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Autore: Alexiochan    12/06/2017    2 recensioni
La storia di Fubuki Shirou è tra quelle che certamente piú colpiscono l'animo del lettore. Piú e piú volte ci siamo chiesti cosa ne sarebbe stato della sua vita se non fosse mai avvenuto quell'incidente. Sicuramente, l'oggetto di interesse della Raimon diverrebbe suo fratello Atsuya ed anche i legami con i compagni sarebbero totalmente stravolti. Ma in questa storia Shirou ha perso i suoi genitori, l'incidente è avvenuto. Atsuya non è morto e i due fratelli si fanno forza a vicenda in questa spirale di avvenimenti che sembra non avere fine: alieni, nemici, Absolute Royal Accademy, la pietra Alius. Per non parlare della situazione sentimentale con Gouenji, Someoka ed Afuro.
C'è peró da dire che il problema piú grande è la maledizione che nasconde il nostro Shirou. Per questo dettaglio importante mi sono ispirata a Frozen, potete ben immaginare di cosa si tratti :)
Buona lettura ai coraggiosi che oseranno aprire questa scheda
Alexiochan
Genere: Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hayden Frost/Atsuya Fubuki, Shawn/Shirou, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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< Oggi cominciano finalmente i nostri allenamenti con i fratelli Fubuki, non vedo l'ora! > 
< Endou-kun, non dovresti urlare così tanto qui in montagna o rischi di provocare una valanga... >
< Suvvia, Natsumi-san, siamo lontani dalla Crina Innevata adesso, non penso possa accadere ciò che dici per colpa delle urla di Endou-kun > Aki sorrise genuinamente come al solito e la questione "voce troppo alta" poté definirsi conclusa. Proprio in quel momento Atsuya e Shirou fecero la loro comparsa. 
< Eccovi, adesso possiamo iniziare > Endou tradiva l'emozione con il suo smagliante sorriso, si vedeva lontano un miglio che non aspettava altro. Ma non era il solo così su di giri, infatti anche Kazemaru, Kidou, Kazuya, Touka ed i fratelli stessi fremevano per cominciare. 
< Allora, in cosa consiste questo allenamento? > domandò Shirou con il suo tono calmo e pacato, sorridendo rilassato. 
< Ci divideremo in due gruppi, uno in attacco ed uno in difesa > 
< Sembra interessante. Mi sta bene, cominciamo > 
Endou annuì, felice dell'entusiasmo collettivo. 
< Fubuki > entrambi i gemelli si voltarono all'unisono e Hitomiko fu costretta a correggersi < Shirou, tu giocherai in difesa. Atsuya, tu in attacco > 
I fratelli non si scambiarono nemmeno una rapida occhiata prima di annuire e mettersi in posizione. Atsuya osservò di sottecchi il suo collega, Someoka, e nuovamente sentì il bisogno di umiliarlo per sfogare su di lui la sua ira.
"No, Nii-san. Per favore", i pensieri di Shirou scivolarono nella sua mente spegnendo il fuoco della rabbia e lasciando solo la voglia combattiva. Gli avrebbe dimostrato chi era l'attaccante migliore, senza peró infierire sulla sua persona. Si voltò dopo questi pensieri e trovò il sorriso dolce del fratello come ricompensa. Sorrise spavaldo e la partita di allenamento cominciò. 
Someoka subito scattò in avanti senza degnarlo di attenzione e Atsuya si limitò ad attendere pazientemente che Shirou gli togliesse il pallone. Non passarono che pochi secondi dall'inizio che la palla già era tra i piedi di Shirou. Someoka non l'aveva nemmeno visto arrivare, un attimo prima aveva la palla e quello dopo non piú. Gli occhi di Atsuya erano abituati alla velocità del fratello e non si era perso un solo passo di quella sopraffina eleganza che caratterizzava il Principe Delle Nevi. Sembrava pattinasse sul campo e quando doveva cambiare direzione lasciava semplicemente che la punta del piede ruotasse sul selciato, dandogli la spinta giusta. Atsuya gli invidiava quel gioco elegante e delicato, il contrario del suo piú aggressivo e tattico. 
< Fubuki, passamela! > Kazemaru chiese la palla che peró non arrivò. Shirou continuava ad avanzare palla al piede senza una meta precisa ma Atsuya aveva già capito il suo piano e subito sorrise divertito. Credeva davvero che tenendo la palla tutto il tempo senza passarla ai compagni avrebbe avuto piú possibilità di non fargliela prendere? Povero illuso. 
