Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Valexu15    12/06/2017    1 recensioni
Due amiche si ritrovano a dover cambiare radicalmente lo stile delle loro vite. L'incontro con sette famosi Idol coreani non renderà le cose semplici.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Park Jimin, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap.5




-Ma quando arrivano questi?- chiese spazientita Roberta sbuffando rumorosamente. 
Erano arrivate in aeroporto in orario, a differenza dei BTS che si lasciavano desiderare. Le ragazze aspettarono più di quindici minuti prima di vedere una folla di ragazzine urlare la parola "oppa" a squarciagola. Quello annunciava sicuramente l'arrivo dei sette idol. 
-Credo proprio che siano arrivati.- dichiarò Valentina priva di ogni emozione. L'altra annuii solamente, seguendo esterrefatta con lo sguardo quelle giovani urlanti con l'ormone a mille.
Ad un tratto un uomo abbastanza giovane si avvicinò alle due dicendole di seguirlo, presentandosi come membro dello staff; le due obbedirono senza obiezioni.
Una volta arrivati all'aereo si crearono le prime discussioni per i posti a sedere.
-Ci sediamo vicini?- chiese Hoseok alla sua "nuova  migliore amica" entusiasta.
-Cert- 
-Perché sempre tu, hyung? Voglio conoscere un po' la mia fotografa.- Jimin irruppe nella conversazione, non lasciando il tempo alla ragazza di terminare la frase. Si sedette su una delle poltrone del velivolo, facendole segno di mettersi accanto a lui.
Roberta dapprima guardò Hoseok, cercando approvazione da parte sua; il ragazzo alzò le mani in segno di resa, sorridendole e andandosi a trovare un altro posto. 
La giovane, allora, decise di sedersi accanto a Jimin, al lato del finestrino, un po' a disagio.
-Jimin, ma non avevamo deciso di sederci vicini?- d'un tratto apparve Namjoon guardando l'amico con aria interrogativa -Il lato del finestrino è il mio.- continuò, rivolgendosi alla ragazza, intimandole di alzarsi e trovarsi un altro posto.
-Ci sono tanti posti accanto al finestrino, scegline uno.- rispose la giovane, facendogli capire che non aveva intenzione di muoversi da quella postazione.
-Sentito? Scegline uno, vai vai.- precisò divertito l’altro, facendo cenno con la mano all'amico di andare altrove.
Il ragazzo scelse di sedersi davanti a loro, irritato; si mise le cuffiette alle orecchie ed iniziò ad ascoltare musica per calmarsi.
-Hai un bel caratterino tu.- disse, poi, Jimin una volta che furono soli.
-Ti dispiace?- rispose la ragazza, sfidandolo con lo sguardo.


◇◆◇◆◇◆


Nel frattempo, Seokjin aveva preso posizione, aspettando il suo (o sua) "vicino" con ansia; non appena notò la mora, fece per alzare la mano, cercando di attirare la sua attenzione, ma qualcuno gli passò davanti e si sedette accanto a lui prima che potesse portare a termine il suo piano.
-Che stai facendo, Yoongi?- chiese infastidito al suo compagno, scrutandolo dalla testa ai piedi.
-Mi siedo.- spiegò con indifferenza, facendo spallucce, irritando ancor di più l'amico che sbuffò rassegnandosi, cercando di ricomporsi e guardando dritto davanti a lui, stringendo i pugni per la rabbia. Yoongi lo faceva apposta o cosa? 
Valentina era convinta di potersi sedere accanto "al suo amato", ma qualcuno si intromise. Non sapendo cosa fare, si guardò intorno un po' confusa.
-C'è un posto qui accanto a me!- dichiarò Taehyung alla ragazza, vedendola in difficoltà. Il viso della mora si illuminò quando notò che era seduto davanti a Seokjin; sorrise e si andò a mettere accanto a lui.
Il viaggio fu abbastanza tranquillo, nessuna discussione, tranne per qualche occhiataccia da parte del leader rivolte a Jimin che stava interagendo un "po' troppo" (a detta sua) con la ragazza. 


