della mia nuova eroina semidivina.
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio, Percy/Annabeth, Semidei Fanfiction Interattive
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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Neiral. ____________________________________________________________________________________________________________________ La giornata procedeva per il meglio, o almeno credevo, i figli di Ares si erano dati una calmata e non avevano mandato troppa gente in infermeria, si certo cerano state un bel po' di risse ma meno del solito il che per me era un bene dato che oggi ero di turno in infermeria per dare una mano ai miei zii della casa sette. Erano da poco passate le quattro del pomeriggio e mi stavo dirigendo nel bosco insieme a Annie per rifornire le mie scorte di erbe medicinali che si stavano esaurendo. -cosa ti serve oggi Neri? - mi chiede Annie strappandomi dai miei pensieri – per prima cosa basta con questo nomignolo lo sai che lo odio. Secondo oggi devo prendere delle radici di Lludw e della corteccia, Iorwg stessa cosa, Helyg anche la linfa, Hemlog due o tre tuberi basteranno e per finire due o tre favi di miele. – dissi senza voltarmi – Sai se non fossimo amici e non conoscessi tuo padre direi che sei pazzo, ma sapendo che tu sei figlio suo è comprensibile che anche tu abbi una qualche strana fissa con dei tipi di medicina stranissima. – a questo commento mi aveva colpito oltre che profondamente offeso. E quindi le risposi a tono molto scherzoso – A be scusa tanto mi cara Aurea se non capisci il celtico antico ma si dia il caso che la medicina druidica e una delle più efficienti e con minor impatto sul ambiente che ci siano e puoi credermi sulla parola dato che sono figlio Esculapio il dio della medicina. – detto questo mi voltai e mi incamminai per la foresta. Sentivo Annie che mi accompagnava nella mia ricerca, sapevo che aveva capiti che aveva esagerato da come le avevo risposto infatti io non menziono quasi mai il nome di mio padre non perché lo odio e solo che non mi piace parlare di lui. Eravamo nel folto della foresta avvolti nel silenzio quando Annie mi si avvicina e mi dice – Senti mi dispiace per averti offeso prima non era mia intenzione e lo sai mi e sfuggito e ti chiedo scusa – io dopo un po' le rispondo -tranquilla lo so che non volevi e comunque lo sai che non posso rimanere arrabbiato con te dato che sei come una sorella per me. – stavamo per abbracciarci quando a la foresta fu scossa da un ruggito che fece tremare la terra da quanto era potente. Dalle proporzioni e dalla potenza del ruggito cosi su due piedi potevo dire che si trattava di un qualche creatura dalle dimensioni piuttosto ragguardevoli che probabilmente superava anche i trenta metri di lunghezza ma la cosa che ni preoccupava di più non erano tanto le sue dimensioni ma bensì la direzione. Il ruggito proveniva dal campo. Lasciammo tutto lì e ci precipitammo verso il campo il più in fretta possibile. Quando fummo a circa cento metri dal campo lo vidi. Era una delle creature più gande che avessi mai visto era un dragone di più di cinquanta metri dalla punta del capo fino alla fine della coda. Le squame erano bianche sul dorso e d’oro sul ventre e le zampe erano color sangue appena versato sperai vivamente che quella fosse la sua livrea e non vero e proprio sangue. -ma che Ufren e quel affare e come ha fatto a entrare nel campo qui non dovremmo essere al sicuro da quelle cose? – chiedo a nessuno in particolare. Passato il panico mi concentrai a studiarlo una cosa che mi salto subito al occhio e che non stava attaccando nessuno teneva tutti a distanza ma non attaccava il che era decisamente strano. Quale mostro circondato da semi dei che non attacca. Certo era una creatura stupenda forgiata per la guerra questo era chiaro bastava una occhiata a le zanne e gli artigli che aveva erano più lungi di una spada greca e di draghe, le scagli e erano spesse e numerose e cosi compatte tra loro che non ci sarebbe passato neanche uno spillo preso a martellate, le ali erano robuste e spesse e coriacee sembravano quelle di un pipistrello formato super mega extra large il complesso, la stessa architettura ossea e muscolare lo rendevano magnifico un vero spettacolo una macchina di morte perfettamente calibrata. - È bellissimo. – sento Annie dire di fianco a me. Come attratto da queste parole il drago si volta nella nostra direzione. ______________________________________________________________________________________________Remus Stavo cercando di tenere alla larga quei ragazzi, armati fino ai denti, dalla mia padrona e stava anche funzionando meglio di quanto non credessi. La trasformazione mi aveva fatto sentire meglio dopo due anni che non riuscivo a cambiare forma ora cero riuscito. Ero intento a proteggere Triss da una scarica di frecce quando alle mie spalle sento – È bellissimo. – estendo questo commento, più per curiosità che per altro, mi giro verso la fonte di tali parole dette da una voce dolce piena di stupore e ammirazione. Quando mi voltai la vidi era chiaramente una aurea uno spirito dell’vento, una brezza gentile, era giovane e bellissima come un cielo stellato nella notte più buia. I capelli le arrivavano sino alla vita erano intrecciati in una coda selvaggia e disordinata di un candore ammaliante, che esaltavano il colore verde scuro, scuro come le foglie di un albero millenario ricco e sfumato in mille verdi diversi. Le labbra sottili e rosse come il sangue che mettevano in risalto a carnagione chiara, ma non perlacea come quella di Triss più tendente al rosa. Indossava un abito stile impero che le arrivava poco dopo il ginocchio il color pervinca la rendeva simile al omonimo fiore, delicato, maestoso e molto bello. Quando la guardai con più attenzione mi persi nei suoi occhi erano stupendi magnifici e al contempo mi stregavano più li guardavo più mi ci perdevo. Era una sensazione strana, mi partiva dal petto e mi scaldava facendomi venir voglia di sorridere, anche se in quella forma dubito che sorridere sia possibile senza spaventare tutti quelli che mi circondavano. Erano almeno cento cicli che non sentivo questa sensazione. Senza accorgermene mi ero alzato e con Triss nascosta sotto la mia ala mi ero avvicinato alla racìgaza e mi ci ero fermato difronte senza mai smetterla di guardarla. Eravamo lì imbambolati a guardarci a vicenda se non fosse stato per Triss che si era mossa nel suo riparo probabilmente sarei rimasto li per ore a fissare quei quelle due immense foreste che prendevano vita al interno dei suoi occhi. Sentendo che di lei potevo fidarmi metto una zampa sotto l’ala e tiro fuori Triss che era ancora priva di sensi e la cosa mi stava preoccupando non poco visto che lei era la mia padrona e avevo un debito di vita nei suoi confronti. -Per favore salvate la mia padrona non so cosa sia successo. Non era mai successo prema non so che fare- dissi con voce disperata. ___________________________________________________________________________Angolo autore. _____________________________________________________________ Salve a tutti per aver letto anche questo capitolo della storia. Oggi ho scritto poco ma tanto. (ma che sto scrivendo) si lo so che non ha senso, ma lo avrà. Ora mi spiego meglio da oggi domenica 11 giu. 17 sono un uomo libero dalla scuola almeno per ora e volevo festeggiare questo avvenimento con voi avvisandovi che questa settimana se riesco vi pubblicherò almeno altri due capitoli della storia o un altro capitolo o una nuova storia auto concludente a cui sto lavorando. Comunque vi avviso non so se riuscirò a farlo. Volevo avvisarvi, in oltre, che tra qualche tempo la stori sarà disponibile anche su altre piattaforme. Comunque per oggi e tutto vi saluto da Mordor buona nottata a tutti baci da Sauron.
   
 
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