Il ramato scattò con una velocità disumana verso l'altro che peró schivò agilmente e rapidamente il primo affondo di piede. Endou li osservava affascinato dalla porta, godendosi ogni istante di quella danza per il possesso del pallone. Atsuya ruotò su se stesso e in un attimo ottenne uno scontro frontale con Shirou. La palla bianca e nera si trovava compressa tra i loro piedi, nessuno dei due voleva cederla all'altro e aumentarono la potenza fino a quando il pallone non schizzò per aria per la troppa pressione. Atsuya si diede slancio con le caviglie e saltò per prenderla. Ormai l'aveva raggiunta, ancora pochi centimetri e avrebbe ottenuto il pieno possesso palla, dopodiché avrebbe segnato un bel goal e avrebbe potuto guardare Someoka dall'alto al basso. Ma Shirou fu piú rapido e lo oltrepassò ruotando in aria come stesse eseguendo un doppio flip da pattinatore. Prese la palla e la lanciò fuori dal campo. Hitomiko Kira suonò il fischietto per segnare la fine di quell'allenamento, aveva visto abbastanza. Gli altri ragazzi avevano il fiatone nel tentativo di stare dietro ai Fubuki mentre questi ultimi sorridevano divertiti senza la benché minima traccia di stanchezza. Giocare a calcio era la loro passione e ringraziavano il cielo ogni giorno per avergli permesso di praticare assieme questo meraviglioso sport. I loro sorrisi si spensero quando Someoka si avvicinò a grandi falcate seguito dal resto della squadra. 
< Ma si può sapere che cosa state combinando? > esordì con tono acido, guardandoli con disprezzo evidente. I due si guardarono con espressioni confuse, cosa avevano fatto di male? Stavano solo giocando a calcio. Ma Someoka non aveva ancora finito, anzi: 
< Non potete giocare come se foste da soli in campo. Kazuya e Kazemaru ti hanno chiesto la palla, Fubuki, e tu non li hai nemmeno sentiti! > disse rivolgendosi a Shirou, che lo guardava sempre piú perplesso < E tu > spostò lo sguardo su Atsuya e si irritó ancora di piú quando riconobbe quel sorrisetto soddisfatto e malevolo < C'era già Kidou che stava andando a recuperare il pallone, invece hai lasciato la tua postazione e lo hai superato! > 
Atsuya alzó gli occhi al cielo con esasperazione, tirando distrattamente un pelucco della sua sciarpa bianca. 
< Quanto sei noioso. Se Kidou voleva prendere la palla doveva essere piú veloce, non si avvicinava nemmeno a Nii-chan correndo così lento > 
Kazuya dovette trattenere Someoka per evitare che mettesse le mani addosso al ramato. Non che questo ne sembrasse spaventato, anzi, la situazione doveva divertirlo un mondo. L'attaccante del drago si ribellò furiosamente e spinse via Kazuya, afferrando Atsuya per il colletto della divisa mentre lo guardava furibondo. 
< Non hai il diritto di trattarci così, hai capito?! Solo perchè sei abbastanza abile non significa che dobbiamo tutti darti retta come fossi il nostro Kami! > lo scrolló nuovamente e Shirou gli urlò di smetterla e di lasciarlo stare. 
< Ora basta, Someoka! > la voce autorevole della Hitomiko fu totalmente ignorata dai due ragazzi. Atsuya guardava Someoka con evidente irritazione e rabbia, ma stavolta non vi era piú traccia di quell'odio crudele e l'altro non ne comprendeva il motivo ma si sentiva piú forte. Un improvviso bruciore al braccio destro gli fece lasciare la presa di colpo e Atsuya cadde a terra di sedere, sorpreso quanto lui. Someoka si voltò per vedere cosa avesse causato quel forte bruciore e ciò che vide lo lasciò senza fiato: Shirou stringeva il suo braccio con forza, gli occhi glaciali e carichi d'odio, lo stesso che gli aveva mostrato il fratello il giorno prima; la pelle si stava colorando di una sfumatura bluastra che non presagiva nulla di buono. E poi il dolore, un bruciore forte ed intenso che lo lasciò a boccheggiare diversi secondi prima di liberare finalmente un urlo di dolore e sorpresa. Atsuya scattò in piedi e cinse il fratello tra le braccia, liberando Someoka che cadde a terra con un rantolo, gli occhi sbarrati mentre si allontanava dai due scivolando sulla neve. Shirou ansimava, le braccia a ciondoloni e la testa bassa. Atsuya lo stringeva forte, sussurrandogli parole incomprensibili da quella distanza all'orecchio. Subito furono accerchiati dai compagni, tutti preoccupati per la loro salute. Someoka fu portato in infermeria d'urgenza mentre Kazemaru era chino sui due fratelli, cercando di capire cosa gli fosse preso. Atsuya rispondeva alle domande in modo piuttosto evasivo, mentalmente pregava il gemello di riprendersi. Shirou non sentì niente, solo una forte sensazione di gelo nel petto, poi finalmente il fratello lo allontanò da lì fu al sicuro in mezzo al bosco. 