◇◆◇◆◇◆


Dopo due ore di volo arrivano finalmente a destinazione; scesero dall'aereo e si diressero in fretta e furia verso l'albergo, seguiti da un'altra ondata di ragazzine urlanti.
-Mio Dio...come fate a sopravvivere a tutto ciò?- chiese sconvolta Roberta ad uno dei ragazzi che non ebbe il tempo per risponderle.
Una volta fuori dall'aeroporto si fiondarono nelle apposite auto, senza nemmeno un attimo per respirare. Arrivarono all'hotel dopo una ventina di minuti; le ragazze vennero fatte accompagnare alla loro camera che era sullo stesso piano di quelle dei sette ragazzi.
Sistemarono le valigie e si rilassarono per qualche istante sul grande lettone posto al centro della stanza, molto lussuosa.
-Di questo passo credo che morirò.- informò Valentina stiracchiandosi. 
-A chi lo dici, sento ancora il suono "oppa" che mi rimbomba nelle orecchie.- precisò l'amica stanca, avvicinando il suo capo alla spalla della compagna.
-Forse…dovrei chiamare anche io Jin “oppa”?- annunciò la maggiore guardando l’altra con un’espressione divertita in viso.
-Sì dai, così domani vi organizzo anche il matrimonio.- rispose Roberta dandole degli schiaffetti amichevoli.
-Dovresti chiamare anche tu il tuo Namjoon “oppa”!- continuò la bruna, allontanandosi di poco dall’amica per non rischiare di beccarsi una sberla.
-Che?! Continui con questa cosa? Quale parte di “lo odio” non ti è chiara?- specificò fingendosi irritata.
Dopo varie battute e risatine, le due crollarono in un sonno profondo.


◇◆◇◆◇◆
  

Toc toc
Qualcuno continuava a bussare incessantemente alla porta della camera delle due ragazze, senza ottenere risposta.
-Ragazze! Siete ancora vive?- domandò all'improvviso una voce maschile dall'altra parte della porta.
Valentina aprì gli occhi, disturbata da tutto quel frastuono; si alzò dal letto ancora non del tutto cosciente, con i capelli in disordine e si diresse verso l'ingresso.
-Sto arrivando!- urlò di rimando, cercando di far cessare quel rumore.
-Ciao!- Jungkook si presentò alla loro porta, dopo che la ragazza gli aprì, un po' in imbarazzo. -v-volevo dirvi che tra mezz'ora ci sarà la cena con lo staff e dovrete esserci anche voi...- continuò abbassando lo sguardo.
-La cena? Ma perché che ore sono?- chiese la giovane ancora confusa, grattandosi la testa.
-Sono quasi le otto...di sera.-
-Oh wow, abbiamo dormito parecchio! Ci vieni a chiamare tu, Kookie?- domandò la ragazza sorridendogli.
-Kookie?- ripetè il ragazzo perplesso ed anche un po' infastidito.
-Scusa...credevo...ho sentito i tuoi amici chiamarti così. Ti dà fastidio?-
-No dai, non importa, chiamami come vuoi. Verrò a bussare tra mezz'ora, allora. A dopo.- concluse il giovane, tornando nella sua stanza e salutando l'altra con la mano.
-SVEGLIATI, IDIOTA!- urlò Valentina all'amica non appena chiuse la porta alle sue spalle.
-Cosa? Che succede? Il terremoto? Anzi no, lo tsunami!- proclamò assonnata la ragazza, stropicciandosi gli occhi -Ah, merda, ero ancora truccata.- continuò, maledicendosi, notando di avere le mani sporche di trucco.
-Smettila di perdere tempo e vai a lavarti!- 
-Sì, subito! Calma. Guarda un po' queste vecchie di oggi.-
-Stronza.-
