Scritta sentendo: Sham Stalin - Spellborn.
Il titolo è una strofa della canzone: Cuore in me, una delle canzoni del Musical Il Gobbo di Notre Dame.
Cap.39 Cuore in me, diviso tra due visi
Piton era sprofondato nella poltrona
all’angolo del salotto,
a fianco della scrivania e sorseggiava un bicchiere di vino.
“I tuoi figli sono
più terribili di te” disse meditabondo.
Harry lo guardava, Piton era
illuminato dalla luce lunare che
filtrava dalla finestra, la stessa che rischiarava la penombra della
camera.
“Credevo andaste
d’accordo” disse Harry. Raggiunse il
tavolinetto al centro della stanza.
“Avevano già
subodorato che tu avessi dell’interesse nei
miei confronti. Dopo che a cena non hai fatto altro che guardarmi e
arrossire,
ne hanno avuto la certezza. E si sono messi in testa di vederci
insieme”
rispose Piton.
Harry scrollò le spalle e
ridacchiò.
“Sì, sono un
po’ impulsivi, come me” ammise, prendendo la
bottiglia dal tavolinetto e stappandola un’altra volta.
“Però…
fingono peggio. Si vede che soffrono” disse Piton.
< Indirettamente ha finalmente
compreso che anche io da
ragazzo soffrivo. Era davvero così difficile da capire
dietro la mia maschera
sfrontata? > si domandò Harry.
“Lo so” rispose,
versandosi il vino in un altro bicchiere.
“Scusa per la battuta
sull’ambulanza, Harry. Non sapevo di
tua moglie” ammise Piton. Abbassò lo sguardo, il
suo viso era in parte oscurato
dalle sue ciocche more.
Harry si grattò la fronte
all’altezza della cicatrice e
sospirò.
“Paciock mi ha consigliato
davvero un ottimo centro. Lì mi
hanno dato delle speranze, in qualche anno Ginny dovrebbe ritrovare il
suo
equilibrio. E come suo ex-marito, sarò io a pagare
ovviamente tutto”. Sorseggiò
un po’ di vino.
“Tu la ami
ancora?” domandò Severus.
Harry sospirò.
“Come ti ho detto, si
può amare anche due volte, ma non per
questo il primo amore può svanire. Io amerò per
sempre Ginny, come amerò te per
l’eternità. Il mio cuore si è diviso in
due, che io volessi, oppure no”
gemette.