Someoka sedeva nel lettino dell'infermeria con espressione perplessa. La paura e la sorpresa erano scemate via, lasciandolo da solo con la realtà dei fatti. Il suo braccio era tornato del suo normale colorito grazie a degli impacchi d'acqua calda che l'infermiera gli aveva applicato. 
Già, il suo braccio che era in stato ipotermico. Solo il braccio, il resto del corpo in perfette condizioni. Solo il punto su cui Shirou aveva poggiato la mano. Scosse la testa, doveva per forza aver avuto un'allucinazione, era una cosa impossibile e lo sapeva bene. Eppure non riusciva a togliersi di dosso la sensazione che fosse stato proprio quel ragazzino a ridurlo in questo stato. Kidou bussò due volte prima di entrare, strappandolo ai suoi pensieri. 
< Ehi, come va il braccio? > 
Someoka grugnì un "tutto a posto" come risposta alla domanda, ma Kidou non si lasciò scoraggiare e si sedette sulla sedia davanti al letto. Lo scrutava da dietro i suoi occhialini, prendendosi qualche secondo di silenzio per riordinare i pensieri. 
< Pensi sia stato Fubuki, vero? > 
Someoka sussultò a quella domanda improvvisa e distolse lo sguardo dall'amico. Cosa avrebbe dovuto rispondergli? Si sentiva un pazzo da solo a crederlo, ma non trovava altre risposte a ciò che era successo. Annuì leggermente, senza guardare il rasta. Kidou soppesò quell'informazione qualche istante. 
< Lo credo anche io > disse infine. L'attaccante si voltò di scatto per guardarlo, allibito. 
< Fai sul serio? >
< Perchè non dovrei? Ho visto con i miei occhi la scena e so di preciso che Fubuki ha provocato una qualche reazione termica sul tuo braccio > 
Someoka scosse la testa in disaccordo.
< No, non devi vederla scientificamente. C'era qualcosa di... Magico, sì. Magico > 
Kidou lo osservò in silenzio, aspettando che l'amico assaporasse bene quelle parole, le comprendesse a fondo ed, infine, le ripetesse con convinzione. In caso contrario, non serviva intervenire. Someoka annuì, trovandosi piú che d'accordo con la sua versione. 
< Qualcosa di innaturale, una stregoneria > 
< Frena, Someoka. Sei davvero convinto di quello che dici? > 
Il rosa sospirò nervosamente e si passò una mano sulla testa guardando il pavimento. 
< Lo so che ha dell'incredibile, ma ti assicuro che è così. L'ho visto, l'ho sentito. È questa la verità, credimi > 
Il silenzio calò nella stanza per diversi minuti. Someoka si tormentó i lembi della felpa per la tensione, aspettando il verdetto dell'amico. L'avrebbe preso per pazzo o lo avrebbe appoggiato? Non sapeva nemmeno in che risposta sperare. 
< Beh... Se ci sono gli alieni, non vedo perché non possano esserci anche gli stregoni > 
Sorrisero. 





Tana del disagio 

Ehilà, shiao a tutti! 
Credo non serva dilungarmi troppo in questo piccolo angolino di sciocchezze...
Enjoy the chapter! :)


                                   Alexiochan
   
 
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