Le due riuscirono a prepararsi abbastanza in fretta, non sapendo bene che tipo di cena fosse indossarono dei semplici abiti neri e dei tacchi dello stesso colore: né troppo, ma neanche troppo poco. Aspettarono cinque minuti prima che Jungkook venisse a chiamarle.
Scesero giù, nella sala da pranzo dell'albergo, dove c'erano tutti i membri dello staff che aspettavano di iniziare. 
-State molto bene.- disse Seokjin guardando le due sorpreso, una in particolare, che arrossì subito.
-Grazie!- rispose la minore con un grosso sorriso.
Si accomodarono, una di fianco all'altra. Avevano gli sguardi dei sette ragazzi puntati addosso.
-Che schianto!- urlò il più rumoroso del gruppo, Hoseok.
-Sempre esagerato tu!- precisò la bionda divertita.
-Hyung, quasi quasi ci provo con la fotografa.- sussurrò Jimin all'orecchio del suo compagno di posto, che non apprezzò molto quel suo commento.
-Non fare stronzate, Jimin. Te la vedrai con me, dopo.- rispose Namjoon, dandogli una gomitata non troppo lieve.
-Ahi! Ma perché, hyung?- 
-Sono nostre colleghe di lavoro...non puoi provarci!- mentì il leader, cercando di persuadere il compagno.
Arrivarono le varie pietanze ed iniziarono a mangiare e a discutere delle questioni lavorative. 
La serata stava trascorrendo per il meglio, le ragazze cominciarono a sentirsi a proprio agio con i membri del gruppo. Roberta e Hoseok divennero complici fin da subito, sembrava quasi che a loro non interessasse nulla del lavoro in quel momento. Allo stesso tempo Namjoon non riusciva a godersi la sua cena a causa loro che non smettevano un attimo di scherzare e ridere. Seokjin, invece, si preoccupò molto di far mangiare Valentina quasi fino a farla scoppiare; appena vedeva il suo piatto vuoto lo riempiva con altro cibo. Yoongi guardava la scena in silenzio, lanciando occhiatacce al suo "hyung" che non si accorse di nulla. 
Una volta finito di cenare, i partecipanti si congedarono e tornarono alle loro camere, soddisfatti di quell'abbuffata.
Le due amiche si diressero verso la loro stanza.
-Vale, io non ho sonno!- esclamò la più giovane delle due bloccandosi prima di aprire la porta.
-Neanche io, abbiamo dormito quasi tutta la giornata se ci pensi.-
-Stai pensando anche tu a quello che sto pensando io?- chiese Roberta con un ghigno divertito, cercando di farle intuire cosa avesse in mente di fare quella sera.
-No! Non possiamo! Toglitelo dalla testa, entriamo in camera.- la ammonì l’altra, cercando di aprire la porta della camera, ma l'amica le bloccò il braccio fiondandosi, poi, avanti a lei.
-Ma perché? Dove sta scritto che non possiamo? Pronto? Voglio ricordarti che siamo in Giappone! Usciamo a divertirci e smettila di fare la nonna.- insistette Roberta cercando di convincere la maggiore.
-E se ci scoprono?- domandò preoccupata.
-Torneremo presto, nessuno se ne accorgerà!- 
-E se ci perdiamo? Non conosciamo le strade di Tokyo.-
-Conosciamo l'indirizzo dell'albergo, siamo nel 2017, la tecnologia è andata avanti, ti ricordo.- spiegò ancora la bionda, cercando di tranquillizzarla.
-La prima e l'ultima volta!- dichiarò sconfitta Valentina, anche se, in fondo, pure lei era eccitata all'idea di gironzolare per Tokyo.
-Promesso!-


◇◆◇◆◇◆


Le due si trovarono "casualmente" in una famosa discoteca chiamata Odeon Tokyo. Non erano abituate a tutto quel caos e a quel tipo di vita notturna; Roberta, però, decise di dare una svolta a quella serata, trascinandosi anche l'amica. Presero il loro drink e si spostarono, poi, verso la pista da ballo, un po' incerte. Vennero trasportate dalla musica, fino a quando non si sentirono del tutto a loro agio portando la minore ad ordinare altri uno o due (o forse tre) drink.
-Non pensi di star esagerando con questi drink?- urlò la mora all'orecchio dell'amica, senza però ottenere un minimo di considerazione; continuava a ballare senza curarsi delle sue lamentele, attirando l'attenzione di alcuni ragazzi giapponesi che le si avvicinarono.
-E ora come faccio a riportarla indietro?- disse preoccupata fra sé la mora.
Quella situazione divenne così soffocante da costringere la ragazza ad allontanarsi dalla pista per riprendersi. Pochi istanti dopo, arrivò una chiamata sul suo cellulare da un numero che non riconobbe, non sapeva se rispondere o meno. Guardò l'aggeggio per qualche attimo per poi decidere di accettare la chiamata.
-Pronto?-
-Cos'è tutta questa confusione? Dove siete?- urlò una voce maschile dall'altra parte del telefono.
-Cosa?! Chi è?- rispose confusa la ragazza, cercando di capire cosa stesse dicendo l'altra persona, tappandosi l'orecchio su cui non era appoggiato il cellulare.
-Sono Namjoon! Ho detto, dove siete!-
-Aspetta un attimo.- informò la giovane uscendo dal locale -Siamo all'Odeon Tokyo, ma Roberta ha bevuto un po' troppo e non so come riportarla indietro.- concluse con voce tremante, preoccupata perché erano state scoperte.
-Non muovetevi da lì e tieni d’occhio la tua amica.- annunciò serio il ragazzo, riagganciando la chiamata.
Valentina tornò all’interno della discoteca, in cerca dell’amica che era ancora dove l’aveva lasciata con un nuovo drink tra le mani.


◇◆◇◆◇◆


-Non muovetevi da lì e tieni d'occhio la tua amica.- annunciò serio il ragazzo, riagganciando la chiamata.
-Che succede, Rapmon?- chiese Yoongi che ascoltò l'ultima parte della conversazione avvenuta tra il leader e Valentina nel corridoio dell'albergo.
-Arrivi al momento giusto. Prendi le chiavi della macchina, dobbiamo andare in un posto.- ordinò serio all'amico che lo guardò confuso.
-Ma che succede?- insistette l'altro, cercando di ricevere delle spiegazioni, vedendo Namjoon molto agitato.
-Muoviti! Ti spiego in macchina.- continuò, intimando al ragazzo di sbrigarsi.
-Cos'è tutto questo trambusto fuori la mia stanza?- Jimin aprì la porta della sua camera e vide i suoi amici, soprattutto il leader, agitarsi. -Dove state andando?-
-Non sono affari tuoi, restane fuori. Hyung andiamo!- dichiarò Namjoon sempre più irritato.
-Vengo anche io.- informò il più piccolo, curioso della situazione.
-Fai quello che accidenti vuoi, ma muoviamoci! Hyung, dai!- continuò ancora il ragazzo, correndo verso l'uscita, cercando di non farsi notare dai membri dello staff.
Arrivarono all'auto, vi entrarono e in un attimo Yoongi mise in moto il motore e partì verso una meta ancora sconosciuta. 
-Dove devo andare?- chiese il guidatore stanco di quella situazione.
-Minato 106-0032, Prefettura di Tokyo, qui c'è la mappa, se dovesse servirti. Corri!- ordinò ancora Namjoon, preoccupato.
-Io non corro proprio da nessuna parte se non mi dici che diavolo sta succedendo!- disse Yoongi, stufo.
-Quelle due cretine, al termine della cena hanno deciso di andarsene in giro per la città da sole! Ora sono in una discoteca ed una di loro è ubriaca marcia!-
-Scommetto che quella ubriaca è Roberta!- esclamò divertito Jimin che era seduto dietro.
-Non c'è niente di divertente, Jimin. Non capisco nemmeno perché tu sia qui. Facci un favore e taci.- annunciò infastidito il leader, zittendo l'amico.
I tre arrivarono fuori al locale; il leader scese dall’auto ed entrò, trovando Valentina che tentava di portare l'amica via da lì, che stava attirando un po' troppa attenzione.
-Cavolo!- esclamò allarmato correndo verso di loro, sorprendendo la mora che lasciò il braccio dell'amica. Il ragazzo la prese in braccio senza chiederle niente e la portò all'esterno, seguito dall'altra che non sapeva se tirare un sospiro di sollievo oppure preoccuparsi per il quasi certo ed imminente licenziamento.
Namjoon caricò la bionda in auto, che cercò di ribellarsi, ma venne bloccata da Jimin. 
Infine ordinò alla maggiore di entrare in auto, era palesemente arrabbiato e la cosa la fece agitare molto.
-Ma quanto ha bevuto?!- domandò Jimin divertito dallo stato in cui si trovava la più piccola.
-Le tue labbra sono così sexy, le mangerei.- affermò Roberta sfiorandogliele, facendolo ridere di gusto.
-Vuoi assaggiarle?- continuò il ragazzo con un tono di voce più caldo, avvicinandosi alla giovane.
-Jimin!- lo rimproverò Namjoon, girandosi di scatto verso di loro e guardando l'amico con occhi carichi di rabbia.
-Tranquillo hyung, stavo solo scherzando.-
Durante il viaggio nessuno si azzardava a parlare; Roberta si addormentò sulla spalla del ragazzo seduto accanto a lei, mentre Valentina era occupata a notare Yoongi che le lanciava ogni tanto delle occhiate dallo specchietto retrovisore.
Quando finalmente arrivarono all'hotel, Jimin prese la "bella addormentata" in braccio, sotto lo sguardo schifato di Namjoon, e la portò all'interno, salendo per primo.
Arrivò nella sua camera e la poggiò sul letto, levandole quelle scarpe fastidiose.
-Perché non l'hai portata nella sua camera?- chiese il leader arrivandogli alle spalle.
-Hyung! Mi hai fatto prendere un colpo! Non ho la chiave della loro stanza.- spiegò il ragazzo.
Pochi secondi dopo arrivarono anche gli altri due. 
-Perché l'hai portata qui?- domandò la mora quando notò che l'amica dormiva nel letto (e nella stanza) sbagliato.
-Non potevo aspettare così con una in braccio, ho pensato di portarla nella mia camera per qualche attimo. Che palle che siete tutti.-
-Va be', io ho fatto quel che dovevo, torno nella mia camera. Buona notte.- disse d'un tratto Yoongi che tornò nella sua stanza, stanco.
Namjoon era pronto per una delle sue ramanzine. Iniziò a dirgliene di tutti i colori: che erano delle irresponsabili, che rischiavano il licenziamento ed altre cose poco carine che fecero sentire la ragazza davvero in colpa, maledicendo l'amica per averla convinta ad andare in giro per Tokyo. 
-Ma cos'è tutto questo casino? Ragazzi sapete che ore sono?- apparve Seokjin, ignaro di tutto l'accaduto. -Che ci fate tutti qui?- chiese, poi, notando la situazione al quanto strana.
Namjoon gli spiegò tutto e lui, come suo solito, cercò di difendere le due e di giustificarle.
-Dai, sveglia la tua amica e tornate nella vostra stanza.- disse infine, cercando di placare gli animi di tutti.
-Roberta dai svegliati, andiamo sul nostro letto.- Valentina si avvicinò alla ragazza, scuotendola per farle riprendere conoscenza, senza ottenere risultati soddisfacenti. -Roby dai! Che cavolo, mi devi mettere sempre in queste  situazioni di merda! Svegliati!- urlò la ragazza esausta.
-Shhh! Non urlare, è tardi!- spiegò Jimin, facendole segno con il dito di abbassare il tono.
-Sapete che vi dico? Che si fotta! Vedetevela voi con questa deficiente, io me ne torno in camera. Buona notte!- annunciò la ragazza arrabbiata, dirigendosi verso la sua stanza e sbattendo la porta alle sue spalle.
-Aspetta!- affermò Seokjin seguendola, per cercare di farle cambiare idea.
-Prendila e portala di là, non può dormire nella tua camera.- precisò il leader rivolgendosi all'amico.
-Perché, hyung? Non mangio nessuno. E poi credo sia meglio così. Aspettiamo domani per vedere di calmare la situazione. Portandola di là si creerà solo altro caos.- 
-Jimin, non può, punto. Allora tu vieni nella mia camera.- insistette l'altro.
-Hyung ma perché ti preoccupi tanto? Non succederà nulla se per una notte dorme nella mia stanza. Il manager non dirà nulla, anche perché non lo saprà. O c'è qualche altro motivo?- rivelò il minore, colpendo dritto al punto.
-Non c'è un altro motivo, ovvio! Fa' come vuoi! Buona notte.- concluse uscendo dalla camera e dirigendosi nella sua a pugni stretti.
-Notte!- esclamò Jimin entusiasta. 


◇◆◇◆◇◆


Toc toc
-Posso entrare?- chiese Seokjin bussando alla porta della camera delle fotografe.
-Cosa c'è? Sono stanca.- 
-Volevo solo sapere come stavi, posso?- continuò il ragazzo.
-Certo che puoi, entra.- disse la mora, invitandolo ad entrare e facendogli cenno di sedersi sul letto insieme a lei.
-Come stai? Perché hai reagito così prima?- domandò preoccupato.
-Ma niente, è che sono sempre io quella che deve aggiustare le cose. È come se io fossi sua madre. Io sopporto tutto, però ad un certo punto mi rompo anche io le scatole.- spiegò Valentina con aria triste; di certo non le piaceva litigare con la sua migliore amica, però quando esagerava non la sopportava. 
Seokjin le prese le mani per incoraggiarla; la ragazza, sorpresa da quel gesto alzò lo sguardo e si trovò intrappolata in quello di lui, in quegli occhi che l'avevano già catturata la prima volta che si incontrarono. Rimasero a fissarsi per qualche attimo; la giovane sentì come se il suo cuore le stesse per uscire dal petto, batteva così forte che pareva le facesse male. Si avvicinarono fino a sentire ognuno il respiro dell'altro sulla pelle, quando finalmente, lui con un movimento deciso e dolce allo stesso tempo prese il suo viso tra le mani fissandole le labbra, il suo cuore batteva all'impazzata; arrivati a quel punto non poteva più tornare indietro. Si avvicinò ancora di più fino a sfiorarle le labbra, per poi catturarle in un dolce e innocente bacio. 
Valentina pensò che quelle labbra fossero soffici proprio come le aveva immaginate la prima volta, sentì lo stomaco contorcersi per le troppe emozioni provate in quel momento. Seokjin schiuse le labbra per cercare di creare un contatto con la lingua di lei, che non si tirò indietro, dando inizio ad un bacio carico di sentimento. Quel bacio parve durare un'eternità, diventando sempre più passionale. Le mani di lei affondarono nei suoi capelli portandola ad avvicinarsi ancora di più a lui, lo desiderava da morire. Seokjin, preso dal momento, fece scivolare le sue mani lungo i fianchi della ragazza stringendoli a sé, un gemito uscì dalla bocca di lei che non si aspettava fosse così forte, dolce com'era. Sorrise sulla sua pelle, continuando, poi, a baciarla. 
Improvvisamente il ragazzo aprì gli occhi bloccandosi e staccandosi da lei. 
-Scusami...- dichiarò dispiaciuto, alzandosi di scatto dal letto. 
Valentina abbassò lo sguardo imbarazzata, sperava che quel bacio non finisse più.
-B-buona notte! Riposa bene!- si congedò in fretta, uscendo dalla stanza, cercando di non incrociare lo sguardo di lei. 
La ragazza rimase immobile sul letto, restando lì a pensare a quel momento ormai svanito. Il suo sguardo era perso nel vuoto, con un gesto rapido della mano si sfiorò le labbra con l'indice cercando di riassaporare quegli attimi.


◇◆◇◆◇◆


Toc toc.
La porta della camera emise nuovamente un suono, qualcuno stava bussando. La ragazza pensò che Seokjin fosse tornato indietro; si alzò così velocemente dal letto che quasi rischiò di cadere inciampando nei suoi stessi piedi. Si fiondò ad aprire, ma con sua sorpresa si ritrovò un'altra persona.
-Tutto bene?- proferì soltanto Yoongi, serio, fissandola intensamente. 
Valentina strabuzzò gli occhi incredula, era la prima volta che lui le parlava. Come mai aveva deciso di bussarle? E soprattutto…cosa voleva dire quel “tutto bene”?!
-Ehm…più o meno. Stavo per andare a dormire. Ti serve qualcosa? Che ci fai qui?- rispose la ragazza confusa ed imbarazzata.
-Ero solo venuto a chiederti come stavi. Sono io quello che vi ha riportate indietro, se non te n’eri accorta.- continuò il ragazzo con tono arrogante.
La giovane non riusciva a credere alle sue orecchie; non solo era piombato alla sua porta senza preavviso, aveva anche il barbaro coraggio di fare il presuntuoso.
-Sto bene, grazie dell’interessamento. Ti serve altro? Perché avrei altri piani per la serata.- informò scocciata l’altra, incrociando le braccia al petto.
-Sì, ci sarebbe dell’altro. Vai a riprenderti la tua amica e vedete di non creare ulteriori problemi. Non ho intenzione di fare il babysitter.- precisò lui, superando la soglia della porta, avvicinandosi alla ragazza che indietreggiò leggermente.
-Non sono affari tuoi! Non devi fare il babysitter di nessuno. Adesso sei pregato di andare via, mi sono già stufata.- annunciò, mettendogli una mano sul petto e spingendolo fuori. -Buona notte!- concluse sbattendogli la porta in faccia, senza nemmeno dargli il tempo di ribattere.
Yoongi tornò indietro, dirigendosi alla sua stanza con un sorriso da ebete stampato in faccia. 
-Buona notte a te.- disse, infine, tra sé.
   
 
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